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20-01-2012, 16:34
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#1
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,122
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Durante la visione dell'ormai arcinota trilogia di zeitgeist, mi sono imbattuto nella definizione di abbandono prossimale, quel tipo di abbandono che molti genitori sembrerebbero trasmettere ai propri figli. Non si tratta di un abbandono vero e proprio, nel senso fisico del termine, ma di una lontananza emotiva, una distanza mentale che il bambino (ancora in età precosciente, e poi durante i primi anni di vita, nelle varie fasi dello sviluppo del concetto di sé) assimila e che andrà in qualche modo a pregiudicare uno sviluppo funzionale della sua personalità durante gli altri stadi della sua evoluzione caratteriale. Con ciò si potrebbe spiegare l'insorgenza di molti disturbi caratteriali e dei loro esiti patologici, gli stessi che sono materia di dibattito proprio in questo forum. Nel terzo capitolo della trilogia si parla per esempio di quanto faccia bene ad un bambino in incubatrice sentirsi toccare la fronte o quanto sia benefico per l'emotività infantile venire spesso presi in braccio. Purtroppo nelle società attuali, dominate da fattori di stress psicosociale, molti genitori sembrano aver perso quella prossimità emotiva di cui i loro figli hanno un bisogno assoluto durante i primi mesi e anni di vita. Credo che per me sia stato così...e per voi?
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20-01-2012, 19:42
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#2
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: Sotto una mattonella...
Messaggi: 3,522
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Non ricordo ero troppo piccolo...
però condivido quanto hai scritto non è qualcosa che posso definire è come se mia madre non fosse mia madre, mio padre non fosse mio padre, sono persone che mi hanno sì voluto bene e cercato di non farmi mancare nulla, ma appunto...li sento lontani.
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20-01-2012, 21:47
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#3
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Ubicazione: Cintura di Castità
Messaggi: 8,067
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Ero fin troppo coccolata e coccolona da bambina, ero sempre appiccicata a mia madre, pure quando era in bagno
Però non sono mai stata coccolata da mio padre, almeno da quel che mi ricordo.
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Ultima modifica di SoloUnaDonna; 20-01-2012 a 21:51.
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20-01-2012, 21:54
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#4
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,122
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Chissà che piattola che eri solounadonna
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20-01-2012, 21:56
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#5
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Ubicazione: Cintura di Castità
Messaggi: 8,067
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Chissà che piattola che eri solounadonna
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Tremenda.. ed ero una piagnucolona assurda.. infatti mi chiamavano "lacrime di coccodrillo".
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20-01-2012, 22:07
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#6
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Banned
Qui dal: Dec 2011
Ubicazione: Puglia
Messaggi: 2,414
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ha quindi ho capito perchè ho cosi tanti disturbi...
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20-01-2012, 22:15
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#7
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,122
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Alcuni sviluppano fobie, evitamenti vari, forme depressive o altro durante fasi abbastanza "avanzate" della popria esistenza, ma mi pare che a leggere i messaggi di presentazione di molti utenti prevalga il leitmotiv "sono sempre stato timido fin dalla più tenera età". Anche secondo Daniel Goleman una lontananza affettiva del genitore (che può volere anche molto bene al figlio, ma magari è incapace di dimostrarlo o è troppo preso da impegni che non riesce a gestire ottimamente) può determinare tali conseguenze. Mancando il supporto emotivo adeguato viene a mancare la sicurezza in sé, mancando la sicurezza in sé si potrebbe sviluppare un'elevata suscettibilità e ipersensibilità a critiche, obiezioni, rimproveri e così via, da cui poi potrebbe nascere un senso di mancata accettazione, disistima, autoisolamento e atteggiamenti evitanti.
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20-01-2012, 22:23
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Ubicazione: Cintura di Castità
Messaggi: 8,067
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Alcuni sviluppano fobie, evitamenti vari, forme depressive o altro durante fasi abbastanza "avanzate" della popria esistenza, ma mi pare che a leggere i messaggi di presentazione di molti utenti prevalga il leitmotiv "sono sempre stato timido fin dalla più tenera età". Anche secondo Daniel Goleman una lontananza affettiva del genitore (che può volere anche molto bene al figlio, ma magari è incapace di dimostrarlo o è troppo preso da impegni che non riesce a gestire ottimamente) può determinare tali conseguenze. Mancando il supporto emotivo adeguato viene a mancare la sicurezza in sé, mancando la sicurezza in sé si potrebbe sviluppare un'elevata suscettibilità e ipersensibilità a critiche, obiezioni, rimproveri e così via, da cui poi potrebbe nascere un senso di mancata accettazione, disistima, autoisolamento e atteggiamenti evitanti.
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Io e mio fratello siamo vicini come età e da bambini siamo stati trattati allo stesso modo, anzi probabilmente mia madre è stata più vicina a me che a lui, visto che io ero estremamente timida e insicura e lui era già indipendente, estroverso e pieno di amici fin da piccolissimo.. e siamo così pure ora.
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Ultima modifica di SoloUnaDonna; 20-01-2012 a 22:25.
