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27-10-2007, 13:10
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#1
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 2,896
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Le abilità sociali sono, per definizione, i mezzi cognitivi e comportamentali per socializzare con una o più persone.
Ora, i sociofobici, mancano di abilità sociali per socializzare con certe persone (di solito, gli estroversi o le persone dotate di scarsa empatia), di conseguenza, la psicologia riconosce la loro mancanza di abilità sociali e cerca di insegnarle.
Ma, secondo la definizione che ho dato di "abilità sociali", anche un estroverso, con scarsa capacità di empatia, è mancante di certe abilità sociali: per esempio, le abilità sociali per socializzare con un socialfobico o con un timido.
Quindi, secondo la logica, gli psicologi dovrebbero diagnosticare anche loro come "carenti di certe abilità sociali" e insegnare loro quelle particolari abilità sociali.
Invece nel secondo caso non avviene, per incoerenza logica.
Ponendo
a= abilità sociali per socializzare con gli estroversi
e
b= abilità sociali per socializzare coi socialfobici
la domanda provocatoria è questa: se sia i socialfobici che gli estroversi difettano di abilità sociali (i primi quelle di tipo a e i secondi quelle di tipo b), per quale motivo
1) esistono corsi a pagamento che insegnano ai socialfobici le abilità sociali di tipo (a)
e
2) non esistono corsi a pagamento per estroversi che insegnano le abilità sociali di tipo (b)?
In altre parole, perchè gli psicologi vogliono che a pedalare siano solo i socialfobici?
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27-10-2007, 13:16
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#2
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Ubicazione: Non a Ferrara purtroppo
Messaggi: 564
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Perché la società ritiene i socialfobici persone inferiori,senza alcuna dignità umana,che si devono adattare alla mentalità dominante.
Non è affatto una domanda provocatoria la tua,è una domanda umana.
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27-10-2007, 13:16
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#3
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Avanzato
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 360
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b è mica vera
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27-10-2007, 13:22
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#4
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Ubicazione: Non a Ferrara purtroppo
Messaggi: 564
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Senza contare che molti estroversi si comportano in maniera arrogante se non addirittura violenta verso gli altri,e quindi a rigor di logica anche loro mancano di abilità sociali.Ma su di loro,silenzio.Solo le persone introverse devono cambiare e "imparare" (sic).
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27-10-2007, 13:57
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#5
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 2,896
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Quote:
Originariamente inviata da zero
b è mica vera
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Sì per esperienza so che è vera. Ho conosciuto molti estroversi, e, per empatia, ho scoperto che loro mancano di abilità sociali per legare con i timidi, non è che non vogliono, non ci riescono, e lo riconoscono loro stessi (mai sentito dire da un estroverso frasi come "con tutta la mia buona volontà non riesco a legare con lui"?), quindi loro stessi riconoscono di essere mancanti di abilità sociali, solo che gli psicologi fanno le terapie solo ai socialfobici, a loro no.
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27-10-2007, 14:09
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#6
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Avanzato
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 360
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forse perchè i sf tipo b stanno alla grande senza di noi!
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27-10-2007, 14:09
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#7
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Principiante
Qui dal: Sep 2007
Messaggi: 12
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le terapie si fanno verso chi ha una mancanza e ne soffre
gli estroversi non soffrono per non sapersi rapportare con i timidi
il disagio crea la terapia
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27-10-2007, 14:09
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#8
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Esperto
Qui dal: Dec 2005
Messaggi: 5,048
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Si esiste l'empatia verso i sociofobici e io penso di averla.
Per gli estroversi non è un problema perche se trovano un timido lo scartano senza problemi tanto ne troveranno tanti altri di persone piu estroversere e legheranno con loro.
Per un introverso legare con un estroverso è gia difficile ma anche legare con un introverso perchè sono veramente poche le occasioni di conoscere persone del genere.......2 che non hanno vita sociale come fanno?! Per questo abbiamo piu problemi e andiamo dagli psicologi
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27-10-2007, 14:24
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#9
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 2,896
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Quote:
Originariamente inviata da leggosolopostvecchi
le terapie si fanno verso chi ha una mancanza e ne soffre
gli estroversi non soffrono per non sapersi rapportare con i timidi
il disagio crea la terapia
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Penso che bisogna stabilire quale sia la funzione delle associazioni degli psicologi: se la loro funzione è aiutare i soggetti che hanno un disagio, allora la tua risposta è giusta.
Se però la funzione della psicologia è lavorare per rendere adattabile più persone possibili alla società, allora lo psicologo ha il compito, ancora più importante, di far prendere coscienza delle abilità sociali anche agli estroversi.
