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08-12-2019, 21:00
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#61
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 7,855
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Quote:
Originariamente inviata da utopia?
Descrivimi dunque come pensi che sia la realtà.
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non e' la mia concezione di amore, mi deprimerebbe un sacco stare con qualcuno piu' che altro per favori e soldi, sarebbe peggio di un dignitoso lavoro che almeno ha un orario delimito, vedi piu' persone, hai una tua autonomia ecc. lo farei solo (forse) se proprio non avessi altra scelta per sopravvivere, altrimenti meglio sola
comunque qui tante son fidanzate, quindi giro loro la domanda (sentiamo altri pareri, il mio te l'ho dato) se quasi si prostituiscono con qualcuno che non amano (o se magari posson esser la parte che si illude e fanno continui regali costosi ai loro partner)
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08-12-2019, 21:15
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#62
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Esperto
Qui dal: Nov 2019
Ubicazione: Ducato di Modena e Reggio
Messaggi: 512
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Quote:
Originariamente inviata da ila82
non e' la mia concezione di amore, mi deprimerebbe un sacco stare con qualcuno piu' che altro per favori e soldi, sarebbe peggio di un dignitoso lavoro che almeno ha un orario delimito, vedi piu' persone, hai una tua autonomia ecc. lo farei solo (forse) se proprio non avessi altra scelta per sopravvivere, altrimenti meglio sola
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Esiste anche la dipendenza affettiva. Uno può provare più affetto dell'altro senza essere ricambiato.
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08-12-2019, 21:30
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#63
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Esperto
Qui dal: Jun 2018
Ubicazione: Milano
Messaggi: 1,228
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Penso che il problema risieda nel fatto che tutti i personaggi immaginari sono gestiti da noi.
Si parlava prima di un libro e di eventuali personaggi immaginari dentro esso contenuti: ebbene, quei personaggi rispondono alla nostra fantasia e alla nostra percezione di quel che sono, non possono quindi in nessun modo disubbidirci. Non possono rompere le nostre aspettative e quel che dovevano darci ce lo han dato nella fruizione del contenuto che li riguardava.
Dato che trovo il bello delle relazioni dello scambio intrapersonale, amare un personaggio immaginario è un monologo. Non che io lo condanni (e condivido il pensiero di XL sul sesso, ad esempio), ma non lo trovo proficuo.
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08-12-2019, 21:38
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#64
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Esperto
Qui dal: Mar 2019
Ubicazione: Torino
Messaggi: 730
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Questo è un passaggio interessante.
Se io avessi la possibilità di avere una relazione sessuale con una donna che non mi attrae per nulla, che in pratica è un essere umano, perché in fin dei conti preferisco di gran lunga masturbarmi guardando un film porno, divento automaticamente una persona che rifiuta la realtà?
Ma perché devo averlo per forza un rapporto sessuale con una donna disponibile, anche se a me alla fine non piace poi tanto?
[...]
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Sei entrato nel caso specifico in cui esiste una possibilità di relazione con una persona che non piace, la "definizione" estrapolata era però generica e associata al desiderio finale di non avere mai e per nessuna ragione una relazione con un persona reale perché, semplificando, il 2d è meglio.
"Definizione" fragilissima tra l'altro..
In ogni caso la tua prima domanda è uno spunto interessante e possiamo collegarla a quello che per molti è, apparentemente, un limite invalicabile tra "ciò che va bene per me" e "ciò che non è sufficiente".
Riprendendo il concetto di waifu potremmo dire che esistono persone che non trovano nella vita reale il loro ideale di partner perché hanno, attraverso gli anime (esempio), alterato la loro percezione della realtà al punto da definire un limite irrealistico e aumentare le proprie aspettative al di là del reale.
Questo è un problema culturale di cui la nostra società soffre tantissimo, una società figlia dei media, dei film, della letteratura, degli anime, di una moda che ha spinto l'ideale di bellezza al limite del realistico e ha provocato grandi alterazioni nel modo di vivere e nel modo di guardarsi allo specchio delle persone (basti pensare alla diffusione delle palestre, al successo della chirurgia estetica e simili).
