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Vecchio 17-11-2011, 21:00   #1
Esperto
L'avatar di muttley
 

Quanti di voi si sono trovati nella condizione emotiva di non riuscire ad impegnarsi realmente in un determinato ambito della vita (lavoro, studio, amicizie, sentimenti) o a vivere questo ambito in maniera travagliata e conflittuale perché convinti di essere in credito di qualcosa o di qualcuno?

Per fare un esempio, ho un amico che non ha mai ricevuto grandi considerazioni dai genitori, specialmente dalla madre, in quanto ella è preda di un disturbo psicologico altamente invalidante sin da quando lui era piccolo. Sostiene di non aver mai ricevuto quell'affetto e quel sostegno emotivo di cui ogni bambino dovrebbe aver bisogno, con il risultato che con ogni donna con cui intraprende una relazione sembra voler ricercare una figura vicaria di quella madre che non ha mai avuto. Diventa quindi scontroso e irritato se non non viene ricoperto di attenzioni assidue, se non riceve chiamate ogni mezz'ora e via dicendo. Tutto questo per riempire il vuoto affettivo lasciato dalla madre.
Un discorso analogo per chi ha subito bullismo (anche questo è il caso dell'amico di cui sopra) e magari arriva a desiderare una totale e assoluta correttezza nei rapporti con gli altri (al punto di troncare relazioni durature alla minima avvisaglia, vera o presunta, di scorrettezza o slealtà da parte altrui) perchè sente di essere stato preso in giro ingiustamente e non riesce a dimenticare tutti quegli anni vissuti nell'ansia anziché nella spensieratezza.
Oppure quelli che per colpa di un'educazione troppo rigida e proibizionista non riescono a prendere sul serio gli oneri della vita adulta, rifiutandosi di affrontare con la giusta dedizione il lavoro e tutto il suo carico di responsabilità...e che magari hanno un basso livello di sopportazione dei cazziatoni, avendone subiti tanti in tenera età (è il caso di una persona che conosco molto bene ).
E potrei allargare il discorso a tutti coloro che sentono di essere stati privati di qualcosa di vitale e necessario allo sviluppo di un normale percorso di felicità (la perdita di uno o di tutti e due i genitori in giovane età, l'aver vissuto povertà e ristrettezze, il dover sopportare handicap fisici o altro) e per questo serbano un rancore che gli impedisce di vivere senza atteggiamenti disforici, pessimisti e rancorosi.

Insomma, quanti di voi si sentono in credito verso la vita o una parte di essa, e desiderano (consciamente o meno) un risarcimento per ciò che gli è stato negato?
Vecchio 17-11-2011, 21:09   #2
Banned
 

io non merito nulla
Vecchio 17-11-2011, 21:09   #3
Banned
 

se potessimo avere un risarcimento dalla vita saremmo tutti ricchi mi sa....
Vecchio 17-11-2011, 21:22   #4
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a me tutto è cominciato con un incidente al ginocchio provocatomi da terzi per invidia che mi hanno invalidato e non ho potuto proseguire nel mondo dello sport come volevo.....poi vabbè tante altre ingiustizie.......non sono riuscito a trovare un lavoro perchè sempre messo da parte per far spazio al raccomandato di turno, ma presto mi vendicherò di tutti!
Vecchio 17-11-2011, 22:07   #5
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

forse spesso mi sono giustificato per alcune mie lacune con il fatto di aver perso il padre da piccolo, questo fatto lo vivo come un credito con la fortuna... ma non ho mai cercato risarcimenti (almeno non a livello conscio)
Vecchio 18-11-2011, 01:56   #6
Esperto
L'avatar di muttley
 

Quanti di voi sono convinti di essere stati più sfortunati degli altri?
Vecchio 18-11-2011, 02:00   #7
Banned
 

Io forse mi ritengo più sfortunato degli altri (convinto di essere stato piu' sfortunato), di chi ha voglia di studiare o lavorare, io ho una pigrizia che forse è cronica. e poi bisogna vedere anche per cosa sono portato, insomma le attitudini, magari ne avessi una con la quale lavorassi e guadagnassi. invidio spesso i secchioni chi studia molto o anche chi riesce a andare avanti con la sufficienza a scuola e poi a lavorare e ad avere una vita normale ,sono stato bocciato un sacco di volte, penso anche che molti sono piu' intelligenti di me sennò come si spiega?
invidio anche chi muore! chi se ne va via da questo pianeta di sofferenze prove ed espiazioni e di dolore.
E sempre che penso al suicidio! che cazzo.

Ultima modifica di nick123; 18-11-2011 a 02:05.
Vecchio 18-11-2011, 02:01   #8
Banned
 

nel mio caso non mi ritengo sfortunato poichè l'infortunio che mi hanno procurato è stato causato volutamente dalla cattiveria e dall'invidia.
Vecchio 18-11-2011, 06:45   #9
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Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Quanti di voi sono convinti di essere stati più sfortunati degli altri?
Anche io mi ritengo sfortunato, perché ho avuto un'infanzia terribile che mi ha segnato per tutta la vita.
Ho avuto dei genitori incapaci e deboli, con grossi problemi (economici e psicologici), ma con il tempo ho imparato a voler bene anche loro, nonostante tutto.
Però sarei stato più forte e meno complessato con dei genitori capaci.
Comunque superati i 30 anni non me ne faccio più un cruccio.
Non più come qualche anno fa, almeno.
Vecchio 18-11-2011, 08:28   #10
Avanzato
L'avatar di lupo
 

