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06-06-2022, 17:48
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#1
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Esperto
Qui dal: Nov 2010
Ubicazione: Dove non vorrei stare
Messaggi: 1,063
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Una cosa sulla quasi ha quasi subito martellato la psic dopo avermi diagnosticato il fantomatico DEP è il fare volontariato.
Messo alle strette domani dovrei andare alla pubblica assistenza a presentarmi. Lei voleva pure mandarmi alla caritas...
Non vorrei essere cattivo, ho rispetto per chi fa volontariato ma non penso sia il mio mondo. Non so perché ma non mi ispira. Sarà che con gli anni sono diventato più cinico e individualista e con la gente voglio averci poco o nulla a che fare...
Oltretutto è "forzato" quindi pure un controsenso, lo vivrei come un secondo lavoro e quindi forse sarebbe più un peso in più che altro. Neanche saprei cosa dovrei fare..andare in ambulanza sui luoghi degli incidenti??
Non penso sia quello che mi faccia stare meglio...anzi pensando a domani sono piuttosto irritato...
Qui qualcuno fa volontariato?
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06-06-2022, 18:04
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#2
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,044
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Anche per questo non frequento più gli psicologi. Ti consigliano il volontariato, i corsi di cucina, la scuola di ballo.. non hanno capito che la problematica è un po' più profonda.
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06-06-2022, 18:08
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#3
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Esperto
Qui dal: Jan 2021
Messaggi: 2,748
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Fai una prova e vedi come va. L'hai detto tu che non sai nemmeno cosa faresti. Magari poi ti piace. Se poi invece vedi che proprio non dovesse piacerti, lo lasci. Almeno ci avrai provato.
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06-06-2022, 18:08
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#4
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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No, ho provato ma sono scappato. Per quattro motivi.
1) Uno è stato pratico. Mi avevano "assegnato" a una signora anziana con l'idea che avrei fatto da supporto ogni tanto, ma a un certo punto ha iniziato a contare troppo su di me telefonandomi molto spesso. Ho spiegato ai referenti che avevo già tre nonni e altre situazioni per cui questo andazzo mi pesava. Mi dispiace solo che avrei voluto saper "sopportare" un avvicendamento più graduale su un intervallo di tempo ragionevole ma so che era una organizzazione di discrete dimensioni e non credo di aver abbandonato nessuno.
2) Il secondo è stato l'ambiente. Quasi sempre sono ambienti che in un modo o nell'altro fanno capo alla chiesa. Tanto di cappello perché la "base" intesa appunto come il gregge dei fedeli sono spesso persone di grande animo ma l'atmosfera che si respira non mi piace e ho orrore di questo collante socio-spirituale della fede in qualcosa di superiore. Non ricordo se fu Buddha a dirlo ma l'aforisma è su per giù "mettete qualcosa al di sopra dell'essere umano e sarà un disastro", inteso ovviamente come avere un superiore ideale metafisico o sociale. I rapporti finiscono inevitabilmente con l'essere diversi dallo scegliere i propri amici.
3) Mette molto a prova le capacità sociali e relazionali di cui sono privo. Una fatica mentale e disagio veramente notevoli.
4) Il motivo più forte l'ho lasciato per ultimo. Ho capito che si stava innescando una specie di meccanismo consolatorio per cui finivo col trovare in-dignitoso desiderare una condizione migliore e/o lamentarmi di quella attuale. Se vuoi, a tutti gli effetti una variazione de "nel paese dei ciechi l'orbo è re" => quindi stai zitto. Era esattamente come se stessi perdendo il diritto di lamentarmi e la cosa mi pesava perché quanto precede è tutto vero e non riesco a girare la testa dall'altra parte con le mie intenzioni e il mio modo di essere. Molte situazione di vita ci mettono di fronte al fatto che siamo alla fine molto più fortunati di 4/5 del resto del mondo. Da un lato so che è vero, dall'altro ho esempi di gente straricca, spesso di bell'aspetto, con auto, bella fidanzata o moglie eccetera eccetera. Dato che sono un essere umano tendo a invidare chi sta meglio, ed essere richiamati alla realtà non riesco a sopportarlo. Tutt'ora al netto di tutto penso che in un certo senso la vita mi debba qualcosa (chiaramente non è una persona e la natura è un processo impersonale e come tale "indifferente", come solo un Leopardi poteva esprimere).
Se ti va potresti fare un report ogni tanto di come sta andando. A mio parere da come scrivi credo che gettarti in un contesto che mette un po' a prova le capacità relazionali non mi pare l'idea migliore ma può essere che la terapeuta ci abbia visto lungo e tu ne venga trasformato. Lo spero. E sarebbe interessante sapere come vanno le cose per migliorare la casistica dell'eterno tormentone "terapia sì o no?".
