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06-06-2021, 14:29
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#41
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Principiante
Qui dal: May 2021
Ubicazione: veneto
Messaggi: 49
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Quote:
Originariamente inviata da Elle_
Da persona depressa che ti posso raccontare? Io ci ho provato a piacere, ma uno deve piacere e basta, non deve impegnarsi, deve essere una cosa naturale
Non leggere quello che scrivo, goodbye.
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Per piacere e continuare a piacere devi impegnarti eccome. Anche per i fighetti è così, figurati per persone come noi.
L'attrazione fisica non dipende per forza dall'aspetto fisico e lo dico per varie esperienze.
Continuare a piacere una volta che si ha una relazione è impegnativo, è quasi un lavoro continuo e costante. Da entrambe le parti se si vuole che la relazione vada avanti.
Piacere all'inizio non è detto sia naturale,a volte (spesso) devi impegnarti a far vedere il meglio di te. Se poi si parla di sesso e via, allora si, quasi sempre è un fatto di chimica naturale. Ma non è sicuro al 100% neanche questo.
Passaste meno tempo a decidere com'è il mondo, basandovi su pochi soggetti, e iniziaste a sbattervi veramente per affrontarlo sareste più sereni.
Non è facile e ricevere porte in faccia è terribile, ma almeno si è fatto qualcosa rispetto a stare fermi nella nostra cameretta a dirci quanto siamo brutti e che nessuno ci amerà mai.
Questo discorso nasce dal fatto che anch'io per anni ho fatto la stessa cosa, poi ho deciso che provarci e fallire era meglio che stare lì a compiangermi e autoconvincermi di cose che alla fine variano da persona a persona.
Fossimo cento persone su questo pianeta capirei anche, ma siamo quasi otto miliardi...Forse c'è un po' di più di quello che viene mostrato, della norma e delle persone stronze che abbiamo incontrato.
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06-06-2021, 14:36
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#42
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Esperto
Qui dal: Jan 2020
Ubicazione: Atlanta
Messaggi: 14,112
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Quote:
Originariamente inviata da hazel
Passaste meno tempo a decidere com'è il mondo, basandovi su pochi soggetti, e iniziaste a sbattervi veramente per affrontarlo sareste più sereni.
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Cavolo, come ho fatto a non pensarci prima
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06-06-2021, 14:59
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#43
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,757
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Quote:
Originariamente inviata da Soddisfatto
Be' la rassegnazione può essere una causa ma questo aiuta moltissimo a stare meglio. Insomma, se in 30 anni uno prende sempre e solo rifiuti che senso ha continuare a provarci? Cosa dovrebbe spingerlo a "non arrendersi" se non le solite quattro frasi fatte? C'è chi continua a sperarci e a provarci, beccando ovviamente rifiuti su rifiuti, e chi preferisce lasciare perdere godendosi quello che ha. Io ho seguito sicuramente quest'ultima via ma ho anche fatto una sorta di introspezione analizzando me stesso e il mio stile di vita che comunque mi da tantissima serenità. Molti penserebbero che sarebbe una sorta di fossilizzazione nella mia zona comfort. E quindi, se così fosse? Non mi sto mica lamentando. Sto bene nella mia zona comfort, ci ho provato tantissime volte ad uscirne ma ogni volta ho avuto risultati ridicoli e nulli allo stesso tempo. Più che una zona comfort allora la definirei la mia dimensione, la vita su misura per me che ho citato fino adesso e che ho finalmente trovato. Poi insomma, lasciando perdere chi penserà che sto dicendo così per autoconvincermi, so che arriveranno queste persone, con una donna io proprio non mi riesco ad immaginare, non fa parte del mio mondo. Ma se sicuramente per questa gente io cerco solo di rafforzare le mie convinzioni allora io chiedo a voi: cosa dovrei fare?
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Di fronte all'insuccesso ci sono due reazioni sintetizzabili in diversi modi. Proviamoci.
1. Si può mettere l'accento sulle differenze con gli altri.
2. Si può mettere l'accento sulle affinità con gli altri.
C'è un margine di interpretazione soggettiva.
Se attui la reazione n.1, verrai accusato dalle altre persone di insuccesso e non solo, di essere vittimista, di descriverti peggiore di quello che sei, di eccedere nell'autocritica per non metterti in gioco.
