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Vecchio 16-05-2007, 16:46   #1
Principiante
L'avatar di psychogirl
 

In tutti questi anni ho letto libri di psicologia in cerca di qualche risposta o soluzione che, però, non è mai arrivata. O meglio, i libri mi hanno aiutato a capire meglio me stessa e i meccanismi/automatismi della mente umana. Mi sono chiesta qual è stato il ruolo dei miei genitori nello sviluppo della mia personalità. Mia madre: donna dal carattere forte, non ha saputo "coltivare" il mio carattere chiuso e la mia tendenza alla sottomissione. Mi spiego con un esempio: se si trattava di comprare un paio di scarpe, non aspettava con pazienza che io, timidamente, venissi fuori dal guscio e indicassi quale modello mi piaceva di più. No. Lei, sbrigativa e amorevole assieme, prendeva quelle che piacevano a lei e me le mostrava da tutte le angolazioni possibili dicendo/insistendo quanto erano belle, finchè io, stremata, facevo di sì con la testa. Il fatto è che faceva tutto senza cattiveria. Lei vedeva solo la mia timidezza e voleva darmi una mano. Ha continuato così per troppo tempo, purtroppo. Non so più quante scarpe mi ha fatto comprare che poi non ho mai indossato. E così per tutte le cose, durante l'infanzia, l'adolescenza e anche la prima età adulta (fino intorno ai 24 anni) L'insicurezza insita nel mio carattere è cresciuta a dismisura. Vivendo da sola sono migliorata in molte cose, ma resta quell'insicurezza, quel continuo pensare: "Dio, vorrei che qualcun altro affrontasse le cose per me. Io non sono capace!!!" Ecco il pensiero che forse più di tutti mi perseguita e sta dietro ogni altro pensiero: "NON SONO CAPACE!!!" Passiamo a mio papà: uomo affettuoso, ma solo a parole. Poco presente durante l'infanzia e l'adolescenza per via del suo lavoro (navigava sulle petroliere). Fratelli: 2, entrambi dal carattere estroverso e con la personalità di mia madre. Uno dei quali risulta tutt'oggi essere il preferito dei miei. Non è la mia immaginazione: credo che tutti sappiate distinguere uno sguardo tranquillo tipo:"Okay, sì, ti voglio bene" (quello che i miei hanno sempre rivolto a me) da uno sguardo tipo: "Ti ADORO, sei la luce dei miei occhi" (quello che hanno sempre rivolto a questo mio fratello.) Quindi abbiamo una madre affettuosa ma che tende a dominare, un padre parecchio assente e un senso di inadeguatezza (presente già dall'infanzia) rispetto ai fratelli considerati più svegli. Lati positivi: mai stata picchiata, neppure uno schiaffo. Questa è la mia storia. Purtroppo sono nata con un carattere poco delineato, vago, che andava stimolato e non soffocato. Non odio i miei genitori, per carità, sarei una stupida a odiarli. Nessuno è perfetto, men che meno i genitori che hanno affrontato il mestiere più difficile del mondo con tutta la buona volontà. Vorrei conoscere anche le vostre storie, sempre che vogliate condividerle. Parlare di queste cose aiuta a non fossilizzarsi su pensieri fissi, a vedere le cose da una diversa angolazione.
Vecchio 16-05-2007, 17:41   #2
Esperto
L'avatar di Scarlet
 

