|
31-12-2014, 17:14
|
#1
|
Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 995
|
Dal momento che le discussioni a sfondo sentimentale sono ancora insufficienti a mio giudizio, ci tengo tantissimo ad aprirne una, forte del termine che ho appena scovato in rete.
Anuptafobia: non ho trovato una definizione precisissima (penso sia un termine poco accademico in realtà, se qualcuno trova info più specifiche ben venga), ma in estrema sintesi definisce la paura, intesa a livello patologico ovviamente altrimenti non sarebbe una fobia, di rimanere single a vita.
So che non sono pochi i topic che già affrontano in qualche modo le estreme difficoltà in ambito sentimentale che possono facilmente intercorrere nell'utenza di questo forum, tuttavia sono rimasto sorpreso dallo scoprire che quella del rimanere single sia stata effettivamente categorizzata come una fobia a se stante. Io l'avevo sempre inserita in un contesto più generale.
In effetti mi riconosco un po' in uno stato patologico, esattamente come descritto in uno dei pochi articoli in merito che ho rintracciato online, ad esempio tendo a incupirmi a livelli da ricorrenza funebre intorno a S. Valentino, e sto sviluppando un iper criticismo (che riesco tuttavia a tenere per me stesso) verso le coppie mal assortite. Un po' l'atteggiamento della volpe e dell'uva.
E comunque precedo subito la frase che inevitabilmente apparirà "meglio soli che male accompagnati". Fesseria, "soli" non è meglio, soli è soli e basta.
|
|
31-12-2014, 18:15
|
#2
|
Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
|
Io, riflettendoci, non ho questa tendenza a criticare le altre coppie.
Anzi, uno dei miei vecchi cavalli di battaglia è la critica nei confronti delle coppie che si separano Il mio pensiero è sempre "eddai, accontentatevi".
Però non so dire se sono molto selettivo verso le potenziali partner. In passato lo ero, quando ho avuto delle occasioni che non ho sfruttato, adesso dovrei rifletterci.
Quanto al rimanere single a vita, anche su questo dovrei pensarci un attimo, ma inconsciamente temo che lo vivrei come un fallimento. Da solo sto bene e oggi come oggi non saprei nemmeno cosa cercare in una relazione con una donna, però se devo pensare al futuro temo che dentro di me ci sia una voce che mi dice: "se non ti sposerai sei un fallito". Non è una cosa razionale, razionalmente credo che una persona possa tranquillamente scegliere di non avere un compagno/a di vita.
|
|
31-12-2014, 18:32
|
#3
|
Banned
Qui dal: May 2013
Messaggi: 7,388
|
inventare malattie nuove per vendere più farmaci
|
|
31-12-2014, 18:35
|
#4
|
Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 995
|
Quote:
Originariamente inviata da Blue Sky
Io, riflettendoci, non ho questa tendenza a criticare le altre coppie.
|
Attenzione non mi riferisco ad un tipo di critica aprioristica, intendo dire che tendo a caricare molto riflessioni su eventuali storture o brutture che derivano da una determinata relazione tra due amanti.
Interessante lo spunto di Joseph in merito anche se questo tipo di analisi psicologica di rimando del tipo "tu pensi perché proietti e quindi.." mi lascia sempre un po' perplesso. A me sembra più la volontà interiore di creare un alibi, sempre per tornare alla frase citata in apertura del "meglio soli che male accompagnati", è un mantra che ci si ripete ma alla fine è evidente che l'idea è che dobbiamo convincercene.
E fa il paio facilmente con la famosissima citazione di This Must Be The Place:
"Meglio dardi che mai"
- No, tardi non è meglio. Se è tardi è tardi e basta.
Che va facilmente a sposarsi con la tematica del thread. Avete mai pensato che di aver saltato "troppi giri" e di essere in ritardo nell'eventuale trovare il partner? Che sareste a disagio nel trovarvi davanti a una persona che magari ha già un set di esperienze pregresse in ambito sentimentale?
E' un continuo incartarsi trovando motivazioni bloccanti una sull'altra lo so, ma sarei ipocrita se non dicessi che questi pensieri seppur non quotidiani sono frequenti per me.
|
|
31-12-2014, 19:01
|
#5
|
Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
|
Quote:
Originariamente inviata da Joseph
E' un continuo perché l'inadeguatezza genera pensieri che si autoalimentano... volendo possiamo trovare infinite giustificazioni per considerarci inadeguati di fronte alla scoiattola di turno ed è normale che col tempo diventiamo più creativi e articoliamo più approfonditamente il nostro pensiero, ma tutto parte da un sentimento di inadeguatezza, tolto quello uno smette di girare su stesso e diventa estroverso invece di introverso.
|
Come si può superare il sentimento di inadeguatezza?
|
|
31-12-2014, 19:22
|
#6
|
Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
|
Mi scuso con DeadMan per l'off topic, lo chiudo velocemente
Quote:
Originariamente inviata da Joseph
Un buon esercizio penso sia il riconoscere quando certi pensieri sono frutto di quest'irrazionale idea di non valere (spesso questi pensieri vengono dal super-io, ovvero i genitori introiettati... d'altronde chi altri può aver messo in testa al sociofobico di non valere se non i suoi genitori? ... purtroppo i miei post mancano di suspence, il colpevole è sempre il super-io però nel caso della sociofobia è abbastanza vero).
|
Secondo te è possibile che un super-io troppo oppressivo derivi anche dall'avere avuto una maestra molto severa e aggressiva verbalmente alle scuole elementari? (aggressiva verso gli altri, io per la paura ero e sono perfezionista) Oppure pensi che in un bambino 6 anni queste dinamiche sono già strutturate?
|
|
31-12-2014, 20:03
|
#7
|
Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 995
|
Quote:
Originariamente inviata da Blue Sky
Però non so dire se sono molto selettivo verso le potenziali partner. In passato lo ero, quando ho avuto delle occasioni che non ho sfruttato, adesso dovrei rifletterci.
|
Io più che verso le partner sono selettivo verso la casistica dell'incontro in generale, l'ho sicuramente già scritto da qualche parte, ma non sono uno che cerca o va in giro broccolando dove capita. Lo trovo stupido, è un'atteggiamento che mi da sui nervi veder perpetrato da altri pur sapendo che è perfettamente naturale e fisiologico.