Se attui la reazione n.2 verrai accusato di cantartela e suonartela, di non essere sincero, nemmeno con te stesso.
Entrambi quindi sono accusati di preferire troppo la zona comfort.
Qualunque cosa dirai, se sei di insuccesso, ci saranno persone che ti criticheranno per come gestisci la situazione.
Analizziamo il tuo caso. Mi sembri puntare sulle affinità con gli altri, o meglio, accettando la tua particolarità ti poni sullo stesso livello degli altri, con un tuo ruolo definito, ma non meritevole di gogna o di chissà quale percorso di rafforzamento. Ci sta che qualcuno se ne prenda a male perché la gente teme di "accettarsi", lo vede come un definitivo distaccamento dalla normalità e quindi non si stacca dal proprio solito originario obiettivo: essere normie.
Quella che proponi è un'altra normalità: la normalità dell'insuccesso.
Se tu avessi invece rifiutato la normalità dell'insuccesso, preferendo la normalità personale secondo gli schemi dettati da chi il successo l'ha avuto, avresti ricevuto le critiche, avresti offeso e infastidito, altrettanto comprensibilmente, chi empatizza con la tua situazione e si sente protagonista degli insulti classisti che dici a te stesso.
L'insuccesso è come un cancro: lo accetti o non lo accetti, sempre il cancro hai.
Non ho preso una posizione netta, l'ho presa in litri thread, ma una cosa la devo dire, anzi due. Prima di tutto questo blaterare tanto della zona comfort,tanto criminalizzata dagli stessi che schematizzano in maniera netta che single è sofferenza e relazione è felicità: perchè il comfort è feccia mentre la felicità è oro? Premesso che la felicità è un sentimento a breve termine, per poi trasformarsi alassimo in serenità; ma la serenità che cos'è se non uno stato confortevole?
A Lalisa invece che dice che "preservare l'equilibrio mi sembra una scusa". Una scusa???? Ma come lo vedete il mondo relazionale? Parlare di scuse è come il parlare di colpe, in un ambito in cui bisogna ricercare il maggior benessere possibile, non stiamo mica in un processo o in un posto di lavoro. Faccio fatica a leggere concetti come "fare x è una scusa per non fare y". Mi somiglia a "paraculo, devi sudarti la pagnotta, invece hai preso una scorciatoia e te ne sei approfittato. Sei colpevole."
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06-06-2021, 15:03
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#44
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,072
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Per piacere e creare attrazione e interesse in un'altra persona bisogna secondo me essere sereni, devono venire naturali certi percorsi e certi comportamenti devono essere spontanei. Una persona depressa, con bassa o nulla autostima, che da sempre non ha nessuna situazione sociale e/o sentimentale, con problemi di evitamento e fobia, difficilmente riesce a uscire da una situazione del genere. Non è sufficiente dire prendi, esci e fai come gli altri. Non sono situazioni semplici da risolvere, non è come dire "cià che vado in cucina a bere un bicchiere d'acqua o domani mattina vado a tagliare l'erba del giardino.. Per molte persone con questi problemi, bisogna tenere conto che arrivano e sono tuttora da zero esperienze e con la morsa della depressione pronta a stringerti.
Quando si dice che chi ha questi problemi deve svegliarsi e che è colpa anche sua della situazione in cui si trova, non sono per niente d'accordo. Non credo che a qualcuno piaccia essere in queste condizioni ne tantomeno che faccia apposta a precludersi ogni possibilità verso gli altri.
Il punto fondamentale è un altro secondo me :la fuori chi è davvero disposto ad accettare una persona con queste problematiche? A parole tutti, ma nei fatti concreti, qualsiasi persona si romperebbe le balle a stare con uno depresso, asociale, fobico, evitante, e il motivo è semplice. Quale è la strada più corta e logica? Che nel mondo c'è tanta scelta, un ventaglio di scelta talmente ampio che nessuno/nessuna ha tempo e voglia di perdere tempo a dietro a una persona introversa e problematica e virano la prua altrove... È troppo semplice dire siete voi che vi precludete il fatto di essere attenzionati dagli altri. Ma ci precludiamo cosa, che ti evitano come la rogna e ti danno del caso umano e dello sfigato se non vivi e non fai le cose che fanno loro? Io posso anche mettermi in testa di provare a pensare che può esistere qualcuno che mi accetta per come sono, ma guarda un po', caso strano, fino adesso non ho mai trovato nessuno, perché vieni sempre giudicato come strano, asociale, caso umano, non all'altezza e non degno... quindi non è così facile dire ah ma siete voi che vi auto isolate... ma se per la moltitudine la fuori sei un caso umano, vale la pena di fare sbattimenti assurdi se tanto la loro opinione è quella? Il gioco vale la candela? Pensate che chi è in queste condizioni gli piaccia esserci dentro? È troppo facile dire da domani impegnati, esci, prendi, vai....ma si è capito che con la depressione si viaggia col 10%, massimo 20% delle energie fisiche e mentali? Si è capito che molti fra noi hanno tremori, sudorazione e ansia anche ad andare dal panettiere o mettere una semplice firma?
