cancellato16760

Innanzitutto non è detto che il tuo problema non si affievolisca col tempo.
Crescendo è possibilissimo che migliori e in generale anche in età più avanzata ci sono delle "fasi" diverse per questi problemi. Io sto meglio rispetto ad alcuni anni fa.
Se ti preoccupi ora di fare qualcosa hai buone possibilità di migliorare.
Ma deve essere una decisione tua,io ti ho solo dato un consiglio.
Qui sei comunque il benvenuto!

FinalJump99

Grazie
Comunque attualmente vado da una psicoterapeuta,non pretendo di farmi guarire (quello è impossibile) ma spero che riesci perlomeno a farmi immaginare una vita senza fobie anche solo in un sogno,per me sarebbe il massimo

cancellato15324

Ho scoperto l'esistenza di fobia sociale e evitamento molto tardi, ho sempre pensato di essere depressa, o meglio distimica e sicuramente lo sono, ma sono solo conseguenze, vedevo solo la superficie, depressione e dca, che erano la punta dell'iceberg, senza però guardare a fondo, cosa c'era sotto.
La mia prima diagnosi seria di disturbo evitante di personalità è arrivata un anno e mezzo fa circa, e finalmente tutto ha avuto un senso, improvvisamente i pezzi hanno iniziato a combaciare, finalmente capivo i perchè e i percome, da cosa derivava questo e quell'altro atteggiamento.
Saperlo mi ha aiutato e mi aiuta tutt'ora a capire me stessa, a riconoscere pensieri e atteggiamenti disfunzionali prima e non solo dopo aver fatto danni.

Occhio però, sapere il nome del nostro problema può sì aiutarci da una parte, ma dall'altra potrebbe farci identificare nel problema e sviluppare una sorta di "orgoglio" che poi ci renderà difficile lavorare su noi stessi.
Il disturbo è sempre una cosa da correggere, mai da incoraggiare.

Sickle

ho sempre avuto il sospetto di avere qualcosa che non andava... fin da bambino preferivo rimanere per i fatti miei invece che stare con gli altri, ma le cose sono peggiorate dopo il 2008... a 18 anni...

PathFinder83

Non soffro propriamente di fobia sociale, ma già dalle elementari sentivo di essere diverso dai compagni.

mmmax

Ricordo la prima pagella delle elementari, dopo il primo trimestre, in cui la maestra scriveva "bambino timido e sensibile" ed io rimasi incredulo. Mi ero sempre considerato normalissimo, pensai si fosse sbagliata, ma nei mesi successivi iniziai a osservarmi (e a giudicarmi) più attentamente. Fu l'inizio della fine...senso di inferiorità, balbuzie, rossore, insicurezza...

cancellato16760

Non dovrebbe mai succedere che un bambino senta qual'è il giudizio che i grandi hanno su di lui.
Se magari non leggevi quella pagella ti sviluppavi in modo diverso senza osservarti troppo.
Da andarla a cercare quella maestra!

FinalJump99

A me è successo tutto il contrario!all'inizio ero un bambino molto estroverso...poi con il passare del tempo osservavo gli altri come crescevano e incominciavo a notare le differenze,vedevo quella sicurezza che non c'era in me,quella sfrontatezza in me inesistente.

Antonius Block

A maggior ragione significa che questo è un periodo che puoi superare, che puoi tornare sulla "retta via"

FinalJump99

Guarda che qui stiamo parlando di 10-11 anni fa,quando ancora non capivo cos'erano le relazioni sociali e facevo amicizia con il primo che capitava,poi più si cresce e più vengono a galla le difficoltà,ed e questo che è successo a me

Ansiaboy

omg esiste gente che è nata dopo il 96-97?

io credevo che dopo l'anno di nascita di mio cugino minore di un anno (è del 96) ci fosse stata una crisi che impediva di sfornare nuovi bebè o al massimo che i nuovi nati rimanevano tali per tutta la vita

FinalJump99

spiegati meglio...

argeo.94

Ho capito di essere fobico a 17/18 anni, tre anni fa.
Passai un brutto periodo, di cui sono restio a parlare, che mi portò a riflettere su tutta la mia vita. Sapevo che qualcosa di storto c'era da sempre in me, e grazie a internet ho dato un nome al problema. Dopo quel "periodo" ho iniziato a fare più esperienze, sostanzialmente ho fatto tante figure di m... , il problema della fobia, è che ti porta a essere impacciato nel fare cose che, per gli altri, sono il pane quotidiano.
Se mi guardo indietro capisco di aver fatto un percorso, se ne sono resi conto anche gli altri, ma sono solo all'inizio, visto il capodanno che passerò a guardare la tv, xd. Ho ancora TANTO da risolvere...