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09-12-2019, 08:39
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#65
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: nel pozzo senza fondo del relativismo
Messaggi: 3,518
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Quote:
Originariamente inviata da Green Tea
perché hanno, attraverso gli anime (esempio), alterato la loro percezione della realtà al punto da definire un limite irrealistico e aumentare le proprie aspettative al di là del reale.
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Quote:
Originariamente inviata da Edwin
quei personaggi rispondono alla nostra fantasia e alla nostra percezione di quel che sono, non possono quindi in nessun modo disubbidirci.
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Perdonatemi, eh, ma, non è forse anche l'innamorarsi "reale" un idealizzare la persona amata fino a desiderarla?
E non finiscono forse molti amori proprio a causa del rendersi conto all'improvviso che quell'idealizzazione era basata su una poco realistica percezione di quella persona, o di un di quella persona cambiamento improvviso?
Non dura un amore, dunque, finché quell'idealizzazione regge, finché la persona amata risponde a quell'ideale?
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09-12-2019, 11:07
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#66
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,205
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Quote:
Originariamente inviata da Green Tea
Da cose come questa nasce il mio profondo e radicato odio verso etichette e categorie. Smettiamola di attaccare -isti a parole pescate a caso per favore.
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in pratica sei un antietichettista, interessante categoria
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09-12-2019, 11:52
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#67
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Esperto
Qui dal: Jun 2018
Ubicazione: Milano
Messaggi: 1,228
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Quote:
Originariamente inviata da utopia?
Perdonatemi, eh, ma, non è forse anche l'innamorarsi "reale" un idealizzare la persona amata fino a desiderarla?
E non finiscono forse molti amori proprio a causa del rendersi conto all'improvviso che quell'idealizzazione era basata su una poco realistica percezione di quella persona, o di un di quella persona cambiamento improvviso?
Non dura un amore, dunque, finché quell'idealizzazione regge, finché la persona amata risponde a quell'ideale?
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Per la mia esperienza, no.
O per meglio dire, molti amori funzionano come li hai descritti ma sono tipicamente amori tossici, non li prenderei ad esempio.
Un'amore sano riguarda due persone che bastano tranquillamente a sè stesse, e che quindi non hanno necessità di idealizzare nessuno, che decidono di stare assieme per il piacere dell'avere l'altro accanto. Non sempre è così ed esistono amori sani anche tra persone con varie difficoltà, ma penso che l'amore nasca proprio nel momento in cui lasci da parte l'idealizzazione o la ricerca di "salvezza" nel partner e si decide la compagnia puramente per amore della compagnia stessa.
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Ultima modifica di Edwin; 09-12-2019 a 11:54.
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09-12-2019, 13:17
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#68
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: nel pozzo senza fondo del relativismo
Messaggi: 3,518
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Quote:
Originariamente inviata da ila82
non e' la mia concezione di amore, mi deprimerebbe un sacco stare con qualcuno piu' che altro per favori e soldi, sarebbe peggio di un dignitoso lavoro che almeno ha un orario delimito, vedi piu' persone, hai una tua autonomia ecc. lo farei solo (forse) se proprio non avessi altra scelta per sopravvivere, altrimenti meglio sola
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Quote:
Originariamente inviata da Edwin
Un'amore sano riguarda due persone che bastano tranquillamente a sè stesse, e che quindi non hanno necessità di idealizzare nessuno, che decidono di stare assieme per il piacere dell'avere l'altro accanto. Non sempre è così ed esistono amori sani anche tra persone con varie difficoltà, ma penso che l'amore nasca proprio nel momento in cui lasci da parte l'idealizzazione o la ricerca di "salvezza" nel partner e si decide la compagnia puramente per amore della compagnia stessa.
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Ammirevole, e mi auguro anche la percentuale che la pensa così lo sia.
Ma continuano a sembrarmi visioni, se non idealizzate, comunque parecchio ottimiste.
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09-12-2019, 22:43
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#69
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Quote:
Originariamente inviata da Edwin
Dato che trovo il bello delle relazioni dello scambio intrapersonale, amare un personaggio immaginario è un monologo. Non che io lo condanni (e condivido il pensiero di XL sul sesso, ad esempio), ma non lo trovo proficuo.
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Secondo me non è comunque un monologo, il personaggio immaginario lo stesso non lo si conosce perfettamente e si possono scoprire cose che si ignoravano. Sul personaggio di Amleto e del perché esiti nel vendicarsi ci hanno scritto dei trattati.
