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05-12-2014, 13:45
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#221
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Palermo
Messaggi: 541
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Originariamente inviata da Winston_Smith
Certo, mi piacerebbe.
Sei sicuro che qui nessuno faccia nulla, alla lettera?
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Risposta seria: ogni tanto qualcuno qui sbatte le palpebre.
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Non so, come ho detto prima non penso che basti fare una cosa qualunque per farsi riconoscere delle qualità, ma bisogna anche evidenziarle secondo modalità e canali socialmente "accettati".
L'amore per la letteratura, per fare un esempio a caso, "deve" essere evidenziato e trasmesso in "modalità Benigni" (così mi è stato detto anche su questo forum), se no laggente si fa due palle così. Quindi non basta "fare qualcosa", ma serve, di solito, anche fare "certe" cose e non altre, in "certi" modi e non altri.
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Qui si entra nel discorso delle caratteristiche soggettive che producono benefici relativi... Ma io queste caratteristiche posso apprezzarle solo se sai parlare di Dante (nell'esempio in questione).
Motivo in più per riconoscere l'ovvietà dell'articolo.
In ogni caso il titolo non è 6 dure verità che ti faranno guarire dalla fobia sociale, diventare come Benigni, piacere a tutti o essere un cinico capitalista.
Se queste sono le tue chiavi di lettura, non mi stupisco che definisci ''boiate'' delle ovvietà.
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Originariamente inviata da Winston_Smith
Se è vero quanto precede, allora quanto segue non è vero:
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Mi sembrava che tra saper cucinare il kebab, soccorrere le persone e diventare scrittore, il blogger desse per inteso che di attività ce ne sono miliardi. Mi sembrava fosse implicito che l'attività debba essere congeniale alle prerogative e attitudini personali.
''Qualunque cosa'' appunto, che non sia determinata e a caso.
Se poi devi prendere tutto alla lettera stiamo freschi.
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05-12-2014, 14:11
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#222
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Palermo
Messaggi: 541
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Quote:
Originariamente inviata da Fluviale
Beh ovvio, se neanche parli è un casino ^_^ Difficile mi affezioni ad una persona che non dice né fa assolutamente niente, ma mi sembra un caso sia irrealistico che estremo.
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Per me non è sufficiente nemmeno che tu sappia parlare perché io mi affezioni a te, per cui il caso ''irrealistico ed estremo non lo prendevo nemmeno in considerazione.
In tema di fobia sociale, il problema sta nell'incapacità di utilizzare la comunicazione e a disfunzioni legate all'emotività. Se uno vuole risolvere questi problemi deve acquisire competenze, consapevolezze su se stesso e imparare ad accettare certe cose di sé.
Si tratta sempre di cose che si imparano.
Quote:
Ma non c'è bisogno di dire chissà cosa... Niente più di quello che chiunque può dire. Ho più di un amico che non ha alcuna capacità particolare [senza contare quelli che hanno capacità particolari di cui nulla mi importa], ma mi ci trovo bene quasi solo per il modo con cui si rapporta con me ^_^ Ovvio ci troviamo bene parlando di determinati argomenti, avendo determinati atteggiamenti facendo insieme determinate cose, ma niente al di fuori della norma o "tecnico"...
Poi è scontato che se posso condividere delle cose più personali potrei anche essere più contento, provare ammirazione etc., ma non è una necessità stretta.
Insomma per riprendere gli esempi dell'articolo: se sai fare il kebab, sai suonare la chitarra o altro non è affatto detto che il nostro rapporto migliori.
Siamo concreti. La prima cosa che vediamo in una persona è la "simpatia/antipatia". Una persona in genere ci sta simpatica quando ci piace il suo modo di comportarsi, che è un riflesso diretto di quello che sei e che pensi di te e degli altri e del mondo.
Poi se uno ci sta simpatico potremmo iniziare a condividere. Se io so suonare la chitarra ed ho un mucchio di esperienze relative alla chitarra magari sono contento di incontrare un "compagno chitarrista". Ma se non suono la chitarra può anche non fregarmene nulla... così come posso provare ammirazione... così come posso provare remore [in genere i musicisti si chiudono nel loro mondo, bo mi invento un pensiero]. La reazione non è scontata. Prendiamo un caso estremo: incontri una persona che ha una mira fenomenale e la usa per sparare nell'esercito. Sale o cala la tua ammirazione per lui e il tuo desiderio di rapportartici?
Comunque si può condividere cose molto più idiote. Solo vivere nello stesso posto è una condivisione profonda di esperienze. Io vivo in un paesino di campagna e mi rendo conto che con la gente che mi sta simpatica che abita lì sento di condividere qualcosa solo parlando di "cosa facevi quando eri piccolo" "eh uscivo, andavo lì in quel posto del paese, sai dove?" "ah lì, che figo" bla bla...
