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06-06-2022, 21:54
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#21
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Esperto
Qui dal: Oct 2013
Messaggi: 13,523
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non vorrei che fosse come dice pokorny, un farti scontrare con la realtà di gente che sta messa peggio di te per tapparti la bocca, o comunque farti sentire meno disagiato. il problema è che io se vedo la sofferenza altrui non sto meglio, mi sento peggio perché tutto quel dolore insensato mi toglie il respiro.
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06-06-2022, 22:05
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#22
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Esperto
Qui dal: Oct 2013
Messaggi: 13,523
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Quote:
Originariamente inviata da spezzata
Infatti. Di certo non ti fa stare meglio.
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ci sono persone su cui funziona, che hanno una specie di vocazione per il prossimo ma una persona con diagnosi di dep non credo proprio starà meglio mentre fa quelle attività.
magari dopo un bel po' di tempo rivaluterà quell'esperienza, specie se dovesse conoscere almeno una persona fuori dal contesto del volontariato.
uno potrebbe dire ok, ho sofferto come un cane. però almeno ho conosciuto tizio.
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06-06-2022, 22:08
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#23
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 7,640
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Sono abbastanza perplessa
A mio avviso il desiderio di fare volontariato dovrebbe avere alla base un reale interesse verso una causa.
Adoperarsi per obbligo (o per stringere delle amicizie) secondo me è il modo migliore per vivere male la situazione. E più la vivi male e più aumenti le possibilità di mollare tutto lasciando la gente (spesso) nei casini.
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06-06-2022, 22:42
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#24
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Esperto
Qui dal: Oct 2013
Messaggi: 13,523
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beh ma è un'idea della psico, penso che abbia degli studi alle spalle per proporre queste cose a gufetto.
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06-06-2022, 22:55
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#25
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,114
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Quote:
Originariamente inviata da Gufetto
Sono molto deluso, da me stesso e dalla superficialità di queste presunte inziative..forzato a fare il volontariato alla pubblica assistenza, roba da pazzi.
Come si può ridurre i problemi di una persona al non avere amici e non sapere socializzare io non lo so..quando a dicembre ho scelto di andare in terapia le amicizie non mi passavano neanche per l'anticamera del cervello...ora è tutto in funzione di quello A questo punto dubito della diagnosi...sarebbe saggio mollare tutto ma ci vuole forza che non ho
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Cosa può succedere se non ci vai? Non penso che viene a prenderti a casa con la forza. Io non ci andrei mai
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06-06-2022, 23:23
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#26
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 2,582
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Quote:
Originariamente inviata da idk
Nella mia vita ho incontrato diversi sciacalli travestiti da buoni samaritani, e il volontariato era la chiave che permetteva il camuffamento. Esagero, ma quando penso al volontariato penso a una vasca piena di piranha.
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Io sono stato in 3 associazioni diverse e, in tutta sincerità, di piranha non ne ho visti.
Si, ci sono dinamiche sociali anche nelle associazioni, ma non ho mai vissuto situazioni di prevaricazioni o sciacallaggio. Anzi...
Non dico che non esistano, eh. Però dipende molto dal caso specifico.
Io ho incontrato tantissime persone che fanno davvero del bene e senza secondi fini.
Quote:
Originariamente inviata da Xchénnpossoreg?
Sono abbastanza perplessa
A mio avviso il desiderio di fare volontariato dovrebbe avere alla base un reale interesse verso una causa.
Adoperarsi per obbligo (o per stringere delle amicizie) secondo me è il modo migliore per vivere male la situazione. E più la vivi male e più aumenti le possibilità di mollare tutto lasciando la gente (spesso) nei casini.
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Infatti secondo me dovrebbe essere vista come un'idea, uno spunto, non una forzatura...
Talvolta non ci si rende conto di avere un determinato interesse, finché qualcuno non ti invita a pensarci.
Vedo difficile una vocazione in stile religiosa. La scelta del volontariato può essere anche un progetto ragionato, per misurarsi con altre realtà, con l'idea di dare un contributo e magari anche di migliorare se stessi.
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06-06-2022, 23:45
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#27
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Esperto
Qui dal: Oct 2013
Messaggi: 13,523
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Infatti, si parla sempre di volontariato dal punto di vista degli altri. Ma fino a prova contraria che paga la parcella è gufetto quindi si spera che gioverà a lui, o che comunque smuova le cose in un modo o nell’altro.
Se poi fa anche del bene tanto meglio, ma se dovesse piantare lì mica c’è da condannare qualcuno. È tutto un qualcosa in più.
