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Vecchio 03-05-2015, 04:51   #41
Principiante
 

io per fortuna almeno in quella sfera ho dei genitori in gamba.
si sono fatti un gran mazzo per me e mia sorella, senza mai mettere
dei paletti su cosa dovevamo fare , ci hanno dato solo consigli o pareri.
l'unica forse pecca e' che forse eravamo lasciati troppo
a noi stessi per il fatto del lavoro ma anche quello e' servito.
francamente non gli rinfaccio nulla le sberle che ho preso mi
sono servite a crescere
Vecchio 03-05-2015, 05:17   #42
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Originariamente inviata da alienarmy Visualizza il messaggio
io per fortuna almeno in quella sfera ho dei genitori in gamba.
si sono fatti un gran mazzo per me e mia sorella, senza mai mettere
dei paletti su cosa dovevamo fare , ci hanno dato solo consigli o pareri.
l'unica forse pecca e' che forse eravamo lasciati troppo
a noi stessi per il fatto del lavoro ma anche quello e' servito.
francamente non gli rinfaccio nulla le sberle che ho preso mi
sono servite a crescere
io uguale praticamente ... a parte non ci hanno mai abbandonato a a noi stessi , anocra a distanza di anni non so bene cosa rimproverare , famiglia serena genitori che si volevano bene e che hanno 'fatto tutto ì per i figli , forse persino troppo creando una prigione dorata ma di questa prigione avevo le chiavi: a 13 avevo le chiavi di casa non mi è stato mai detto che non potevo tornare a casa dopo una certa ora , facilità di cui peraltro non ho mai usufruito ... gli 'errori' gli ho commessi io facendomi venire la depressione l'ansia e non andandomene da casa quando avrei avuto la possibilità di farlo ...
Vecchio 03-05-2015, 05:30   #43
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Devo ancora decidere se sia stata più dannosa la figura materna o quella paterna.
Vecchio 03-05-2015, 05:45   #44
Esperto
L'avatar di muttley
 

Tersite e Pokorny, ho la sensazione che stiate mentendo a voi stessi, visto che quanto scrivete è in palese contrasto con quanto avete spesso affermato sulle vostre rispettive famiglie. Non sarà che vi trovate in fase "down" e avete voglia di mortificarvi?
Ringraziamenti da
Ansiaboy (03-05-2015)
Vecchio 03-05-2015, 12:56   #45
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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Tersite e Pokorny, ho la sensazione che stiate mentendo a voi stessi, visto che quanto scrivete è in palese contrasto con quanto avete spesso affermato sulle vostre rispettive famiglie. Non sarà che vi trovate in fase "down" e avete voglia di mortificarvi?
no ho cercato di essere onesto e non colpevolizzare come si fa di solito , questo non vuol dire che la mia non sia stata una famiglia problematica , prova ne sia che anche i miei fratelli sono come me uno addirittura vive da recluso esce solo per fare la spesa praticamente , un altro ha una vita sociale e degli amici ma non ha mai avuto una ragazza quantunque non gli manchi nulla è un bel ragazzo laureato con un discreto reddito , solo il quarto si è sposato ed ha una famiglia direi una persona serena
Vecchio 03-05-2015, 15:24   #46
Esperto
L'avatar di Da'at
 

Sai muttley, non sempre i genitori hanno la colpa di tutto, a volte ci sono concause più complesse.

Io ad esempio sono cresciuto sempre sotto l'educazione di mia madre, non perché non avessi un padre ma perché non si è mai sentito in grado di educarci (e non a torto, visto che è una persona ignorante e con il prurito alle mani facile, anche se ha un grandissimo autocontrollo).

Ho sempre sostenuto che il ruolo di uomo e di donna fossero complementari: uno è figlio di marte, dio della guerra, dispensatore di morte, cacciatore e quindi incline al rischio, all'egoismo, alla temerarietà; l'altra, figlia di venere, generatrice di vita, dea dell'amore e quindi dell'affetto, altruista ed empatica, incline alla sicurezza, alla protezione, alla salvaguardia.

Il bilanciamento perfetto di queste due forze produce una persona equilibrata. Che sa quando rischiare e quando no. Che sa bilanciare la sua brama di conquista (del mondo) con il desiderio di donare affetto agli altri.

Eppure conosco tanti, cresciuti quasi solo con la madre, che non hanno dovuto ricostruirsi la propria dimensione "guerriera", ma sono riusciti a ricavarla in giovane età da altri modelli oltre a quello genitoriale.



