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23-10-2015, 02:36
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#221
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,521
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Donne, piu ci pensi e peggio è, meglio farsene na ragione
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23-10-2015, 03:16
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#222
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Non mi puoi dire che il bullismo in una scuola lo produce la famiglia sostenendo che è stata la famiglia a produrre un carattere debole e incapace di difendersi dai bulli o le persone che vessano (oltretutto spesso c'è collusione tra parte del corpo docente e questi atteggiamenti qua), discorso che molte persone che ragionano come te fanno e continuano a fare perché magari c'è qualche interesse nel mantenere in piedi una struttura così. O meglio me lo puoi anche dire ma io non sono d'accordo con te.
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Non capisco perché cerchi finalità che non vi sono. E' giusto creare una società che attutisca il più possibile l'impatto degli atteggiamenti prevaricatori (verbali o fisici), financo a soffocarli sul nascere, ma perché negare che chi crea all'origine insicurezza nelle persone, non abbia le sue colpe? Senza questa insicurezza, non esisterebbe l'impatto negativo con le asperità del reale, quindi perché vorresti concentrarti solo sulle storture della realtà esterna al nucleo famigliare? Ho la sensazione che tu debba per forza convogliare un rancore di lunga data verso qualcosa o qualcuno, e non riesca a non indirizzarlo che verso la società. Insomma, pare quasi che tu voglia scovare il marcio in un solo nemico (come quelli che lo identificano nelle donne, negli uomini, negli stranieri, negli autoctoni e così via). Io dico che questa società non è perfetta, ma non in quanto intrinsecamente malvagia, bensì in quanto sintesi di molte esigenze e quindi ancora non in grado di trovare l'equilibrio perfetto in grado di soddisfare tutti e non discriminare nessuno. E' vero che i deboli sono ancora in parte penalizzati (fisicamente, economicamente, socialmente), ma quando mai è esistita una società incapace di discriminare? L'impatto stesso con un ambiente ostile risulta invalidante per i meno adattabili, ma siamo ancora in corso d'opera nella costruzione di una piattaforma sociale in grado di levigare il più possibile le asperità e diminuire gli attriti con le durezze dell'ambiente esterno. Eppure, come ha sottolineato Tersite, non credo sia mai esistita una società più comoda e vicina a chi soffre di quella attuale (pur con tutti i suoi limiti e i suoi margini di miglioramento, come già detto).
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23-10-2015, 08:00
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#223
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Non capisco perché cerchi finalità che non vi sono. E' giusto creare una società che attutisca il più possibile l'impatto degli atteggiamenti prevaricatori (verbali o fisici), financo a soffocarli sul nascere,
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Semi-ot.
Letto per caso. Siamo poi così sicuri che sia giusto ciò? Un organismo che non viene mai esposto ad elementi offensivi non sviluppa le necessarie autodifese.
Poi succede come per gli indiani d'america, che furono stroncati da vaiolo, influenza, ecc.
L'analogia tra il sistema immunitario e la gestione delle prevaricazioni è molto interessante. Si possono fare parallelelismi tra i differenti malfunzionamenti del sistema immunitario, e le reazioni dinnanzi ad offese emotive: immunodeficienza -> incapacità di difendersi anche alle offese normalmente più insignificanti; malattie autoimmuni -> bassa autostima, eccessiva autocritica, autosabotaggio; shock anafilattico -> esplosioni di rabbia incontrollate, sproporzionate, e più dannose che difensive.
Forse più che cercare di realizzare un utopia dove non esistano prevaricazioni, è più sensato cercare di fornire gli strumenti affinché l'individuo sappia gestire almeno quelle di base. Andrebbe valutata anche l'analogia tra vaccino ed esposizione ad un attacco controllato e volutamente depotenziato.
Senza nulla togliere a chi purtroppo risulterà per sempre incapace di sviluppare le proprie difese al livello minimo necessario per interagire all'esterno (ma esattamente come gli immunodeficienti, si troverà costretto a vivere isolato e protetto).
E senza nulla togliere alla necessità di debellare quelle prevaricazioni sfacciate e pericolose, in grado di debilitare anche una persona che rientra nella deviazione standard di normalità nella reazione emotiva.
fine ot.