Oppure: io mi rendo conto di condividere qualcosa con delle persone solo perché hanno avuto il disturbo ossessivo come lo ho avuto io, ma non con ciascuna di esse ^_^
Oppure ancora: ci sono persone anche buone con mille capacità alcune delle quali "condivido" ma sono solo un po' antipatiche e altezzose e allora ti passa del tutto la voglia di convidere parecchie cose che "avresti potuto condividere" se ci fosse stata simpatia.
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Anche a me puoi stare simpatico o antipatico senza che tu faccia niente di strettamente tecnico.
Diciamo che per aumentare le probabilità di rendersi interessanti è bene nella vita svolgere attività e coltivare passioni. Cosa abbastanza ovvia, perché permette di avere più cose da condividere con gli altri, attraverso cui rendere più esplicita la propria interiorità. Poi banalmente, rendendosi attivi si hanno più possibilità di contatto con le persone.
Quello che sei è anche quello che pensi, ma quello che pensi non è separato dalle esperienze che hai fatto e dalle cose che hai imparato...
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05-12-2014, 18:36
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#223
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 992
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Quote:
Originariamente inviata da ramo
Per me non è sufficiente nemmeno che tu sappia parlare perché io mi affezioni a te, per cui il caso ''irrealistico ed estremo non lo prendevo nemmeno in considerazione.
In tema di fobia sociale, il problema sta nell'incapacità di utilizzare la comunicazione e a disfunzioni legate all'emotività. Se uno vuole risolvere questi problemi deve acquisire competenze, consapevolezze su se stesso e imparare ad accettare certe cose di sé.
Si tratta sempre di cose che si imparano.
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Beh certo, ma qualunque cosa si impara, neppure vale la pena sottolinearlo a questo punto. Qualsiasi cosa si faccia durante il giorno è un'esperienza in più. E tutti fanno esperienze e pensieri in automatico.
Quote:
Originariamente inviata da ramo
Anche a me puoi stare simpatico o antipatico senza che tu faccia niente di strettamente tecnico.
Diciamo che per aumentare le probabilità di rendersi interessanti è bene nella vita svolgere attività e coltivare passioni. Cosa abbastanza ovvia, perché permette di avere più cose da condividere con gli altri, attraverso cui rendere più esplicita la propria interiorità. Poi banalmente, rendendosi attivi si hanno più possibilità di contatto con le persone.
Quello che sei è anche quello che pensi, ma quello che pensi non è separato dalle esperienze che hai fatto e dalle cose che hai imparato...
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E siamo d'accordo che coltivare passioni può essere bene. E' scontato.
Però se vediamo l'articolo, pare che avere passioni e svolgere attività aggiunga necessariamente qualcosa al rapporto o ti renda più "appetibile" di un altro... cosa falsa. In generale quando mostri di avere parecchie passioni le persone mostrano ammirazione e rispetto, ma a stento sono cose che danno il "sale fondamentale" del rapporto. Proprio non è così. Le cose che veramente incuriosiscono le persone sono ben altre.
In genere il fatto che io sia un appassionato di etimologia, ad esempio, non ha la minima importanza per nessuno, perché nessuno condivide questa mia passione. Ma se ho un modo di pormi particolare, di comunicare le mie esperienze, può darsi che la gente si incuriosisca e voglia saperne di più. E' il modo che conta, anche più dell'informazione.
Esempio pratico.
Mio padre ogni tanto se ne esce con le cose del suo paese natale. Ce lo presenta come un luogo magico questo paese, popolato da persone bizzarre e di tutti i tipi, ci racconta le loro avventure manco fosse un libro di favole.
E anche se sono delle idiozie colossali, del tipo "Il dirimpettaio di mio padre era un tale Renai, detto Rocchettu ahahahah" te le rende interessantissime e memorabili, e ti incuriosiscono e invogliano a sapere di più su quella persona.
Ovvio che se hai un bagaglio di conoscenze grosso puoi comunicare e condividere di più. Ma non è davvero il bagaglio in sé la cosa fondamentale, anche dalle cazzate puoi tirare fuori l'interesse, la curiosità etc.
Bisogna avere soprattutto l'empatia e la capacità di capire quale è la modalità comunicativa adatta all'altro. Ed ecco il rapporto.
Conosco tante persone che si arricchiscono di tocchi allucinanti di informazioni ma poi non hanno intenzione di condividerle e si nascondono dietro l'alterigia data dalla stessa conoscenza di quelle informazioni. Il rapporto neppure viene a costruirsi. Anzi, a causa di tutte queste informazioni viene interrotto.
