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Originariamente inviata da TheCopacabana
"Non potrei mai", pensavo quando ero giovane, pieno di saldi principi morali ed etici.
Poi è capitato a me: lei era bella e in cerca di distrazioni...
io ero a caccia di divertimento, così i principi morali ed etici sono finiti nella pattumiera
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Probabilmente i principi c'erano anche, ma non erano davvero
saldi.
Penso che certi principi, non è che spariscano così all'improvviso alla prima tentazione per magia: c'è sempre stato il pensiero inconscio di romperli fin dall'inizio, è solo che si è imparato a nasconderlo davvero bene, mentire a se stessi è diventato molto convincente e si è presentata l'occasione per tirare fuori la propria vera natura.
Comunque questa discussione mi ha fatto riflettere sul concetto di morale ed egoismo.
Non amo usare molto la parola "morale" a dire il vero, anche questo è un concetto soggettivo e auto-creato, penso non esista realmente, anche se lo uso per semplicità e rendere il discorso più comprensibile.
Penso piuttosto che vi siano azioni che hanno diversi tipi di conseguenze e la maggior parte delle persone, quando si presentano quest'ultime, non sono in grado di accettarle, pur sapendo benissimo che sarebbe andata così.
Vivono costantemente con questa incoerenza.
Mi sono sempre chiesto se fosse meglio scegliere solo per me stesso o considerando anche i danni che potrei causare agli altri (più o meno indiretti).
Di per sé una scelta puramente egoistica ha un vantaggio immediato, ma penso che abbia il danno al lungo termine: la comunità stessa può capire ormai chi sei, cacciarti da essa o ancora peggio vendicarsi nel modo peggiore possibile.
Senza contare che bisogna vivere con il costante timore di ricevere indietro ciò che si è causato.
Mentre pensare alle conseguenze delle mie azioni, seppur non abbia benefici nel breve termine, mi da molte meno preoccupazioni future e penso anche produca migliori frutti, anche se potrebbe volerci più tempo.
Ho provato anche a immaginarmi come una persona insensibile, priva di compassione, che pensa solo al profitto: anche in questo caso, se consideriamo a un livello puramente logico e funzionale, penso che la seconda opzione mi porti sempre più benefici.
Non solo quindi lo reputo "moralmente corretto" ma mi garantisce molti più vantaggi alla fine.
In un certo senso, danneggiando il prossimo, pur beneficiandone temporaneamente, avrò il danno in futuro: danneggio anche l'ambiente e l'atmosfera in cui vivo.
Un po' come buttare le sigarette e cartacce per terra pensando "ma sì, tanto lo fanno tutti

", quel piccolo gesto di pigrizia, che mi da anche un minimo di sollievo, danneggia l'ambiente in cui vivo e quindi un danno che do anche all'ambiente del futuro me stesso.
Non condanno comunque entrambe le scelte, sia per quanto riguarda andare con una persona sposata o meno, sia in generale.
Penso che togliere il libero arbitrio sia una crudeltà ed egoismo ben peggiore (salvo casi estremi chiaro, in cui sei un pericolo proprio per la vita altrui), per quanto possa ritenerlo "giusto" e "sbagliato".
Non penso nessuno abbia diritto di condannare il prossimo, su cosa è giusto o meno.
Penso che la cosa importante, è che uno sia consapevole delle proprie scelte e che ne accetti le conseguenze senza poi lamentarsi: "buone" o "cattive" che siano.
O almeno, ho elaborato tale pensiero, poi chi lo sa: cerco costantemente di mettere in dubbio ciò che penso, potrei tranquillamente sbagliarmi e domani pensare di aver detto solo cagate.