Non lo so, nel mio caso si è trattato secondo me di una "tempesta perfetta": situazione familiare buona ma non ottimale, problemi di salute, bullismo sottile e insegnanti non all'altezza per gestirlo, sensazione di totale distanza da parte dei miei coetanei durante l'infanzia. Una solitudine incolmabile.
E una noia devastante.



Comunque piangersi addosso non serve a niente.



Capito cosa ci manca, abbiamo tutti i mezzi per riconquistarcelo.
Vecchio 03-05-2015, 15:52   #47
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Originariamente inviata da Marco.Russo Visualizza il messaggio
Sai muttley, non sempre i genitori hanno la colpa di tutto, a volte ci sono concause più complesse.

Io ad esempio sono cresciuto sempre sotto l'educazione di mia madre, non perché non avessi un padre ma perché non si è mai sentito in grado di educarci (e non a torto, visto che è una persona ignorante e con il prurito alle mani facile, anche se ha un grandissimo autocontrollo).

Ho sempre sostenuto che il ruolo di uomo e di donna fossero complementari: uno è figlio di marte, dio della guerra, dispensatore di morte, cacciatore e quindi incline al rischio, all'egoismo, alla temerarietà; l'altra, figlia di venere, generatrice di vita, dea dell'amore e quindi dell'affetto, altruista ed empatica, incline alla sicurezza, alla protezione, alla salvaguardia.

Il bilanciamento perfetto di queste due forze produce una persona equilibrata. Che sa quando rischiare e quando no. Che sa bilanciare la sua brama di conquista (del mondo) con il desiderio di donare affetto agli altri.

Eppure conosco tanti, cresciuti quasi solo con la madre, che non hanno dovuto ricostruirsi la propria dimensione "guerriera", ma sono riusciti a ricavarla in giovane età da altri modelli oltre a quello genitoriale.
Ma sei sicuro che il dover farsi "guerrieri" sia la soluzione, e non la causa di (parte dei) problemi?
Quella che hai espresso mi sembra una visione incredibilmente maschilista.
Maschilisti: quei tizi complessati che credono di dover essere "duri", "guerrieri", "insensibili" - cioè "adatti" secondo i parametri di un codice normativo - e che all'atto pratico si vergognano di abbracciare i figli.

Io direi piuttosto che è necessario equilibrare, o meglio integrare, "appartenenza" e "individuazione", disfacendosi di tutti i modelli che impediscono di farlo, poiché intrinsecamente adialettici. Una persona non può essere al contempo "uomo" e "donna", nel senso in cui li descrivi, ma può solo alternare i due ruoli. Quando fa l'uomo si sente uno stronzo, quando fa la donna si sente un debole. Non mi sembra un esempio di personalità solida e matura.

Comunque io credo che sia insensato attribuire colpe ai genitori o a noi stessi, gravati da presunti "difetti", due forme di un'unico "raccontarsela" che non mi sembra porti a molto. In fondo sia noi che i nostri genitori abbiamo fatto e facciamo il meglio che possiamo. Adottare una logica deterministica è una fuga dalla consapevolezza che le circostanze in cui siamo cresciuti sono sostanzialmente accidentali, e dunque dall'accettazione del nostro essere esposti alla casualità, e cioè del nostro poter soffrire senza che vi sia un colpevole.

Ultima modifica di Angus; 03-05-2015 a 16:13.
Ringraziamenti da
Emil (04-05-2015)
Vecchio 03-05-2015, 16:08   #48
Esperto
L'avatar di Da'at
 

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Originariamente inviata da Angus Visualizza il messaggio
Ma sei sicuro che il dover farsi "guerrieri" sia la soluzione, e non la causa di (parte dei) problemi?
Quella che hai espresso mi sembra una visione incredibilmente maschilista.
Maschilisti: quei tizi complessati che credono di dover essere "duri", "guerrieri", "insensibili" - cioè "adatti" secondo i parametri di un codice normativo - e che all'atto pratico si vergognano di abbracciare i figli.

Comunque sono d'accordo nell'insensatezza di attribuire colpe ai genitori (o a noi stessi, che abbiamo dei presunti "difetti", che è un'altra forma di un'unica via di fuga che non porta a nulla).
No, non mi sarò spiegato bene. Credo che il bilanciamento di due componenti uguali e opposte, come nello yin-yang, siano necessari per produrre un individuo equilibrato.

Una persona totalmente "macho" ovviamente è squilibrato esattamente come uno che ha paura pure della propria ombra.

