Ciao a tutti, manco da questo forum da anni...ma ogni tanto finisco per tornare, vuoi le vicissitudini esistenziali, vuoi il fatto che a volte ci si trova in situazioni talmente pesanti che non si sa veramente con chi sfogarsi, a chi rivolgersi e si finisce sui forum.
Chiedo scusa per questo sfogo, ma sono davvero in un periodo buio.
Non so bene nemmeno io da dove iniziare. Anni fa avevo sofferto di attacchi di panico, poi superati, ma sono sempre rimasta ansiosa, negli ultimi anni ho iniziato anche a soffrire di insonnia.
Nel 2016 è mancato mio padre dopo una lunga malattia. Questa morte ha fatto scattare in me qualcosa, una sorta di spinta a volermi finalmente realizzare ( per anni ho intrapreso progetti poi abbandonati e a 33 anni non avevo una reale autonomia economica ), così ho preso la decisione di tentare il test di ammissione alla facoltà di Ostetricia. Ho passato mesi a prepararmi e a riprendere materie che non studiavo da anni e che ho anche molto odiato, ma ero determinata e decisa a fare questo tentativo, nonostante i posti fossero pochissimi.
Nel mentre ho iniziato una relazione con un ragazzo, storia bellissima all'inizio, anche se per certi versi io e lui eravamo molto diversi: lui con una vita sociale molto attiva, con tantissimi amici ( e tante amiche di cui ero, mio malgrado, un po' gelosa ), io invece sono sempre stata meno propensa ai rapporti umani e ho sempre avuto pochissime amicizie che fatico a mantenere ( anche se negli anni sono comunque migliorata ). Con lui ero spesso a disagio per certi versi, anche se quando stavamo soli stavamo benissimo, l'intimità era molto soddisfacente, purtroppo però c'erano delle divergenze ma lui diceva che anadava comunque bene così.
A settembre dell'anno scorso ho sostenuto il test di ammissione, purtroppo non sono riuscita ad entrare a Ostetricia, ma sono entrata ad Infermieristica. Così, anche se non era proprio la facoltà che volevo, ho iniziato a frequantare dicendomi che avrei potuto fare il primo anno, dato che le materie erano molto simili a entrambe le facoltà, sostenere gli esami comuni e poi quest'anno ritentare il test di ammissione.
In realtà poi, iniziando a frequentare, mi sono detta che sarei rimasta a Infermieristica perchè avevo poca voglia di aggiungere un anno al percorso universitario ( avendo 34 anni ), e magari rischiare di non superare ancora il test per Ostetricia, così mi sono auto convinta a fare Infermieristica.
A febbraio stavo poco bene, i mesi precedenti la frequenza universitaria mi aveva causato spesso ansia, stress e insonnia...spesso e volentieri andavo a lezione con 1 o 2 ore di sonno sulle spalle, con l'angoscia di non essere mai lucida e in forma per seguire le lezioni. Infermieristica è una facoltà impegnativa e ha frequenza obbligatoria.
Nel mentre arrancavo anche nella relazione di coppia, ero diventata molto lagnosa, gelosa, sicuramente noiosa. Fatto sta che a febbraio il mio ragazzo mi ha mollata da un giorno all'altro affermando di non amarmi più.
Questo evento è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e mi ha fatta crollare definitivamente: la delusione mi ha portata a non dormire per 5 giorni consecutivi, non toccavo cibo, ero in piena sessione di esami e non riuscivo a studiare...quindi ho deciso di fermarmi per quell'anno e prendermi del tempo per rimettermi in sesto, sostenere gli esami con calma durante la sessione estiva e ricominciare quest'anno dal primo anno.
Per due mesi ho fatto "vacanza", ripreso contatti con vecchie amicizie, mi sono riposata, ho cercato rimedi per la mia insonnia, ho iniziato ad andare da una psicologa, ecc. Insomma, mi sono presa un po' cura di me.
A marzo ho conosciuto un altro ragazzo, abbiamo iniziato a frequentarci, ma anche lui incasinatissimo con ansia, attacchi di panico, paura delle relazioni...quindi aveva con me un atteggiamento ambivalente, momenti di grande vicinanza e momenti di distacco totale. Alla fine io vivevo male quel rapporto e ho deciso di chiudere. Avevamo inizialmente deciso di frequentarci senza impegno visto che io uscivo da una relazione a pezzi e lui aveva tutti i suoi casini, ma alla fine per me è stato inevitabile affezionarmi, lui mi piace molto, quindi alla fine mi sono solo fatta del male.
Nel mentre in questi mesi non riuscivo affatto a studiare, avevo fortissimi stati d'ansia, anche legati a quel ragazzo e ai suoi comportamenti incostanti.
In sostanza sono arrivata ad ora alla consapevolezza che non voglio più proseguire con Infermieristica, anche perché vivo quella scelta con un'ansia enorme, non riesco a studiare, lo stress mi ammazza e in fondo non voglio diventare infermiera, è una professione che non mi ha mai veramente attratta.
Così mi ritrovo al punto di partenza, senza un obiettivo. L'alternativa sarebbe quella di cercarmi un qualunque lavoro ma non ci riesco, sono spaventata da sempre dal mondo del lavoro. Non riesco a portare avanti progetti miei e mi sento una fallita.
Aggiungo il fatto che ho una madre ipercritica, controllante, tossica, che mi sta da sempre addosso impedendomi di esprimere me stessa e fare delle scelte senza intromettersi ed incaricarsene al posto mio.
La situazione in casa ultimamente si è fatta molto pesante, lei rompe le scatole in maniera estrema perchè vorrebbe da me risposte, vorrebbe vedermi fare qualcosa, prendere le redini della mia vita ma non ci riesco. E' come se fossi caduta in un totale stato di apatia, come se non avessi più voglia di fare nulla, come se qualunque cosa fosse troppo faticosa ed impegnativa.
Scusate questo sfogo, ed eventuali errori, l'ho scritto di getto cercando di essere più breve possibile. Grazie a chi vorrà accoglierlo.