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23-10-2015, 08:00
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#224
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Non capisco perché cerchi finalità che non vi sono. E' giusto creare una società che attutisca il più possibile l'impatto degli atteggiamenti prevaricatori (verbali o fisici), financo a soffocarli sul nascere, ma perché negare che chi crea all'origine insicurezza nelle persone, non abbia le sue colpe? Senza questa insicurezza, non esisterebbe l'impatto negativo con le asperità del reale, quindi perché vorresti concentrarti solo sulle storture della realtà esterna al nucleo famigliare? Ho la sensazione che tu debba per forza convogliare un rancore di lunga data verso qualcosa o qualcuno, e non riesca a non indirizzarlo che verso la società. Insomma, pare quasi che tu voglia scovare il marcio in un solo nemico (come quelli che lo identificano nelle donne, negli uomini, negli stranieri, negli autoctoni e così via). Io dico che questa società non è perfetta, ma non in quanto intrinsecamente malvagia, bensì in quanto sintesi di molte esigenze e quindi ancora non in grado di trovare l'equilibrio perfetto in grado di soddisfare tutti e non discriminare nessuno. E' vero che i deboli sono ancora in parte penalizzati (fisicamente, economicamente, socialmente), ma quando mai è esistita una società incapace di discriminare? L'impatto stesso con un ambiente ostile risulta invalidante per i meno adattabili, ma siamo ancora in corso d'opera nella costruzione di una piattaforma sociale in grado di levigare il più possibile le asperità e diminuire gli attriti con le durezze dell'ambiente esterno. Eppure, come ha sottolineato Tersite, non credo sia mai esistita una società più comoda e vicina a chi soffre di quella attuale (pur con tutti i suoi limiti e i suoi margini di miglioramento, come già detto).
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Io ti ho detto in che modo rintraccerei le responsabilità in situazioni del genere, ora o sei d'accordo o no, sei d'accordo?
Se sì è falsa l'affermazione generale tua di prima rispetto alle responsabilità del singolo o della famiglia sempre e comunque, se non è falsa secondo te, non siamo d'accordo.
Con questo tuo discorso tu non prendi posizione. Affermi delle cose e ti schieri in un senso e poi in pratica dici che la responsabilità è del singolo relativamente ad ogni disagio che prova.
Ecco io penso che questa affermazione in generale sia falsa rispetto a diversi punti di vista (ma solo rispetto ad un punto di vista si può rispondere), rispetto al tuo non ho capito la posizione quale sia.
Comunque se è falsa vuol dire che la responsabilità di un disagio non può essere attribuita completamente al singolo per tutti e così bisogna poi vedere secondo il tuo punto di vista come si dovrebbe distribuire questa responsabilità, e qua potremmo lo stesso non essere d'accordo, ma almeno c'è ancora la possibilità che le due posizioni possano essere sovrapponibili.
Guarda che su queste cose anche quando si discute in ambito politico spesso non si è d'accordo quando poi si devono stipulare delle leggi effettivamente per attribuire certe forme di responsabilità.
Nel caso specifico del bullismo sei d'accordo con me o no? Perché non ho capito.
Certo che se tu affermi che la responsabilità è sempre del singolo, non siamo d'accordo a monte e il discorso si può anche chiudere.
Io ti ho già detto che non critico l'organizzazione in sé ma certi aspetti dell'organizzazione (e questo già l'ho detto). Di assumermi tutta la responsabilità di una situazione generale che mi fa stare male non lo trovo corretto, ma così come tratto me stesso tratto anche altre persone che si trovano in condizioni simili alle mie. Non è che io vado con delle prostitute e poi addito chi ci va mosso dagli stessi motivi sostenendo che si comporta male, facessi questo, sarei incoerente davvero in qualche senso... Ma lo faccio?
Per quanto riguarda il discorso relativo agli stranieri in cui si prende di mira una classe per attribuire la responsabilità di un disagio, che magari anche questa classe patisce, si potrebbe dire la stessa cosa di quel che pensi tu relativamente alla classe delle persone timide ed introverse. Quindi questo discorso qua relativo agli stranieri lo si può anche chiudere, non vedo cosa c'entri. Poi dipende anche dalle responsabilità che si vogliono attribuire, se piove non è che me la prendo con l'organizzazione o le persone... Cosa c'entrano? Non agiscono o possono agire in nessun modo per modificare la situazione, ed io con loro. Questa però è una condizione necessaria ma non sufficiente per l'attribuzione di responsabilità, per essere responsabile una persona deve essere comunque capace di agire in certi sensi, e deve essere poi sicuro che risulta tale. Ma comunque sono sempre questioni morali queste, alla base poi non c'è nessuna legge definitiva che possa dirci chi è il responsabile oggettivo di qualcosa.