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Ultima modifica di pokorny; 06-06-2022 a 18:17.
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06-06-2022, 18:15
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#5
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,300
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La psicologa del CSM con cui ho fatto psicoterapia per un anno e mezzo a un certo punto, come rimedio alla mancanza di contatti umani che ho, mi ha consigliato tra il resto il volontariato.
Da quel poco che conosco dell'ambiente so che è un'attività che non riuscirei a svolgere in alcun modo: non posso assistere altre persone quando, purtroppo, dovrei essere io a venire assistito in diversi campi.
Quel che mi stupisce è che una psicologa non sia arrivato a capirlo.
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06-06-2022, 18:21
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#6
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da Hor
La psicologa del CSM con cui ho fatto psicoterapia per un anno e mezzo a un certo punto, come rimedio alla mancanza di contatti umani che ho, mi ha consigliato tra il resto il volontariato.
Da quel poco che conosco dell'ambiente so che è un'attività che non riuscirei a svolgere in alcun modo: non posso assistere altre persone quando, purtroppo, dovrei essere io a venire assistito in diversi campi.
Quel che mi stupisce è che una psicologa non sia arrivato a capirlo.
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So che almeno tu e io una cosa la sapremmo fare, ovvero attività di docenza per le rispettive materie. Spesso si organizzano corsi di alfabetizzazione di base su varie competenze, che nel tuo caso potrebbero anche essere le lingue (penso all'insegnamento dell'italiano; nessuno verrà mai in Italia dalle zone di cui tu conosci la lingua per mezzo di un barcone o traversando un confine da profugo). E' qualcosa che almeno a me penso riuscirebbe e credo anche a te.
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06-06-2022, 18:28
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#7
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,300
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Originariamente inviata da pokorny
So che almeno tu e io una cosa la sapremmo fare, ovvero attività di docenza per le rispettive materie. Spesso si organizzano corsi di alfabetizzazione di base su varie competenze, che nel tuo caso potrebbero anche essere le lingue (penso all'insegnamento dell'italiano; nessuno verrà mai in Italia dalle zone di cui tu conosci la lingua per mezzo di un barcone o traversando un confine da profugo). E' qualcosa che almeno a me penso riuscirebbe e credo anche a te.
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C'è mio ex compagno di università, che dopo molti tentativi andati a vuoto con tanti lavori diversi, è riuscito a riciclarsi come insegnante di italiano per stranieri. Io stesso ho insegnato per diverse estati a ragazzi e ragazze delle superiori le lingue che studiavo all'università, e mi piaceva, anche se in quest'ultimo caso i guadagni erano ovviamente esigui.
Ma ora come ora non riuscirei ad abbandonare ciò che faccio e rimettermi in pista e seguire l'esempio del mio ex compagno di università di cui sopra, anche e soprattutto perché in tutti questi anni ho perso gran parte delle mie capacità di relazionarmi agli altri, che già in partenza non erano eccelse. Sarebbe un ripartire da zero e a questo punto non so se ne avrei le forze.
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06-06-2022, 18:33
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#8
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da Hor
Ma ora come ora non riuscirei ad abbandonare ciò che faccio e rimettermi in pista e seguire l'esempio del mio ex compagno di università di cui sopra, anche e soprattutto perché in tutti questi anni ho perso gran parte delle mie capacità di relazionarmi agli altri, che già in partenza non erano eccelse. Sarebbe un ripartire da zero e a questo punto non so se ne avrei le forze.
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Un'altra delle cose che avrei potuto scrivere io Domani devo andare nello studio di un professionista per una cosa tecnica e importante, e la volta precedente farfugliavo. So che non dormirò stanotte Quindi mi immagino benissimo cosa sia perdere l'abitudine alle relazioni perché lo so per diretta esperienza. Tutte le cose tranne forse le idee di Platone hanno in comune il fatto che facendole diventano più facili e purtroppo vale il contrario.
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06-06-2022, 18:36
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#9
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Esperto
Qui dal: Nov 2010
Ubicazione: Dove non vorrei stare
Messaggi: 1,063
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Già ancor prima di iniziare la vedo male, così come vedo agli sgoccioli la terapia con la psic dopo 5 mesi.
