Oggi il mio compagno di stanza, nonché collega di università e fantomatico amico, mi ha scaricato, lasciandomi letteralmente nella merda su un progetto da fare per il nostro corso di studi. Ha preferito andare con un altro gruppo nonostante fossimo d'accordo che l'avremmo fatto insieme. Ci sono rimasto davvero male e a lui pare non fregargliene nulla. Adesso non so più che fare, non riesco a guardarlo nemmeno in faccia, vorrei urlargli che fa schifo e scappare via da una casa in cui mi trovo malissimo anche con gli altri coinquilini.
Vi ho raccontato questo fatto per farvi comprendere un po' lo stato d'animo con cui scrivo questa presentazione e che mi ha spinto a cercare conforto in un forum di gente che con me condivide modo d'essere e problemi annessi.
Sì perché di problemi ne ho molti, alcuni molto seri. L'ansia sociale e la timidezza in primis, da cui conseguono tutti gli altri. L'assenza di amici, di ragazze, di carattere. La paura costante di essere giudicato, l'incapacità di esprimersi correttamente. Le bugie. Quelle che dico costantemente ai miei genitori, quelle che dico a me stesso. "Da domani, vita nuova" oppure come recita il titolo "Adesso basta sono arrivato al limite". Ma sono reazioni passeggere, che si smaterializzano non appena varco l'uscio di casa, quando il cuore comincia a battere più veloce e le mani tremano e il corpo diventa teso come una corda di violino.
Spero di poter dire più di così, magari in altre sedi, perché ho tanto bisogno di parlare di me. Del vero me.