Nel momento in cui si devono attribuire queste responsabilità ognuno usa criteri diversi, tu vuoi appioppare molte responsabilità (o la completa responsabilità) alle persone introverse e timide per il loro disagio (o a certi altri tipi di persone a seconda del caso) io questo non lo faccio relativamente a queste classi o gruppi qua ma lo faccio magari relativamente ad altri. Ma di nuovo, io non penso come te che queste cose siano oggettive o oggettivabili, si può solo vedere se si è d'accordo o meno, nel far questo non faccio riferimento ad alcun senso di giustizia o legge oggettiva osservabile, perché non saprei nemmeno dove si dovrebbe andare ad osservare.
Nel caso specifico del bullismo reputo responsabili, e non poco, anche diversi insegnanti che spesso dimostrano ammirazione per questi ragazzini qua, spesso anzi colludono e prendono in giro anche loro un ragazzino che viene preso di mira da queste persone (questa dinamica qua l'ho osservata io stesso) ammirate poi in certi sensi anche dai docenti (nei casi in cui queste persone non entrano in conflitto con questi) perché "di fibra forte".
Questa è la mia posizione (che risulta di parte, perché mia) poi tu puoi averne un'altra, mica posso costringerti a pensarla come me, ma almeno a me risulta chiaro che queste due posizioni sono incompatibili.
Comunque ho anche il forte dubbio che siano cose che non esistono proprio queste, che se analizzate meglio finiscono col non avere nessun senso e le usiamo solo per tirare acqua al nostro mulino. Insomma può essere che abbiamo a che fare con una forma di retorica pratica che viene usata per ottenere dei vantaggi. L'etica in tal senso viene usata per far qualcosa che risulta utile al tipo di individuo. A te serve un certo tipo di etica e la usi, a me ne serve un'altra e la uso, ma non atterrano in nulla se non in certe forme di vantaggi personali.
Se fossi ricco sfondato mi converrebbe seguire le idee di chi sostiene che la ricchezza totale va ridistribuita?
Se tu fossi stato diverso da quel che sei e avessi avuto altre esperienze può essere che non penseresti le stesse cose che pensi in relazione alla responsabilità individuale di Tizio e Caio, io forse lo stesso, ma adesso siamo quel che siamo e a questo gioco dobbiamo giocarci così.
Se è davvero così, tu ricavi i tuoi vantaggi nel distribuire la responsabilità in certi modi, io i miei, un'altra persona i suoi. In ogni caso comunque c'è un conflitto tra punti di vista differenti che non possono coesistere insieme nel momento in cui si dovesse passare alla pratica e alla realizzazione effettiva, ci sono due o più progetti ipotetici che in quanto progetti possono coesistere, ma non possono coesistere tutti se vengono realizzati effettivamente.
Comunque questo mi premeva sottolineare, un punto di vista etico di appoggio per tutti non esiste. Chi dice che esiste non sa di cosa parla. Ciò non toglie che ognuno abbia il suo e voglia affermarlo con certi mezzi o cercando consensi o anche solo più a monte, non condividendo certi criteri di attribuzione di responsabilità con fermezza (anche se questa cosa potrebbe non significar nulla oggettivamente ha ripercussioni sociali).
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Ultima modifica di XL; 23-10-2015 a 10:04.
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23-10-2015, 12:16
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#225
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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XL ho già avuto tante volte il sospetto che tu non stia rispondendo a me ma ad un interlocutore immaginario che sta dentro alla tua fantasia.
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23-10-2015, 12:52
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#226
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,398
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bisogna distinguere fra chi è cresciuto nella bambagia , che fa sempre male ma qui dovrei aprire dei distinguo *, e chi è sottoposto a vere e proprie vessazioni e violenze essere appesi fuori di finestra della scuola non è un normale atteggiarsi di ragazzi un po' vivaci me è bullismo pericoloso e va stroncato ..se no tolleriamo tutto , dalla mafia alla pistola in aula !
* mio cugino è cresciuto come figlio unico e superprotetto , ha avuto una adolescenza senza amici nè ragazze era anche molto grasso , poi però si è 'svegliato' ha preso coscienza si è sposato e ha avuto varie avventure , a dimostrazione che forse non è nenache quello di nascere in un ambiente troppo protettivo che conta alla fine
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23-10-2015, 16:01
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#227
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,554
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Quote:
Originariamente inviata da Krieg
Molto persone pur di stare con qualcuno/a si accontentano di quello che trovano
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Che si accontentano ve lo dicono esplicitamente o è una conclusione a cui ci si arriva attraverso dei "segnali" ?