Leggendo la tua storia mi sono venuti i brividi....
Sono 15 anni che vivo a centinaia di km da mia madre ma lei ancora, quando mi telefona, mi controlla a distanza e cerca di pilotare le mie scelte. E pensa che io sono già mamma a mia volta! E lei ancora programma la mia vita e quella dei miei fratelli...
L'episodio delle scarpe credo di averlo vissuto anche io e non solo per le scarpe ma per vestiti, oggetti, taglio di capelli e addirittura scelta della scuola (che te ne fai del liceo artistico? non serve per trovare lavoro, fai la ragioniera, è per il tuo bene) ....
Anche io non ho mai scelto nulla da bambina, anche io non ho mai nemmeno azzardato un "ma" o un "se", non sono più nemmeno stata capace di sapere cosa mi piaceva e cosa non perchè tanto mia madre sceglieva sempre per me.
Carattere forte, duro, temprato, alto senso del dovere, dell'apparire, molto religiosa e cultrice del tacere per il quieto vivere, mia madre ha fortemente influenzato sui miei problemi.
Mio padre invece gran lavoratore, tantissimi sacrifici ed un cuore grande così ma incapace di esprimere i suoi sentimenti e completamente assente nelle mie giornate di bambina.
Una sorella ed un fratello laureati, con vanti sportivi e meriti di ogni genere.
Non ricordo di aver ricevuto schiaffi da piccola (non ce n'era bisogno, praticamente vegetavo) ma nemmeno carezze.
Vogliamo parlarne?
Vecchio 16-05-2007, 19:03   #3
Intermedio
L'avatar di andrea870
 

Piu' o meno anch'io mi riconosco nella tua storia ..per timidezza non ho mai affrontato in prima persona le scelte che mi si ponevano davanti ma non posso additare la colpa ai miei.Mi sono sempre stati dietro per tropo amore e la conseguenza è stata che non ho mai preso in mano la situazione e con responsabilita' ho scelto per me.
Purtroppo arriva un momento in cui dobbiamo separarci dal nido familiare e cominciare a vivere compiendo delle scelte in modo autonomo.Se non l'abbiamo fatto è perche' quella situazione ci faceva comodo,come fa' comodo a chiunque avere una persona che pensa per te e ti risolve i problemi .Questo è concepibile fino ad certo punto,poi bisogna spiccare il volo da soli...
Vecchio 16-05-2007, 19:35   #4
Esperto
L'avatar di paule
 

non analizzate
Vecchio 16-05-2007, 19:43   #5
Intermedio
L'avatar di vegetale
 

faccio uno schema al volo appena ho un pò + di tempo ve li descrivo meglio...

MIA MADRE: carattere timido e insicura, ansiosa... fin da piccolo mi ha sempre viziato(a volte esageratamente)...

MIO PADRE:carattere + forte rispetto a mia madre ma sempre timido... anche lui mi viziava anche se certe volte si accorgeva di ciò e cercava di rimediare scatenando anche litigi familiari...
Vecchio 16-05-2007, 19:48   #6
Principiante
L'avatar di psychogirl
 

Interessante la tua storia, Scarlet, così simile (diciamo praticamente uguale,dai) alla mia! A volte vorrei prendere mia madre e spiegarle che la sua convinzione di agire per il mio bene ha finito col "fare a pezzi" quel piccolo, rinsecchito nucleo che era in origine il mio ego e che ancora oggi sto cercando di rimettere insieme. Ma le spezzerei il cuore, penso. Oltretutto, credo che non capirebbe fino in fondo, perchè la sua idea di "successo materno" è quella di fare in modo che i figli non diventino criminali, drogati o sbandati in generale. Lei questo successo lo ha raggiunto, lei vede tre figli che hanno seguito "la retta via" e che oggi lavorano e vivono tranquillamente. Non si è mai resa conto di essere un tantino "castrante" nei miei confronti, nemmeno quando (in passato) di tanto in tanto diceva (un po' scherzando e un po' no) di essere stufa di fare tutte le cose per me e che era ora che me la cavassi un po' da sola. Forse non vedeva il terrore assoluto sul mio viso alla prospettiva di fare cose che fino a quel momento aveva fatto lei per me. Credo che le sia sempre mancata quella "finezza psicologica" per capire che per aiutare una persona timida e fragile bisogna avere tanta e tanta pazienza e incoraggiarla passo passo lungo la via, e non sostituirsi prontamente a lei alla prima difficoltà. Un paragone semplice: se l'struttore di scuola guida fosse stato mia madre, non avrei mai imparato a guidare. Ah!Ah! Me la immagino mentre, con fare pratico, mi spinge via dal volante e prende lei il comando, magari dandomi una piccola carezza mentre dice:"Adesso ci penso io, amore." A proposito, che incubo prendere la patente! Quante sudate durante le guide! Con l'istruttore che chiedeva:"Ma hai caldo?" Aiuto, che brutti ricordi!
Vecchio 16-05-2007, 20:13   #7
Intermedio
L'avatar di andrea870
 

Quote:
prendere mia madre e spiegarle che la sua convinzione di agire per il mio bene ha finito col "fare a pezzi" quel piccolo, rinsecchito nucleo che era in origine il mio ego e che ancora oggi sto cercando di rimettere insieme.

