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15-08-2016, 13:11
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#21
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Near Milan
Messaggi: 3,973
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Quote:
Originariamente inviata da Doomguy
Qualche domanda:
Hai mai pensato di non farcela?
Ti preoccupava/preoccupa l'idea di un lungo percorso per uscirne?
Ti ha condizionato l'età?
grazie
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Ho pensato, ho temuto, e ho creduto di non farcela.
Poi soffrivo, ma il tempo scorreva comunque, qualsiasi cosa io facessi o pensassi. Quindi come arrivavano i rari pensieri ottimistici e se ne andavano, così quelli pessimistici. Non avevo armi contro la depressione, è una condizione patologica e non la guarisci con azioni o pensieri dall'oggi al domani.
Devi essere consapevole che stai facendo le cose giuste e aspettare un pò di tempo, prima di avere qualche lontano segnale positivo.
Mi collego alla seconda domanda, dicendoti che il tempo non mi preoccupava perchè non ero convinto di poterne uscire, quindi va da sè che il tempo che ci avrei messo eventualmente era relativo.
Anche l'età era relativa. Nel senso che i pensieri riguardo allo scorrere del tempo e al mio immobilismo c'erano sempre, ma non mi influivano più di tanto, perchè la mia mente era concentrata spesso sulla sofferenza (intesa proprio come dolore mentale) creato dalla depressione. Difatti i miei 24-25 anni manco mi ricordo cosa stanno a significare, non hanno ricordi o dati legati ad esso, è come se non li avessi fatti.
Con la fs senza dep il discorso è un pò diverso, perchè non sei immobile, qualcosa puoi fare e puoi anche decidere cosa fare e cosa non fare, sei frenato ma non cementato al terreno.
Infatti i pensieri relativi al tempo che scorre sono più ficcanti perchè ti rendi conto che PUOI fare, e spesso non fai, quindi spesso ti chiedi se sia saggio gettare al vento, giorni, mesi, anni senza far nulla avendone di fatto i mezzi.
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15-08-2016, 15:46
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#22
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Esperto
Qui dal: Feb 2012
Messaggi: 1,719
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Quote:
Originariamente inviata da panterarosa
Aprirò un thread (molto presuntuosamente, forse non ne ho sufficienti competenze, solo una grande esperienza di disturbi del sistema nervoso e terapie fatte), ma nel frattempo ti chiedo di leggere con pazienza queste righe in risposta al tuo post.
Releghiamo finalmente la parola "normale" al reparto "fantascienza": la vita, la natura, chiamiamola come vuoi, si arricchisce di anormalità, cioè di
errori nella trasmissione del dna. Quando questi "errori" producono organismi
"diversi" in alcune caratteristiche, interviene la selezione naturale: se questi individui sono atti all'adattamento agli elementi circostanti sono "promossi"
di pieno diritto alla continuazione della diramazione della specie.
Se sei vivo sei normale. La selezione ha promosso come pregi quelli che tu chiami "difetti".
Ora parliamo del "mentale". Della sfera mentale in realtà ben poco si conosce.
Viene adottata l'aggettivo mentale a tutte le malattie (appunto dette della sfera mentale) che hanno come radice la psicosi: bipolarismo, schizofrenia, cioè uno disturbo che non, come il tuo, "esagera" la gestione emotiva delle sensazioni, ma che crea situazioni che oggettivamente non esistono:
cioè tu sei uno di quelli che arrossisce di fronte a una situazione esistemte e oggettiva,
il "malato mentale" vede e sente situazioni che non esistono (elicotteri mandati dall'intelligence per farti fuori, voci che percepisci che in realtà non sono prodotte da alcuna bocca ecc. ecc.).
I tuoi sono problemi del sistema nervoso, non della "mente".
I tuoi non sono "difetti", se vogliamo chiamarli più correttamente sono "abreazioni" (cioè reazioni comportamentali esagerate)
che partono dalla muscolatura involontaria.