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06-06-2022, 18:39
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#10
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Esperto
Qui dal: Apr 2022
Messaggi: 1,192
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Il volontariato dovrebbero farlo gli altri su di me mi sento anche io tra gli "sfortunati"
Un po' come se un chirurgo dovesse farsi un'operazione e gli venisse detto che può farsela anche lui stesso forse è un po' esagerato
Però può darsi che ti faccia bene una volta che provi, poi forse non sarai lasciato solo, sarai insieme ad altri e potresti trovarti bene. Tutte cose che non sai se non provi.
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Ultima modifica di Holbaek; 06-06-2022 a 18:43.
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06-06-2022, 18:54
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#11
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da Holbaek
Un po' come se un chirurgo dovesse farsi un'operazione e gli venisse detto che può farsela anche lui stesso forse è un po' esagerato
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Come sempre la realtà supera la fantasia
https://en.wikipedia.org/wiki/Leonid_Rogozov
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06-06-2022, 19:02
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#12
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 2,582
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Secondo me dipende da quanto è forzata questa forzatura.. ovvero, talvolta il fatto di sforzarsi a provare qualcosa di nuovo può portare a scoprire nuovi lati di se stessi, nuove "vocazioni". Peró, se la forzatura è eccessiva e causa stress e sofferenza, sono d'accordo sul fatto di lasciar perdere.
Detto questo, io faccio volontariato da circa 10 anni (con alcune interruzioni nel mentre) e credo che la prima e più importante cosa da fare sia quella di capire in quale campo ci si sente più adatti.
Quando ho iniziato ho avuto la fortuna di farlo tramite un corso gratuito di orientamento al volontariato, in cui ci è stata fatta una panoramica delle possibili attività e sono anche stati invitati diversi volontari di varie associazioni locali per raccontarci le attività pratiche che svolgevano.
Non è un lavoro, nel senso che occupa molto meno tempo...
Peró, specialmente per determinate attività, sono sicuramente richieste serietà ed attenzione pari ad un contesto lavorativo. Su questo non ci piove.
Esistono comunque attività più leggere.
Ad esempio, al momento collaboro con un'associazione locale per la valorizzazione del territorio e mi occupo di allestimento mostre, organizzazione visite e attività di salvaguardia ambientale (sensibilizzazione, plogging). Insomma, serve passione e volontà, ma non è nulla di pesante.
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Ultima modifica di Boston; 06-06-2022 a 19:09.
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06-06-2022, 19:55
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#13
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Non lo so, per forzare me avrei fatto un patto "se le cose vanno male ho il diritto di menarti", se lo psicoterapeuta sottoscrive vado dovunque mi ordini di andare se per lui la terapia sicuramente funziona e queste cose mi faranno bene.
Se tu rischi il culo insieme a me, visto che supponi che la percentuale di peggioramenti è trascurabile, sarò di sicuro più convinto.
A me questa impunità degli psicoterapeuti e psichiatri in relazione alla iatrogenicità di certe cure non sta tanto bene.
Non informano mai bene in relazione al fatto che una marea di antidepressivi ti stendono a livello sessuale, poi dicono che è la depressione, ma è un'altra cazzata diffusa che a me infastidisce molto.
Non è nemmeno vero in generale che dopo la sospensione sicuramente si ritorna allo stato iniziale.
Ci deve essere consenso informato anche in queste cose qua, anche quando si tratta di prescrivere cose da fare, se ci sono rischi che le cose peggiorino e deve assumerseli il paziente, bisogna prima parlarne.
Per me riuscire a fare con persuasione certe cose comporta fare accordi simili, se c'è un terapeuta con le palle che è capace di assumersi anche lui certi rischi, magari riesco a convincermi che forse ho le paranoie.
Persone così non le ho mai trovate, quindi la psicoterapia cognitivo comportamentale con prescrizioni su di me non potrà mai attecchire, anche se dicono che è quella che funziona meglio mi chiedo che si fa se il paziente si rifiuta di esporsi?
Questo problema qua è comunque un problema mentale che questo tipo di psicoterapia furbescamente ignora.
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06-06-2022, 20:26
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#14
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Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,706
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Gli ambienti di volontariato non sono gli idilli che ci vogliono far credere. Vi sono le stesse medesime dinamiche di qualunque altro contesto dove vi sono i dominanti al centro dell'attenzione e i gregari messi ai margini, così come nelle parrocchie o dove volete voi. Non serve a niente "cambiare aria", tanto l'aria che tira è sempre quella ovunque si va. Solo fughe verso altra malessere, altra umuliazione, altro sentirsi esclusi. Quando si è fatti in un certo modo la merda ci segue ovunque, non c'è scampo solo altre illusioni, altri aspettative demolite sul nascere, altro dolore e poi di nuovo solitudine fino alla fine. Il cerchio della vita non è hakun matata o The Tree Of Life, si stringe nella morsa del vuoto che gira intorno a se stesso sempre più a fondo, sempre più nel buio. E quando il cerchio finalmente si spezza altro non sarà un sollievo.
