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29-06-2023, 22:29
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#1
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Esperto
Qui dal: Sep 2022
Messaggi: 918
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Prendendo spunto dalla recente sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti che ridimensiona (ma non abolisce) il principio dell’Affitmative Action, e tenendo presente che viene applicato in forme diverse in vari paesi del mondo, apro questo thread.
Facendo il mio solito calderone di domande: é giusto prevedere delle quote riservate a categorie razziali svantaggiate per l’accesso agli studi (specialmente quelli più “prestigiosi”) o a certe professioni? Potrebbe valere anche per altri casi, ad esempio agevolazioni per le ragazze per l’ingresso nelle facoltá STEM, vista la loro minore presenza lì? É un modo per agevolare la meritocrazia, alleggerendo alcune zavorre socio-culturali di partenza, o per danneggiarla in nome del politicamente corretto visto che non ci si baserebbe sempre sui risultati oggettivi dei test per le ammissioni e e le assunzioni? E poi per chi ha problemi diagnosticati di adattamento sociale si potrebbe prevedere qualche soluzione? In Italia per il momento non c’é un governo molto orientato verso queste idee, e nemmeno l’opinione pubblica mi pare.
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29-06-2023, 23:32
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#2
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da Teal
Facendo il mio solito calderone di domande: é giusto prevedere delle quote riservate a categorie razziali svantaggiate per l’accesso agli studi (specialmente quelli più “prestigiosi”) o a certe professioni?
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In un mondo ideale lo trovo ingiusto. Non vedo perché se non faccio parte dell'etnia maggioritaria del paese in cui vivo debba aspettarmi delle agevolazioni. Ma è un fatto che a livello globale, di grandi numeri molte etnie sono penalizzate. Nella stessa civilissima nuova Zelanda nei ruoli lavorativi inferiori la percentuale dei maori è molto maggiore di quella con cui sono presenti nel paese. E lo stesso per gli USA (sui quali però sono meno informato), lo stesso da noi e così via. Quindi credo che questi meccanismi compensativi hanno senso se sono provvisori in quanto la società si sta evolvendo abbastanza rapidamente da renderli non più necessari. Di fatto nei paesi in cui questo avviene i tempi non sono mai rapidi.
Poi è peggio se dalle tendenze statistiche sull'intera popolazione andiamo al caso specifico. Tra due adolescenti ugualmente meritevoli e, mi voglio rovinare quello leggermente più meritevole e anche di condizione economica leggermente peggiore di un ipotetico concorrente si vede penalizzato in quanto "colpevole" di appartenere al gruppo etnico maggioritario ha tutte le ragioni di sentirsi discriminato "al contrario".
Come tutte le pezze non può essere una soluzione. Ma ne abbiamo già la forma peggiore, le quote rosa. E' un passo indietro mostruoso, ennesima riprova che gli estremi si toccano. Se nell'ufficio legislativo del ministero X composto di 10 funzionari, sono tutte donne perché sono state le prime in graduatoria è giusto che sia così. Lo stesso se sono tutti uomini. Pillon ha torto marcio e trovo ripugnante la sua visione cattolica della donna che deve accudire ma la diversità biologica non si può cancellare per decreto.
Per esempio, buona parte della tecnologia ingegneristica che abbiamo forse si deve più alle donne che agli uomini, perché essendo più metodiche e precise degli uomini erano più adatte per i noiosissimi calcoli a mano che una volta erano d'obbligo (bellissima la storia in "il diritto di contare"). Questi a loro volta hanno permesso le imprese le cui ricadute tecnologiche ancora sfruttiamo. Non so giudicare tutto questo né lo vorrei mai fare. Ma in sostanza e a parte la parentesi delle quote rosa, queste sono pezze temporanee o almeno dovrebbero esserlo. Se si pensa a introdurle o a rafforzarle equivale a dire che la società sta fallendo o è già fallita.
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30-06-2023, 09:20
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#3
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,044
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Quote:
Originariamente inviata da Teal
Prendendo spunto dalla recente sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti che ridimensiona (ma non abolisce) il principio dell’Affitmative Action, e tenendo presente che viene applicato in forme diverse in vari paesi del mondo, apro questo thread.
Facendo il mio solito calderone di domande: é giusto prevedere delle quote riservate a categorie razziali svantaggiate per l’accesso agli studi (specialmente quelli più “prestigiosi”) o a certe professioni? Potrebbe valere anche per altri casi, ad esempio agevolazioni per le ragazze per l’ingresso nelle facoltá STEM, vista la loro minore presenza lì? É un modo per agevolare la meritocrazia, alleggerendo alcune zavorre socio-culturali di partenza, o per danneggiarla in nome del politicamente corretto visto che non ci si baserebbe sempre sui risultati oggettivi dei test per le ammissioni e e le assunzioni? E poi per chi ha problemi diagnosticati di adattamento sociale si potrebbe prevedere qualche soluzione? In Italia per il momento non c’é un governo molto orientato verso queste idee, e nemmeno l’opinione pubblica mi pare.