Tu non sei "timido", ti comporti da timido, ma ci puoi far poco, perché
si, siamo sul piano del comportamento, ma del comportamento della muscolatura "involontaria" (la muscolatura involontaria è quella che ti fa respirare anche se dormi e anche se non "ti metti" a respirare respiri lo stesso,
è frutto della muscolatura involontaria che il tuo cuore batta sebbene tu non glielo imponga).
In una parola: tu non sei timido, nessuno lo è, tu ti comporti da timido, in questo mi sto rifacendo al primo comportamentismo "skinneriano".
Salto a piè pari da consigli sul comportamentismo e la sua importante efficacia (esporti a situazioni che ti producono "fughe" emotive spesso, in maniera crescente, in modo di desensibilizzare il meccanismo situazione-reazione; per farti un esempio è come le barzellette: se ti raccontano una barzelletta che ti fa scompisciare la prima volta che la senti, la 10a volta che la senti ti farà sorridere, la centesima ti annoierà, perché l'elemento sorpresa (reazione) è stato desensibilizzato).
Ora passiamo al consiglio: non so se sono autorizzato a farlo e non so se fai uso di psicofarmaci.
Lo faccio attraverso il racconto sommario della mia timidezza e di come l'ho vinta diventando una persona addirittura estroversa e anche, spero poco, invadente.
Avevo una timidezza "bloccante", che estrinsecavo in comportamenti veramente eclatanti tipo far finta di non vedere alcune persone abbassando la testa e entrando in un mutismo che mi faceva considerare decisamente un disadattato. Non andavo in discoteca perché mi vergognavo di ballare,
abbozzavo interesse per una ragazza in spiaggia, ma se capitava che ci stava
e prendeva l'iniziativa per darmi un bacio fuggivo con una scusa (quasi sempre un improvviso mal di pancia frutto di qualche digestione rivelatasi difficile con bruciori insostenibili). Non andavo dal dentista sebbene alcune carie continuassero a scavare, perché all'ingresso della sala d'attesa me ne fuggivo.
Mi hanno sempre detto che le benzodiazepine (mi si perdoni la pubblicità)
sono farmaci di "copertura", cioè coperto il problema e passato l'effetto
i problemi tornavano. In parte è vero, in parte no.
L'esempio è dal dentista: prendevo benzo per avere il coraggio di farmi curare il dente.
Una volta passato l'effetto della benzo comunque il dente era curato.
Ho cominciato a rubare i tavor di mia madre: in questo modo ho cominciato a ballare, ho cominciato, sempre durante la "copertura" a baciare le ragazze, ad avere un contatto sociale meno emotivo quindi più "ben accetto".
Ora dopo svariati contatti e ingressi in discoteca, subentrava un feedback, e se non ero "coperto" da benzodiazepina, erano comunque i nuovi amici e le ragazze a spingermi a ballare o comportarmi come mi conoscevano sotto l'effetto del tavor.
Una volta "lanciato" gli automatismi di movimento che si erano instaurati quando ero sotto effetto di farmaci psicotropi, comunque si attivavano;
un po' come il terrore della bici: la conduci con la tranquillità indotta da un farmaco ma poi, anche senza farmaco ormai la sai guidare a vita.
Ciò mi fa dire che farmaci di coprimento come le benzodiazepine mi hanno
in realtà regalato un'identità sociale che non potevo permettermi.
Ovviamente il percorso corretto sarebbe associare alle benzodiazepine una psicoterapia cognitivo-comportamentale, ma al tempo non me la potevo permettere.
Le "benzo" mi hanno reso un animale sociale, sconfitto la timidezza definitivamente. Oltre a togliermi quell'aria di pesce bollito quando il mio interesse per una ragazza era esagerato, in pratica facendomela diventare quasi indifferente per poi "riprendere" il discorso, forte dei discorsi "dopati" ma avvenuti, senza benzo.
E' per questo che ringrazio questi farmaci. E' per questo che dico che al contrario di ciò che afferma la letteratura medica è meglio utilizzarli "a progetto", non regolarmente 2 o 3 volte al giorno per garantire copertura.
Spero abbia letto tutto. Spero ti sia in qualche modo di ausilio.