Facendo un'analisi adesso,pensi di esserti mai sottratta in qualche modo a questo suo agire per il tuo bene oppure per timidezza l'hai "incoraggiata" diciamo ad avere questo atteggiamento nei tuoi confronti.
Vecchio 16-05-2007, 20:34   #8
Esperto
L'avatar di fenicenanto
 

la mia famiglia mi ha certamente danneggiato psicologicamente.
ambiente chiuso,diffidente verso l'esterno...mia madre mi ha sempre inculcato l'idea che il mondo fuori è cattivo(vero,ma solo in parte) e di non fidarmi mai della gente...
tra l'altro i miei neanche si sopportano,non me li ricordo mai in atteggiamenti intimi o di complicità,anzi ostilità perenne...penso che sia per questo che non credo nell'amore...e non mi curo più di tanto nel cercarlo.
Con questo non voglio scaricare tutto su di loro,perchè ormai sono abbastanza grande da capire che mi devo assumere le responsabilità del mio fallimento(momentaneo,si capisce...)...
per esempio ho una sorella che,pur avendo subito la stessa situazione,ne è uscita fuori alla grande,tanto che fa pubbliche relazioni con successo...e ha solo 3 anni più di me.
Dunque...

PS
Non c'entra quasi niente col topic,ma inserisco questa frase di Oscar Wilde:
Non posso fare a meno di detestare i miei genitori. È così triste dover sopportare chi ha i vostri stessi difetti.
(la trovo geniale )
Vecchio 16-05-2007, 20:47   #9
Esperto
 

confermo quello che scrivete
il mio torpore emotivo è stato in parte causato dai miei genitori , che mi hanno inculcato il germe della diffidenza verso gli altri , della vergogne delle proprie debolezze e fragilità , del timore del giudizio altrui . poi i miei sono da sempre ( penso si siano conosciuti per questo ) una coppia di sociofobici dato che i loro contatti con l'esterno sono davvero pari allo zero . chissà da chi ho preso ? voi almeno avete avuto la forza di scappare . a me manca . aiutatemi
Vecchio 16-05-2007, 21:11   #10
Principiante
L'avatar di lunaeme
 

la mia famiglia è molto simile a quella descritta da vegetale,una madre penso anche lei abbastanza fobica (penso derivante dall'educazione impartita da mia nonna una donna d'altri tempi molto dura e autoritaria)molto complessata tanto che quando usciamo insieme a fare spese devo quasi scegliere io al posto suo.anche se c'e qualcosa che le piace devo insistere parecchio prima che si decida a comprarlo!!poi è molto timida e non si espone mai,questo mi ha creato non pochi problemi visto anche il mio carattere introverso certe volte ho avuto quasi la sensazione di doverle fare io da madre!!per quanto riguarda mio padre invece direi che è abbastanza socievole anche un tantino severo ( mi ricordo gli sculaccioni presi da piccola)...ma forse la sofferenza più grande è il fatto che mio fratello fosse il preferito di casa il classico figlio modello che non dà problemi sempre ubbidiente (mantre io ero la pecora nera di casa la classica figlia ribelle) ribelle si!peccato che appena mettevo il muso fuori casa diventavo una specie di mummia!!!!
Vecchio 16-05-2007, 21:15   #11
Principiante
L'avatar di edie-sedgwick
 