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06-06-2021, 15:12
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#45
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Principiante
Qui dal: May 2021
Ubicazione: veneto
Messaggi: 49
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Quote:
Originariamente inviata da Elle_
Ma io ci ho provato, quando ti piace una persona ti viene naturale provare ad essere migliori di quello che si è. Ma ci vogliono troppe energie ed io non ne ho, poi quando l'altra persona non è chiara è peggio ancora. Se non si ha comunque una buona base il lavoro è tanto, io ho pensato di essere affetta da mutismo selettivo, quindi non è stato facile ed infatti ora è finito tutto perché sono noiosa in questa condizione
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Capisco, so che il messaggio sembrava un giudizio in realtà non lo era.
Anch'io soffro di mutismo selettivo (fare amicizia sembra impossibile) e anche se parlo mi sento scema e noiosa.
Magari è anche così.
Ma negli anni in cui ho deciso fosse sicuramente così e che le amicizie non mi interessassero e stessi meglio sola, alla fine andava sempre peggio.
Adesso ho solo deciso di provarci e di cambiare mentalità, di fatto non è cambiato nulla ancora.
Magari non cambierà mai, ma se non ci provo come faccio a saperlo.
Inoltre autoconvincersi in questo caso, mi sembra molto ipocrita perché, almeno io, nel profondo sapevo che la cosa mi faceva veramente male.
Come ho detto al momento non è cambiato niente, sono sempre da sola.
Ma la speranza e la volontà mi fanno vivere leggermente meglio.
I pianti e lo sconforto ci sono ancora, però la speranza aiuta, non è più disperazione senza via d'uscita.
Mi aiuta tanto anche riconoscere che le persone non sono per forza tutte delle stronze o con una testa unica.
Per qualcuno sarò veramente noiosa o chissà cosa, ma per altri magari no.
Penso comunque che ognuno debba trovare la sua dimensione e il suo modo di sopravvivere.
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06-06-2021, 15:14
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#46
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Principiante
Qui dal: May 2021
Messaggi: 54
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Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac
A Lalisa invece che dice che "preservare l'equilibrio mi sembra una scusa". Una scusa???? Ma come lo vedete il mondo relazionale? Parlare di scuse è come il parlare di colpe, in un ambito in cui bisogna ricercare il maggior benessere possibile, non stiamo mica in un processo o in un posto di lavoro.
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Ho già detto che stare bene da soli è legittimo e non è assolutamente mia intenzione colpevolizzare nessuno. Con "preservare l'equilibrio mi sembra una scusa", intendevo che una relazione non distrugge la tua vita. Per come l'ha posta lui sembra quasi che una ragazza destabilizzerebbe la sua intera esistenza e non penso sia così.
Il fatto che sia in questo forum a parlare di questo particolare tema e il modo in cui parla continua a lasciarmi dubbi sul fatto che realmente lui abbia accettato SERENAMENTE (e lo sottolineo) questa situazione.
Poi ripeto che potrei benissimo sbagliarmi e se davvero è soddisfatto della sua vita è ottimo!
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06-06-2021, 15:16
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#47
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Principiante
Qui dal: May 2021
Ubicazione: veneto
Messaggi: 49
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Quote:
Originariamente inviata da gaucho
Cavolo, come ho fatto a non pensarci prima
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Certe risposte si commentano da sole e rispondono anche a tante domande.
E poi giudichi gli altri... rimani convinto che ti fa tanto bene.
E non rispondere che non è necessario.