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06-06-2022, 20:52
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#15
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da Black_Hole_Sun
Gli ambienti di volontariato non sono gli idilli che ci vogliono far credere. Vi sono le stesse medesime dinamiche di qualunque altro contesto dove vi sono i dominanti al centro dell'attenzione e i gregari messi ai margini, così come nelle parrocchie o dove volete voi. Non serve a niente "cambiare aria", tanto l'aria che tira è sempre quella ovunque si va. Solo fughe verso altra malessere, altra umuliazione, altro sentirsi esclusi. Quando si è fatti in un certo modo la merda ci segue ovunque, non c'è scampo solo altre illusioni, altri aspettative demolite sul nascere, altro dolore e poi di nuovo solitudine fino alla fine. Il cerchio della vita non è hakun matata o The Tree Of Life, si stringe nella morsa del vuoto che gira intorno a se stesso sempre più a fondo, sempre più nel buio. E quando il cerchio finalmente si spezza altro non sarà un sollievo.
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Più che vero, questo è un post da incorniciare. Ricordo benissimo che il mondo degli scout era pure più crudele dei tamarri ragazzini del campetto di calcio, scappato dopo qualche settimana.
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06-06-2022, 21:02
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#16
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Esperto
Qui dal: Nov 2010
Ubicazione: Dove non vorrei stare
Messaggi: 1,063
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Sono molto deluso, da me stesso e dalla superficialità di queste presunte inziative..forzato a fare il volontariato alla pubblica assistenza, roba da pazzi.
Come si può ridurre i problemi di una persona al non avere amici e non sapere socializzare io non lo so..quando a dicembre ho scelto di andare in terapia le amicizie non mi passavano neanche per l'anticamera del cervello...ora è tutto in funzione di quello A questo punto dubito della diagnosi...sarebbe saggio mollare tutto ma ci vuole forza che non ho
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06-06-2022, 21:09
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#17
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Esperto
Qui dal: Oct 2013
Messaggi: 13,523
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Noi siamo animali sociali, senza il contatto con il prossimo perdiamo molto. Io penso che male non ti farà, soprattutto quando vedrai con il senno di poi quell’esperienza
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06-06-2022, 21:17
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#18
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Esperto
Qui dal: Apr 2022
Messaggi: 1,192
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Quote:
Originariamente inviata da Black_Hole_Sun
Gli ambienti di volontariato non sono gli idilli che ci vogliono far credere. Vi sono le stesse medesime dinamiche di qualunque altro contesto dove vi sono i dominanti al centro dell'attenzione e i gregari messi ai margini, così come nelle parrocchie o dove volete voi. Non serve a niente "cambiare aria", tanto l'aria che tira è sempre quella ovunque si va. Solo fughe verso altra malessere, altra umuliazione, altro sentirsi esclusi. Quando si è fatti in un certo modo la merda ci segue ovunque, non c'è scampo solo altre illusioni, altri aspettative demolite sul nascere, altro dolore e poi di nuovo solitudine fino alla fine. Il cerchio della vita non è hakun matata o The Tree Of Life, si stringe nella morsa del vuoto che gira intorno a se stesso sempre più a fondo, sempre più nel buio. E quando il cerchio finalmente si spezza altro non sarà un sollievo.
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I principi che stanno alla base del volontariato, il prestare aiuto agli "ultimi" ecc, non dovrebbero prevedere l'esclusione della persona chiunque essa sia o altre forme di intolleranza. Questa attività dovrebbe essere riservata a persone di animo sensibile altrimenti non ha senso secondo me, ci vorrebbe una selezione da questo punto di vista, come per il lavoro
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Ultima modifica di Holbaek; 06-06-2022 a 21:23.
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06-06-2022, 21:23
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#19
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Esperto
Qui dal: May 2019
Messaggi: 2,256
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Nella mia vita ho incontrato diversi sciacalli travestiti da buoni samaritani, e il volontariato era la chiave che permetteva il camuffamento. Esagero, ma quando penso al volontariato penso a una vasca piena di piranha.
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06-06-2022, 21:31
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#20
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Intermedio
Qui dal: Jan 2022
Messaggi: 233
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Non puoi parlare con la psico per cercare qualcosa che sia sulle tue corde? Ci sono tanti tipi di volontariato e non tutti implicano una vicinanza a qualcuno che soffre. Parletene e trovate qualcosa che possa interessarti, no?
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