Il problema è che mentre nell'educazione antica il padre e la madre erano diretti responsabili, e portavano il figlio o la figlia con loro, facendogli/le partecipare alle loro personali incombenze, adesso deleghiamo tutta l'educazione a figure esterne, che si preoccupano più di un sapere nozionistico che di trasmettere valori.

I bambini, diventando ragazzi, si iniziano a rendere conto dell'inadeguatezza di questo modello educativo. Vedi il bullismo. Alle medie non vai a dire alle maestre "i miei compagni mi prendono in giro!". Magari lo fai una volta in 1°, poi capisci che peggiori solo le cose e che gli insegnanti non ti potranno mai insegnare quello che veramente serve sapere.

Cioé che se gli dai un calcio nelle balle a uno, gli altri poi ci pensano due volte.



Senti questa storia, che spiega bene il dualismo maschio-femmina.
Stavo amoreggiando in macchina con la morosa di allora, sarà stato il 2010.
Eravamo in una via infrattata del suo paese. Dietro di noi una scena preoccupante. Un tizio e una tizia che litigano.
Litigano forte.
Lui le prende i capelli e le sbatte ripetutamente la testa contro lo sportello.

Io sono figlio di marte, devo intervenire. Se non lo faccio sono una merda umana. Se me ne sto a guardare mentre questo la ammazza.
Lei è figlia di venere, la mia ragazza. Lei sa che c'è il rischio che mi prenda una coltellata o una pistolettata. E preferisce che vada.
Ce la litighiamo un po', e alla fine veniamo a una sintesi dei nostri pensieri, un compromesso. Chiamiamo la polizia.

Questo conflitto tra maschile e femminile deve essere presente in ogni persona, uomo o donna che sia (certo, ognuno con il suo personale equilibrio). Perché a volte serve l'avventatezza e il coraggio, altre la prudenza e la riflessività.
Vecchio 03-05-2015, 16:31   #49
Esperto
L'avatar di Myway
 

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Originariamente inviata da r Visualizza il messaggio
Devo ancora decidere se sia stata più dannosa la figura materna o quella paterna.
idem....
Poi non è detto che sia una condanna a vita, ma se poi nel corso degli anni nel rapporto con l'esterno sopra il cotto ci buttano l'acqua bollita....

Ultima modifica di Myway; 03-05-2015 a 20:15.
Vecchio 03-05-2015, 16:58   #50
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pensierino :
stano che una persona con un concetto così equilibrato della vita (non sono ironico ) come Marco Russo poi sia qui e abbia dei problemi anche seri
Vecchio 03-05-2015, 17:11   #51
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Myway Visualizza il messaggio
idem....
Poi non è detto che sia una condanna a vita, ma se poi nel corso degli anni nel rapporto con l'esterno sopra il cotto ci buttano l'acqua bollita....
Io invece cerco di prenderla così: i genitori si devono accettare così come sono, purtroppo per esperienza diretta so che non c'è altra possibilità, amici e fidanzati voglio sceglierli.
Vecchio 03-05-2015, 17:12   #52
Esperto
L'avatar di Da'at
 

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Originariamente inviata da tersite Visualizza il messaggio
pensierino :
stano che una persona con un concetto così equilibrato della vita (non sono ironico ) come Marco Russo poi sia qui e abbia dei problemi anche seri
E' che tra il dire e il fare c'è di mezzo un'immensità.... e comunque sto ancora a capire se alla fine il ragionamento abbia un valore in sé, oppure siamo solo in preda ai nostri equilibri (o squilibri) elettrochimici, e poi a posteriori cerchiamo di trovare in essi un senso, attuando razionalizzazioni a posteriori.
Vecchio 03-05-2015, 17:13   #53
Esperto
L'avatar di Myway
 

Quote:
Originariamente inviata da ;1507711
Io invece cerco di prenderla così: i genitori si devono accettare così come sono, amici e fidanzati voglio sceglierli.
ovvio, ma non sempre si ha questa scelta, spesos poi si resta soli per non dover frequentar epersone che ci fan più male che bene...

