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Vecchio 14-10-2013, 23:33   #1
Avanzato
 

Quando si parla di anarchia subito si associa questa parola al caos , al disordine e a tutte queste cose , ma l'anarchismo con ciò non ha nulla a che vedere . L'anarchia veramente e sapientemente applicata è una società basata sull'equilibrio , sulla libertà individuale e collettiva e sopratutto sull'ordine e la libertà .

Ci sono tante versioni dell'anarchismo e purtroppo al giorno d'oggi , specie in Italia si fa una gran confusione in merito : si dà per scontato che " anarchici " siano black block , insurrezionalisti a tempo perso , femministe estremiste e altri tipi che si autodichiarano anarchici ma nei fatti sono autoritari , violenti , intolleranti alle idee altrui , ovvero non sono anarchici a meno che non si consideri l'essere anarchici una moda o un'etichettata per farsi fighi .

L'anarchismo serio è quella filosofia basata sul perseguimento della libertà e del benessere individuale e collettivo che accomuna molti pensatori diversi tra loro come Proudhon , Thoreau , Bakunin , Malatesta ( anche se questi due sono più da considerare " comunisti libertari " per la verità ) , Tolstoj , Spooner , un pò pure Gandhi ( era molto influenzato da Thoreau e disse " io stesso sono un anarchico, ma di un tipo diverso " ) e che stando a certe teorie si può fare risalire idealmente agli insegnamenti dello stesso Gesù Cristo o del Buddha .

Al giorno d'oggi sostanzialmente abbiamo due grandi correnti mainstream dell'anarchismo : quella del socialismo libertario più vicina alla sinistra radicale ( non marxista ) e che vede tra gli esponenti più importanti Noam Chomsky , Murray Bookchin e David Graeber , e quella del libertarianismo orientata verso la " vecchia destra " ultraliberale e populista statunitense e il radicalismo non violento ( tipo i Radicali panneliani per intenderci ) che si rifà a Murray Rothbard e alle teorie economiche della " scuola austriaca " ( Hayek , Von Mises ecc ) e che vede tra i personaggi più importanti Ron Paul , candidato alle ultime elezioni politiche in USA per i repubblicani e noto per l'opposizione a tutte le guerre imperialiste USA , alle tasse , allo strapotere delle banche e alle leggi che violano i diritti civili costituzionali .

Entrambe queste due correnti ( contando che la seconda , è stando a vari studiosi più collocabile nell'ambito del liberalismo radicale piuttosto che nell'anarchismo ) hanno degli evidenti limiti : da una parte un'anarchia collettivista o comunista che dir si voglia andrebbe contro la natura umana e potrebbe trasformarsi in una distopia se qualcosa va storto , dall'altra se qualcosa va storto si andrebbe al caos e si rischierebbe di basare tutte le cose umane e del mondo sul valore dato dal mercato e tutto sarebbe basato sull'economia ( anche se per questo in un modo o nell'altro ci siamo già ) .

Quindi un'anarchismo pragmatico sarebbe la soluzione migliore : un'anarchismo basato principalmente su un'economia di mercato ( quindi con proprietà privata ) , senza dimenticare anche altri tipi di economia ( baratto , dono ecc ) che potrebbero essere sviluppati in alternativa o in completamento ad essa , che però invece del solo profitto sarebbe basato anche su valori etici e sul reciproco rispetto tra le varie parti in causa .

Una versione moderna del mutualismo economico , teoria elaborata da Proudhon e incentrata su una società federalista , decentralizzata , basata sulle differenze come valore e sull'egualitarismo ( da non confondersi con l'egualitarismo omologante , imposto e coercitivo che vogliono i marxisti ) sulla libertà individuale e sul rispetto reciproco . Nè egoismo ( inteso negativamente ) , nè collettivismo insomma , ma individualismo, egoismo positivo , solidarietà e mutuo appoggio . Che ne dite ?
Vecchio 15-10-2013, 08:44   #2
Esperto
L'avatar di alleny82
 

Tu dici che un'anarchia collettivista andrebbe contro la natura umana perché non comprenderebbe cose come la proprieta' privata ecc? Se ho capito male,perdona la mia ignoranza Comunque la tua proposta sembra affascinante...Mi ricordo che al liceo,quando si parlava di anarchia come caos,io pensavo che il caos fosse dentro di noi in realta' e che a causa di quello non si potesse raggiungere l'anarchia vera che forse invece era il massimo equilibrio e la piu' grande armonia a cui potesse aspirare l'essere umano. Ma la vera anarchia non prevedeva la chiusura del carcere? Non mi ricordo Cioe',sarebbe possibile togliere la liberta' a qualcuno se questo qualcuno la toglie agli altri? Gesu' avrebbe liberato e perdonato gli assassini? Forse Gesu' era un estremista...
Vecchio 15-10-2013, 12:38   #3
Avanzato
 

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Originariamente inviata da alleny82 Visualizza il messaggio
Tu dici che un'anarchia collettivista andrebbe contro la natura umana perché non comprenderebbe cose come la proprieta' privata ecc? Se ho capito male,perdona la mia ignoranza Comunque la tua proposta sembra affascinante...Mi ricordo che al liceo,quando si parlava di anarchia come caos,io pensavo che il caos fosse dentro di noi in realta' e che a causa di quello non si potesse raggiungere l'anarchia vera che forse invece era il massimo equilibrio e la piu' grande armonia a cui potesse aspirare l'essere umano. Ma la vera anarchia non prevedeva la chiusura del carcere? Non mi ricordo Cioe',sarebbe possibile togliere la liberta' a qualcuno se questo qualcuno la toglie agli altri? Gesu' avrebbe liberato e perdonato gli assassini? Forse Gesu' era un estremista...
Un'anarchia collettivista ( che praticamente è sinonimo della società comunista realizzata ) estesa fallirebbe perchè non ci sarebbe spazio per la libertà individuale e per le differenze che esistono naturalmente tra persone visto che ci sarebbe un'uguaglianza forzata ( tutti devono avere le stesse cose e condividerle ecc ) , mentre un'anarchia basata sulla libertà individuale e solidaristica e sulla valorizzazione delle capacità di ogni individuo ( nei suoi limiti ) sarebbe l'ideale ed inoltre anche la scelta più ragionevole .

