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anuptafobia
Dal momento che le discussioni a sfondo sentimentale sono ancora insufficienti a mio giudizio, ci tengo tantissimo ad aprirne una, forte del termine che ho appena scovato in rete.
Anuptafobia: non ho trovato una definizione precisissima (penso sia un termine poco accademico in realtà, se qualcuno trova info più specifiche ben venga), ma in estrema sintesi definisce la paura, intesa a livello patologico ovviamente altrimenti non sarebbe una fobia, di rimanere single a vita. So che non sono pochi i topic che già affrontano in qualche modo le estreme difficoltà in ambito sentimentale che possono facilmente intercorrere nell'utenza di questo forum, tuttavia sono rimasto sorpreso dallo scoprire che quella del rimanere single sia stata effettivamente categorizzata come una fobia a se stante. Io l'avevo sempre inserita in un contesto più generale. In effetti mi riconosco un po' in uno stato patologico, esattamente come descritto in uno dei pochi articoli in merito che ho rintracciato online, ad esempio tendo a incupirmi a livelli da ricorrenza funebre intorno a S. Valentino, e sto sviluppando un iper criticismo (che riesco tuttavia a tenere per me stesso) verso le coppie mal assortite. Un po' l'atteggiamento della volpe e dell'uva. E comunque precedo subito la frase che inevitabilmente apparirà "meglio soli che male accompagnati". Fesseria, "soli" non è meglio, soli è soli e basta. |
Re: anuptafobia
Io, riflettendoci, non ho questa tendenza a criticare le altre coppie.
Anzi, uno dei miei vecchi cavalli di battaglia è la critica nei confronti delle coppie che si separano :mrgreen: Il mio pensiero è sempre "eddai, accontentatevi". Però non so dire se sono molto selettivo verso le potenziali partner. In passato lo ero, quando ho avuto delle occasioni che non ho sfruttato, adesso dovrei rifletterci. Quanto al rimanere single a vita, anche su questo dovrei pensarci un attimo, ma inconsciamente temo che lo vivrei come un fallimento. Da solo sto bene e oggi come oggi non saprei nemmeno cosa cercare in una relazione con una donna, però se devo pensare al futuro temo che dentro di me ci sia una voce che mi dice: "se non ti sposerai sei un fallito". Non è una cosa razionale, razionalmente credo che una persona possa tranquillamente scegliere di non avere un compagno/a di vita. |
Re: anuptafobia
inventare malattie nuove per vendere più farmaci :applauso:
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Re: anuptafobia
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Interessante lo spunto di Joseph in merito anche se questo tipo di analisi psicologica di rimando del tipo "tu pensi perché proietti e quindi.." mi lascia sempre un po' perplesso. A me sembra più la volontà interiore di creare un alibi, sempre per tornare alla frase citata in apertura del "meglio soli che male accompagnati", è un mantra che ci si ripete ma alla fine è evidente che l'idea è che dobbiamo convincercene. E fa il paio facilmente con la famosissima citazione di This Must Be The Place: "Meglio dardi che mai" - No, tardi non è meglio. Se è tardi è tardi e basta. Che va facilmente a sposarsi con la tematica del thread. Avete mai pensato che di aver saltato "troppi giri" e di essere in ritardo nell'eventuale trovare il partner? Che sareste a disagio nel trovarvi davanti a una persona che magari ha già un set di esperienze pregresse in ambito sentimentale? E' un continuo incartarsi trovando motivazioni bloccanti una sull'altra lo so, ma sarei ipocrita se non dicessi che questi pensieri seppur non quotidiani sono frequenti per me. |
Re: anuptafobia
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Re: anuptafobia
Mi scuso con DeadMan per l'off topic, lo chiudo velocemente
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Re: anuptafobia
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Di conseguenza potrebbe sembrare che sia selettivo perché difficilmente mi interesso veramente a una persona come potenziale partner ma la cosa è influenzata soprattutto dal fatto che non arrivo proprio a conoscerne. E le rare volte che capita sono sempre scoraggiato e intimidito dalla persona e faccio quasi apposta a catapultarmi in friend zone il prima possibile. Salvo poi ripensarci (molto) tempo dopo e fare qualche figura pessima infilando una dichiarazione di interesse nel peggior modo, con le tempistiche più sbagliate e nel contesto più svantaggioso possibili. Quote:
E poi c'è il discorso dell'intimità che è una cosa che penso chiunque non abbia un blocco in merito di tipo esclusivo, vuole per forza di cosa condividere. Non solo a livello di fisicità o emotivo, ma anche proprio il fatto di condividere in modo collaborativo e interconnesso le esperienze. Per dirla con un esempio banale, nonostante la mia timidezza e i miei blocchi, sono riuscito a fare dei discreti viaggetti all'estero finora. Ma sono certo (ma una certezza matematica totale) che li avrei vissuti più intensamente potendoli condividere con una persona intimamente connessa (non me ne vogliano i miei compagni di viaggio abituali verso la cui stima e affetto è comunque totale). |
Re: anuptafobia
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Quanto al fatto di sentire il bisogno di stare con qualcuno... non so proprio cosa dire... mi trovo bene da solo, mi guardo i miei film, mi interesso alle mie cose, faccio la mia vita quotidiana completamente libero ecc. Le esigenze relazionali le risolvo all'interno della famiglia oppure con gli amici. Però non posso escludere che questa serenità sia in realtà un riuscito tentativo di costruirsi una confort-zone emotiva/relazionale. |
Re: anuptafobia
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Re: anuptafobia
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Naturalmente comunque, dovrò anch'io prima o poi mettermi alla ricerca di una partner, creare un senso di urgenza, perché se continuo così finisco come la proverbiale rana che bolle a fuoco lento. |
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