Non č timidezza, nč timore dei giudizi, nč complessi d'inferioritā, nč anafettivitā...
E' diverso: č sentire che gli altri son sempre su un'altra onda.
Fare gran fatica a farsi capire e sentirsi stranieri ovunque...mi viene la nausea e desidero solo isolarmi, passeggiare nella cittā deserta...
Eppure io ne ho bisogno, perché quando comunico con qualcuno le paure diminuiscono e mi sento "qui". e' una sensazione bellissima.
Ma č cosė difficile mantenere un contatto costante col mondo, che mi sembra di guardare con delle lenti fabbricate in un'altra galassia: il mondo sta implodendo e tutti gli egotismi sono inutili ormai. Sarā che son disadattata, semplicemente.
Non riesco a rassegnarmi all'idea che l'essere umano sia immerso in un'infinita e profonda solitudine, allo stesso modo con cui, nel grembo materno, č avvolto dalla placenta.