Io non ho mai sentito nessuno dire " non mi piace ma mi accontento!"
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23-10-2015, 16:18
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#228
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Banned
Qui dal: Jul 2009
Ubicazione: Prov. Milano
Messaggi: 1,187
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
usufruire dei beni messi a disposizione dal lavoro degli altri, non mi sembra molto coerente da un punto di vista etico
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Visto che la natura non ha equamente dotato tutte le persone, quell'etica comunista che dà la stessa quantità di doveri a tutti, non dovrebbe valere in una società democratica. La fobia sociale è in un certo senso invalidante e, tirando in ballo anche la legge, chi ne è colpito dovrebbe ricevere specifiche concessioni. Ad esempio, sgravi fiscali per le cure in materia anche private (se già non ci sono), in mansioni che non richiedono contatti sociali tenere loro dei posti riservati; destinare a tutti i fobici un buono scopata per il pagamento di prostitute, computer gratis e internet a tarffa dimezzata.
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23-10-2015, 16:38
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#229
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,044
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Quote:
Originariamente inviata da Nothing87
buono scopata</i> per il pagamento di prostitute, computer gratis e internet a tarffa dimezzata.
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23-10-2015, 17:09
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#230
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,727
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Quote:
Originariamente inviata da superunknown
Che si accontentano ve lo dicono esplicitamente o è una conclusione a cui ci si arriva attraverso dei "segnali" ?
Io non ho mai sentito nessuno dire " non mi piace ma mi accontento!"
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Ne parlavo l'altra volta: è un riadattamento degli obiettivi dovuto all'esperienza e alla presa di coscienza del proprio value.
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23-10-2015, 17:12
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#231
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,727
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Quote:
Originariamente inviata da Equilibrium
Donne, piu ci pensi e peggio è, meglio farsene na ragione
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Sì, infatti ci penserai sempre. E' inutile sforzarsi a fare il contrario.
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23-10-2015, 17:40
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#232
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,147
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io razionalmente ho deciso di farmene una ragione.
Ma c'è una parte di me che non vuole sentire ragioni
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23-10-2015, 18:01
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#233
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Esperto
Qui dal: Oct 2009
Ubicazione: Veneto
Messaggi: 5,624
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ma è facile farsene una ragione? magari è anche più difficile
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23-10-2015, 18:50
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#234
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,398
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ci si abitua a tutto l'uomo è un animale adattabile ._.
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23-10-2015, 21:37
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#235
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Genova
Messaggi: 5,672
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Originariamente inviata da Harold Finch
Assolutamente sì. La vita offre ANCHE altro. Bisogna solo portare la propria singletudine cronica acuta con stile.
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Il fatto è che da single è vero che non puoi fare alcune cose che faresti da sposato/fidanzato, ma per altro verso, ne puoi fare più facilmente altre...che non potresti fare o comunque avresti maggior difficoltà...dato che saresti maggiormente vincolato...
Però dipende anche da quello che riveste importanza maggiore per te come persona....
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23-10-2015, 21:49
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#236
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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Quote:
Originariamente inviata da Nothing87
Visto che la natura non ha equamente dotato tutte le persone, quell'etica comunista che dà la stessa quantità di doveri a tutti, non dovrebbe valere in una società democratica. La fobia sociale è in un certo senso invalidante e, tirando in ballo anche la legge, chi ne è colpito dovrebbe ricevere specifiche concessioni. Ad esempio, sgravi fiscali per le cure in materia anche private (se già non ci sono), in mansioni che non richiedono contatti sociali tenere loro dei posti riservati; destinare a tutti i fobici un buono scopata per il pagamento di prostitute, computer gratis e internet a tarffa dimezzata.
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Concordo però bisognerebbe stabilire criteri molto rigidi per la classificazione di fobico e prevenire gli abusi.
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23-10-2015, 22:28
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#237
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,147
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Concordo però bisognerebbe stabilire criteri molto rigidi per la classificazione di fobico e prevenire gli abusi.
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è quello che si dovrebbe fare pure in questo forum
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23-10-2015, 22:33
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#238
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,147
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Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide
Cioè? Fare il numero chiuso?
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no, a me in genere non piace escludere la gente
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23-10-2015, 22:45
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#239
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,147
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non ci sono abusi. Comunque preferirei non continuare l'off topic
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24-10-2015, 03:42
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#240
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,398
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Concordo però bisognerebbe stabilire criteri molto rigidi per la classificazione di fobico e prevenire gli abusi.
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per la pensione fobica si sa nulla? quando ce la danno
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