per me è stato esattamente il contrario! Da piccola avevo un carattere forte e cabarretistico, nel senso che mi piaceva essere al centro dell'attenzione, fare cose che facevano ridere gli adulti, esibirmi...che ne so, dire barzellette, ballare, fare cose sceme. Tutti mi dicevano che ero molto intelligente per la mia età e io facevo di tutto per continuare a ricevere complimenti. Anche nelle scelte piccole e quotidiane volevo sempre dire la mia ed essere accontentata, pena pianti isterici musi lunghi ecc ecc. Però mi ricordo che avevo la paranoia di essere abbandonata, piangevo come una fontana se si dimenticavano di venirmi a prendere ( cioè, magari tardavano un po' perchè i miei sono un po' distratti..) Questo fino ai dieci anni: la mia timidezza è nata nel rapporto con i coetanei, con i quali ero sia scalmanata che timida...non so, uno strano misto...le tecniche che usavo per divertire gli adulti i bambini non sembravano comprenderle. Andavo a momenti. Tuttora mi trovo molto più a mio agio con adulti o persone molto più grandi di me e i coetanei restano un mistero, come seguissero dinamiche sociali a me ignote.
E' come se la bambina energetica che ero sia rimasta in me, ma sedata la maggior parte del tempo da un essere che è il suo esatto contrario, rigida e attenta a non sembrare invadente. E questa maledetta bambina sedata sì è formata piano piano, a seguito di tanti piccoli episodi in cui magari avevo un po' esagerato con la sfrontatezza ed ero stata sgridata.
Insomma solo ultimamente sto riconciliando le due "bambine" ma è difficile perchè ormai le mosse della timidona sono ben radicate in me. Comunque al momento sono timida ma non invalidata come qualche anno fa, ed è stato grazie ad uno sforzo di volontà molto forte...come se avessi imparato ad evitare di fare la timida invece di lasciare agire senza timori la mia naturale esuberanza originaria (il che sarebbe molto più spontaneo). I miei in tutto questo non c'entrano niente, nel senso che mi lasciavano essere cabarettistica e non mi sgridavano mai duramente per il mio comportamento. La mia timidezza si è generata all'esterno della mia famiglia, me la sono creata io interamente con la mia testa galappante che cerca di tenere tutto sotto controllo e prevedere gli eventi e i giudizi degli altri. A volte mi dico che dovrei semplicemente spegnere il pensiero più razionale-astratto e vivere in modo più basilare, come gli animali. Stimolo-risposta, nessuna paranoia. Ma quella parte del cervello che analizza tutto sembra non avere un interruttore.
Scusate se sono andata un po' fuori topic, ma questa cosa dei genitori mi ha fatto venire in mente un bel po' di aneddoti. Ciao!
Vecchio 16-05-2007, 21:50   #12
Intermedio
L'avatar di andrea870
 

Quote:
A volte mi dico che dovrei semplicemente spegnere il pensiero più razionale-astratto e vivere in modo più basilare, come gli animali. Stimolo-risposta, nessuna paranoia.
Gia',dovrebbe essere cosi'!
Vecchio 16-05-2007, 22:02   #13
Intermedio
L'avatar di elisewin_
 

Anche mia madre è così...è quel genere di persona che non si fa problemi a far notare che hai sbagliato davanti ad altri. E' un tipo affettuoso e autoritario insomma. Ricordo quando mi riprendeva davanti a tutti.. ancora oggi fa qualche battutina con altri su di me con me presente, mi da fastidio molto questa cosa. Fin da piccola mi ha sempre investita con questo carattere forte, non riesco a ricordarla diversamente. Mio padre invece molto infantile, ha smesso di essere presente quando ho iniziato a crescere e non avevo più bisogno di qualcuno con cui giocare ma con cui parlare.
Questi saranno i modelli di genitori ideali per creare una bambina timida e insicura chissà.
Vecchio 16-05-2007, 22:30   #14
Principiante
L'avatar di psychogirl
 

Quote:
Originariamente inviata da andrea870
Quote:
prendere mia madre e spiegarle che la sua convinzione di agire per il mio bene ha finito col "fare a pezzi" quel piccolo, rinsecchito nucleo che era in origine il mio ego e che ancora oggi sto cercando di rimettere insieme.