Sotto certi aspetti è immaginaria una sfera, un cono, eppure si riescono a scoprire in qualche senso cose nuove in relazione ad oggetti fittizi del genere.
Una delle cose che mi hanno più stupito quando l'ho scoperta, perché non avevo idea che "vedessimo" in questo modo, sono gli stereogrammi a punti casuali.
Si osserva un'immagine a puntini e se con gli occhi si sovrappongono le due immagini (quelle che vede ognuno degli occhi) in certi modi finisce col balzare fuori dallo sfondo una figura, ma questa figura a rigore non ha alcun correlato oggettivo, è in qualche senso un oggetto fittizio, vediamo una sagoma con una forma precisa, e anche se a questa sagoma probabilmente non corrisponde nulla la si potrebbe descrivere e farla divenire oggetto di conoscenza con cui si entra comunque in una certa relazione.
Possiedono forme di alterità anche gli oggetti immaginari e fittizi, non solo quelli reali, localizzabili fisicamente o fortemente riducibili a cose del genere.
Immaginate la prima persona che osservando che so delle noci o cose del genere ha pensato alla sfera.
Ora è vero, si ha a che fare con un tipo di oggetto ideale, ma l'idea che questo oggetto ideale non possieda forme di alterità e non si possano iniziare a scoprire altre proprietà che prima si ignoravano grazie ad un monologo libero da vincoli (così come si potrebbe scoprire altro nei confronti di una noce reale) secondo me non è proprio corretto.
Anche questi oggetti, per così dire, possiedono una certa "consistenza". Poi insomma se uno inizia a chiedersi che significa che un oggetto sia reale e quanti oggetti poi esisterebbero effettivamente, le cose diventano un po' vaghe, perché non c'è alcuna definizione univoca di questa molteplicità reale. E' quando mi metto a pensare un po' che certe cose si confondono e gli oggetti poi sembra siano davvero una cosa che arriva solo alla coscienza e che magari anche un fiore potrebbe non avere alcun referente specifico fuori.
Nonostante ciò possa esser vero io potrei lo stesso contare il numero dei petali di questo fiore, annusarlo e così via, quindi a questo punto penso che per entrare in relazione con questi oggetti (della coscienza) non sia necessario un qualche attributo di realtà come localizzazione fisica e così via.
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Ultima modifica di XL; 09-12-2019 a 23:33.
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09-12-2019, 23:02
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#70
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Esperto
Qui dal: Nov 2019
Ubicazione: Ducato di Modena e Reggio
Messaggi: 512
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Secondo me non è comunque un monologo, il personaggio immaginario lo stesso non lo si conosce perfettamente e si possono scoprire cose che si ignoravano. Sul personaggio di Amleto e del perché esiti nel vendicarsi ci hanno scritto dei trattati.
Sotto certi aspetti è immaginaria una sfera, un cono, eppure si riescono a scoprire in qualche senso cose nuove in relazione ad oggetti fittizi del genere.
Una delle cose che mi hanno più stupito quando l'ho scoperta, perché non avevo idea che "vedessimo" in questo modo, sono gli stereogrammi a punti casuali.
Si osserva un'immagine a puntini e se con gli occhi si sovrappongono le due immagini (quelle che vede ognuno degli occhi) in certi modi finisce col balzare fuori dallo sfondo una figura, ma questa figura a rigore non ha alcun correlato oggettivo, è in qualche senso un oggetto fittizio, vediamo una sagoma con una forma precisa, e anche se a questa sagoma probabilmente non corrisponde nulla la si potrebbe descrivere e farla divenire oggetto di conoscenza con cui si entra comunque in una certa relazione.
Possiedono forme di alterità anche gli oggetti immaginari e fittizi, non solo quelli reali, localizzabili fisicamente o fortemente riducibili a cose del genere.
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Consiglio per chi volesse approfondire la questione l'opera di George Berkeley, filosofo empirista, in particolare i "Dialoghi tra Hylas e Philonous" e il "Trattato sui principi della conoscenza umana". La sua tesi fondamentale è che la realtà sia costituita da puro spirito e che la materia non esista ontologicamente al di fuori della percezione.
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