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Che posso dire, ti do ragione su tutto infatti, quando andavo dalla psichiatra e prendevo zoloft, stavo un pò meglio, ma essendo il mio problema principale l'eritrofobia, ogni tanto arrossivo e quindi la sicurezza per fare tutte le cose ''normali'' non l'avevo.
Forse con medicinali diversi come le benzodiazepine potrei ottenere risultati migliori, ma come procurarle? Ho già avuto una vergogna estrema per farmi fare la richiesta del medico la prima volta, e andare a pagamento al momento lo escludo visto i costi e perchè poi le medicine dovrei prenderle in farmacia (mentre tramite tiket me le fornivano loro)
Detto questo, mi pare che tu sia guarito o comunque sulla buona strada, come mai sei sul forum allora? Te lo chiedo per capire se si può guarire o se la testa ci dirà sempre: <<fa attenzione, è una situazione ansiogena!>>
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15-08-2016, 18:12
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#23
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Esperto
Qui dal: Oct 2010
Ubicazione: out
Messaggi: 4,339
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sono in parte normale,con la pratica,ma continuo a contenere molte anormalità che si manifestano,alcune le supero con la pratica,altre conservo dei blocchi, non ho raggiunto una stabilità soddisfacente,mi aiuto con un po di farmaci in base alle situazioni,la strada e lunga,e non sempre in avanti,e fluida è facile fare passi indietro...non mi dilungo in esempi...ma da quando ho ricominciato a frequentare vecchi amici,mi si sono riattivate certe abilità,all'inizio soffrivo per il tempo perso,stringendo un po i denti ora va meglio socialmente,ho meno fobia con i vicini di casa abitando da solo,mentre l'anno scorso,aspettavo tipo le ore 24 per portare fuori l'immondizia cose cosi,in paese giro e mi sento un po piu a mio agio,da quando conosco qualcuno,poco piu di vista,non sanno come sono,commissioni va a giornate,vado a giornate,a volte ho voglia di affrontare,parlare,fluidificare a volte ancora di evitare,..son sempre passi in avanti con qualcuno indietro causa incostanza pigrizia...invasione di pensieri disfunzionali,ma molto meno ora me ne vengono..
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15-08-2016, 19:25
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#24
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Principiante
Qui dal: May 2008
Ubicazione: Liguria
Messaggi: 20
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Quote:
Originariamente inviata da Crystal
D'accordo su tutta la prima parte che è scientifica e reale, anche se come dici tu una volta passato l'iniziale selezione di buon funzionamento dell'essere umano, quindi è considerato idoneo ad essere "vivo", sorgono una marea di altri problemi che madre natura non prevede. Diciamo che è un secondo step, in cui possiamo auto-valutarci e vedere che voto prendiamo. Se ci valuteremo male, oggettivamente o soggettivamente le cose andranno male, diversamente filerà tutto (o quasi) liscio.
Sulla seconda parte posso dire che è una tua esperienza personale e da quello che ho capito tu non sei di indole introversa e/o timida. C'è stato qualcosa che ha incasinato le tue sicurezze nella socialità e che ti ha fatto percepire troppa ansia rispetto ai contesti sociali.
Essendo reattiva dunque, è bastato una benzodiazepina x sistemare tutto.
La fobia sociale maturata sull'introversione fin da piccoli, e ben radicata in noi stessi è un avversario ben più ostico da affrontare, perchè ha 10000 sfaccettature che il solo tavor o xanax non sistema.
Ci vuole un percorso terapeutico come base, a cui poi si possono associare farmaci riduci-ansia.
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L'insieme delle caratteristiche di un animale è la risultante della influenza tra il genotipo e l’ambiente in cui esso cresce e vive.
Cioè nel caso di un individuo, le sue caratteristiche sono l'attivazione o disattivazione di del corredo genetico da parte
dell'ambiente: innato vs vissuto.
Nel mio caso (che ho sottolineato essere mia esperienza, quindi magari non estendibile),
fa differenza se ero geneticamente timido e l'ambiente mi ha spento la timidezza,
o come pare affermi tu io sono innatamente estroverso e il vissuto mi aveva
cambiato spegnendomi la mia estroversione, poi a sua volta tramite benzodiazepine (beh, una mi pare
veramente eccessivamente ottimista) "ha liberato" la mia vera natura?