Facendo un'analisi adesso,pensi di esserti mai sottratta in qualche modo a questo suo agire per il tuo bene oppure per timidezza l'hai "incoraggiata" diciamo ad avere questo atteggiamento nei tuoi confronti.
Ma, sai, posso dire che sono pochi anni che ho imparato a dire anche di NO, se qualcosa non mi va. Quando vivevo con i miei ero, come dire, bloccata, non riuscivo a tener testa al carattere risoluto di mia madre, ogni volta era come essere investiti da una valanga, non so se rendo l'idea. Ti lasci investire e basta. Ribadisco che lei ha sempre avuto questo atteggiamento bello deciso, ma sempre con un sottofondo di bontà, cosa che mi fregava ogni volta, perchè non avevo la sensazione di dovermi difendere, di dover reagire. Forse, ma dico forse, se davvero mi avesse trattata male (tipo schiaffoni o rimproveri consistenti) avrei tirato fuori gli artigli, chissà. Non l'ho mai incoraggiata, come dici tu, perchè lei sapeva com'ero fatta e penso che, sotto sotto, avesse gli stessi pensieri che ha la madre rassegnata di un ritardato mentale, ovvero:"Poverina, non ce la fa, devo aiutarla."
Vecchio 17-05-2007, 15:20   #15
Esperto
L'avatar di inadatto
 

Nel mio caso è semplice e brevissimo il discorso.

Iperprotettivi nei miei confronti , oppressivi e troppo ansiosi
Vecchio 17-05-2007, 15:24   #16
Esperto
L'avatar di valmor
 

Diffidenti, poco o per nulla socializzati loro stessi, ansiosi, iperprotettivi.
Vecchio 17-05-2007, 15:59   #17
Esperto
L'avatar di pisendlav
 

I miei, soprattutto mia madre, hanno sicuramente fatto degli errori ma inconsapevolmente e per l'educazione che a sua volta avevano ricevuto. Allo stesso tempo mi hanno trasmesso tanto amore. Nel complesso mi ritengo fortunato, anche se dovessi capire che i miei problemi sono stati determinati in larga parte da loro.
Mi è tornato in mente un episodio con protagonista mia madre. Da piccolo abitavo in collina praticamente isolati. La domenica a messa (ero costretto) c'era poca gente poco più di una decina. Un giorno il prete, che abitava sopra di noi, porta il vangelo a mia madre e la invita a leggere. Ricordo che divenne rosso fuoco e tutta agitata diceva che non voleva. Poi si arrese, ed iniziò a leggere. Pian piano la voce divenne sempre più tremante sembrava quasi che piangesse, e sudava. Con caparbietà riuscì a leggere tutto il passo. Ricordo che all'epoca io la vedevo con stupore, non riuscivo a capire cosa le fosse preso, la presi pure in giro. Anni dopo mi è successa la stessa cosa e per me è stato l'inizio del cambiamento. Lei invece non sembra averne risentito così tanto.
Vecchio 17-05-2007, 16:40   #18
Avanzato
L'avatar di trentina
 

mio padre è uno che non si è quasi mai interessato di me, non mi ha mai chiesto da piccola come andavo a scuola... ci diciamo solo ciao e l'unica cosa di cui parliamo senza litigare è il calcio(già, anche se sn donna). cmq è un uomo socievole anche se può diventare irritabile quando ha giù qualche bicchiere dopo lavoro.

mia madre è una tipa chiusa. credo sia un ex sociofobica, il suo primo ragazzo è stato mio padre a 28 anni, era timida e insicura, senza amici. ora è invece molto sicura di se, anche se nn ha ancora amici. è sempre stata molto protettiva, da piccola non mi lasciava nemmeno andare ai compleanni degli amichetti, mi tenevano sempre con loro mentre io avrei voluto andare(infatti da piccola ero una bambina vivacissima, senza alcun problema di relazioni) per esempio a fare sport vari, quando cominciai le superiori mi convinse a non uscire anche se dopo, quando però vide che mi stavo rinchiudendo in me stessa cominciò invece ad incitarmi ad uscire e a partecipare a gruppi, inutilmente. cmq è lo stesso molto apprensiva nei miei confronti, sempre piena di raccomandazioni e ansie(come tutte le madri penso). cmq a tuttore, è l'unica persona con cui parlo, chiedo congli, daltronde è una delle uniche persone a cui io interessi... anche se come ogni figlio/genitore ho spesso dei conflitti anche con lei.
Vecchio 17-05-2007, 16:48   #19
Principiante
L'avatar di liveandletlive
 