Però, anche nel caso che la psicologia serva ad aiutare chi chiede aiuto, i socialfobici, per avere aiuto, hanno bisogno di una società che venga loro incontro, e quindi, per aiutare il socialfobico, lo psicologo deve organizzarsi anche per coinvolgere gli estroversi.
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27-10-2007, 14:24
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#10
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Avanzato
Qui dal: Aug 2007
Ubicazione: Giacomolandia
Messaggi: 489
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Quote:
Originariamente inviata da zero
forse perchè i sf tipo b stanno alla grande senza di noi!
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Anch'io sto alla grande senza gli estroversi.
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27-10-2007, 14:26
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#11
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 2,896
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Quote:
Originariamente inviata da Pride3
Quote:
Originariamente inviata da zero
forse perchè i sf tipo b stanno alla grande senza di noi!
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Anch'io sto alla grande senza gli estroversi.
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Anch'io, ma a volte è necessario interagire con loro. Per esempio, un socialfobico che ha un contratto di lavoro per impartire lezioni di musica alla gente, deve essere comunicativo per soddisfare le esigenze degli estroversi che andranno a lezione da lui.
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27-10-2007, 14:34
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#12
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Principiante
Qui dal: Sep 2007
Messaggi: 12
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rispondo ad HurryUp
per prima cosa dai troppo per scontato che gli psicologi abbiano delle abilità
per poter curare guarire o solo lenire il disagio
anzi spesso falliscono
poi loro non possono proprio curare non avendo i mezzi e comunque nemmeno la responsabilita la societa nel suo complesso
certo che questo tipo di societa non è sana
non ci sono dubbi
è un controsenso ma gli psicologi hanno il compito di adattarti a questa societa malata
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27-10-2007, 14:50
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#13
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 2,896
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Quote:
Originariamente inviata da leggosolopostvecchi
rispondo ad HurryUp
per prima cosa dai troppo per scontato che gli psicologi abbiano delle abilità
per poter curare guarire o solo lenire il disagio
anzi spesso falliscono
poi loro non possono proprio curare non avendo i mezzi e comunque nemmeno la responsabilita la societa nel suo complesso
certo che questo tipo di societa non è sana
non ci sono dubbi
è un controsenso ma gli psicologi hanno il compito di adattarti a questa societa malata
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Infatti ho premesso che la mia domanda era provocatoria, proprio tenendo conto delle cose che hai detto.
Però secondo me la psicologia ha anche una funzione attiva nella società, non solo passiva.
Anche la politica, penso che sia oggettivamente dimostrabile, che non risolve i problemi della società, ma ha comunque quella funzione.
Lo stesso discorso lo faccio per la psicologia.
Però, questo dipende dalla mentalità della nazione, in Italia è dominante il pensiero che la psicologia abbia la sola funzione limitata di adattare l'individuo alla realtà, ecco perchè falliscono le iniziative opposte, e i corsi di comunicazione finiscono nelle mani di psicologi imprenditori.
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27-10-2007, 20:07
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#14
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Avanzato
Qui dal: Aug 2007
Ubicazione: Giacomolandia
Messaggi: 489
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Quote:
Originariamente inviata da HurryUp
in Italia è dominante il pensiero che la psicologia abbia la sola funzione limitata di adattare l'individuo alla realtà
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In altri Paesi che funzione ha?
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28-10-2007, 01:40
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#15
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 2,896
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Quote:
Originariamente inviata da Pride3
Quote:
Originariamente inviata da HurryUp
in Italia è dominante il pensiero che la psicologia abbia la sola funzione limitata di adattare l'individuo alla realtà
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In altri Paesi che funzione ha?
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Dovrei andare all'estero e verificare le testimonianze degli stranieri per avere un'idea.
Ho sentito solo testimonianze di italiani che affermano che in altri Paesi la psicologia è più pragmatica, ma tenendo conto che l'erba del vicino è sempre più verde, non posso prendere queste affermazioni come oggettive.
Però, per esempio, in Italia la psicologia inizialmente era una specializzazione della facoltà di filosofia, successivamente è diventata una facoltà indipendente.
Penso che se la psicologia non si fosse staccata dalla filosofia, per esempio, oggi avrebbe avuto un'evoluzione diversa, cioè, avrebbe in se' quello slancio di attivismo sociale che oggi ha perso.
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29-10-2007, 23:28
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#16
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Principiante
Qui dal: Aug 2006
Messaggi: 96
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Secondo me è abbastanza semplice
Una persona aggressiva difficilmente andrà da uno psicologo. Semplicemente perché non si rende conto di esserlo.
Invece un sociofobico di solito è molto concentrato sui propri difetti, quindi è facile che chieda aiuto.
