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07-12-2019, 21:37
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#41
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Esperto
Qui dal: Nov 2019
Ubicazione: Ducato di Modena e Reggio
Messaggi: 512
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Ma come si può parlare di una cosa senza poterla definire? Se così fosse il sito non potrebbe nemmeno chiamarsi fobiasociale.com perché la fobia non sarebbe sufficiente a delineare completamente le sfaccettature di una persona.
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07-12-2019, 22:41
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#42
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: nel pozzo senza fondo del relativismo
Messaggi: 3,518
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Quote:
Originariamente inviata da Idiota
Ma come si può parlare di una cosa senza poterla definire? Se così fosse il sito non potrebbe nemmeno chiamarsi fobiasociale.com perché la fobia non sarebbe sufficiente a delineare completamente le sfaccettature di una persona.
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Giusto.
Non categorizza una persona, ma più o meno definisce una tendenza che quella persona ha.
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07-12-2019, 22:45
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#43
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 121
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Quote:
Originariamente inviata da utopia?
Ci mancava solo il "se non ci arrivi fa nulla lascia perdere eh " con faccina sorridente con ok annesso.
Bene quindi stai dicendo che il mio "errore" è stato decontestualizzare la frase, e che contestualizzandola al resto vien fuori che intendevi "qualcuno può esser più cose contemporaneamente quindi un unico aggettivo non descrive una persona completamente".
Mi stai dicendo che avrei dovuto interpretare quel che hai scritto nel modo in cui non mi è passato per la mente di farlo perché, se non banale, comunque già ripetuto più volte come concetto in questa discussione. Intendo dire, vero, un aggettivo non identifica qualcuno completamente, ma quello stesso aggettivo può identificare qualcuno in un certo contesto. In un contesto musicale, "cantante" indicherà chi canta, "batterista" chi suona la batteria. Alla fine di un concerto non sentirai il leader del gruppo dire "e alla batteria, il nostro percussionista ragioniere padre di famiglia giocatore di tennis...", ma semplicemente "il nostro percussionista...".
Un aggettivo può racchiudere una più lunga definizione, in questo caso scrivo "waifuista" per intendere "persona che ha una waifu" oppure come ho scritto nel post iniziale "persone che nel non trovare nel nostro mondo/quotidiano qualcosa che rispecchi i loro ideali di amore e mascolinità/femminilità, si ritrovano innamorati di...persone che non vivono nel nostro mondo/quotidiano, e a voler condividere con esse il proprio mondo / la propria quotidianità".
Preferiresti o forse dovrei dire al plurale preferireste che ogni volta sostituissi quella massa di parole al semplice termine "waifuista" che, se non capace di definire una persona, indica almeno quel di cui stiam parlando, visto che qui stiam parlando non di una singola persona ma di una tendenza?
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Vedi però, è complesso, me ne rendo conto, e quel "ok" è riferito a lascia perdere, senza un sentirmi superipre o altro, perché forse non mi sono nemmeno spiegato bene, probabilmente ho omesso delle cose.
Anche se per esempio non sono waifuista ci vedo molto del mio, quindi sotto certi punti di vista li comprendo e quindi tendo a non etichettare loro come waufisti, ma a guardare cosa c'è dietro, cioè delle persone che non accettano la realtà e tendono a crearsi delle relazioni con personaggi che rappresentano il loro ideale di amico/amica, ragazzo/ragazza, ecc.
In realtà anche noi tendiamo a cercare le persone affini a noi (che più o meno si avvicinano al nostro ideale)quindi quella nostra parte che ci serve per orientarci nel capire, a loro, probabilmente li fa chiudere in queste storie d'amore irreali. Sembrano distanti ma non lo sono.
Anche in qualle parte di loro che li fa sembrare diversi, possiamo trovare delle similitudini, quindi tanto diversi non siamo, ecco perché alla fine, molte volte i cliché non hanno molto senso di esistere.
