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Originariamente inviata da freaktown
Non ho nessuna rabbia,é che dal web spesso si fraintende,ti sto solo consigliando di fare quel che senti di fare di pensare meno e di vivere free.
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Ah ok.
Comunque io non voglio smettere di pensare. Non è che ci godo a torturarmi, il fatto è che mi rendo conto che il modo in cui penso è anomalo. E fin qui ok, perché se io stessa non fossi anomala non starei su questo forum. Però comprendo che questa chiusura, se va avanti, mi porterà ad avere più problemi e basta.
Quando io mi isolo, evito di affrontare qualcuno o qualcosa. Ma le cose non affrontare rimangono lì. Ci rimarranno finché quei qualcosa e qualcuno non uscirà dalla mia vita. E io voglio davvero che tutto esca dalla mia vita?
Cosa farò quando non avrò più amici, conoscenti, hobbies e lavoro (che già ho perso in realtà), ecc? Cosa farò tutto il giorno?
La mia paura è quella di svegliarmi tra una decina d'anni, da sola, morta dentro e vedere che tutto il mio ritirarmi per sfuggire alle ansie mi ha portato al nulla.
Ho questo campanello d'allarme nella testa che mi dice "stai attenta che qui finisce male".
Non voglio certo fingermi l'animale sociale che non sono o uscire con gente che non mi piace. D'altronde sono sempre stata per i pochi ma buoni. Però io ho bisogno di affetti come la maggior parte degli umani e quindi vorrei essere in grado di tenermeli, anziché allontanarmi da loro perché non reggo certi contesti o mi sento un peso per loro. Io sono il problema, non loro.
Sono, in pratica, consapevole del fatto che se non faccio uno sforzo per mitigare queste mie sensazioni controproducenti finirò per non avere più nessuno da evitare.
Se smettessi di farmi le paranoie e continuassi a fare quello che mi sento, continuerei a ignorare la gente e in breve rimarrei sola. E poi probabilmente mi partirebbe l'ansia perché soffrirei e non saprei come risanare i rapporti con gli ex amici o conoscere altra gente.
Quindi passo dal "forzati a scrivergli anche se pensi di essere un peso" (e sento il bisogno di farlo, ma ho un blocco) al "non scrivergli perché sei un peso". Il fatto è che ora che è un periodo che non sto molto bene sta tremendamente prevalendo il primo atteggiamento.
E anche ballare dall'uno all'altro non è bello perché la gente si scazza ad avere a che fare con una persona che ogni 2 x 3 ti tira i pacchi perché sta male ma nemmeno te lo riesce a spiegare.
Per tutto ciò mi sembra sensato sforzarsi di ragionare su questa cosa e provare a venirne a capo. Anche perché non sono mai stata così in fondo. Sono un po' spaventata da come mi comporto.
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Originariamente inviata da claire
Si l'ho fatto.
Le amicizie mi portano sofferenza. Soffro a uscire,a sentire i discorsi e soprattutto quando vogliono fare cose insieme ,la smania del fare.Soffrivo tanto quando mi sforzavo di non mollare socialmente,ora meno.
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Se posso chiedere, da quanto tempo hai "mollato socialmente?" e che conseguenze ha avuto la cosa, a parte l'ovvia non soffrire le uscite e le interazioni?
Non soffri invece la mancanza di affetti?
Io sto mollando socialmente da diversi anni. Diciamo che ho cominciato con le persone che mi piacevano meno. Ora però sono arrivata a tentare di mollare quei due o tre che mi rimangono.
Mi chiedo se non sia anche perché non mi piacciono più come prima. Nel senso, cominciamo a essere diversi. Perché loro vanno avanti nella vita, crescono e si evolvono, io rimango uguale per cui insomma, non siamo più così compatibili forse.
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Originariamente inviata da Ansiaboy
è molto probabile invece che non facendoti vedere gli fai un torto, un dispiacere e si sentono rifiutati
è come se gli dicessi "mi fate schifo, non voglio avere a che fare con voi" e ti attacchi alla prima scusa.....
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È una cosa che ho pensato anche io di me.
Forse quando rifiuto inviti la gente pensa che preferisco stare da sola che in loro compagnia. Un po' come quando ho parlato del fatto che non mando le richieste su Facebook e mi è stato detto che forse io in primis così do l'impressione di non avere interesse per le persone appena conosciute.
In fondo loro cosa ne sanno del fatto che io mi sento uno schifo? Cosa ne sanno del fatto che faccio fatica in certi contesti?
Quindi loro possono solo vedere un rifiuto come un rifiuto e basta.