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Vecchio 23-09-2018, 18:47   #1
Roy
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Ieri mi trovavo a passeggiare in riva al fiume. Lo faccio spesso, il fiume è un fiume carsico e camminare sul suo letto nei punti in cui si nasconde e tornare a riva quando riemerge è un rito, per me, simbolico e comunicativo: se una cosa non la vedo non significa che non sia presente.
Accade che incontro un conoscente che fino a qualche anno fa definivo amico (ignorandone l'etimologia) e mi parla del suo lavoro, di come guadagni "quasi 2000 euro al mese",- inizio a sudare, volevo solo passeggiare e passeggiare solo, il fiume mostra il proprio letto privo di acqua-, la compagna aspetti un figlio ("auguri"), - ecco che il fiume riappare, merito anche della diga costruita ad uopo -, mi parla di nomi per il bambino e spiccano un paio di nomi americani di quelli che terminano con la s che proprio non sopporto (nel mio gergo Mattias diventa Mattia, Nicholas Nicola, persino un Achille esiste nella mia vita ma è Chille, proprio Chille, perchè Achille va meritato e nel suo caso è ancora presto, e così via), progetti per comprare una casa e smettere una volta per tutte di pagare l'affitto - il fiume si interra nuovamente - la ragazza che si è laureata e adesso lavora a tempo pieno nel luogo in cui finchè studiava faceva part-time.
Mi ritrovo sudato e ho pure un inizio di emicrania. La soluzione migliore, sul momento, sarebbe spingerlo in acqua dicendo che non l'ho fatto di proposito.
Ma il fiume da questo punto in poi non riemerge fino a valle.
Mi domanda di me, senza interesse e senza interesse gli rispondo.

Le nostre strade si separano.

Mi siedo su quel letto di fiume vuoto come i miei pensieri del momento. Ogni poesia è sparita, sudo e l'emicrania è aumentata com'è salita la nausea.
Passo la serata al buio e oggi non va meglio.
Vecchio 23-09-2018, 18:54   #2
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Mi dispiace per l'accaduto, ma cosa c'entra il mondo bdsm con il racconto ?
Ringraziamenti da
Ansiaboy (24-09-2018), Roy (23-09-2018)
Vecchio 23-09-2018, 18:57   #3
Roy
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Se solo trovassi io stesso il senso della vita in uno stipendio (accontentando il grande fratello che si fa sempre più dominante), in una donna e nella famiglia forse capirei ciò che non capisco, vivrei ciò che non vivo.

Invece mi ritrovo solo anche in compagnia, più solo di quanto lo sia.

Ogni volta che ho una ragazza, capisco di non sapere amare e lo capisco non dalle piccole cose ma proprio da quelle plateali.
Ogni volta che sono in compagnia, sto male.
Sto male per ciò che ho. Non per ciò che mi manca. E non mi manca niente..

La consapevolezza mi sta ferendo.
Vecchio 23-09-2018, 18:59   #4
Roy
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Quote:
Originariamente inviata da SpaceBoy Visualizza il messaggio
Mi dispiace per l'accaduto, ma cosa c'entra il mondo bdsm con il racconto ?
Per adesso niente. Volevo scrivere altro ma non mi va.
Prossimamente.
Ringraziamenti da
SpaceBoy (23-09-2018)
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