Etichettare, il più delle volte, crea una sorte di chiusura verso chi viene etichettato, e ad alcuni sta anche bene sta cosa
Comunque non intendevo le professioni o le cose comuni, ma più su ambiti dove si raffigura l'animo, l'idea, dei modi di fare di una persona, in pratica l'essenza di una persona.
Spero di essermi fatto capire.
Questa risposta è anche per "Idiota".
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07-12-2019, 22:59
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#44
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 121
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Quote:
Originariamente inviata da Idiota
Ma come si può parlare di una cosa senza poterla definire? Se così fosse il sito non potrebbe nemmeno chiamarsi fobiasociale.com perché la fobia non sarebbe sufficiente a delineare completamente le sfaccettature di una persona.
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Infatti, tende a raggruppare persone che hanno la fobiasociale o cose affini, il sito va bene, ma quando tu identifichi nel fobico o quando un'altro ti identifica nel fobico è lì che non va bene.
Poi una domanda: ma voi non vi è mai capitato di vedere per la prima volta una persona che veniva etichettata dagli altri con determinati aggettivi e poi non era come l'avevano descritta, anzi, avevano accentuato una cosa minuscola? A me è capitato diverse volte.
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07-12-2019, 23:18
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#45
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: nel pozzo senza fondo del relativismo
Messaggi: 3,518
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Quote:
Originariamente inviata da Queue
Infatti, tende a raggruppare persone che hanno la fobiasociale o cose affini, il sito va bene, ma quando tu identifichi nel fobico o quando un'altro ti identifica nel fobico è lì che non va bene.
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Perché “waifuista” dovrebbe essere considerato un termine dispregiativo se loro stessi si definiscono tali?
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07-12-2019, 23:30
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#46
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Uno usa un'etichetta (Che alla fine è solo un'abbreviazione) per indicare certe persone con certe caratteristiche (che possono essere descrizioni più o meno complesse, per questo poi torna utile l'etichetta), se non ce le hanno 'ste caratteristiche l'etichetta non si applica... Poi se qualcuno applica l'etichetta anche là dove le caratteristiche non ci sono, sbaglia ad applicarla, ma cosa c'entra l'uso di un'etichetta con l'errore di attribuzione di qualcuno?
Questo errore può esserci anche senza usare etichette e direttamente la descrizione complessa.
Sinceramente non ho capito il problema dov'è.
Non bisogna usare abbreviazioni?
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Ultima modifica di XL; 07-12-2019 a 23:35.
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08-12-2019, 02:00
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#47
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 121
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Questo errore può esserci anche senza usare etichette e direttamente la descrizione complessa.
Sinceramente non ho capito il problema dov'è.
Non bisogna usare abbreviazioni?
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Mah, forse si riesce a comprendere molto, o per lo meno io riesco a comprendere quando so cosa c'è dietro la parola che li omologa.
Il comprendere il termine fa capire. Per esempio la parola schizofrenico a molti fa paura o rigetto, ed è quindi stigmatizzata, ma se spiegassero cosa è lo schizofrenico molti manco avrebbero più paura. Le parole utilizzate per racchiudere un gruppo, molto spesso tendono a dargli quasi sempre una connotazione negativa.
L'archetipo del pazzo per te qual è? L'archetipo del mussulmano per te qual è?
Alla fine è giusto che si tende dargli una parola per raggruppare, però l'importante che non si perde tutto il discorso fatto prima. Perché comunque ci si trova una relazione con noi, dal momento che siamo così diversi, ma anche così troppo uguali. I waifuisti, non li vedo poi così diversi dalla massa, come noi anche loro seguono quello che per loro è più affine, ma oltre ad essere waifuisti potrebbero essere anche amanti dei cani, vegetariani, ecc.
Hanno una similitudine, ma presi singolarmente sono unici e penso che a volte queste parole tendono anche ad eliminare la singolarità e quindi la particolarità di un individuo.
Comunque bho... con questo discorso mi è scoppiata la testa
Ho pensato più del dovuto.
Comunque grazie per questa "discussione".
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08-12-2019, 09:26
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#48
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Quote:
Originariamente inviata da Queue
Mah, forse si riesce a comprendere molto, o per lo meno io riesco a comprendere quando so cosa c'è dietro la parola che li omologa.