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07-06-2022, 00:21
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#28
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Banned
Qui dal: Nov 2012
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 6,490
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Se senti davvero che non ti piace non devi farlo, trova altre occasioni di socialità che ti interessano di più. A me piace fare volontario e ogni tanto lo faccio volentieri. Lo faccio con i gatti, qualche volta scambio qualche chiacchiera con una signora, visto che c'è solo lei, e va bene così.
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Ultima modifica di Madeleine; 07-06-2022 a 00:24.
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07-06-2022, 01:24
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#29
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Si possono avere tante opinioni sulla questione, e ci sono tanti commenti che mi sembrano condivisibili.
Quello che però mi lascia amareggiato è che si ripete molto spesso questo tipo di schema: un utente apre un topic manifestando una certa sofferenza di fronte a un impegno sociale, a una proposta ricevuta, in questo caso a una terapia proposta da un professionista, e di lì a poco valanghe di commenti che rafforzano il "non farlo, non fa per te, che gli viene in mente". Quando poi si ha occasione di commentare negativamente il lavoro dei terapeuti, sembra che sia una cosa che va per la maggiore.
Sono tutte osservazioni condivisibili, però sarebbe bello dare anche un qualche consiglio positivo invece che rafforzare opinioni di evitamento che evidentemente sono già ben radicate senza bisogno del nostro spalleggiamento (spero che possiate passarmi il termine), tanto che sono state individuate da un terapeuta come un lato problematico (disturbo evitante).
Il fatto che noi siamo quelli da aiutare.... sì ok, ma attenzione, per una persona che ha problemi di fobia sociale aiutare gli altri è parte della soluzione. E' una chiave terapeutica convincente. L'empatia verso gli altri è un passaggio importantissimo per contrastare la fobia sociale.
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07-06-2022, 10:03
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#30
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da Blue Sky
Sono tutte osservazioni condivisibili, però sarebbe bello dare anche un qualche consiglio positivo invece che rafforzare opinioni di evitamento che evidentemente sono già ben radicate senza bisogno del nostro spalleggiamento (spero che possiate passarmi il termine), tanto che sono state individuate da un terapeuta come un lato problematico (disturbo evitante).
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Avendo la coda di paglia lunga 1 km e avendo partecipato al topic non riesco a sottrarmi a postare In passato ho cercato di essere costruttivo suggerendo cose specifiche e pratiche. Alcune attività "outdoor" selezionano tipi umani non tanto lontani dall'utente medio del forum eppure sono stato sistematicamente ignorato (stavolta non è la mia solita lamentela ma una constatazione funzionale alla mia risposta). Quindi ho completamente smesso di dare questo tipo di contributi e uso il forum come fanno molti per lamentarmi.
Inoltre l'OP lo disse qualche giorno fa che non si è mai spostato dal territorio. A naso penso che sia più facile tentare di organizzare un weekend sempre in zona ma dovendo interagire con prenotazioni, ristoranti, etc. piuttosto che calarsi in una realtà che non solo può essere complessa ma che comunque è una specie di collante artificiale delle dinamiche tra esseri umani. In ogni caso facendo volontariato si ha a che fare con una quantità di gente molto maggiore di quella che si incontra in un weekend che per stessa ammissione dell'OP gli crea già problemi. Non ho saputo evitare di dire come fosse andata a me e perché non è stata una buona esperienza.
Avendoci dormito sopra, ci ho riflettuto. Può essere che il volontariato sia effettivamente una strada efficace e sia per questo che gli psicologi e i terapeuti instradano in quella direzione. Più interessante l'ipotesi avanzata da qualche parte nel topic che sia stato un espediente terapeutico per cui l'OP potrebbe tornare incavolato come una jena dalla terapeuta e lei proprio quello volesse, ovvero sbloccare la capacità di esternare emozioni e dissensi. Quindi potrebbe essere una specie di tentativo di sblocco e il volontariato solo un espediente.
