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28-12-2015, 19:41
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#41
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,128
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Quote:
Originariamente inviata da GameOver
io sono pienamente consapevole di non essere un fallito/un fannullone ecc, io sto ponendo l'attenzione sul fatto che la società, a quelli come me, rilega questa etichetta.
Questo non è un parto della mia mente, purtroppo, ma è un parto della società malata nella quale viviamo.
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Ammesso e non concesso che sia vero ciò che dici, una volta appurato ciò, cosa ti impedisce di prendere una risoluzione attiva in relazione a questo tuo problema? La società stessa ti ostacola e ti impedisce fisicamente di emanciparti? Il problema è che non riesci ad alzarti la mattina dal letto o che vorresti che qualcuno ti accettasse anche se stai a letto tutto il giorno? Nel caso la società arrivasse davvero a questa "accettazione", il problema sarebbe risolto? Sicuro sicuro? Continuo a pensare che il giudice più spietato sia il proprio sé, la società cattiva e impietosa è una proiezione di questo giudice interiore, nient'altro. Ci sarà sicuramente chi sprecherà due parole negative su di noi, ma alla fine della fiera alla ggente non importa minimamente di noi e di cosa facciamo, loro andranno avanti per la loro strada.
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28-12-2015, 19:47
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#42
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,218
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Quote:
Originariamente inviata da tersite
sì ma questa è teoria , io intendevo la tua personale forma di depressione io l'ho fatto su di me e sono addivenuto a delle conclusioni , mi ci sono voluti anni però... anni di vita che ho perso vabbè
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Ovvero...?
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28-12-2015, 19:49
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#43
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,248
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muttley hai mai sofferto di depressione ? Io sì e dire ad un depresso : "alza il sedere è muoviti" è perlomeno irrealistico , spesso i più feroci sono coloro che ti sono più vicino , mia madre mi disse testuale "buttati nel fiume!"
poi però quando soffrì lei di depressione , rimasta vedova , era incapace di fare qualsiasi cosa ed è stata sempre una donna energica , la realtà è che la società non ammette i depressi come le sconfitte ...
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28-12-2015, 19:50
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#44
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,248
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Quote:
Originariamente inviata da GameOver
Ovvero...?
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questo è personale e cmq l'ho accennato nel forum.. poi a te nn servirebbe ognuno ha un percorso suo da seguire
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28-12-2015, 19:50
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#45
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,218
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Ammesso e non concesso che sia vero ciò che dici, una volta appurato ciò, cosa ti impedisce di prendere una risoluzione attiva in relazione a questo tuo problema? La società stessa ti ostacola e ti impedisce fisicamente di emanciparti? Il problema è che non riesci ad alzarti la mattina dal letto o che vorresti che qualcuno ti accettasse anche se stai a letto tutto il giorno? Nel caso la società arrivasse davvero a questa "accettazione", il problema sarebbe risolto? Sicuro sicuro? Continuo a pensare che il giudice più spietato sia il proprio sé, la società cattiva e impietosa è una proiezione di questo giudice interiore, nient'altro. Ci sarà sicuramente chi sprecherà due parole negative su di noi, ma alla fine della fiera alla ggente non importa minimamente di noi e di cosa facciamo, loro andranno avanti per la loro strada.
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Quello che dici è vero, non risolve il conflitto interiore.
Ma è anche il motivo per il quale siamo qua , abbiamo dei problemi come quelli di avere paura di prendere il treno la mattina per andare all'università, perché ti senti tutti gli occhi degli altri addosso.
Così come le fisime mentali sull'approcciare o meno una 20enne (che, però, non ritengo, nel mio caso, del tutto assurde).
È ovvio, Muttley: sto lamentando un problema che ho, come ad esempio il mio sentirmi un pesce fuor d'acqua al solo pensare di provarci con la tipa carina e graziosa che vedo in biblioteca perché mi imbarazzerei a dirle di come sono "nulla de facto" socialmente parlando.
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28-12-2015, 19:55
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#46
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,218
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Quote:
Originariamente inviata da tersite
questo è personale e cmq l'ho accennato nel forum.. poi a te nn servirebbe ognuno ha un percorso suo da seguire
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Scusami se sono sembrato troppo impiccione.
Mi riferivo a cosa intendi per forma di depressione.
La depressione può sfociare in cose assurde, ma il pensiero tipico, dove capisci che la cosa è grave, è quello della morte.