Il comprendere il termine fa capire. Per esempio la parola schizofrenico a molti fa paura o rigetto, ed è quindi stigmatizzata, ma se spiegassero cosa è lo schizofrenico molti manco avrebbero più paura. Le parole utilizzate per racchiudere un gruppo, molto spesso tendono a dargli quasi sempre una connotazione negativa.
L'archetipo del pazzo per te qual è? L'archetipo del mussulmano per te qual è?
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Ma non c'è alcun archetipo, per caso c'è l'archetipo di cosa rossa o di triangolo?
Cosa c'entra l'archetipo?
Mica si può prendere un triangolo solo e dire che questo triangolo ha la somma triangolarità. Ci saranno poi triangoli equilateri, triangoli scaleni, triangoli isosceli, triangoli rettangoli, ma non c'è alcun archetipo di triangolo anche se esiste l'etichetta "triangolo".
La connotazione negativa poi è tutt'altra cosa, è vero ci sono termini non neutri tipo "puttana" rispetto a "prostituta", ma la connotazione negativa uno ce la deve appiccicare a monte all'uso del termine. Il nostro linguaggio permette di connotare poi negativamente con i dispregiativi, così "barca", termine neutro a livello di valutazione affettiva diventa "barcaccia" termine carico.
L'uso di un'etichetta negativa non ci dice nulla dell'oggetto, ci dice però qualcosa di quel che pensa e come giudica chi la usa (dà certe informazioni aggiuntive), ci sono etichette che danno informazioni anche su come giudica una persona.
Certi linguisti hanno compreso la cosa e spesso sono stati creati appositamente termini ed espessioni più neutri, perché non è detto che una persona desideri condividere i giudizi negativi di chi ha coniato certi termini.
Ma nel caso specifico è stato già fatto notare che non c'è questa connotazione negativa a monte appiccicata al termine di uso comune, poi se i singoli giudicano male, l'etichetta non c'entra nulla.
Se poi l'etichetta che si usa non significa un'acca in generale (e ci sono etichette del genere che risultano relative come i termini "buono" e "cattivo" che non sono nemmeno riducibili a qualità intrinseche) sono d'accordo con te. Ma qua bene o male è stato spiegato a chi ci si voleva riferire.
Se uno esordisce "vorrei parlare delle persone buone" direi che effettivamente non si riesce a capire poi abbastanza precisamente a chi ci si vuol riferire dato che è un termine relativo ai valori soggettivi.
E' chiaro che se uno vuol farsi eleggere dicendo che farà cose buone per lo stato e la comunità dovrebbe spiegarmi poi di preciso cosa intende, magari lui chiama buoni certi interventi che io giudicherei cattivi.
Qualcuno magari non pensa all'ambiguità di queste affermazioni e il voto glielo dà, ma non è l'uso dell'etichetta in sé che produce queste cose, si possono mettere in mezzo anche discorsi fumosi tipo supercazzola senza usare etichette nuove.
In questi termini qua sono d'accordo con te, se si usano espressioni che non atterrano in nulla e le si usa come se atterrassero in qualcosa, si usano certi artifici retorici per imbambolare le persone.
Ma non è tanto l'uso di etichette il problema, a volte basta prendere una parola come "malattia" che ha un certo senso in un contesto e appiccicarla ad altro "malattia mentale" per creare un'estensione indebita e discutibile del senso di partenza. Potrebbe andar bene come analogia, ma bisogna poi tener presente che non sono identiche queste cose.
Siccome le malattie sono anomalie, uno potrebbe prendere, che so, certe figure geometriche piane poligonali irregolari e chiamarle "malate" mentre quelle con angoli e lati uguali "sane", ed è stato fatto qualcosa di analogo con i computer, si parla di virus e infezioni, ma è chiaro che il computer non ha preso alcun raffreddore né si è ammalato veramente. Un virus del computer ha qualcosa di vagamente simile ai virus veri e propri, ma non è un vero e proprio organismo patogeno. Non si chiama un laureato in medicina poi per curare il pc.