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Scusate la volgarità, ma fra quote rosa, quote nere, quote nomadi, etc. io bianco nativo rimango l'ultimo.
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30-06-2023, 09:28
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#4
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Esperto
Qui dal: Jan 2020
Messaggi: 14,073
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Le quote sono una cavolata pazzesca semicit.
Io do a tutti la possibilità di accesso, chi è più bravo meriterà di entrare, punto.
Mi sentirei male mi favorissero perché frocio, voglio essere apprezzato per quello che dimostro sul campo.
Oppure mi faccio raccomandare direttamente come fanno tutti.
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30-06-2023, 09:47
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#5
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,300
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Avrei voluto aprire anch'io questo thread.
Comunque sono contrario a qualunque forma di quote e di "discriminazione positiva".
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30-06-2023, 10:20
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#6
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Banned
Qui dal: Apr 2020
Messaggi: 13,603
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Chi scrive “no quote” ora lo capisco
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30-06-2023, 10:33
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#7
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 7,640
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Le quote rappresentano un fallimento.
Nel 2023 donne/uomini/persone dovrebbero ormai avere le stesse identiche possibilità di studio e carriera.
Semmai ritengo opportuni interventi relativi al ridimensionamento di ostacoli di altro tipo.
Per dire, in Italia servirebbero più aiuti alle famiglie con malati, anziani (e non) da assistere. Al momento non si fa abbastanza. E un malato da curare 24h limita molto la possibilità di studiare/lavorare.
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30-06-2023, 11:02
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#8
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Esperto
Qui dal: Feb 2023
Messaggi: 1,294
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Se certe categorie di persone sono discriminate a più livelli nella società, un modo per pareggiare i conti sono le quote.
L'altro modo è cambiare la mentalità della gente, ma ovviamente richiede più tempo e risorse, e forse non è nemmeno praticabile.
Non basta dire "il lavoro lo fa chi è più preparato" se ad esempio in certi contesti, a parità di meriti, le donne hanno meno possibilità degli uomini di essere considerate e valutate.
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30-06-2023, 11:54
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#9
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da Delta80
Chi scrive “no quote” ora lo capisco
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Perché?
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30-06-2023, 12:31
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#10
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Esperto
Qui dal: Aug 2020
Ubicazione: Verona
Messaggi: 6,186
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Ti dirò, in Italia è un'idea che è molto forte in agricoltura.
Ci sono infatti una miriade di bandi pubblici riservati esclusivamente alle donne , o nei quali alle donne viene dato un punteggio extra che le fa salire in graduatoria.
Da quel che ho visto vale la stessa cosa per l'imprenditoria in generale, però io per ragioni di lavoro ne so di più di agricoltura.
Poi ovviamente c'è un sacco di gente che fa la società fasulla con la moglie per prendere più contributi quello non serve manco dirlo.
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30-06-2023, 12:34
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#11
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Esperto
Qui dal: Aug 2020
Ubicazione: Verona
Messaggi: 6,186
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Quote:
Originariamente inviata da pokorny
Perché?
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È una battuta, perché non ci sono le quote... Tipo quote rosa per capirci
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30-06-2023, 14:57
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#12
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Esperto
Qui dal: Oct 2016
Messaggi: 2,466
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creare quote riservate è già discriminazione, quindi no. Sopratutto tenendo conto quelle che erano prima la minoranza ne diventano la maggioranza fanno in modo che altri non ne abbiano accesso, basti vedere le quote rosa in certi settori dove ormai lavorano quasi solamente donne e guarda caso le quote che citi sono solo per facoltà prestigiose e non per scuole pubbliche professionali, idem a quello che succede nel mondo del lavoro, si vogliono le quote solo nei posti comodi mentre in quelle dove sono scomode o c'è da spaccarsi la schiena dal lavoro, allora no. Troppo facile così, no a nessuna quota e si solo alla meritocrazia.
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30-06-2023, 21:21
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#13
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Esperto
Qui dal: Aug 2020
Ubicazione: Piemonte orientale
Messaggi: 733
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Io sono contrario all'istituzione di quote riservate a certe categorie, perché penso che il mercato debba essere libero e la società meritocratica.
Anche perché si rischierebbe di ricadere nell'estremo opposto e di penalizzare la maggioranza della popolazione...
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30-06-2023, 21:32
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#14
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Esperto
Qui dal: Aug 2018
Messaggi: 7,887
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Degli aiuti per chi ha problemi di adattamento sociale sarebbero molto utili per me. Ora non lavoro e sono completamente tagliato fuori dalla società.
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