Quote:
Originariamente inviata da alleny82
Tu dici che un'anarchia collettivista andrebbe contro la natura umana perché non comprenderebbe cose come la proprieta' privata ecc? Se ho capito male,perdona la mia ignoranza Comunque la tua proposta sembra affascinante...Mi ricordo che al liceo,quando si parlava di anarchia come caos,io pensavo che il caos fosse dentro di noi in realta' e che a causa di quello non si potesse raggiungere l'anarchia vera che forse invece era il massimo equilibrio e la piu' grande armonia a cui potesse aspirare l'essere umano. Ma la vera anarchia non prevedeva la chiusura del carcere? Non mi ricordo Cioe',sarebbe possibile togliere la liberta' a qualcuno se questo qualcuno la toglie agli altri? Gesu' avrebbe liberato e perdonato gli assassini? Forse Gesu' era un estremista...
|
Un'anarchia collettivista ( che praticamente è sinonimo della società comunista realizzata ) estesa fallirebbe perchè non ci sarebbe spazio per la libertà individuale e per le differenze che esistono naturalmente tra persone visto che ci sarebbe un'uguaglianza forzata ( tutti devono avere le stesse cose e condividerle ecc ) , mentre un'anarchia basata sulla libertà individuale e solidaristica e sulla valorizzazione delle capacità di ogni individuo ( nei suoi limiti ) sarebbe l'ideale ed inoltre anche la scelta più ragionevole .
Questo tipo di anarchia inoltre non può essere dogmatico e totalizzante com'è invece il collettivismo , perchè in questa anarchia pragmatica ci sarebbe spazio sia per chi vuole vivere da solo , sia per chi vuole vivere collettivamente , sia per chi vuole fare a metà , e così via : nel collettivismo no , tutti devono vivere allo stesso modo insieme e ciò non è possibile a lungo andare .
La proprietà personale nel collettivismo non esiste perchè il comunismo nega lo stesso concetto di identità personale autonoma : tutti sono uno e parte della società comunista e non esistono differenze ma purtroppo o per fortuna le differenze ( fisiche e biologiche in primis ) nella realtà tra persone umane esistono , e un'interpretazione rigida di questo concetto comunista porterebbe a un bel casino : è vero che l'essere umano è in qualche modo dipendente sempre ma dipendere in questo modo va oltre ogni limite .
In un'anarchismo pragmatico la proprietà personale e quella privata ( se derivata dal proprio lavoro ) sarebbe garantita , non sacralizzata ( come avviene nel capitalismo ) ma considerata per quello che è : necessaria per la propria indipendenza e autonomia personale , e chi non vuole averne potrà benissimo vivere collettivamente o " dipendendo " da associazioni filantropiche private senza che muoia di fame , come succede oggi .
Un ruolo importante avrà anche l'
economia del dono , ovvero la pura filantropia che in stato di libertà è molto probabile che prospererà in alternativa o completamanto dell'economia di libero scambio e/o di mercato ( compreso il baratto ) . Invece di avere ad es una sanità clientelare e spesso corotta ( dalla politica e non ) come quella " pubblica " o lussuosa e classista come quella attuale " privata " , avremo delle organizzazioni private come Emergency , che faranno a competizione ( non in modo dogmatico e selvaggio come avviene nel capitalismo , però ) per dare il servizio migliore abbassando fortemente i prezzi o anche associazioni puramente filantropiche che daranno i propri servizi gratuitamente ( almeno ai più bisognosi ) . Insomma gestione " privata " ( ovvero gestita da individui o da associazioni di individui ) e servizio pubblico ( aperto a tutti ) , idem le scuole e altri servizi .
Un sistema del genere sarebbe del tutto equilibrato e armonico in quanto si concilierebbero il naturale egoismo dell'uomo e il suo innato senso di dipendenza , aggregazione e giustizia , mentre i sistemi moderni dominanti fino ad adesso ( capitalismo e comunismo , o anche democrazie liberali o socialdemocratiche ) hanno privilegiato più un'aspetto rispetto a un'altro .
Per quanto riguarda le carceri , quelli che si dichiarano " anarchici " ne vogliono l'abolizione e la distruzione senza offrire alternative precise , nell'anarchismo filosofico questo tema è affrontato in modo vago e si critica l'uso delle carceri per criticare in generale la repressione di stato offrendo misure alternative ( di cui si parla molto oggi ) .
In una società ideale carceri non esisterebbero ( non perlomeno come quelli attuali ) ma esisterebbero delle misure alternative come i lavori socialmente utili , l'allontanamento dalla comunità per un certo periodo di chi ha commesso un reato , una rieducazione ( non violenta ) per rientrare nella società ecc , anche se credo che in una società del genere i crimini sarebbero ben pochi perchè ci sarebbe un'istruzione basata sul rispetto , sulla non violenza ecc a partire dai primi anni della scuola ( cosa che non avviene nelle scuole odierne ) , non ci sarebbero indigenti come oggi ( visto che esisterebbero come già detto associazioni di volontariato di filantropia anche gratuite ) e poi il disturbo maggiormente associato a crimini violenti , ovvero la psicopatia non potrebbe esistere essendo un disturbo creato da cause ambientali e non genetiche ( famiglie multiproblematiche , assuefazione alla violenza sin dall' infanzia , discriminazione e impunità per azioni che violano la libertà di altre persone ecc )
.
Gesù si basava su un forte altruismo e l'etica cristiana si basa sul perdono ( che non va confuso con l'impunità comunque ) di tutti essendo tutti , per i cristiani , figli di Dio . Anche per la società che ho descritto , però il pensiero di Gesù sarebbe troppo radicale perchè presuppone una forte crescita spirituale degli esseri umani , e per ora siamo ancora molto lontani da ciò .
Sul togliere la libertà altrui a chi la toglie agli altri come più o meno ho già risposto , la cosa potrebbe sembrare fattibile e ragionevole a patto che non sia definitiva e non si scenda ai livelli di chi ha sbagliato , perchè una società ideale deve dare sempre un'esempio giusto .
Spero di essere stato chiaro , ciao