Non dico che è vietato fare 'ste cose, però bisogna rendersi conto che si è alla stregua di metafore poetiche. Il problema per me non è legato alle etichette, ma al linguaggio naturale in cui si fa ampio uso di metafore, termini relativi e così via confondendo l'uso metaforico ed analogico con quello letterale.
Per me la psichiatria è uno di quegli ambiti dove sono stati commessi errori di questo tipo.
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Ultima modifica di XL; 08-12-2019 a 12:35.
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08-12-2019, 10:31
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#49
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
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Messaggi: 3,518
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Pensare che probabilmente tutta questa discussione neanche sarebbe nata se semplicemente avessi scritto "cosa ne pensate del waifuismo" invece di "dei waifuisti", vabbè.
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08-12-2019, 16:34
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#50
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Esperto
Qui dal: Mar 2019
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Quote:
Originariamente inviata da Queue
[...]ghettizzare inconsciamente le persone[...]
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Mi piace!
E' un'ottima sintesi di quanto termini come quello oggetto del topic fanno.
"Wafuista" è una banale forzatura che vuole identificare ghettizzando delle persone basandosi su un fatto isolato e non realmente quantificabile.
Bisognerebbe chiedersi, prima di cominciare a utilizzare termini come questo, cosa significa in concreto essere un esponente di tale gruppo. Possiamo definire un vegetariano in quanto persona che rifiuta di alimentarsi mangiando carne, ma un wafuista chi è? Io ho conosciuto centinaia di ragazzi, frequentando ambienti di gioco online e conversando allegramente di anime, che affermano di avere una o più waifu, ma nella totalità di casi si tratta di persone normalissime, a volte fidanzati, etero/bi/omosessuali, giovani e meno giovani.
Perché tutto ciò?
Banalmente perché non si tratta di una categoria, è un neologismo figlio di una cultura di identificazione forzata, ha lo stesso valore che ha definire una persona "fan di Star Wars", ma porta in sé l'accezione negativa poiché estremizza un concetto quale l'attrazione/l'amore/la devozione verso un personaggio immaginario.
Detto questo, trovo stimolante e interessante riprendere l'argomento agganciandosi, per esempio, alla domanda posta da XL:
"Che rapporto si può avere con oggetti immaginari?"
Oppure trascinare la discussione sulle motivazioni che possono portare a casi estremi e specifici, che però nulla hanno a che fare con questo presunto wafuismo, ma che vanno invece a tentare di identificare le ragioni di un isolamento, dell'allontanamento dal genere femminile/maschile, della scelta di asessualità o del cambiamento culturale che ha reso possibile parlare liberamente di argomenti come questo.
ps. Devo ancora leggere gli altri post
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08-12-2019, 16:37
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#51
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Esperto
Qui dal: Mar 2019
Ubicazione: Torino
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Quote:
Originariamente inviata da XL
[...]
Può essere che anche gli oggetti che chiamo reali siano fittizi in un modo analogo al mostriciattolo che sparo con la pistola nel giochino, magari nemmeno ci sono nel concreto, è una mia rappresentazione che funziona per manipolare qualcos'altro.[...]
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Riprendendo anche qui l'esempio concreto, oltre all'aspetto filosofico, potremmo chiederci quanto una persona possa essere influenzata dal videogame, senza cestinare l'idea che il videogame possa condizionare, al pari di altri media, una sensibilizzazione positiva o negativa nei confronti della violenza, dell'amore, del sesso, etc.
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08-12-2019, 16:49
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#52
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: nel pozzo senza fondo del relativismo
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Quote:
Originariamente inviata da Green Tea
porta in sé l'accezione negativa poiché estremizza un concetto quale l'attrazione/l'amore/la devozione verso un personaggio immaginario.
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Sempre tenendo presente comunque che in tale "attrazione" non c'è nulla di negativo.
