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		|  01-10-2012, 13:42 | #1 |  
	| Esperto 
				 
				Qui dal: Nov 2010 Ubicazione: al centro delle mie fobie 
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			vi capita mai, magari per paura di ferire o semplicemente per timore che gli altri ci possano rimanere male o sentirsi in difficoltà a causa vostra, di non essere abbastanza chiari e diretti oppure a vostra volta di non riuscire per vostre insicurezze a chiedere agli altri di essere schietti con voi o perchè avete paura delle loro reazioni o perchè forse non volete sentire quello che potrebbero dirvi? 
a me sembra di vivere costantemente nel dubbio...gli altri non sanno quel che penso io...io non so quello che pensano gli altri...
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		|  01-10-2012, 13:55 | #2 |  
	| Esperto 
				 
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			Da parecchi anni a me sta succedendo l'esatto contrario.Dico forse troppo e rischio di ferire (ovviamente parlo delle persone con cui ho confidenza).
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		|  01-10-2012, 14:10 | #3 |  
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			Io rimango volutamente ambiguo per non intaccare la mia e l'altrui sensibilità.
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		|  01-10-2012, 14:38 | #4 |  
	| Esperto 
				 
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	Quote: 
	
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					Originariamente inviata da MCLovin  Io rimango volutamente ambiguo per non intaccare la mia e l'altrui sensibilità. |  ed è bene o male così    questo è quello che mi sto chiedendo...
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		|  01-10-2012, 15:40 | #5 |  
	| Esperto 
				 
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			E' un male perché ti stai illudendo di non essere chiara e diretta con gli altri a causa di/da,in realtà(è la mia condizione)lo si fa per evitare ovvero per non sovraesporsi.
 Le illusioni e i sogni sono il male.
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		|  01-10-2012, 16:44 | #6 |  
	| Esperto 
				 
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			L'ambiguità è una condizione obiettiva delle relazioni e della comunicazione, per non dire dell'esistenza stessa. Varia, appunto, la componente soggettiva, in ragione della quale si è più o meno assillati dal dubbio di non capire e di non essere capiti.
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		|  03-12-2012, 19:23 | #7 |  
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			si'    l' ambiguita' forse e' male...
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		|  03-12-2012, 19:35 | #8 |  
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			Essere ambigui significa anche illudere o essere illusi dalle persone....   |  
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		|  03-12-2012, 19:39 | #9 |  
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			Più che altro significa lasciare che sia altro a decidere dell'ambiguità.
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		|  03-12-2012, 20:07 | #10 |  
	| Esperto 
				 
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			è la storia della mia vita.   
una volta però ho provato ad essere sincera e chiesi all'altra persona di fare lo stesso con me, che ero pronta a sentirmi dire qualsiasi cosa. ma non lo fece e mi abbandonò nella più totale indifferenza.    |  
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				 Ultima modifica di lizbon;  24-07-2014 a 18:50.
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		|  03-12-2012, 20:32 | #11 |  
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			No, mai. Sono molto diretto. Sarebbe bello e i rapporti umani fossero come con gli animali... il gatto vai.. lo carezzi.. fa le fusa.. sei contentu tu, è contento lui. Semplice.
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				 Ultima modifica di Halastor;  03-12-2012 a 21:59.
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		|  03-12-2012, 20:32 | #12 |  
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			noto purtroppo che alcune persone prendono come battuta le mie dimostrazioni di astio nei loro confronti
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		|  03-12-2012, 21:43 | #13 |  
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				Qui dal: Nov 2012 
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			io preferisco che gli altri siano chiari con me a costo anche di soffrire o rimanerci male. penso sia la cosa migliore essere schietti perchè il nascondere come stanno veramente le cose credo sia molto peggio.. poi certo, c'è modo e modo di dire le cose, e come ci si pone
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		|  03-12-2012, 23:15 | #14 |  
	| Esperto 
				 
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			L'ambiguita'che cela insicurezze proprie o il timore di ferire la sensibilita'altrui, non la vedo in accezione negativa.Anzi a volte e'la soluzione preferibile.
 Se penso ad una persona che ha una grave malattia e non vuole sentirselo dire, ritengo che tale volonta' debba essere rispettata.
 Diverso e'il discorso per l'ambiguita'costruita, pianificata a fin di male o per egoismo.
 E una forma di non rispetto per la persona oggetto della stessa.
 Io sono molto diretta ma in senso costruttivo. Almeno quella e' la mia intenzione di base, poi a volte trascendo esagerando nei modi come forma di autodifesa.
 Per molto tempo ho subito le vite degli altri senza accorgermene.
 Ma la persona a cui sta bene tutto non esiste ed e'un bene che sia cosi.
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		|  04-12-2012, 00:07 | #15 |  
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			Devo imparare ad essere più ambiguo e accomodante. Sono troppo sincero.
 In ogni caso, preferisco sempre che gli altri siano molto sinceri e diretti con me (ma non offensivi).
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		|  04-12-2012, 02:25 | #16 |  
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			Presente... Sono ambiguo in alcune occasioni ma quasi sempre con un fine nobile. 
In primis nel broccolo: fino a che non ho segnali espliciti, gioco sempre sul filo del rasoio oppure mantengo un'ambiguità molto sfumata. 
Perché? Per molti motivi: evitare un rifiuto se posso intuirlo, rovinare magari un rapporto d'amicizia se si scoprono le carte subito, lasciar maturare le cose, aspettare ulteriori segnali, ecc.
 