Lo sapremo se ci racconterà il séguito della storia
Però per natura sono scettico. Quante volte ho sentito gli amici di adolescenza scegliere la specializzazione in medicina o il corso di laurea esclusivamente per tornaconto economico. Uno psicologo (che ha un raggio di azione limitato dalla normativa) o persino un terapeuta che ha un raggio di azione maggiore, non rischia niente. Non si deve alzare la mattina per andare in ospedale, fare manovre mediche o chirurgiche, avere sempre l'incubo della denuncia per presunta malasanità. Persino uno psichiatra è quasi completamente immune dai problemi dei colleghi; anche se lavora in ospedale e sbaglia la terapia c'è una tale aleatorietà e incertezza in questo settore della medicina che può quasi sempre sottrarsi a eventuali cause legali. E' forte la tentazione di pensare che queste figure professionali anche se animate da buone intenzioni non prendano sul serio al 100% quello che fanno o addirittura abbiano scelto il corso di studi per il rapporto favorevole studio/sbattimenti. In tutti i casi non hanno il fiato sul collo di niente e nessuno. Per questo credo che se proprio si vuole percorrere questa strada serva molta cautela. E' solo un fatto mio, non pretendo ovviamente che sia vero in assoluto.
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Ultima modifica di pokorny; 07-06-2022 a 10:07.
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07-06-2022, 10:10
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#31
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,300
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Quote:
Originariamente inviata da Blue Sky
Il fatto che noi siamo quelli da aiutare.... sì ok, ma attenzione, per una persona che ha problemi di fobia sociale aiutare gli altri è parte della soluzione. E' una chiave terapeutica convincente. L'empatia verso gli altri è un passaggio importantissimo per contrastare la fobia sociale.
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Può essere, ma secondo me questa cosa può arrivare alla fine o nella fase intermedia di un percorso di uscita dai proprî problemi.
Pensare, come mi sembra facciano certi terapeuti, che basti buttare il fobico nella situazione sociale e questi miracolosamente e spontaneamente svilupperà da sé tutte quelle abilità che gli permetteranno di interagire normalmente, be'... non so se sia molto sensato.
È la differenza che passa tra un'esposizione lenta, graduale e controllata alle situazioni che generano fobia e venirci invece buttati dentro di botto. Nel secondo caso si rischiano pure di produrre danni e di aumentare la fobia, e questo lo dico anche dopo aver letto molte storie in questo forum.
Per questo a me non convincono i terapeuti che, appena constata la diagnosi di fobia sociale o altre problematiche legate all'interazione con gli altri, dicono semplicemente "vai a fare volontariato", come se quest'ultima attività "guarisse" magicamente la persona.
E lo dico perché è lo stesso sistema usato dai miei genitori quand'ero piccolo, e vedevano che avevo palesi difficoltà nell'interagire con gli altri: mi prendevano, mi buttavano nella situazione sociale e lì dovevo cavarmela da solo. Questo non ha mai sortito alcun risultato, se non di procurarmi tanto malessere e farmi odiare le situazioni sociali.
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07-06-2022, 10:18
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#32
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Banned
Qui dal: Apr 2020
Messaggi: 13,603
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Ho fatto volontariato al csm
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07-06-2022, 12:16
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#33
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Quote:
Originariamente inviata da Hor
...
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Certamente. Ciò che spero infatti è che nella soluzione proposta da questa terapeuta ci sia stata una certa gradualità, magari in continuità con altre cose già fatte in precedenza, o con impressioni positive ricevute dalla conoscenza dell'utente.
Il problema è che non se ne esce: l'esposizione deve essere graduale, ma ogni esposizione deve pure essere tale, deve creare un seppur minimo trauma per poter allargare la cosiddetta comfort zone. Non deve essere terapia shock e non deve essere immobilismo, e nelle infinite sfumature intermedie tra questi due opposti, trovare le pratiche più adatte (anche per sé stessi, senza terapeuti) non è facile, e in astratto è spesso il caso di dire "hanno ragione entrambi".
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07-06-2022, 12:41
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#34
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,044
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Quote:
Originariamente inviata da pokorny
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Il volontariato quasi dovrebbero farlo a noi.. ok, non dico questo, quantomeno nell'immediato, però non penso neanche che siamo pronti a farlo agli altri.
Li ci vogliono persone pratiche, risolute, socievoli ed empatiche.. per quanto mi riguarda, ma parlo per me, penso che sarei più di impaccio che altro.
Come hai suggerito giustamente tu bisognerebbe prima esporsi un po' facendo delle gite fuori porta, poi gradualmente farle di più di un giorno, poi incontrare altri utenti o qualsivoglia persona, però graduale, e poi il volontariato deve essere la rifinitura finale, come la convergenza alla macchina, la fai alla fine dei lavori di cambio gomme, braccetti ,ammortizzatori, etc. non ha senso farla prima, fai solo una gran confusione.