Quote:
Originariamente inviata da edie-sedgwick
per me è stato esattamente il contrario! Da piccola avevo un carattere forte e cabarretistico, nel senso che mi piaceva essere al centro dell'attenzione, fare cose che facevano ridere gli adulti, esibirmi...che ne so, dire barzellette, ballare, fare cose sceme. Tutti mi dicevano che ero molto intelligente per la mia età e io facevo di tutto per continuare a ricevere complimenti. Anche nelle scelte piccole e quotidiane volevo sempre dire la mia ed essere accontentata, pena pianti isterici musi lunghi ecc ecc. Però mi ricordo che avevo la paranoia di essere abbandonata, piangevo come una fontana se si dimenticavano di venirmi a prendere ( cioè, magari tardavano un po' perchè i miei sono un po' distratti..) Questo fino ai dieci anni: la mia timidezza è nata nel rapporto con i coetanei, con i quali ero sia scalmanata che timida...non so, uno strano misto...le tecniche che usavo per divertire gli adulti i bambini non sembravano comprenderle. Andavo a momenti. Tuttora mi trovo molto più a mio agio con adulti o persone molto più grandi di me e i coetanei restano un mistero, come seguissero dinamiche sociali a me ignote.
E' come se la bambina energetica che ero sia rimasta in me, ma sedata la maggior parte del tempo da un essere che è il suo esatto contrario, rigida e attenta a non sembrare invadente. E questa maledetta bambina sedata sì è formata piano piano, a seguito di tanti piccoli episodi in cui magari avevo un po' esagerato con la sfrontatezza ed ero stata sgridata.
Insomma solo ultimamente sto riconciliando le due "bambine" ma è difficile perchè ormai le mosse della timidona sono ben radicate in me. Comunque al momento sono timida ma non invalidata come qualche anno fa, ed è stato grazie ad uno sforzo di volontà molto forte...come se avessi imparato ad evitare di fare la timida invece di lasciare agire senza timori la mia naturale esuberanza originaria (il che sarebbe molto più spontaneo). I miei in tutto questo non c'entrano niente, nel senso che mi lasciavano essere cabarettistica e non mi sgridavano mai duramente per il mio comportamento. La mia timidezza si è generata all'esterno della mia famiglia, me la sono creata io interamente con la mia testa galappante che cerca di tenere tutto sotto controllo e prevedere gli eventi e i giudizi degli altri. A volte mi dico che dovrei semplicemente spegnere il pensiero più razionale-astratto e vivere in modo più basilare, come gli animali. Stimolo-risposta, nessuna paranoia. Ma quella parte del cervello che analizza tutto sembra non avere un interruttore.
Scusate se sono andata un po' fuori topic, ma questa cosa dei genitori mi ha fatto venire in mente un bel po' di aneddoti. Ciao!
La mia storia è abbastanza simile a quella di edie_sedgwick: infanzia e prima adolescenza con forti tratti istrionici poi un'ansia emergente e sempre più ingovernabile: il desiderio di compiacere gli altri, la tendenza ad astrarmi da me stesso e giudicarmi, la repressione delle emozioni, il disagio nello stare con persone competitive. Mia madre era apprensiva, mio padre dolce e candido, incapace di vedere il male del mondo e quindi di insegnarmi a difendermi. Se devo rinfacciargli qualcosa è proprio questo: avere mancato nell'insegnarmi a socializzare come gli altri (è uno scienziato con la testa perennemente fra le nuvole) e difendere le mie emozioni.
Vecchio 17-05-2007, 18:23   #20
Esperto
L'avatar di Scarlet
 

Comunque pur se analizziamo tanto i comportamenti dei nostri genitori non possiamo condannarli, sono esseri umani e poi.... pensare al giorno in cui avrete dei figli vostri....
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