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08-12-2019, 17:03
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#53
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Esperto
Qui dal: Mar 2019
Ubicazione: Torino
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Quote:
Originariamente inviata da Queue
[...]guardare cosa c'è dietro, cioè delle persone che non accettano la realtà e tendono a crearsi delle relazioni con personaggi che rappresentano il loro ideale di amico/amica, ragazzo/ragazza, ecc.[...]
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Ed è qui che mi perdete!
"Un ragazzo che ha una waifu" è lo stesso di "un ragazzo che ha uno smartphone", lo categorizza in maniera pressoché irrilevante, poiché non è affatto vero che tutti i "ragazzi che hanno la waifu" siano "persone che non accettano la realtà".
Siamo andati a pescare lo 0,01% di una presunta categoria che già non aveva senso di esistere in principio.
Quote:
Originariamente inviata da utopia?
Perché “waifuista” dovrebbe essere considerato un termine dispregiativo se loro stessi si definiscono tali?
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Qui la domanda sorge spontanea, ma chi?
Pressoché chiunque guardi anime e/o giochi a videogames giapponesi e non ha la sua waifu, basta farsi un giro su discord o se piace reddit sui gruppi che trattano di *inserire-nome-di-anime-o-videogame-qualsiasi.
La discussione non sarebbe nata se tu avessi domandato, senza utilizzare etichette, cosa ne pensate di chi rifiuta la realtà, nega la possibilità di avere una relazione con un essere umano e anzi lo sostituisce con personaggi immaginari. Posta in questo modo, che non è assolutamente una descrizione di questo presunto "wafuista" la discussione può prendere una piega diversa e andare a parare su un caso specifico per il quale non esiste alcuna etichetta.
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Ultima modifica di Green Tea; 08-12-2019 a 17:05.
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08-12-2019, 17:14
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#54
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: nel pozzo senza fondo del relativismo
Messaggi: 3,518
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Quote:
Originariamente inviata da Green Tea
La discussione non sarebbe nata se tu avessi domandato, senza utilizzare etichette, cosa ne pensate di chi rifiuta la realtà, nega la possibilità di avere una relazione con un essere umano e anzi lo sostituisce con personaggi immaginari.
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Questa descrizione del...waifuista tipo non l'ho data io, ma gli altri commentatori.
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08-12-2019, 18:53
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#55
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
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Messaggi: 8,197
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Quote:
Originariamente inviata da Green Tea
La discussione non sarebbe nata se tu avessi domandato, senza utilizzare etichette, cosa ne pensate di chi rifiuta la realtà, nega la possibilità di avere una relazione con un essere umano e anzi lo sostituisce con personaggi immaginari.
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Questo è un passaggio interessante.
Se io avessi la possibilità di avere una relazione sessuale con una donna che non mi attrae per nulla, che in pratica è un essere umano, perché in fin dei conti preferisco di gran lunga masturbarmi guardando un film porno, divento automaticamente una persona che rifiuta la realtà?
Ma perché devo averlo per forza un rapporto sessuale con una donna disponibile, anche se a me alla fine non piace poi tanto?
Se preferissi la masturbazione a certe relazioni concrete divento automaticamente una specie di individuo delirante?
A me non sembra ci siano necessariamente forme di delirio associate a queste condotte.
Ora ho fatto un esempio in cui c'è un bisogno sessuale, ma possono esserci altri bisogni psicologici che potrebbero trovare maggior soddisfazione all'interno di certe pratiche, per così dire, bizzarre.
Gli oggetti immaginari comunque si confondono un po' con quelli reali ed io stesso quando mi faccio la domanda "che cosa esiste?" non so dare risposte nette.
Ad esempio chi resta celibe e ha un rapporto stretto con dio (un po' come in quei film di Don Camillo dove si conversa proprio con questa "persona", si dialoga) dal punto di vista di un ateo risulta equiparabile a queste persone qua, preferisce dialogare con questo personaggio immaginario in certi frangenti e preferisce questo dialogo rispetto a quello che potrebbe avere con delle persone reali.
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Ultima modifica di XL; 08-12-2019 a 19:21.
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08-12-2019, 19:54
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#56
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 121
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Quote:
Originariamente inviata da Green Tea
Ed è qui che mi perdete!