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06-06-2021, 15:27
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#48
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,757
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Quote:
Originariamente inviata da Lalisa
Ho già detto che stare bene da soli è legittimo e non è assolutamente mia intenzione colpevolizzare nessuno. Con "preservare l'equilibrio mi sembra una scusa", intendevo che una relazione non distrugge la tua vita. Per come l'ha posta lui sembra quasi che una ragazza destabilizzerebbe la sua intera esistenza e non penso sia così.
Il fatto che sia in questo forum a parlare di questo particolare tema e il modo in cui parla continua a lasciarmi dubbi sul fatto che realmente lui abbia accettato SERENAMENTE (e lo sottolineo) questa situazione.
Poi ripeto che potrei benissimo sbagliarmi e se davvero è soddisfatto della sua vita è ottimo!
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Anch'io penso che le spinte omologanti si facciano sentire a chi si allontana dalla massa. Ma questo vale anche per chi aspira ancora alla normalità propria, senza ombra di rassegnazione. Quindi ognuno cerca un modo suo per reagire, non è una questione di scuse o di trovare la panacea per qualunque iposociale.
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06-06-2021, 15:48
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#49
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Esperto
Qui dal: Jan 2020
Ubicazione: Atlanta
Messaggi: 14,112
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Quote:
Originariamente inviata da hazel
Certe risposte si commentano da sole e rispondono anche a tante domande.
E poi giudichi gli altri... rimani convinto che ti fa tanto bene.
E non rispondere che non è necessario.
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Non rispondere lo dici a qualcun altro faccio un po’ quello che voglio
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06-06-2021, 16:08
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#50
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Banned
Qui dal: Jun 2020
Ubicazione: Lazio
Messaggi: 9,562
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Quote:
Originariamente inviata da Goh
Non hai mai pensato di fare sesso a pagamento? Magari in un night, o a un addio al celibato. Non comporta impegno emotivo e potresti essere ancora più soddisfatto.
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Io l'ho fatto ma poco cambia, ti levi lo sfizio e poi torni a casa.
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06-06-2021, 19:47
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#51
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Esperto
Qui dal: Feb 2017
Ubicazione: Camelot
Messaggi: 583
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Soddisfatto ha riportato la sua esperienza, se lui è appunto soddisfatto della situazione, noi chi siamo per giudicare?
concordo sul discorso che fa circa gli equilibri personali. a prescindere dalle pregresse esperienze o meno, avere un compagno/a comporta una rivisitazione dei propri equilibri: non ci sono più solo "io", ma si parla di "noi".
come gli equilibri cambiano quando una coppia ha un figlio o più. le priorità e le cose importanti non sono per forza le stesse da single o da conviventi/sposati.
necessariamente queste situazioni che vedono la variazione degli equilibri nostri e degli altri non sono sempre semplici da attuare e sicuramente in alcuni casi richiedono sforzi e sacrifici che non sempre siamo disposti a fare. dipende cosa è importante per noi e se siamo in grado di affrontare le conseguenze delle nostre azioni.
è abbastanza noto che se abbiamo già dei problemi di base non è trovandoci un fidanzato/a che li risolviamo, ed io concordo su questo, ed anzi li amplifichiamo, proprio perchè ci troviamo a dover ridefinire degli equilibri che già di base sono ballerini se abbiamo delle difficoltà personali/sociali/relazionali in piedi.
quello che può fare l'altro/a, se vogliamo avere un approccio propositivo, è darci la giusta motivazione a risolvere questi nostri problemi
secondo me il problema principale non sta tanto nelle persone, quanto nella società che "impone" un modello che giudica normale, e tutto ciò che è fuori dallo schema non va bene.
se a 30 anni e passa non hai un compagno/a, non convivi o non ti sei sposato, o non hai figli, hai necessariamente un problema.
la società ormai ha definito che questa è la regolina da rispettare..
siamo troppo condizionati dagli altri, siamo succubi di questa società così impostata che essere fuori schema ci porta ad avere un sacco di complessi.
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06-06-2021, 21:22
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#52
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Esperto
Qui dal: Oct 2012
Ubicazione: Piemonte
Messaggi: 536
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Quote:
Originariamente inviata da PrincessGinevra
secondo me il problema principale non sta tanto nelle persone, quanto nella società che "impone" un modello che giudica normale, e tutto ciò che è fuori dallo schema non va bene.
se a 30 anni e passa non hai un compagno/a, non convivi o non ti sei sposato, o non hai figli, hai necessariamente un problema.
la società ormai ha definito che questa è la regolina da rispettare..
siamo troppo condizionati dagli altri, siamo succubi di questa società così impostata che essere fuori schema ci porta ad avere un sacco di complessi.