Questo tipo di anarchia inoltre non può essere dogmatico e totalizzante com'è invece il collettivismo , perchè in questa anarchia pragmatica ci sarebbe spazio sia per chi vuole vivere da solo , sia per chi vuole vivere collettivamente , sia per chi vuole fare a metà , e così via : nel collettivismo no , tutti devono vivere allo stesso modo insieme e ciò non è possibile a lungo andare .

La proprietà personale nel collettivismo non esiste perchè il comunismo nega lo stesso concetto di identità personale autonoma : tutti sono uno e parte della società comunista e non esistono differenze ma purtroppo o per fortuna le differenze ( fisiche e biologiche in primis ) nella realtà tra persone umane esistono , e un'interpretazione rigida di questo concetto comunista porterebbe a un bel casino : è vero che l'essere umano è in qualche modo dipendente sempre ma dipendere in questo modo va oltre ogni limite .

In un'anarchismo pragmatico la proprietà personale e quella privata ( se derivata dal proprio lavoro ) sarebbe garantita , non sacralizzata ( come avviene nel capitalismo ) ma considerata per quello che è : necessaria per la propria indipendenza e autonomia personale , e chi non vuole averne potrà benissimo vivere collettivamente o " dipendendo " da associazioni filantropiche private senza che muoia di fame , come succede oggi .

Un ruolo importante avrà anche l'economia del dono , ovvero la pura filantropia che in stato di libertà è molto probabile che prospererà in alternativa o completamanto dell'economia di libero scambio e/o di mercato ( compreso il baratto ) . Invece di avere ad es una sanità clientelare e spesso corotta ( dalla politica e non ) come quella " pubblica " o lussuosa e classista come quella attuale " privata " , avremo delle organizzazioni private come Emergency , che faranno a competizione ( non in modo dogmatico e selvaggio come avviene nel capitalismo , però ) per dare il servizio migliore abbassando fortemente i prezzi o anche associazioni puramente filantropiche che daranno i propri servizi gratuitamente ( almeno ai più bisognosi ) . Insomma gestione " privata " ( ovvero gestita da individui o da associazioni di individui ) e servizio pubblico ( aperto a tutti ) , idem le scuole e altri servizi .

Un sistema del genere sarebbe del tutto equilibrato e armonico in quanto si concilierebbero il naturale egoismo dell'uomo e il suo innato senso di dipendenza , aggregazione e giustizia , mentre i sistemi moderni dominanti fino ad adesso ( capitalismo e comunismo , o anche democrazie liberali o socialdemocratiche ) hanno privilegiato più un'aspetto rispetto a un'altro .


Per quanto riguarda le carceri , quelli che si dichiarano " anarchici " ne vogliono l'abolizione e la distruzione senza offrire alternative precise , nell'anarchismo filosofico questo tema è affrontato in modo vago e si critica l'uso delle carceri per criticare in generale la repressione di stato offrendo misure alternative ( di cui si parla molto oggi ) .


In una società ideale carceri non esisterebbero ( non perlomeno come quelli attuali ) ma esisterebbero delle misure alternative come i lavori socialmente utili , l'allontanamento dalla comunità per un certo periodo di chi ha commesso un reato , una rieducazione ( non violenta ) per rientrare nella società ecc , anche se credo che in una società del genere i crimini sarebbero ben pochi perchè ci sarebbe un'istruzione basata sul rispetto , sulla non violenza ecc a partire dai primi anni della scuola ( cosa che non avviene nelle scuole odierne ) , non ci sarebbero indigenti come oggi ( visto che esisterebbero come già detto associazioni di volontariato di filantropia anche gratuite ) e poi il disturbo maggiormente associato a crimini violenti , ovvero la psicopatia non potrebbe esistere essendo un disturbo creato da cause ambientali e non genetiche ( famiglie multiproblematiche , assuefazione alla violenza sin dall' infanzia , discriminazione e impunità per azioni che violano la libertà di altre persone ecc )
.

Gesù si basava su un forte altruismo e l'etica cristiana si basa sul perdono ( che non va confuso con l'impunità comunque ) di tutti essendo tutti , per i cristiani , figli di Dio . Anche per la società che ho descritto , però il pensiero di Gesù sarebbe troppo radicale perchè presuppone una forte crescita spirituale degli esseri umani , e per ora siamo ancora molto lontani da ciò .

Sul togliere la libertà altrui a chi la toglie agli altri come più o meno ho già risposto , la cosa potrebbe sembrare fattibile e ragionevole a patto che non sia definitiva e non si scenda ai livelli di chi ha sbagliato , perchè una società ideale deve dare sempre un'esempio giusto .


Spero di essere stato chiaro , ciao
Vecchio 15-10-2013, 13:14   #4
Banned
 

Sono un individualista dichiaratamente anarchico, ma non credo nell'anarchia. Non credo in una società fondata sull'egoismo e sulla bontà del prossimo. Non credo nelle persone e non credo possa nascere nulla di buono da un sistema formato da persone.
La vera anarchia non prevede regole nè tantomeno piani: essa cozza contro ogni giudizio, forma, morale e contro ogni ordine prestabilito.

Sono un anarchico, ma solo sulla carta; nella pratica, sono solo un cazzone cui piace fare il cazzo che gli pare.
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