Ultima modifica di Myway; 03-05-2015 a 20:15.
Vecchio 03-05-2015, 17:19   #54
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Originariamente inviata da Marco.Russo Visualizza il messaggio
E' che tra il dire e il fare c'è di mezzo un'immensità.... e comunque sto ancora a capire se alla fine il ragionamento abbia un valore in sé, oppure siamo solo in preda ai nostri equilibri (o squilibri) elettrochimici, e poi a posteriori cerchiamo di trovare in essi un senso, attuando razionalizzazioni a posteriori.
propendo che non servano a molto , un mio amico che ha avuto certo problemi di sociofobia, depressione e quant'altro ma ce l'ha fatta a venirne fuori , quando gli spiegavo i meccanismi psichici ne rimaneva affascinato, ma mi domandava come mai se scavi così in profondo poi non migliori affatto ...già perché ?
sono cose buone dallo psicoanalista ma poi nella vita reale non servono a molto
Vecchio 03-05-2015, 17:29   #55
Esperto
L'avatar di Da'at
 

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Originariamente inviata da tersite Visualizza il messaggio
propendo che non servano a molto , un mio amico che ha avuto certo problemi di sociofobia, depressione e quant'altro ma ce l'ha fatta a venirne fuori , quando gli spiegavo i meccanismi psichici ne rimaneva affascinato, ma mi domandava come mai se scavi così in profondo poi non migliori affatto ...già perché ?
sono cose buone dallo psicoanalista ma poi nella vita reale non servono a molto
Il libro che sto leggendo, "Psicocibernetica", mi sta dando una chiave di lettura in questo.
Tutte le razionalizzazioni del mondo non sono che un miglioramento estetico, a livello superficiale, del pensiero. Ma se i pensieri negativi, quelli che costruiscono l'immagine dell'IO, sono ben radicati nel profondo, alla fine han sempre la meglio.
E quando c'è una conflittualità tra le due questa emerge prepotentemente sotto forma di inconscio, inconscia e incomprensibile inattitudine a fare ciò che in realtà sappiamo ci potrebbe aiutare.
Ad esempio, uscire con degli amici? Ad un certo punto intervengono le somatizzazioni.

Quindi non è tanto da usare la ragione sul perché le cose vanno così o cosà, ma la ragione invece bisogna riuscire a usarla per cambiare l'immagine del proprio Io, e una volta fatto questo, (spero) le azioni necessarie a produrre miglioramenti verranno spontanee.
Alla fine se ci pensi è assurdo che uno si debba costringere a uscire.
Vecchio 03-05-2015, 17:36   #56
Esperto
L'avatar di Myway
 

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Originariamente inviata da Marco.Russo Visualizza il messaggio
Il libro che sto leggendo, "Psicocibernetica", mi sta dando una chiave di lettura in questo.
Tutte le razionalizzazioni del mondo non sono che un miglioramento estetico, a livello superficiale, del pensiero. Ma se i pensieri negativi, quelli che costruiscono l'immagine dell'IO, sono ben radicati nel profondo, alla fine han sempre la meglio.
E quando c'è una conflittualità tra le due questa emerge prepotentemente sotto forma di inconscio, inconscia e incomprensibile inattitudine a fare ciò che in realtà sappiamo ci potrebbe aiutare.
Ad esempio, uscire con degli amici? Ad un certo punto intervengono le somatizzazioni.

Quindi non è tanto da usare la ragione sul perché le cose vanno così o cosà, ma la ragione invece bisogna riuscire a usarla per cambiare l'immagine del proprio Io, e una volta fatto questo, (spero) le azioni necessarie a produrre miglioramenti verranno spontanee.
Alla fine se ci pensi è assurdo che uno si debba costringere a uscire.
Se bastassero le razionalizzazioni molti qua sarebbero padreterni...purtroppo le cose radicate nel profondo son difficili da levare, specie se si continuano a verificare eventinegativi....la razio, amio avviso , può servire a girarsi nella direzione giusta, ma poi percorrere la strada è un altro paio di maniche...
Vecchio 03-05-2015, 17:37   #57
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Originariamente inviata da Myway Visualizza il messaggio
ovvio, ma non sempre si ha questa scelta, spesos poi si resta soli per non dover frequentar epersone che ci fan più male che bene...
Sì mi rendo conto di aver avuto kiul in amicizia, ho incontrato presto le persone a cui sono veramente legata e senza sarei stata molto peggio, forse neppure sarei qui, per quanto riguarda i fidanzati sono sempre stata convinta di stare bene anche senza quindi ho sempre pensato che dovesse valere la pena di iniziare un rapporto, per me è più comodo essere single da sempre.
Vecchio 03-05-2015, 18:04   #58
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Originariamente inviata da radio-dimensione-suono
Sì mi rendo conto di aver avuto kiul in amicizia, ho incontrato presto le persone a cui sono veramente legata e senza sarei stata molto peggio, forse neppure sarei qui, per quanto riguarda i fidanzati sono sempre stata convinta di stare bene anche senza quindi ho sempre pensato che dovesse valere la pena di iniziare un rapporto, per me è più comodo essere single da sempre.
ma nemmeno un po' 'sangue caldo' ? uno speranzoso tersite
Vecchio 03-05-2015, 18:55   #59
Esperto
L'avatar di Ansiaboy
 