Di conseguenza potrebbe sembrare che sia selettivo perché difficilmente mi interesso veramente a una persona come potenziale partner ma la cosa è influenzata soprattutto dal fatto che non arrivo proprio a conoscerne. E le rare volte che capita sono sempre scoraggiato e intimidito dalla persona e faccio quasi apposta a catapultarmi in friend zone il prima possibile. Salvo poi ripensarci (molto) tempo dopo e fare qualche figura pessima infilando una dichiarazione di interesse nel peggior modo, con le tempistiche più sbagliate e nel contesto più svantaggioso possibili.
Quote:
Originariamente inviata da Blue Sky
Quanto al rimanere single a vita, anche su questo dovrei pensarci un attimo, ma inconsciamente temo che lo vivrei come un fallimento. Da solo sto bene
|
Io invece sono conscio di non stare bene da solo ora come ora, ma già da un po'. Sono così incasinato tra lavoro e impegni familiari che farei veramente fatica a dedicare del tempo a una persona ma sento che ne varrebbe la pena. Il fatto di rimanere single a vita non è tanto un fallimento di per se, ma sono certo che la vivrei malissimo, perché nonostante dalla vita come un po' chiunque non abbia capito ne imparato nulla, sono riuscito più o meno a inquadrarmi come individuo. E ho inquadrato una specie di prototipo di me (seppur approssimativo ovviamente) che posso più o meno proiettare in persone che ritengo simili, e so dall'esperienza che traggo da ciò che le persone come me da sole vivono malissimo. Io sono uno che ha bisogno di avere qualcuno di cui prendersi cura. Non perché sia figo essere altruisti ma lo sono e basta.
E poi c'è il discorso dell'intimità che è una cosa che penso chiunque non abbia un blocco in merito di tipo esclusivo, vuole per forza di cosa condividere. Non solo a livello di fisicità o emotivo, ma anche proprio il fatto di condividere in modo collaborativo e interconnesso le esperienze.
Per dirla con un esempio banale, nonostante la mia timidezza e i miei blocchi, sono riuscito a fare dei discreti viaggetti all'estero finora. Ma sono certo (ma una certezza matematica totale) che li avrei vissuti più intensamente potendoli condividere con una persona intimamente connessa (non me ne vogliano i miei compagni di viaggio abituali verso la cui stima e affetto è comunque totale).
|
|
31-12-2014, 22:03
|
#8
|
Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
|
Quote:
Originariamente inviata da DeadMan87
|
Per quanto riguarda le casistiche di incontro e di corteggiamento, sono naturalmente d'accordo con te. Anche io provo fastidio quando vedo altri uomini corteggiare, mi dico "ma basta, anche qui?". E faccio molta fatica a trovare le occasioni per entrare in modalità-corteggiamento (e infatti non lo faccio mai).
Quanto al fatto di sentire il bisogno di stare con qualcuno... non so proprio cosa dire... mi trovo bene da solo, mi guardo i miei film, mi interesso alle mie cose, faccio la mia vita quotidiana completamente libero ecc. Le esigenze relazionali le risolvo all'interno della famiglia oppure con gli amici. Però non posso escludere che questa serenità sia in realtà un riuscito tentativo di costruirsi una confort-zone emotiva/relazionale.
|
|
31-12-2014, 22:53
|
#9
|
Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 995
|
Quote:
Originariamente inviata da Blue Sky
Quanto al fatto di sentire il bisogno di stare con qualcuno... non so proprio cosa dire... mi trovo bene da solo, mi guardo i miei film, mi interesso alle mie cose, faccio la mia vita quotidiana completamente libero ecc. Le esigenze relazionali le risolvo all'interno della famiglia oppure con gli amici. Però non posso escludere che questa serenità sia in realtà un riuscito tentativo di costruirsi una confort-zone emotiva/relazionale.
|
Beh che dire, ogni persona è un mondo a se stante. Io mi sento estremamente incompleto per conto mio. Non dico che non riesco a vivere ma alcune giornate, in cui percepisco in modo stringente questa incompletezza, sono davvero pesanti ed è quasi un sollievo che finiscano.
|
|
31-12-2014, 23:02
|
#10
|
Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
|
Quote:
Originariamente inviata da DeadMan87
Beh che dire, ogni persona è un mondo a se stante. Io mi sento estremamente incompleto per conto mio. Non dico che non riesco a vivere ma alcune giornate, in cui percepisco in modo stringente questa incompletezza, sono davvero pesanti ed è quasi un sollievo che finiscano.
|
Diciamo che reagiamo diversamente ad una situazione che è tutto sommato simile. I motivi di questa differenza di stato d'animo chi li capisce è bravo...
Naturalmente comunque, dovrò anch'io prima o poi mettermi alla ricerca di una partner, creare un senso di urgenza, perché se continuo così finisco come la proverbiale rana che bolle a fuoco lento.
|
|
|
|