Io non mi semto in credito, ma il mio psichiatra invece sostiene il contrario :P

Rispondo anche alla seconda domanda: non mi sento piu' sfortunato degli altri, quello no, ma ho sicuramente una vita piu' difficoltosa di molti altri (presenti esclusi, ovviente con cui mi sento 'fratello' su questo piano )
Vecchio 18-11-2011, 09:04   #11
Esperto
L'avatar di barclay
 

Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Insomma, quanti di voi si sentono in credito verso la vita o una parte di essa, e desiderano (consciamente o meno) un risarcimento per ciò che gli è stato negato?
Parlando metaforicamente, l'unica cosa che voglio è non essere buttato giù dall'autobus ogni volta che cerco di salirci… e, per favore, non ditemi che mi butto giù da solo, perché non vado in giro a far fidanzare le donne per poi potermi lamentare che sono tutte fidanzate. In altre parole, iniziare a fare certe cose dopo una certa età comporta delle difficoltà oggettive.

Ultima modifica di barclay; 18-11-2011 a 09:11.
Vecchio 18-11-2011, 09:27   #12
Avanzato
L'avatar di lupo
 

Quote:
Originariamente inviata da stone Visualizza il messaggio
Parlando metaforicamente, l'unica cosa che voglio è non essere buttato giù dall'autobus ogni volta che cerco di salirci… e, per favore, non ditemi che mi butto giù da solo, perché non vado in giro a far fidanzare le donne per poi potermi lamentare che sono tutte fidanzate. In altre parole, iniziare a fare certe cose dopo una certa età comporta delle difficoltà oggettive.
Fantozzi rulez?...
Vecchio 18-11-2011, 12:44   #13
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da stone Visualizza il messaggio
Parlando metaforicamente, l'unica cosa che voglio è non essere buttato giù dall'autobus ogni volta che cerco di salirci… e, per favore, non ditemi che mi butto giù da solo, perché non vado in giro a far fidanzare le donne per poi potermi lamentare che sono tutte fidanzate. In altre parole, iniziare a fare certe cose dopo una certa età comporta delle difficoltà oggettive.
m'ero perso il metaforicamenteper un attimo ho pensato che davvero la gente ti buttasse giù dall'autobus
Vecchio 18-11-2011, 17:24   #14
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Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Quanti di voi si sono trovati nella condizione emotiva di non riuscire ad impegnarsi realmente in un determinato ambito della vita (lavoro, studio, amicizie, sentimenti) o a vivere questo ambito in maniera travagliata e conflittuale perché convinti di essere in credito di qualcosa o di qualcuno?

Per fare un esempio, ho un amico che non ha mai ricevuto grandi considerazioni dai genitori, specialmente dalla madre, in quanto ella è preda di un disturbo psicologico altamente invalidante sin da quando lui era piccolo. Sostiene di non aver mai ricevuto quell'affetto e quel sostegno emotivo di cui ogni bambino dovrebbe aver bisogno, con il risultato che con ogni donna con cui intraprende una relazione sembra voler ricercare una figura vicaria di quella madre che non ha mai avuto. Diventa quindi scontroso e irritato se non non viene ricoperto di attenzioni assidue, se non riceve chiamate ogni mezz'ora e via dicendo. Tutto questo per riempire il vuoto affettivo lasciato dalla madre.
Un discorso analogo per chi ha subito bullismo (anche questo è il caso dell'amico di cui sopra) e magari arriva a desiderare una totale e assoluta correttezza nei rapporti con gli altri (al punto di troncare relazioni durature alla minima avvisaglia, vera o presunta, di scorrettezza o slealtà da parte altrui) perchè sente di essere stato preso in giro ingiustamente e non riesce a dimenticare tutti quegli anni vissuti nell'ansia anziché nella spensieratezza.
Oppure quelli che per colpa di un'educazione troppo rigida e proibizionista non riescono a prendere sul serio gli oneri della vita adulta, rifiutandosi di affrontare con la giusta dedizione il lavoro e tutto il suo carico di responsabilità...e che magari hanno un basso livello di sopportazione dei cazziatoni, avendone subiti tanti in tenera età (è il caso di una persona che conosco molto bene ).
E potrei allargare il discorso a tutti coloro che sentono di essere stati privati di qualcosa di vitale e necessario allo sviluppo di un normale percorso di felicità (la perdita di uno o di tutti e due i genitori in giovane età, l'aver vissuto povertà e ristrettezze, il dover sopportare handicap fisici o altro) e per questo serbano un rancore che gli impedisce di vivere senza atteggiamenti disforici, pessimisti e rancorosi.

Insomma, quanti di voi si sentono in credito verso la vita o una parte di essa, e desiderano (consciamente o meno) un risarcimento per ciò che gli è stato negato?
Io vorrei essere risarcito da tutte quelle persone che, in qualche modo mi hanno segnato la vita. Ma tanto ormai i danni sono stati fatti, e quello che ci ha rimesso purtroppo sono io.
Vecchio 18-11-2011, 19:35   #15
Esperto
L'avatar di Don Chisciotte
 

Non saprei, a volte però penso proprio che meriterei assolutamente qualcosa in più della mia vuota e monotona vita.
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