liuk76

Non ho il minimo problema a socializzare, come ho sempre ribadito.

Fatta questa doverosa premessa, voglio portare qualche consiglio al riguardo.

L'aver portato a casa quasi sempre il risultato lo riconduco, per le componenti non innate, al non sentirsi mai inferiori a nessuno (anzi, spesso superiori senza scadere nella superbia), nel non temere e credere in ciò che si dice, nel non filtrare le parole e nell'avere un forte spirito di curiosità nei confronti di ciò che ci circonda per acquisire nuovi argomenti di discussione.

Inoltre bisogna avere la capacità di studiare, sul piano psicologico, l'individuo e capirne debolezze da sfruttare a proprio vantaggio per stabilire un contatto sociale e carattere, dinamiche d'interazione per adattarsi alla persona senza perdere identità.

Blue Sky

Questo post avrei potuto scriverlo io , sia nella descrizione della situazione, sia nel consiglio.

Blue Sky

Ho trovato estremamente interessante lo scambio tra Semifobico e Feaanor.
La paura di mostrare me stesso l'ho sempre avuta anch'io, almeno a partire da quel momento in cui ho iniziato a vergognarmi per taluni aspetti della mia vita.
Di conseguenza, ho sempre avuto paura di avvicinarmi veramente agli altri, interessandomi a loro, per paura che a loro volta si interessassero a me.
Dal di fuori questo appare come menefreghismo e insensibilità, e certamente ti costringe a rimanere sul piano della conoscenza superficiale.

Quello che purtroppo constato è che io questa paura di mostrarmi non l'ho mai superata, ma solo aggirata. Mi spiego: è solo andando ad eliminare quelle cose di me di cui mi vergogno, che riesco a mostrarmi con più tranquillità. Continuo ad avere l'idea che per porsi agli altri si debbano avere "le carte in regola". Questo è un concetto sbagliato ma continua ad influenzarmi.

Certo, nel frattempo, agire per migliorare la propria vita e quello che si ha da "mostrare" non è comunque sbagliato. Anche se è faticoso, difficile, stressante ecc. come ben sappiamo.

Stasüdedòs

... o essere un sarto

feaanor

Concordo in pieno con quello che dici, è quello che capitava a me (e in parte anche adesso)

Ecco, io sono arrivato ad acquisire che avere "le carte in regola" di cui parli non sia appunto avere comportamenti e atteggiamenti normalmente estroversi (tipo un sabato sera fuori a far baldoria), ma anzitutto essere soddisfatti e convinti di quello che si fa. Per dirla sul piano emozionale, se a qualcuno/molti piace andare a ballare perchè piaccono certe sensazioni, a me piace in generale starmene a casa perchè amo la tranquillità, si tratta solo di preferire comportamenti diversi. Se sono convinto di questo, mi diventa più facile cercare di far passare il messaggio agli altri, appunto perchè ne sono convinto io in prima persona.

Quindi potremmo dire che avere "le carte in regola" per mostrarsi agli altri sia la capacità di portare le nostre esperienze e le emozioni che esse ci comunicano.

Blue Sky

Ok, ma su questo sono d'accordo. Il problema è quando tu hai delle cose della tua vita che non ti piacciono e di cui ti vergogni perché le vedi come tuoi limiti. Il discorso ricade sempre sulla domanda "ti piace la tua vita?".
Io non ho alcun problema a dire che non esco il sabato sera. Ho qualche problema a dire (ad esempio) che non ho mai avuto una vita sentimentale, e un dialogo che verta su quello mi mette a disagio.

iturbe89

Che poi in genere è facile dall'esterno "collegare" le due cose... ma forse nel presente per lo più... non che da questo deducano che uno non abbia "mai" avuto storie

feaanor

Siamo sulla stessa barca

Blue Sky

ma no dai, non siamo così catastrofisti

Comunque spero che sia chiaro il discorso che facevo. La prima è una cosa che fa parte delle mie caratteristiche e non me ne vergogno affatto. La seconda è una cosa che odio di me.

Redrum_

avrei tante cose per la testa da dire, ma non essendo discorsi da normalone me li tengo per me, quindi sto zitto == null;

Tether

si, sono un totale inetto e incapace

limitless

Livello di abilità nella socializzazione: Noob

SleepyHead

Al contrario di quello che hanno scritto altri nei post precedenti io incontro un ostacolo serio nel chiacchericcio, nelle conversazioni impostate su argomentazioni generiche e di circostanza, specie se in gruppo. A un livello più profondo me la cavo meglio; ho bisogno di stabilire un contatto emotivo con l'interlocutore, e anzi in questi casi metto anche troppo a nudo i miei sentimenti, mostrando facilmente il mio impaccio e la mia fragilità.

cancellato11905

Ahahahah

NatoMorto

la mia fobia priva il mondo di un genio dell'arte oratoria come me

cancellato16014

Sono così anche io. Proprio perché non so essere altrimenti (con l'emotività dell'ultimo periodo poi è diventato ancora più difficile controllare quanto di me mettere a nudo) se posso evito di mettermi in certe situazioni. D'altra parte non mi va nemmeno di giocare all'illusionista.