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Originariamente inviata da HariSeldon
Un anno fa un'amica virtuale con cui mi scrivevo da molto tempo mi disse che ero una persona vuota, con cui si poteva parlare del più o del meno ma di nulla di profondo. La cosa cessò lì.
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Applicando metodicamente questo principio l' intera umanità dovrebbe votarsi all' asocialità, mi pare un po' una scusa.
Secondo me è vero, come già scritto, che i rapporti virtuali sono intrinsecamente più fragili di quelli in cui è possibile la frequentazione, e che la condivisione di esperienze concrete è generalmente un mezzo per alimentare le relazioni molto più efficace delle chiacchiere a distanza: però c'è anche da dire che spesso i rapporti, stretti o meno stretti, concreti o virtuali, sono un riempitivo di tempi e spazi morti, per cui anche quelli apparentemente funzionanti possono avere fondamenta molto fragili e sciogliersi come neve al sole al variare di qualche condizione.