Avrai intuito che di crisi depressive ne ho avute anche in passato. Ma è intorno ai 25 anni che certi pensieri hanno iniziato ad echeggiare nella mia testa.
Concordo con te che il peggiore consiglio che si possa dare ad un depresso è quello di alzarsi e correre come gli altri, ma finché non si prova il male oscuro, non si può capire cosa sia realmente.
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28-12-2015, 19:58
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#47
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,128
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Quote:
Originariamente inviata da tersite
muttley hai mai sofferto di depressione ? Io sì e dire ad un depresso : "alza il sedere è muoviti" è perlomeno irrealistico , spesso i più feroci sono coloro che ti sono più vicino , mia madre mi disse testuale "buttati nel fiume!"
poi però quando soffrì lei di depressione , rimasta vedova , era incapace di fare qualsiasi cosa ed è stata sempre una donna energica , la realtà è che la società non ammette i depressi come le sconfitte ...
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Spero che tu non abbia letto cose che non ho scritto
Quote:
Originariamente inviata da GameOver
È ovvio, Muttley: sto lamentando un problema che ho, come ad esempio il mio sentirmi un pesce fuor d'acqua al solo pensare di provarci con la tipa carina e graziosa che vedo in biblioteca perché mi imbarazzerei a dirle di come sono "nulla de facto" socialmente parlando.
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Il problema del depresso è per me il fatto che il depresso viva dentro di sé questi squilibri chimici che lo portano a perdere interesse per le cose, non il giudizio che gli altri hanno di lui. Bisognerebbe concentrarsi maggiormente sui limiti concreti causati dal disturbo di personalità in sé e non sull'opinione collettiva.
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28-12-2015, 20:06
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#48
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,218
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Il problema del depresso è per me il fatto che il depresso viva dentro di sé questi squilibri chimici che lo portano a perdere interesse per le cose, non il giudizio che gli altri hanno di lui. Bisognerebbe concentrarsi maggiormente sui limiti concreti causati dal disturbo di personalità in sé e non sull'opinione collettiva.
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No, la depressione non è un disturbo di personalità.
La depressione è una malattia. Sono poi d'accordo: esistono degli squilibri biochimici, ma questi squilibri non nascono dal nulla e soprattutto, la loro manifestazione sono i pensieri disfunzionali o, come potremmo meglio dire, delle verità assolute.
Come detto prima, è una cosa molto subdola, non te ne rendi conto: inizia da un niente e pian piano inizi a farti preconcetti, giudizi sul mondo e su di te e li ergi a verità assolute. Questi giudizi non riguardano gli altri, riguardano te.
È ovvio che questa visione del mondo, un depresso, la rifletterà su ogni persona e crederà che ogni persona penserà determinate cose. Sono assolutismi, prodotti di una malattia.
Ma soprattutto esistono pensieri che con l'assolutismo non hanno niente a che fare, come detto prima. E sono pensieri angoscianti.
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28-12-2015, 20:14
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#49
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,248
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mah quindi se ti piace una lei , sei già un passo avanti
quando ero veramente depresso l'unica cosa che facevo era guardare il soffitto e per ore ed ore , non mi interessava niente , non guardavo la Tv nè leggevo i giornali , se lo facevo rileggevo sempre lo stesso rigo
come uscivo fuori pensavo tutti guardassero me (e non era vero) insomma è una vera malattia, la depressione ha molte forme :
da quelle endogene viene da dentro e nessuno ci capisce niente
da quelle reattive : di solito è un evento ad a averla scatenata
a quella a base psicologica , e qui ci vuole l'aiuto di uno psicoterapeuta perché magari l'origine si perde nella infanzia
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28-12-2015, 20:23
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#50
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,218
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Quote:
Originariamente inviata da tersite
mah quindi se ti piace una lei , sei già un passo avanti
quando ero veramente depresso l'unica cosa che facevo era guardare il soffitto e per ore ed ore , non mi interessava niente , non guardavo la Tv nè leggevo i giornali , se lo facevo rileggevo sempre lo stesso rigo
come uscivo fuori pensavo tutti guardassero me (e non era vero) insomma è una vera malattia, la depressione ha molte forme :
da quelle endogene viene da dentro e nessuno ci capisce niente
da quelle reattive : di solito è un evento ad a averla scatenata
a quella a base psicologica , e qui ci vuole l'aiuto di uno psicoterapeuta perché magari l'origine si perde nella infanzia
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Certo, dopo una TCC di ben tre anni.
