prendo spunto da un topic dell'altro giorno sul mindset per espandere il concetto prendendo spunto da alcune citazioni da un libro che ho iniziato a leggere questa mattina in metro.
Il discorso è rivolto principalmente ai pessimisti cronici, quelli del "io non ce la farò mai", "non ho speranze", ecc.
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Per farla breve, la sensibilità allo stress dipende strettamente da quella che gli psicologi chiamano «valutazione cognitiva». Con il termine «interpretazione o valutazione cognitiva» si sottolinea il fatto che ognuno di noi filtra e seleziona gli stimoli che riceve dall’esterno, accettando e «inserendo nel proprio computer cerebrale» soltanto quelli che ritiene utili o importanti. La realtà oggettiva esiste eccome, ma noi non viviamo nel suo mondo: la nostra esistenza si svolge in un mondo che è una «costruzione», un’interpretazione effettuata a partire dal reale.
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Cioè secondo l'autore del libro, il mindset non solo è importante come si diceva nell'altro topic, ma il mindset determina al 100% il nostro mondo e la
nostra esistenza, che non è altro che un'interpretazione personale del nostro mondo reale.
Un pessimista interpreterà la realtà in un certo modo, un ottimista in un'altra: qua mi direte "La scoperta dell'acqua calda", ma vabbè, era per puntualizzare...
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Anche quando saliamo su di un ottovolante per sperimentare «l’effetto adrenalina», in maniera istintiva il software nel nostro cervello riconosce una potenziale minaccia e libera l’ormone. Ma è proprio la valutazione cognitiva della situazione («siamo al luna-park, non c’è reale pericolo») a permettere di controllare una reazione che potrebbe essere, come vedremo, di puro panico . Ed è proprio il piacere di controllare una potenziale fonte di panico che rende divertente l’esperienza.
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Nel caso delle montagne russe la corretta valutazione cognitiva (cioè più o meno il mindset) consente di spostare la nostra reazione da puro panico a divertimento... l'incredibile potere del mindset, capace di stravolgere una situazione a nostro favore!