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Concordo che per alcuni può essere la pressione della società che li fa sentire obbligati a fare certe cose.
Ma per quanto mi riguarda non è quelle pressione che mi spinge a voler sentire il calore di un'altra mano sulla mia o, quando guardo un qualcosa di bello, girarmi e leggere negli occhi della persona che ho affianco che anche lei condivide la stessa sensazione.
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06-06-2021, 21:40
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#53
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Esperto
Qui dal: Jan 2021
Messaggi: 2,745
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Quote:
Originariamente inviata da PrincessGinevra
secondo me il problema principale non sta tanto nelle persone, quanto nella società che "impone" un modello che giudica normale, e tutto ciò che è fuori dallo schema non va bene.
se a 30 anni e passa non hai un compagno/a, non convivi o non ti sei sposato, o non hai figli, hai necessariamente un problema.
la società ormai ha definito che questa è la regolina da rispettare..
siamo troppo condizionati dagli altri, siamo succubi di questa società così impostata che essere fuori schema ci porta ad avere un sacco di complessi.
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In realtà negli ultimi anni è diventato piuttosto comune non essere ancora sistemati a 30 anni. Gran parte dei miei coetanei sono ancora soli e senza famiglia e pensano più a viaggi e discoteche che a figliare.
Per quanto riguarda me, di quello che pensa la società non me ne importa niente. A me piacerebbe avere qualcuno accanto per me, per stare meglio io. Non l'ho mai visto come un problema dire che sono single e non mi interessa assolutamente niente di quello che possono pensare.
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06-06-2021, 21:41
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#54
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Esperto
Qui dal: Aug 2016
Messaggi: 2,254
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Secondo me invece il modello famiglia sta andando a farsi benedire. Convivenze/matrimoni in picchiata, figli idem (col covid pure di più, si toccheranno quest'anno nuovi record negativi). Se non sei accoppiato ad una certa età non sei più un alieno come in passato.
Il problema semmai è arrivare a 30 anni (ma anche prima) senza aver mai avuto una storia, allora lì è sicuramente indice che qualcosa non va.
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06-06-2021, 21:56
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#55
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,757
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Quote:
Originariamente inviata da Svalvolato
Secondo me invece il modello famiglia sta andando a farsi benedire. Convivenze/matrimoni in picchiata, figli idem (col covid pure di più, si toccheranno quest'anno nuovi record negativi). Se non sei accoppiato ad una certa età non sei più un alieno come in passato.
Il problema semmai è arrivare a 30 anni (ma anche prima) senza aver mai avuto una storia, allora lì è sicuramente indice che qualcosa non va.
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Lo stesso che si dice(va) degli omosessuali.
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06-06-2021, 22:11
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#56
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Esperto
Qui dal: Oct 2012
Ubicazione: Piemonte
Messaggi: 536
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Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac
Lo stesso che si dice(va) degli omosessuali.
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L'omosessualità però non è una scelta.
Vorrei vedere le statistiche per sapere quanti/e 30enni, che non hanno mai avuto contatti col sesso opposto, siano arrivati in quella condizione per motivazioni personali (disinteresse, asessualità, ecc...) o perchè sempre respinti ad ogni tentativo di approccio.
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06-06-2021, 23:31
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#57
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,757
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Quote:
Originariamente inviata da Charles D. Ward
L'omosessualità però non è una scelta.
Vorrei vedere le statistiche per sapere quanti/e 30enni, che non hanno mai avuto contatti col sesso opposto, siano arrivati in quella condizione per motivazioni personali (disinteresse, asessualità, ecc...) o perchè sempre respinti ad ogni tentativo di approccio.
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Ma perché facciamo queste distinzioni tra colpevoli e innocenti?
Gli incel sono i celibi involontari. Che vuoi dire? Che dovrebbero provarci con tutte altrimenti non sono involontari?
E una donna deve dire sì a uno che non gradisce solo per non essere considerata incel?
I gusti sessuali, difficili o facili che siano, non sono volontari.
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07-06-2021, 06:11
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#58
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Esperto
Qui dal: Oct 2012
Ubicazione: Piemonte
Messaggi: 536
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Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac
Ma perché facciamo queste distinzioni tra colpevoli e innocenti?