In tutto questo discorso do per scontato che una persona, nella sua vita, faccia un po' di esperienze ed attività e non se ne stia tutto il giorno in un angolo a non fare niente letteralmente. Ma anche se una persona non facesse niente, penserebbe, ed anche quella è un'esperienza, potenzialmente di grande profondità.
Della serie "il cervello non si ferma mai".
Ah, senza dimenticare che due persone gentili o buone non sono uguali, anche se non hanno abilità particolari ^_^
La preferenza è dettata da Ben Affleck.
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Ultima modifica di cancellato15306; 05-12-2014 a 19:01.
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07-12-2014, 18:56
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#224
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Messaggi: 925
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Quote:
Originariamente inviata da utopia?
il post in una sola parola?
FARE
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Quotissimo.
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09-12-2014, 16:33
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#225
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Palermo
Messaggi: 541
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Quote:
Originariamente inviata da Fluviale
Beh certo, ma qualunque cosa si impara, neppure vale la pena sottolinearlo a questo punto. Qualsiasi cosa si faccia durante il giorno è un'esperienza in più. E tutti fanno esperienze e pensieri in automatico.
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Non è così scontato su questo sito. Ma nemmeno nella ''vita adulta'', a meno che l'esperienza e il pensiero che contano siano comprarsi una barca in GTA, o pensare di essere interessanti perché si è gentili o si crede di essere buoni.
Quote:
E siamo d'accordo che coltivare passioni può essere bene. E' scontato.
Però se vediamo l'articolo, pare che avere passioni e svolgere attività aggiunga necessariamente qualcosa al rapporto o ti renda più "appetibile" di un altro... cosa falsa. In generale quando mostri di avere parecchie passioni le persone mostrano ammirazione e rispetto, ma a stento sono cose che danno il "sale fondamentale" del rapporto. Proprio non è così. Le cose che veramente incuriosiscono le persone sono ben altre.
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L'informazione è anche il veicolo che permette di comunicare il modo, e il modo dipende anche da come si impara a comunicare, attraverso le cose che hai fatto e imparato nella vita. Non mi sembra così banale sottolinearlo su questo sito, anche tenendo conto a chi è rivolto l'articolo.
Ci vuole il sale come hai detto, ma io parto dal presupposto che non è una cosa che ti mettono nel cervello appena nasci, e per fortuna si apprezza relativamente al gusto personale. Poi ci sta il pepe e altri ingredienti, senza contare che nella totalità dei rapporti umani ci vuole anche un minimo di grano (sia se devo avere a che fare col panettiere, sia se voglio mettere su famiglia, in certi casi anche per divertirsi con gli amici).
Certo, c'è chi per natura ha maggiore senso dell'ironia, chi è più estroverso e comunicativo, ma anche queste cose non sono totalmente slegate dalle abilità che si acquisiscono nella vita, e per fortuna sono cose abbastanza relative e nemmeno fondamentali in tutti i casi.
Per dire, ho conosciuto persone simpatiche e disponibili, con le quali mi sono trovato bene a parlare e scherzare, ma erano talmente lontane da me, con interessi talmente opposti che non ho avuto stimoli sufficienti per coltivare il rapporto.
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Ovvio che se hai un bagaglio di conoscenze grosso puoi comunicare e condividere di più. Ma non è davvero il bagaglio in sé la cosa fondamentale, anche dalle cazzate puoi tirare fuori l'interesse, la curiosità etc.
Bisogna avere soprattutto l'empatia e la capacità di capire quale è la modalità comunicativa adatta all'altro. Ed ecco il rapporto.
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Per me il punto non è diventare tuttologi o degli assi nel proprio campo. Ma acquisire abilità (se ne parla anche in senso generico) attraverso esperienze produttive per se stessi, permettendo così di maturare una personalità possibilmente più interessante.
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In tutto questo discorso do per scontato che una persona, nella sua vita, faccia un po' di esperienze ed attività e non se ne stia tutto il giorno in un angolo a non fare niente letteralmente. Ma anche se una persona non facesse niente, penserebbe, ed anche quella è un'esperienza, potenzialmente di grande profondità.
Della serie "il cervello non si ferma mai".
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Difficilmente il pensiero fine a se stesso può essere d'utilità per sé e per gli altri.
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Ah, senza dimenticare che due persone gentili o buone non sono uguali, anche se non hanno abilità particolari ^_^
La preferenza è dettata da Ben Affleck.
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Non si spiegherebbe perché Paolo Brosio prima di convertirsi avesse avuto una sfilza di partner col fattore Ben Affleck.
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