So cosa vuol dire stare mesi rinchiusi in casa a fissare il soffitto e piangere senza alcun apparente motivo.
Ho avuto sia depressioni endogene (quelle durante l'adolescenza, a causa delle quali ho perso anni di scuola), sia quelle reattive.
Ovviamente tutte e tre le tipologie che elenchi sono ben connesse tra loro.
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29-12-2015, 01:17
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#51
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Intermedio
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 185
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Quote:
Originariamente inviata da GameOver
Il titolo del topic è ovviamente ironico: sono 31 anni di insuccessi.
Sono single (da sempre), non ho mai baciato una donna e sì, sono vergine.
Aspettate! Calmi!
Mica è finita qua. Lo so che già volete menarmela dicendo che non è un problema e poi c'è chi
Il problema è che ho avuto una pesante compagna di vita: la depressione. E questa, se non la combatti, se non la vinci, ti toglie tutto.
Mi ha sottratto anni di scuola già quando andavo alle medie e poi al liceo. Poi, beh, il liceo.
L'ultimo anno fu una tragedia: la depressione esplose, a scuola non ci andai quasi mai e tanta, tanta sofferenza. Compromisi cinque anni scolastici in cui ero riuscito a ribellarmi a quel sentimento di apatia, indifferenza, di solitudine e di estraniazione dal mondo. Un mondo del quale avevo quasi paura.
Ma non riesci a vincere la depressione nemmeno se paghi il prezzo con ciò che amavi di più. Per me era la scuola, una carriera decente. Perché all'università lei ti perseguita e ti distrugge ancor peggio che prima.
Il risultato? L'avrete intuito, no? Ho 31 anni, zero esperienze lavorative, poche esperienze sentimentali ma... Non ho manco una laurea.
E io che ancora desidero prenderne due...
Vi ringrazio per la pietà concessami.
Edit
Mi terrorizzano due cose (pensieri disfunzionali, lo so)
1. Ma potrò mai avere la carriera che ho tanto sognato di avere?
2. Palesemente parlando, esiste una donna che si cagherebbe un "nulla di fatto" come me adesso?
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GameOver ho un anno meno di te un singolo bacio abbastanza importante l'ho dato ormai qualche anno fa, però per il resto il tuo post potrei averlo scritto io da capo a fondo. Non sei solo
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29-12-2015, 23:41
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#52
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Super Moderator
Qui dal: Jan 2012
Messaggi: 3,539
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Quote:
Originariamente inviata da GameOver
Il problema è che ho avuto una pesante compagna di vita: la depressione. E questa, se non la combatti, se non la vinci, ti toglie tutto.
Mi ha sottratto anni di scuola già quando andavo alle medie e poi al liceo. Poi, beh, il liceo.
L'ultimo anno fu una tragedia: la depressione esplose, a scuola non ci andai quasi mai e tanta, tanta sofferenza. Compromisi cinque anni scolastici in cui ero riuscito a ribellarmi a quel sentimento di apatia, indifferenza, di solitudine e di estraniazione dal mondo. Un mondo del quale avevo quasi paura.
Ma non riesci a vincere la depressione nemmeno se paghi il prezzo con ciò che amavi di più. Per me era la scuola, una carriera decente. Perché all'università lei ti perseguita e ti distrugge ancor peggio che prima.
Il risultato? L'avrete intuito, no? Ho 31 anni, zero esperienze lavorative, poche esperienze sentimentali ma... Non ho manco una laurea.
E io che ancora desidero prenderne due...
Vi ringrazio per la pietà concessami.
Edit
Mi terrorizzano due cose (pensieri disfunzionali, lo so)
1. Ma potrò mai avere la carriera che ho tanto sognato di avere?
2. Palesemente parlando, esiste una donna che si cagherebbe un "nulla di fatto" come me adesso?
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Mi ritrovo in molte cose... da "l'ultimo anno fu una tragedia", a l'università bloccata (io l'ho mollata), alle zero esperienze lavorative e sentimentali.
Quote:
Originariamente inviata da GameOver
Nel senso che ho 'vanificato' tutti i miei risultati precedenti, prendendo il punteggio minimo al diploma
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Idem come te, sempre andata bene a scuola, sempre bei voti, dopo l'ultimo anno immerso nel bullismo è già troppo se sono riuscita a prendere il diploma.