Poi però c'è anche da dire che personalmente nelle situazioni critiche o di emergenza riesco spesso a darmi una "svegliata" termine brutto ,ma che rende l'idea, e ad affrontare le situazioni quasi come un uomo normale. Forse è questo che vuole la terapeuta, un percorso "shock".. può essere anche questo, io non me ne intendo di queste tecniche, ma potrebbe essere che irrazionalmente funziona.
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07-06-2022, 13:01
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#35
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Banned
Qui dal: Dec 2021
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 213
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Io ho iniziato circa 1 anno e mezzo fa ad andare in Misericordia e mi sono trovata abbastanza bene diciamo.
È sicuramente un esposizione notevole per chi soffre di ansia sociale ma quando poi ti ambienti, fai amicizia diventa molto carino. Io ci andai per conoscere gente e infatti ho conosciuto delle brave persone giovani e meno giovani e persino un ragazzo con cui sono uscita per un po'.
Dopo qualche mese che andavo è venuto anche un altro ragazzo della mia età collega di un altro volontario che è un timido/fobico sociale a dei livelli parecchio alti, cioè si nota proprio e credo che a lui piano piano stia facendo bene ad esempio esporsi un pochino, parlare con qualcuno di diverso, essere preso in considerazione.
Quindi sì, consigliato ma ricordati è pure sempre volontariato quindi se hai voglia ok ma se non hai voglia nessuno ti constringe
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07-06-2022, 18:33
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#36
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Esperto
Qui dal: Nov 2010
Ubicazione: Dove non vorrei stare
Messaggi: 1,063
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Forse l'appuntamento è saltato, ancora non sono stato contattato, di solito il coach mi contattava nel primo pomeriggio...forse per una settimana sono salvo
Comunque tuto procede per il peggio, a lavoro sono stato minacciato ed ho capito che dopo 10 anni ancora non conto niente e sono rimpiazzabile...
Mi chiedo a cosa possa servirmi il volontariato perdipiù forzato..uscire da lavoro e andare a far che, quando vorrei solo starmene tappato in casa...temo che nel mio caso non è solo ansia sociale...
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Ultima modifica di Gufetto; 07-06-2022 a 18:36.
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08-06-2022, 11:25
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#37
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Esperto
Qui dal: May 2022
Messaggi: 913
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Quando andavo a scuola decisero di mandare tutti a fare volontariato per alcune settimane. Si trovano brave persone sicuramente, anche se non sempre, il problema principale però è che sono quasi esclusivamente persone molto socievoli, che amano stare sempre in compagnia degli altri, sicuramente è un ambiente in cui la percentuale di socialoni convinti è più alta della media. Se arriva qualcuno che invece è timido, chiuso, "problematico", sembra strano. Io, per quanto mi potessi impegnare, sembravo strana e fuori luogo. Mi ricordo pure che un giorno chiamò qualcuno che si proponeva per un ruolo per lo più "solitario", in cui avrebbe avuto pochi contatti con gli altri volontari e la questione fu oggetto di discussione per tutto il giorno, non riuscivano proprio a capire come fosse possibile preferire questo tipo di attività, che loro solitamente non svolgevano volentieri proprio per quel motivo. Questa è la mia esperienza e personalmente ho dubbi quando vengono dati questi consigli, poi può essere che qualcun altro invece ne abbia tratto giovamento, io direi che non fa per me.
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08-06-2022, 11:50
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#38
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Esperto
Qui dal: Oct 2013
Messaggi: 13,523
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Beh ma una psicologa laureata è iscritta all’ordine lo saprà che gufetto, con la sua diagnosi da dep, vivrà come un inferno quelle ore di volontariato. Come hanno già scritto è una terapia d’urto, magari potrà portare benefici e gli effetti negativi per me sono temporanei, la stanchezza, l’ansia, passeranno un giorno e qualcosa ti rimarrà di quello che hai fatto.
A volte sembrano sadici questi terapeuti però se fanno così è perché pensano che peggio di così non si possa andare e che il male sia restarsene a casa a rimurginare sul lavoro o su altro
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Ultima modifica di Varano; 08-06-2022 a 14:18.
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08-06-2022, 12:05
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#39
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Banned
Qui dal: Sep 2011
Messaggi: 2,149
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anche dedicarti a qualcosa che non vuoi fare sviluppa resilienza
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08-06-2022, 12:39
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#40
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Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,706
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Quote:
Originariamente inviata da Atlas
anche dedicarti a qualcosa che non vuoi fare sviluppa resilienza
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A me sviluppa solo rottura di coglioni.
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