Quote:
Originariamente inviata da muttley
E' su queste cose che dovresti concentrarti maggiormente invece di dilapidare i tuoi sforzi mentali sulle storture del consesso umano...
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Ma se il consesso umano si comporta - per esempio - come mia madre, non aiuta e bisogna anche difendersi da questi atteggiamenti qua. Ho descritto una situazione familiare che ho vissuto ma non mi sembra che sia stata compresa.
Se una persona afferma che un tipo molto simile a te è uno stronzo... Tu cosa deduci?
E' chiaro che in situazioni del genere devi collocarti da qualche parte e le posizioni poi implicano il resto. Se tu dici "sì ha ragione a giudicarci stronzi" dovrai prendere le distanze dallo stronzo e quindi anche da te stesso per cambiare secondo i desideri di chi ti reputa uno stronzo ("il timido è uno stronzo che non merita di essere amato perché timido", per esempio, poi dovrai accettarlo supinamente), viceversa l'altra posizione implica tutt'altro, implica dire alla persona che ha dato a te e all'altro dello stronzo (cercando di dividere ed imperare) che la stronza in realtà è lei o quanto meno divenirne consapevoli della cosa e scegliere poi da che parte stare.
Parte degli sforzi
contro la posizione assunta da qualcuno servono anche per andar
verso la posizione di qualcun altro, così com'è successo a me e mio padre. Se c'è un terzo sociale che dovrebbe esser legittimato e che cerca di distruggere la stima reciproca, come si può costruire una relazione piacevole e positiva?
O si delegittima in buona misura il terzo o si sta dalla sua parte facendo divenir terzo l'altro. Con tutti ed in egual misura non si può stare, ci sono delle scelte nette da fare in certi casi. Io le mie scelte le ho fatte, e ho deciso di stare da una certa parte, oggi come oggi preferisco difendere la parte più vicina a me e non quella che va per la maggiore e che ha più potere solo perché va per la maggiore.
Nel messaggio precedente avevo scritto anche
"migliorare il rapporto che avevo con lui ha migliorato altri aspetti problematici: io sono molto simile a mio padre, iniziando a volergli più bene ho iniziato a volermene un po' di più anche io."
Non ho mica detto che mio padre è diventato estroverso ed è per questo che ci siamo avvicinati! Ho spiegato che la cosa è dipesa anche (e soprattutto) dai giudizi negativi di mia madre e dal fatto che allora non avevo gli strumenti per distanziarmene in modo adeguato. In buona misura purtroppo, questi giudizi, devo ammetterlo, mi influenzano ancora, ma è questa la parte malata per me che andrebbe ancora curata, non l'altra.