La chiusura in effetti ha strappato un sorriso pure a me
Comunque, non credo sia il caso di parlare di dipendenza da WA (o chat, o FB, o che altro).
Si è dipendenti da ciò che tali strumenti permettono di ottenere.
Probabilmente dal ricevere attenzioni e dal poterli sfruttare per farlo nell'esatto momento in cui ci si annoia.
Bombardarsi di stimoli immediati.
Personalmente parlerei di dipendenza nel caso in cui questa attività divenga così totalizzante da :
- impedire o sistematicamente sostituirsi, parzialmente o del tutto, alle attività quotidiane
- diventare preferibile alla presenza fisica delle persone con cui si è SCELTO di trovarsi (più il tuo caso).
Tolto questo, nel caso di una persona sola e che lavora, posso capire il farci largamente ricorso per mantenere delle sorta di contatti sociali.
Io valuterei più in funzione dei punti sopra.
Non è automatico che un maggior utilizzo corrisponda necessariamente ad un maggior grado di dipendenza.
Personalmente vario moltissimo : alcuni giorni ,se ho interazioni per me piacevoli, ci passo anche le ore. Altri pochi minuti.
Ciò di cui sono sicuro è che se ho da fare altro posso tranquillamente lasciare stare alla bisogna.
E che in presenza di altre persone mi limito ad usarlo solo per questioni urgenti e per il minor tempo possibile.
Lo avvertirei come un mancare di rispetto ai presenti; un usarli per la mia gratificazione e poi accantonarli al minimo accenno di noia - senza assumere nessun atteggiamento propositivo. Un prendere senza voler dare.
Se tanto mi da tanto, meglio che me ne stia a casa o cerchi altro persone se ho costantemente bisogno di stimoli esterni.
Personalmente è un comportamento che mi infastidisce molto.
Lo tollero se occasionale o motivato dalle esigenze di cui sopra.
Se reiterato ad oltranza, appena l'altro non sa che dire/fare, mi va presto a noia.
Questo nella norma.
Se poi si parla di amicizia o partner proprio non lo capisco quando così presente.
C***o, hai scelto tu di stare in mia presenza. Se proprio qualcosa non va, o ti scazzi, non puoi ricercare da me queste attenzioni, coinvolgermi, proporre qualcosa ... ? Invece di estraniarti e cercare subito lo stimolo da minimo sforzo-massima resa, altrove.
Lo trovo molto molto "triste", in coppia.
I momenti in cui ci si fa i propri ci stanno, che siano una costante - per me - no.
Purtroppo, è un attegiamento abbastanza diffuso. I rapporti viaggiano più velocemente ed avverto sempre meno tolleranza per la noia, una necessità di immediatezza degli stimoli, l'abitudine ad averli sempre a portata di mano, a comando.
È più difficile si abbia voglia di dedicare tempo all'altro.
Anche di tollerare l'annoiarsi insieme, imparare a dare valore alla sola presenza altrui, non darla per scontata.
Peccato.
Io ti consiglio di provare a coinvolgerlo in qualche attività o proporgli qualcosa, in quei momenti. Anche solo iniziare un discorso, parlarsi.
Se incorri nel suo disinteresse costante ed in un atteggiamento in cui l'attenzione è tutta unilaterale .... trai le tue conclusioni. Forse è il caso tu ne discuta.
PS : parli di una persona fortemente gelosa, collerica, impulsiva etc.
Occhio a non ricercare una di forma sicurezza nell'altro che si basi sui suoi comportamenti disfunzionali. Un qualcosa di solo apparente che restituisca l'idea lui abbia la forza che senti, forse, mancarti.
Non dipendere da questo.
La sicurezza "sana" è quella di chi dialoga e si mette in discussione nei rapporti; non di chi "possiede".
Chi si pone il dubbio di poter sbagliare qualcosa ed è disposto ad ascoltarti tienitelo stretto.