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Originariamente inviata da Marco.Russo Visualizza il messaggio
Il libro che sto leggendo, "Psicocibernetica", mi sta dando una chiave di lettura in questo.
Tutte le razionalizzazioni del mondo non sono che un miglioramento estetico, a livello superficiale, del pensiero. Ma se i pensieri negativi, quelli che costruiscono l'immagine dell'IO, sono ben radicati nel profondo, alla fine han sempre la meglio.
E quando c'è una conflittualità tra le due questa emerge prepotentemente sotto forma di inconscio, inconscia e incomprensibile inattitudine a fare ciò che in realtà sappiamo ci potrebbe aiutare.
Ad esempio, uscire con degli amici? Ad un certo punto intervengono le somatizzazioni.

Quindi non è tanto da usare la ragione sul perché le cose vanno così o cosà, ma la ragione invece bisogna riuscire a usarla per cambiare l'immagine del proprio Io, e una volta fatto questo, (spero) le azioni necessarie a produrre miglioramenti verranno spontanee.
Alla fine se ci pensi è assurdo che uno si debba costringere a uscire.
in pratica uno deve riuscire ad esserne veramente convinto nelle cose(razionalizzazioni in questo caso) in cui crede e non limitarsi a ripetere la formuletta..

sempre pensato ciò.. mi basta guardare certi estroversoni che sparavano le cose più assurde e senza senso con tanta convinzione che nessuno osava contraddirli....

però penso che da qualche parte si "deve partire" quindi si deve iniziare con la formuletta della razionalizzazione..
a me è capitato di razionalizzare e alle prime razionalizzazioni stavo sempre male etc.
poi in qualche modo ne son sempre stato più convinto e ormai delle razionalizxazioni che avevo iniziate a farle da anni son una parte del mio inconscio..

quindi l'estroversone che spara minkiate con convinzione lo considero a seconda dei casi:
(ma non glie lo dico), se è una persona priva di cattiveria penso "ooh alla fine ognuno ha il diritto di pensarla come vuole", se ha cattiveria penso "oltre a sparar stupidaggini ha pure cattiveria, orrore"
Vecchio 04-05-2015, 01:09   #60
Esperto
L'avatar di muttley
 

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Originariamente inviata da Marco.Russo Visualizza il messaggio
Sai muttley, non sempre i genitori hanno la colpa di tutto, a volte ci sono concause più complesse.
Diciamo una buona parte della colpa
Comunque il senso di questo topic è cercare di capire quanto l'esplorazione di un vissuto "abusivo", disfunzionale o anche solo poco fortunato da parte della gente, sia molto più importante dell'andare a scandagliare i mali della società a giustificazione e/o comprensione dei propri problemi.
Ad esempio è risaputa l'alta incidenza di casi di depressione o senso di deprivazione affettiva in molte persone che abbiano vissuto l'esperienza di un fratello minore di appena pochi anni (in genere non più di cinque). Quando si è bambini molto piccoli si fa fatica a comprendere le ragioni di una maggiore cura dei genitori verso il fratellino/sorellina appena nato, e c'è il rischio di elaborare il tutto attraverso l'ottica dell'abbandono. Da "grandi" il tutto può tramutarsi in un senso di mancato riconoscimento dei propri bisogni affettivi, di un costante senso di necessità di vicinanza da parte altrui e così via.
Questo solo per fare un esempio, ma è sempre bene andare a scovare le ragioni di un disagio nel proprio passato invece che in una società ingiusta e castrante.
Ovviamente sono tutte cose che tu già sai, e in questo infatti mi rivolgo alla maggioranza degli utenti che levano alti lai e accuse ora alle donne, ora agli stereotipi, ora a qualche fantomatica vulgata. Sarebbe un grande atto di maturità da parte di costoro l'andare ad analizzare il proprio vissuto per capire quanto il filtro distorto e parziale attraverso il quale sono soliti leggere la realtà, possa essere stato creato da trascorsi famigliari poco limpidi o da problematiche non ancora risolte o addirittura mai affrontate.
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