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20-01-2012, 22:25
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#9
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,122
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Perché tu, in quanto donna, sei privilegiata e anche se sei timida riesci ad avere ciò che a noi uomini timidi è precluso, sicché tuo fratello avrà sicuramente dovuto darsi da fare
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20-01-2012, 22:28
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#10
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Ubicazione: Cintura di Castità
Messaggi: 8,067
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Perché tu, in quanto donna, sei privilegiata e anche se sei timida riesci ad avere ciò che a noi uomini timidi è precluso, sicché tuo fratello avrà sicuramente dovuto darsi da fare
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Che c'entra? Io mi riferivo alla teoria che stai sostenendo in sta discussione.. Se siamo stati cresciuti allo stesso modo, come mai lui è estroverso e non ha problemi a svolgere le attività di ogni giorno e io invece sono totalmente incasinata?
ps: non me ne frega niente di essere facilitata nel trovare un uomo.. mi frega molto di più del fatto che io ho problemi a fare tutto o quasi.
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Ultima modifica di SoloUnaDonna; 20-01-2012 a 22:31.
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20-01-2012, 22:34
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#11
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,122
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Guarda che stavo a scherzà...comunque sia è una possibile spiegazione, non è la spiegazione. Si diventa fobici o introversi in tanti modi, ma questo potrebbe essere uno dei più comuni. E potrebbe fornire anche una spiegazione al motivo per cui i casi di depressione sono più frequenti laddove c'è abbondanza ma anche superlavoro, superstress e superdisgregazione sociale.
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30-04-2012, 00:07
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#12
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Esperto
Qui dal: Jan 2012
Messaggi: 2,561
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Credo che per me sia stato così...e per voi?
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Sì anche per me.
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30-04-2012, 04:33
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#13
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Ubicazione: NA
Messaggi: 1,318
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Credo che per me sia stato così...e per voi?
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I nostri nonni sono cresciuti tra severità e mazzate ben dosate da papà e mammà, altro che dolci carezze nell'incubatrice, eppure sono sicuro che i problemi e le fissazioni tanto diffuse in questo forum hanno raramente condizionato le loro vite...
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30-04-2012, 07:18
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#14
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,122
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E chi ha mai parlato di assenza di severità, rileggi bene il post iniziale per favore (gradirei anche un po' meno superficialità nelle risposte)
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30-04-2012, 10:15
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#16
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da canza
I nostri nonni sono cresciuti tra severità e mazzate ben dosate da papà e mammà, altro che dolci carezze nell'incubatrice, eppure sono sicuro che i problemi e le fissazioni tanto diffuse in questo forum hanno raramente condizionato le loro vite...
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Cosa ti dà tanta sicurezza?
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30-04-2012, 10:15
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#17
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Durante la visione dell'ormai arcinota trilogia di zeitgeist
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Sarebbe? (scusate l'ignoranza)
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30-04-2012, 13:07
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#18
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Banned
Qui dal: Sep 2011
Messaggi: 2,304
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Durante la visione dell'ormai arcinota trilogia di zeitgeist, mi sono imbattuto nella definizione di abbandono prossimale, quel tipo di abbandono che molti genitori sembrerebbero trasmettere ai propri figli. Non si tratta di un abbandono vero e proprio, nel senso fisico del termine, ma di una lontananza emotiva, una distanza mentale che il bambino (ancora in età precosciente, e poi durante i primi anni di vita, nelle varie fasi dello sviluppo del concetto di sé) assimila e che andrà in qualche modo a pregiudicare uno sviluppo funzionale della sua personalità durante gli altri stadi della sua evoluzione caratteriale. Con ciò si potrebbe spiegare l'insorgenza di molti disturbi caratteriali e dei loro esiti patologici, gli stessi che sono materia di dibattito proprio in questo forum. Nel terzo capitolo della trilogia si parla per esempio di quanto faccia bene ad un bambino in incubatrice sentirsi toccare la fronte o quanto sia benefico per l'emotività infantile venire spesso presi in braccio. Purtroppo nelle società attuali, dominate da fattori di stress psicosociale, molti genitori sembrano aver perso quella prossimità emotiva di cui i loro figli hanno un bisogno assoluto durante i primi mesi e anni di vita. Credo che per me sia stato così...e per voi?
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Credo che mio padre mi abbia trasmesso insicurezza, mi abbia tolto l'entusiasmo in qualsiasi cosa volessi cimentarmi avvisandomi sempre dei pericoli che potevo avere.
Mia madre mi ha messo spesso a paragone con gli altri.(queste son state le cose negative)
ma pian piano ne sto diventando l'opposto
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30-04-2012, 17:21
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#19
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,122
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Quote:
Originariamente inviata da Ravanello
Ti riferivi a me?
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No, mi riferivo al commento del dottor Canza
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Sarebbe? (scusate l'ignoranza)
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Quella di Peter Joseph, che fa capo all'omonimo movimento http://it.wikipedia.org/wiki/Movimento_Zeitgeist
Quote:
Originariamente inviata da shady74
Per me puoi giurarci, mai un gesto di affetto, mai una volta che una mia idea sia stata appoggiata e soprattutto mai un dialogo vero con i miei...
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Sono proprio così anaffettivi i tuoi? Mai niente di niente?
Quote:
Originariamente inviata da Sampei80
ma pian piano ne sto diventando l'opposto
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Respect!
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01-05-2012, 03:02
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#20
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Ubicazione: NA
Messaggi: 1,318
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Cosa ti dà tanta sicurezza?
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Il fenomeno di milioni di ragazzi che passano le giornate chiusi in casa davanti al PC non mi sembra una cosa da anni '50...
Magari i fobici dell'epoca andavano a ballare il liscio per poi rimanere seduti in disparte.
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