Come vi rapportate con la quotidianità e lo scorrere dei giorni?
Oggi a lavoro ho montato in un posto di servizio molto tranquillo con un solo altro collega. Abbiamo parlato molto, lui è un tipo timido e un po' asociale, un pezzo di pane. Abbiamo la stessa età, 22.
L'unica differenza tra me e lui è il fatto che lui è fidanzato da due anni con una ragazza di 26 anni. Dice di averla conosciuta in una serata a Brescia quando abitava a Bergamo. Lei da Brescia si è spostata qui e lui la mantiene senza che lei lavori o sganci un centesimo. Ha in affitto casa ed una volta smontato da lavoro non lo si vede e non lo si sente, si fa gli affari suoi e basta.
Ho più volte provato a chiedergli di prendere una pizza insieme, ma ha sempre rifiutato, lui esce solo con la ragazza.
Abbiamo parlato di un po' di cose, della vita e del fatto che lui stava valutando un'altra offerta lavorativa, un lavoro in cui si guadagna qualche soldo in meno ma che ti da qualche soddisfazione in più.
Ho paura di perderlo, vedere che c'è lui qui, anche se non lo vedo al di fuori del lavoro mi da un appiglio ed una sensazione di base a cui appoggiarmi. Lui lo conosco da prima che conoscessi altri colleghi.
Certe volte mi metto a pensare che la nostalgia di tempi passati e di tempi mai vissuti e la solitudine siano cose intrinseche dell'esistenza, il non riuscire ad esprimermi come vorrei con gli altri mi rende così frustrato ma temo io mi ci debba solo abituare.