"Un ragazzo che ha una waifu" è lo stesso di "un ragazzo che ha uno smartphone", lo categorizza in maniera pressoché irrilevante, poiché non è affatto vero che tutti i "ragazzi che hanno la waifu" siano "persone che non accettano la realtà".
Siamo andati a pescare lo 0,01% di una presunta categoria che già non aveva senso di esistere in principio.
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In realtà ho risposto così perché sono stato a quello che mi è stato detto sul waifu perché mi hanno detto che era un termine specifico per identificare specifiche particolarità. Anche se per me rimane sempre una cosa molto "fluida" e lo spiego anche in altri post.
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08-12-2019, 19:59
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#57
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 7,855
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Quote:
Originariamente inviata da utopia?
Però c'è da considerare che neanche la maggior parte dei tanto decantati amori "tra due soggetti reali" comprendono "scambio reciproco di tipo affettivo o erotico".
Spesso si tratta anzi di rapporti più o meno temporanei in cui una parte ci guadagna, soprattutto in termini materiali, e l'altra oltre che illudersi ci perde non poco.
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cioe'? secondo te nella maggior parte dei casi una delle due parti fa finta per un vantaggio materiale presumo economico? hai una visione distorta della realta'
per forza ti pare un bello schifo, una parte che praticamente si prostituisce (che non e' una gran gioia) e l'altra che si illude
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08-12-2019, 20:09
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#58
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: nel pozzo senza fondo del relativismo
Messaggi: 3,518
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Quote:
Originariamente inviata da ila82
cioe'? secondo te nella maggior parte dei casi una delle due parti fa finta per un vantaggio materiale presumo economico? hai una visione distorta della realta'
per forza ti pare un bello schifo, una parte che praticamente si prostituisce (che non e' una gran gioia) e l'altra che si illude
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Descrivimi dunque come pensi che sia la realtà.
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08-12-2019, 20:19
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#59
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Esperto
Qui dal: Nov 2019
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Questo è un passaggio interessante.
Se io avessi la possibilità di avere una relazione sessuale con una donna che non mi attrae per nulla, che in pratica è un essere umano, perché in fin dei conti preferisco di gran lunga masturbarmi guardando un film porno, divento automaticamente una persona che rifiuta la realtà?
Ma perché devo averlo per forza un rapporto sessuale con una donna disponibile, anche se a me alla fine non piace poi tanto?
Se preferissi la masturbazione a certe relazioni concrete divento automaticamente una specie di individuo delirante?
A me non sembra ci siano necessariamente forme di delirio associate a queste condotte.
Ora ho fatto un esempio in cui c'è un bisogno sessuale, ma possono esserci altri bisogni psicologici che potrebbero trovare maggior soddisfazione all'interno di certe pratiche, per così dire, bizzarre.
Gli oggetti immaginari comunque si confondono un po' con quelli reali ed io stesso quando mi faccio la domanda "che cosa esiste?" non so dare risposte nette.
Ad esempio chi resta celibe e ha un rapporto stretto con dio (un po' come in quei film di Don Camillo dove si conversa proprio con questa "persona", si dialoga) dal punto di vista di un ateo risulta equiparabile a queste persone qua, preferisce dialogare con questo personaggio immaginario in certi frangenti e preferisce questo dialogo rispetto a quello che potrebbe avere con delle persone reali.
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Una medaglia a XL.
L'unico appunto è che non possono considerarsi rapporti o relazioni perché non c'è un interscambio fra le parti in questione, i bisogni vengono appagati in modo unidirezionale.
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Ultima modifica di Idiota; 08-12-2019 a 20:27.
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08-12-2019, 20:21
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#60
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Banned
Qui dal: Jan 1970
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Quote:
Originariamente inviata da utopia?
Descrivimi dunque come pensi che sia la realtà.
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La realtà è che ogni singola situazione ed ogni singola persona è diversa, ci possono stare dei particolari che le accomunano, però sta a noi superare i limiti che ci fanno rendere quella cosa non più singolare ma uno schema ripetitivo.
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