Poi quando si tratta di gestire rapporti d'amicizia delicati: se la persona è sensibile o non ci capiamo, vado più di diplomazia anziché d'ambiguità.
 
Poi ci sono altre situazioni ma sono poco degne di nota.
 
	Quote: 
	
		| a me sembra di vivere costantemente nel dubbio...gli altri non sanno quel che penso io...io non so quello che pensano gli altri... |  A parte poche persone sì, non mi scopro al 100% con quasi nessuno. 
Solitamente chi ha questa "fortuna" o sta per diventare la mia fidanzata oppure è un'amicizia piuttosto forte.
 
Non so quello che pensano gli altri? Ultimamente mi sto rendendo conto che, invece, so quasi tutto quello che pensano gli altri e non mi dicono. 
Ciò nonostante credo che mantengano delle zone d'ombra nei miei confronti ed è una cosa che mi crea disagio.
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				 Ultima modifica di lizbon;  16-12-2016 a 23:57.
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		|  04-12-2012, 12:50 | #17 |  
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			fortunatamente non ho questo problema, dico sempre quello che penso
 a costo di non piacere al 99 percento della gente , a volte anche il 100 per 100
 
 io e " il fare ambiguo" siamo due cose diverse , probabilmente è per questo che dove passo io nn cresce più erba , è la controindicazione dell essere a tutti i costi chiaro e me stesso.
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		|  05-12-2012, 02:23 | #18 |  
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	Quote: 
	
		| Perché? Per molti motivi: evitare un rifiuto se posso intuirlo |  e se poi ti fidi del tuo intuito e quello invece è sbagliato  ...
 
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		| Non so quello che pensano gli altri? Ultimamente mi sto rendendo conto che, invece, so quasi tutto quello che pensano gli altri e non mi dicono. |  come fai? leggi nel pensiero? e se magari quello che pensi che pensano di te non corrisponde a verità?
 
bisogna essere molto sicuri per fidarsi del proprio istinto.
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		|  05-12-2012, 19:18 | #19 |  
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	Quote: 
	
		| e se poi ti fidi del tuo intuito e quello invece è sbagliato  ... |  Nessuno è infallibile, me incluso. 
Ciò nonostante bisogna anche acquisire una certa capacità di "fiuto", sopratutto nelle relazioni.
 
E' vero che in linea strettamente teorica ha più senso "provarci" sempre e, al massimo, incassare un rifiuto ma, come ho già detto, ci sono rifiuti che si digeriscono con difficoltà e ci sono rapporti che si deteriorano quando uno scopre le carte. 
Può essere difficile mantenere comunque un'amicizia, quando ti dichiari, vuoi perché per l'altra persona è inconcepibile essere amica di chi nutre per te un interesse, vuoi perché viene visto come difficile/impossibile confidarsi, ecc.
 
Nella mia esperienza, per carità, in più di un'occasione mi sono sbagliato ed il non provarci ha significato negarmi relazioni, perchè l'altra persona era interessata a me ma io ero troppo poco ambiguo e non prendevo l'iniziativa.
 
Ciò nonostante, ripeto, è tutta questione di come si metabolizza la cosa.
 
Comunque devo riconoscere che, ultimamente, il mio intuito si è decisamente affinato...
 
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		| come fai? leggi nel pensiero? e se magari quello che pensi che pensano di te non corrisponde a verità? 
 bisogna essere molto sicuri per fidarsi del proprio istinto.
 |  No, diciamo che la psicologia delle persone ha elementi di prevedibilità in relazione ai comportamenti e frasi che hanno nei tuoi confronti. 
Io ho sempre cercato di prevedere i comportamenti altrui, sopratutto nel cosidetto broccolaggio, e di cercare il significato di fondo. 
Devo dire che, sopratutto ultimamente, le mie previsioni si sono quasi tutte avverate a livello di comportamenti e questo implica una maggior semplicità e sicurezza nella gestione dei rapporti con le persone.
 
Certo, anche se un comportamento è prevedibile, non significa che le motivazioni siano quelle ipotizzate ma è già un buon punto di partenza.
 
Alla fine è una situazione decisamente auspicabile rispetto alla navigazione a vista...
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