Io di anni ne ho "solo" 25, ma probabilmente non riuscirò mai davvero a recuperare.
Quote:
Originariamente inviata da GameOver
E ovviamente nessuno sa cosa c'è dietro, nessuno conosce le mie angosce, i pensieri disfunzionali, gli assolutismi che condizionano un depresso e lo spingono fino al suicidio.
Ma i pregiudizi sono come pugnalate che ti colpiscono alle spalle e non ti danno modo di alzarti dal quel pantano di sangue, il tuo sangue, che si viene a creare.
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Concordo.
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29-12-2015, 23:46
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#53
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,218
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Quote:
Originariamente inviata da Lùthien.
Mi ritrovo in molte cose... da "l'ultimo anno fu una tragedia", a l'università bloccata (io l'ho mollata), alle zero esperienze lavorative e sentimentali.
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Non mollare!!
Quote:
Originariamente inviata da Lùthien.
Idem come te, sempre andata bene a scuola, sempre bei voti, dopo l'ultimo anno immerso nel bullismo è già troppo se sono riuscita a prendere il diploma.
Io di anni ne ho "solo" 25, ma probabilmente non riuscirò mai davvero a recuperare.
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È meglio vivere lottando anziché a testa bassa e quindi ti ripeto: non mollare, tu hai il diritto e il dovere di credere nei tuoi sogni, nelle tue ambizioni.
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30-12-2015, 11:06
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#54
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,248
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Quote:
Originariamente inviata da Lùthien.
Mi ritrovo in molte cose... da "l'ultimo anno fu una tragedia", a l'università bloccata (io l'ho mollata), alle zero esperienze lavorative e sentimentali.
Idem come te, sempre andata bene a scuola, sempre bei voti, dopo l'ultimo anno immerso nel bullismo è già troppo se sono riuscita a prendere il diploma.
Io di anni ne ho "solo" 25, ma probabilmente non riuscirò mai davvero a recuperare.
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non c'è solo la università e l'istruzione superiore, di solito sono anch'io per il 'non mollare' ma non c'è nulla di disdicevole nell'imparare un mestiere di tipo artigiano fare chessò il pizzaiolo, l'idraulico etc... è meglio cmq che insistere a prendere una laurea che arriva a 30 anni e col minimo dei voti o peggio perdere anni e anni in sotto disoccupazione
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30-12-2015, 16:13
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#55
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Super Moderator
Qui dal: Jan 2012
Messaggi: 3,539
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Quote:
Originariamente inviata da tersite
non c'è solo la università e l'istruzione superiore, di solito sono anch'io per il 'non mollare' ma non c'è nulla di disdicevole nell'imparare un mestiere di tipo artigiano fare chessò il pizzaiolo, l'idraulico etc... è meglio cmq che insistere a prendere una laurea che arriva a 30 anni e col minimo dei voti o peggio perdere anni e anni in sotto disoccupazione
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Non penso che esista solo l'università (non ho detto questo, perchè prendete sempre delle frasi dettate da esperienze personali e ci ricamate sopra?!?) e anzi mi son data da fare in un altro campo proprio più pratico, non entro in dettagli per non essere riconosciuta. Ma personalmente, avendo sempre voluto studiare, mi fa male non essere riuscita ad andare avanti per causa di esperienze esterne negative e malessere personale. Ripeto, ho sempre voluto studiare, e avevo scelto una scuola che mi preparava per l'università, altrimenti ne avrei scelto un'altra. Ma purtroppo la vita non sempre va come vorresti . Mi scuso per l'off topic.
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30-12-2015, 16:46
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#56
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,218
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Quote:
Originariamente inviata da Lùthien.
Non penso che esista solo l'università (non ho detto questo, perchè prendete sempre delle frasi dettate da esperienze personali e ci ricamate sopra?!?) e anzi mi son data da fare in un altro campo proprio più pratico, non entro in dettagli per non essere riconosciuta. Ma personalmente, avendo sempre voluto studiare, mi fa male non essere riuscita ad andare avanti per causa di esperienze esterne negative e malessere personale. Ripeto, ho sempre voluto studiare, e avevo scelto una scuola che mi preparava per l'università, altrimenti ne avrei scelto un'altra. Ma purtroppo la vita non sempre va come vorresti . Mi scuso per l'off topic.