E' proprio questo secondo me l'errore: dare per scontato che un imprinting iniziale o una eredità o una caratteristica siano quelle VERE
e le altre il risultato di un dopaggio o ricondizionamento comportamentale.
Dovremmo a questo punto considerare il cane come un lupo geneticamente modificato (quale è EFFETTIVAMENTE)
ma non sarebbe più comodo analizzare il funzionale rispetto allo storico?
Essere adesso incece che essere nati così per sempre immutabili?
Stringendo il concetto sulle cose pratiche, avevo paura del dentista e non sarei mai riuscito a
curarmi i denti, prendendo delle sostanze ci son riuscito. A parte che dopo non ho più avuto paura dei dentisti, neanche
senza l'influenza di uno psicofarmaco, una cosa innegabile rimane: i miei denti sono stati curati.
L'essere timidi in un frangente della propria vita non significa essere condannati ad esserlo per sempre, tutt'altro.
Per quanto riguarda madre natura, o selezione della specie, il suo "compito" è far sopravvivere gli adatti,
non certo evitarne le sofferenze.
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Ultima modifica di panterarosa; 15-08-2016 a 19:27.
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15-08-2016, 19:30
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#25
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Principiante
Qui dal: May 2008
Ubicazione: Liguria
Messaggi: 20
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Quote:
Originariamente inviata da ansiolino
Che posso dire, ti do ragione su tutto infatti, quando andavo dalla psichiatra e prendevo zoloft, stavo un pò meglio, ma essendo il mio problema principale l'eritrofobia, ogni tanto arrossivo e quindi la sicurezza per fare tutte le cose ''normali'' non l'avevo.
Forse con medicinali diversi come le benzodiazepine potrei ottenere risultati migliori, ma come procurarle? Ho già avuto una vergogna estrema per farmi fare la richiesta del medico la prima volta, e andare a pagamento al momento lo escludo visto i costi e perchè poi le medicine dovrei prenderle in farmacia (mentre tramite tiket me le fornivano loro)
Detto questo, mi pare che tu sia guarito o comunque sulla buona strada, come mai sei sul forum allora? Te lo chiedo per capire se si può guarire o se la testa ci dirà sempre: <<fa attenzione, è una situazione ansiogena!>>
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son guarito, son ricaduto, son riguarito, son ricaduto.
Una cosa però mi è rimasta: cercherò sempre di portare il massimo aiuto possibile e il massimo sostegno a gente che soffre di attacchi di panico, agorafobia, depressione.
Per questo frequento forum sul Dap e depressione.
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15-08-2016, 19:38
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#26
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Banned
Qui dal: Dec 2015
Messaggi: 1,319
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Io vorrei solo essere ricco, sto bene pazzo non voglio essere come gli altri.
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15-08-2016, 19:42
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#27
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Principiante
Qui dal: May 2008
Ubicazione: Liguria
Messaggi: 20
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Quote:
Originariamente inviata da ansiolino
Che posso dire, ti do ragione su tutto infatti, quando andavo dalla psichiatra e prendevo zoloft, stavo un pò meglio, ma essendo il mio problema principale l'eritrofobia, ogni tanto arrossivo e quindi la sicurezza per fare tutte le cose ''normali'' non l'avevo.
Forse con medicinali diversi come le benzodiazepine potrei ottenere risultati migliori, ma come procurarle? Ho già avuto una vergogna estrema per farmi fare la richiesta del medico la prima volta, e andare a pagamento al momento lo escludo visto i costi e perchè poi le medicine dovrei prenderle in farmacia (mentre tramite tiket me le fornivano loro)
Detto questo, mi pare che tu sia guarito o comunque sulla buona strada, come mai sei sul forum allora? Te lo chiedo per capire se si può guarire o se la testa ci dirà sempre: <<fa attenzione, è una situazione ansiogena!>>
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Nell'eritrofobia (di cui soffriva mia moglie, ora da anni non più, senza alcun trattamento) il meccanismo è lo stesso degli attacchi di panico: non si ha paura delle conseguenze ma della pre reazione alle conseguenze.