P.S. Hai fatto una buona scelta ad andare da uno psicoterapeuta, buona fortuna

FinalJump99

Sono d'accordo,per me ormai anche fare gli auguri a persone che non sono della mia famiglia mi mette ansia restando in tema natalizio

Non preoccuparti,ci sono anch'io che lo passerò da schifo come al solito,l'importante è sapere che non si è soli .Non dico che può farti star meglio ma almeno un minimo di sollievo te lo da almeno per quanto mi riguarda.La cosa buffa è che sto aiutando un amico ad andare ad una festa a capodanno e io neanche minimamente ci penso,penso di più a lui che muore dalla voglia di andarci che a me

argeo.94

Parole sante u.u, mi fa stare meglio eccome... (sarà un po' perfido ma è vero)

Pangis

Avevo intenzione di fare questa domanda anche io..
Comunque per me sociofobici, timidi o estroversi ci si nasce.
Ovviamente le esperienze della vita ti permettono di cambiare significativamente ma mai del tutto. Se uno nasce sociofobico morirà sociofobico. Questo non vuol dire che ci dobbiamo disperare e rassegnarci , ma possiamo solo impegnarci a controllare e migliorare questa fobia.
Dico questo perché nei miei 19 anni ho diversi ricordi anche di quando ero molto piccolo.
Ad esempio quando avevo 3 anni ero già sociofobico e ne sono certo perché (di quel poco che mi ricordo di quell età ) mi ricordo che all' asilo stavo solo.
A conferma di ciò mia mamma qualche giorno fa me ne ha parlato e ha raccontato che ogni giorno quando mi veniva a prendere la maestra diceva che rimanevo nello stesso punto tutto il giorno e non parlavo.
Sono convinto che a 3 anni io non possa aver subito delle esperienze tali che mi hanno reso cosi quindi la sociofobia è genetica.
Parlo dal punto di vista di un sociofobico ma non so se un 'geneticamente estroverso' non può diventare sociofobico.

Varano

Non saprei...ciò che ricordo è di aver provato fin dall'infanzia un fortissimo senso di vergogna e cercavo di nascondermi il più possibile.
Basterebbe dire che un'estate al mare, avrò avuto 4 o 5 anni, la passai con sopra il giubbotto.
Più tardi sviluppati una fobia per i pantaloncini corti.
Per non parlare delle recite scolastiche in cui mi fingevo malato o mi nascondevo dietro le quinte...
Niente di eclatante, per carità, ma se si uniscono tutti i pezzi del puzzle con il senno di poi tutto si spiega.

Ansiaboy

scherzavo


comunque l'ho sempre intuito che ero anormale specie a 14anni, quando ho incominciato la prima superiore ho incominciato a volerne uscir e alla fine l'unico modo era trovar gente con cui mi trovavo bene e di fottermene altamente per il resto

FinalJump99

può darsi che è come dici tu,però c'è da dire che quando si è bambini d'asilo ancora non si ha la percezione di quello che si fa,poi man mano crescendo capendo le difficoltà che la società ti impone si ha una visione diversa.Il mio primo episodio di fobia sociale è capitato in terza media nel passaggio dell'infanzia all'adolescenza,non è un semplice caso semplicemente mi sono accorto che ormai arrivato ad una certa età l'opinione della gente era importante,prima magari se pensavano male di te si poteva fare quello che si voleva tanto è un bambino che sarà

Lùthien.

A 21 anni, dopo che, accorgendomi di non riuscire a stare tra le persone, andai da una psicologa che mi fece il nome di ansia sociale. L'ho scoperta così, e cercandola su google scoprii anche il forum. Ne soffrivo già da molti anni comunque, in forma più o meno latente da adolescente, ma non sapevo cosa fosse.