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Ti capisco perfettamente.
Rinnovo il consiglio di non rinunciare alle proprie passioni.
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30-12-2015, 17:02
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#57
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,128
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Quote:
Originariamente inviata da GameOver
Come detto prima, è una cosa molto subdola, non te ne rendi conto: inizia da un niente e pian piano inizi a farti preconcetti, giudizi sul mondo e su di te e li ergi a verità assolute. Questi giudizi non riguardano gli altri, riguardano te.
È ovvio che questa visione del mondo, un depresso, la rifletterà su ogni persona e crederà che ogni persona penserà determinate cose. Sono assolutismi, prodotti di una malattia.
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Nel momento in cui ti rendi conto che sono giudizi erronei, falsi o comunque non funzionali, non sarebbe il caso di iniziare a intervenire su di essi al fine di modificarli?
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30-12-2015, 17:08
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#58
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,218
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Nel momento in cui ti rendi conto che sono giudizi erronei, falsi o comunque non funzionali, non sarebbe il caso di iniziare a intervenire su di essi al fine di modificarli?
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Non è facile, muttley. Non lo è affatto.
La differenza che c'è nel capire di avere dei giudizi (su di te) e smontarli è la stessa di dire di scalare l'Everest e farlo per davvero.
Si tratta di convinzioni che subdolamente si insinuano senza che tu te ne renda conto. Non so se è chiaro il significato profondo che do al subdolamente: non te ne accorgi, diventano verità assolute che non metteresti mai e poi mai in discussione e, quel che è peggio, sono automatiche.
Per dirti: un bravissimo calciatore, affetto da depressione, può letteralmente arrivare a convincersi di essere il peggiore sportivo sul pianeta e, questa convinzione, diventa una verità, una cosa che egli riscontra ovunque.
Non è facile spiegarlo, ma chi ha vissuto momenti del genere, capirà bene cosa intendo.
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30-12-2015, 17:09
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#59
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Esperto
Qui dal: Oct 2013
Messaggi: 13,447
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Quello che mi stupisce ogni volta che sento racconti sulla depressione, confrontandoli con la mia esperienza, è l'inesorabilità e la puntualità del suo esordio.
Come se uno avesse una mannaia sulla testa fin dal momento in cui nasce, solo che non lo sa, e dopo circa 25 anni sente un colpo che lo trafigge.
"Cosa sarà stato?" si chiede legittimamente.
E qui inizia un percorso fatto di equivoci, menzogne e omissioni dove il depresso inizia a fare il famoso giro delle 7 chiese in cerca di una cura che non arriva mai, mentre nel frattempo la sua vita va a rotoli. Perciò si innesca un circolo vizioso dove si cerca faticosamente di riparare ciò che è andato distrutto, ben sapendo tuttavia che questo sforzo è inutile e assurdo perché è il tempo stesso a giocare contro il depresso.
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Ultima modifica di Varano; 30-12-2015 a 17:13.
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30-12-2015, 17:13
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#60
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,218
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Quote:
Originariamente inviata da Varano
Quello che mi stupisce ogni volta quando sento racconti sulla depressione, confrontandoli con la mia esperienza, è l'inesorabilità e la puntualità del suo esordio.
Come se uno avesse una mannaia sulla testa fin dal momento in cui nasce, solo che non lo sa, e dopo circa 25 anni sente un colpo che lo trafigge.
"Cosa sarà stato?" si chiede legittimamente.
E qui inizia un percorso fatto di equivoci, menzogne e omissioni dove il depresso inizia a fare il famoso giro delle 7 chiese in cerca di una cura che non arriva mai, mentre nel frattempo la sua vita va a rotoli. Perciò si innesca un circolo vizioso dove si cerca faticosamente di riparare ciò che è andato distrutto, ben sapendo tuttavia che questo sforzo è inutile e assurdo perché è il tempo stesso a giocare contro il depresso.
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Sì.
In Psicologia è abbastanza noto che intorno ai 25 anni sorgono dei sintomi stabili e che si propagano sempre di più nel corso del tempo.
Tuttavia, possono esserci episodi di crisi depressive (che possono durare anni) anche precedentemente. La cosa che sconcerta, però, è che intorno ai 25 anni c'è una sorta di stabilizzazione della malattia, come se fosse inevitabile, definitiva e permanente appena scocca il venticinquesimo anno d'età.
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