Fino a una certa età può essere molto molto utile il Training autogeno,
più piccoli trucchi quali aumentare la melanina (se hai pelle chiara).
Poi ci sono diverse tecniche di respirazione.
Per ultimo (but not least) lascio una attività che ho praticato e mi ha dato gioie immense e soluzioni di nevrosi: fare teatro, esporti al muro nero che è il pubblico, sfruttando tutta la paura e incanalandola nella performance.
I migliori attori che ho conosciuto erano ex timidissimi.
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15-08-2016, 19:52
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#28
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Principiante
Qui dal: May 2008
Ubicazione: Liguria
Messaggi: 20
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Quote:
Originariamente inviata da ansiolino
Che posso dire, ti do ragione su tutto infatti, quando andavo dalla psichiatra e prendevo zoloft, stavo un pò meglio, ma essendo il mio problema principale l'eritrofobia, ogni tanto arrossivo e quindi la sicurezza per fare tutte le cose ''normali'' non l'avevo.
Forse con medicinali diversi come le benzodiazepine potrei ottenere risultati migliori, ma come procurarle? Ho già avuto una vergogna estrema per farmi fare la richiesta del medico la prima volta, e andare a pagamento al momento lo escludo visto i costi e perchè poi le medicine dovrei prenderle in farmacia (mentre tramite tiket me le fornivano loro)
Detto questo, mi pare che tu sia guarito o comunque sulla buona strada, come mai sei sul forum allora? Te lo chiedo per capire se si può guarire o se la testa ci dirà sempre: <<fa attenzione, è una situazione ansiogena!>>
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Scusa, dimenticavo una tecnica psicoterapeutica molto utile:
io non ho sofferto di eritrofobia ma di una nevrosi simile ma ben meno nota, che a descriverla fa ridere, credo non abbia ancora nome ma ho conosciuto 2 che come me ne soffrivano: quando lavoravo in ambienti chiusi e silenziosi, in presenza di colleghe, mi prendevano dei borborigmi intensi che riproducevano il rumore delle "scorregge", insomma una flatulenza emotiva irresistibile, per cui chiedevo di andare spesso in bagno e liberarmi dell' "aria".
alla fine, per disperazione, l'ho raccontato a tutte le colleghe, che ci hanno riso su, mi son creato un autoironia in questo senso, ci ho giocato.
Ma alla fine mi sono rivolto a una psicologa: mi faceva fare il TERRIBILE esercizio dello sguardo fisso. Ci guardavamo fissi negli occhi e lei teneva conto del tempo di resistenza mio (che ovviamente cedevo).
E' una strana pratica peraltro durissima 8soprattutto con una donna) ma ti aiuta a spostare il focus sugli altri e abbassare la soglia dell'invasività degli sguardi altrui. Perché son gli occhi degli altri il tuo problema, o sbaglio? Lo avresti se vivessi in una tribù di ciechi?
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15-08-2016, 20:00
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#29
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Principiante
Qui dal: May 2008
Ubicazione: Liguria
Messaggi: 20
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Per quanto riguarda le benzodiazepine, che hanno subito un duro attacco commerciale quando hanno "eletto" come antipanico principi i "miracolosi" serotoninergici", credo che il tuo medico generico sia propenso a prescrivertelE per qualsiasi stupidaggine, perché sono ben più gestibili (da parte di un medico generico) che gli ssr.
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Ultima modifica di panterarosa; 15-08-2016 a 20:02.
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15-08-2016, 21:27
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#30
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Esperto
Qui dal: Feb 2012
Messaggi: 1,719
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Quote:
Originariamente inviata da panterarosa
Perché son gli occhi degli altri il tuo problema, o sbaglio? Lo avresti se vivessi in una tribù di ciechi?
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hai ragionissima! Non riesco a guardare o fissare nessuno, uomo o donna che sia. Distolgo sempre lo sguardo, cammino a testa bassa, muovo gli occhi a destra e sinistra velocemente e vedo che il mio interlocutore a sua volta muove i suoi occhi di riflesso e vado nel panico
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