Gli incel sono i celibi involontari. Che vuoi dire? Che dovrebbero provarci con tutte altrimenti non sono involontari?
E una donna deve dire sì a uno che non gradisce solo per non essere considerata incel?
I gusti sessuali, difficili o facili che siano, non sono volontari.
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Ma perché ti scaldi?
Tu hai scritto che la condizione di solitudine potrebbe essere una normalità come l'omosessualità. Peccato che per quest'ultima categoria, se Dio vuole sparissero gli omofobi, potrebbero condurre una vita normale e senza sofferenze (a parte le classiche, ma fanno parte della vita).
Per il resto non dico che ci sia obbligo di dire di a chicchessia ma da lì a dire che vivere una vita senza contatti col sesso opposto (francamente non conosco il fenomeno incel, ossia se consista solo nel celibato o anche tutto il resto) possa essere normale la vedo una forzatura.
Però se vuoi prova ad argomentare la cosa, sono curioso di sapere come potrebbe essere la normalità.
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07-06-2021, 07:21
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#59
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Esperto
Qui dal: Oct 2012
Ubicazione: Piemonte
Messaggi: 536
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Forse penso di aver capito il punto a cui vuoi arrivare:
Normalità --> meno pressioni sociali --> meno vergogna della propria condizione --> accettazione --> serenità.
Ok, per chi come detto sopra vive male la cosa solo per pressioni esterne allora il discorso fila e, anzi, se può portare anche solo qualcuno a vivere meglio spero che possa avvenire.
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07-06-2021, 07:49
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#60
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,102
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Potrei dire che l'assenza dell'aspetto sentimentale / sessuale qualche "disagio" me lo crea ma per le condizioni che rendono tale una relazione probabilmente non sono pronto, o più categoricamente, non sono adatto. Spostandoci invece nell'ambito delle storie più superficiali, credo che per quelle contino molto gli aspetti "materiali" (aspetto, rispondenza a degli standard sociali e di genere), in particolare per gli uomini, per cui effettivamente è un'opportunità reale per pochi, oltre che poi non è che uno o più incontri casuali cambino di molto la propria situazione.
Limitando quindi il discorso alle relazioni "serie", la domanda da porsi è: perché dovrei cercare una relazione? La presenza di impulsi sessuali da soddisfare per me non è una risposta sufficiente, perché nel volere un rapporto con una persona ci sarebbero alla base motivazioni più importanti, e se vuoi essere "amato", devi anche "amare", a maggior ragione se non puoi puntare su un'attrazione principalmente in un senso (verso di te), che normalmente è dovuta a caratteristiche che ti permettono di piacere a tanti. Non vorrei aderire troppo alle ben note teorie ma non credo che ci sia molto da discutere che se sei povero un partner non lo trovi per quel motivo, e ognuno cerca qualcuno che almeno idealmente possa rendere migliore la propria vita (anche le donne che vengono picchiate, nel cui caso nella loro testa il partner evidentemente può rispondere in qualche modo a qualche loro esigenza, o comunque desiderio). Ma comunque il problema principale è rispondere alla domanda di sopra. Anche perché non credo al colpo di fulmine, se mi innamorassi veramente sarebbe perché ci sarebbe già stata una frequentazione che mi ha portato a quello, in cui sono stato convinto che una relazione con quella persona ha buoni presupposti e che sarei disposto a impegnarmi per farla funzionare, e questa seconda cosa non è scontata. Oltre al fatto che potrei subire eccessivamente il colpo dell'essere eventualmente lasciato o comunque giudicato negativamente come partner, come uomo, ecc. ecc.
Il peso delle responsabilità aggiuntive e la paura del rifiuto sembra superare il bisogno di uscire dalla solitudine sentimentale, la vedo in questi termini, non ci trovo la possibilità di realizzazione di un desiderio realistico, la felicità non la intravedo come meta raggiungibile attraverso un'altra persona né al contrario tramite la propria autosufficienza e basta, in realtà per me la sua essenza non è niente di certo, non credo nella sua esistenza, è come Dio. Non c'è una spinta sufficiente che mi travolga per farmi attivare, alla luce di queste considerazioni. Dovrei farlo per dovere
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Ultima modifica di alien boy; 07-06-2021 a 07:55.
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