La mia psicologa una volta mi ha detto che difficilmente gli aggressivi si rivolgono a lei di loro spontanea volontà, di solito lo fanno perché spinti dai famigliari/amici. Inoltre sono molto più difficili da aiutare.
Eppoi non tutti gli estroversi non sanno come rapportarsi con i timidi
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30-10-2007, 00:14
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#17
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Intermedio
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 192
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bè c'è anche chi è chiuso ma è consapevole, poco suggestinabile, sa già o crede di sapere cosa non va in lui, e per questo è convinto che nessuna parola di estranei possa farlo guarire da qualcosa che già crede di conoscere
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15-01-2010, 16:36
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#18
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Banned
Qui dal: Sep 2008
Messaggi: 1,979
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Domanda interessante, secondo me comunque la società non ritiene esseri inferiori i sociofobici, semplicemente non si pone il problema della loro esistenza.
Inoltre se gli estroversi (da intendersi a questo punto come l'insieme complementare dei sociofobici, anche se non sarebbe questa la definizione corretta o sbaglio?) hanno di sicuro le abilità a, e magari in misura minore le b (ma non è detto ne siano completamente sprovvisti), invece i sociofobici in linea di massima non hanno nè a nè b. Quindi non mi sembra così illogico che, essendo oltretutto la minoranza, si debbano adeguare e "pedalare" di più. Oltretutto se l'acquisizione di un tot di abilità da parte dei sociofobici, che siano di tipo a o di tipo b, livellerebbe abbastanza la situazione, invece l'acquisizione delle abilità mancanti da parte degli estroversi (poche) non renderebbe magari tutto ancora più complicato, non metterebbe i sociofobici in una situazione di ulteriore svantaggio? Io non credo che se i primi avessero tutte le abilità, i secondi ci si relazionerebbero meglio, le abilità le dovrebbero avere entrambi. Certo l'ideale sarebbe che tutti avessero tutte le abilità e che magari facessero tutti il corso assieme, così chissà che intanto non socializzerebbero...
Infine volevo chiudere con una questione, se posso permettermi, che forse meriterebbe un topic a parte, secondo voi quali caratteristiche devono avere le persone per mettere più a suo agio un sociofobico, cioè quelle che hanno le abilità b? A mio avviso le persone introverse ma che allo stesso tempo non sono timide, o lo sono poco, vale a dire che non mandano segnali extra-verbali di disagio, come ad esempio non guardare negli occhi, arrossire, parlare a bassa voce, etc. Mi sembra che questa sia una qualità importante che debba avere una persona per mettere a proprio agio un sociofobico, ma non l'unica ovviamente. Ma forse è una questione molto personale, non so. Secondo voi?
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15-01-2010, 19:33
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#19
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 2,896
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Quote:
Originariamente inviata da moon-watcher
Domanda interessante
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E te ne sei accorto dopo tre anni (meno l'intervallo di tempo dalla data del post alla data della tua iscrizione)?
Quote:
Originariamente inviata da moon-watcher
Infine volevo chiudere con una questione, se posso permettermi, che forse meriterebbe un topic a parte, secondo voi quali caratteristiche devono avere le persone per mettere più a suo agio un sociofobico, cioè quelle che hanno le abilità b? A mio avviso le persone introverse ma che allo stesso tempo non sono timide, o lo sono poco, vale a dire che non mandano segnali extra-verbali di disagio, come ad esempio non guardare negli occhi, arrossire, parlare a bassa voce, etc. Mi sembra che questa sia una qualità importante che debba avere una persona per mettere a proprio agio un sociofobico, ma non l'unica ovviamente. Ma forse è una questione molto personale, non so. Secondo voi?
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Anche secondo me, restando il fatto che secondo me la cosa più importante è ridurre il più possibile il condizionamento della comunicazione verbale dalla comunicazione extra-verbale. Secondo me bisognerebbe anche allenarsi a comunicare solo in modo verbale, eliminando parametri come modulazione della voce, gesti del corpo, etc..., allenandosi a resistere alle reazioni di disagio che questo genere di comunicazione genera (non per adottare questo modo di comunicare, ma per interiorizzarlo). In questo modo gli estroversi imparerebbero a non sentire disagio di fronte al modo di comunicare di un fobico, e i suoi stimoli a comunicare con lui non sarebbero mossi dal disagio, ma solo dall'intenzione di arricchire la sintassi extra-verbale. Questo esercizio però sarebbe utile anche ai sociofobici per non percepire la modalità comunicativa verbale come meno espressiva di quella extra-verbale.
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15-01-2010, 20:56
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#20
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Avanzato
Qui dal: Dec 2008
Messaggi: 350
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Quote:
Originariamente inviata da leggosolopostvecchi
rispondo ad HurryUp
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chissà chi era
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