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Vecchio 20-05-2011, 20:46   #1
Principiante
 

In genere non leggo o scrivo molto su questo forum, soprattutto perchè tendo a demoralizzarmi molto nel trattare certi argomenti, ma oggi sento il bisogno di lasciare traccia di quello che sento e penso.

Io sono un caso particolare. Ho quasi tutte le carte in regola per essere una persona normale, ma fin da sempre, che io ricordi, un'ombra oscura si è stesa sulla mia via, arrivando a togliermi ogni barlume di luce circa un anno fa, quando sono entrato in depressione e ansia profonda.

Volere ma non potere. Volere fare e aver fatto una vita normale. Non poter intraprendere nessun cambiamento perchè ci si sente diversi, inadatti, difettosi. E' una sorta di autopunizione e autoesclusione dal mondo, perchè in un certo senso non sei degno di partecipare alla vita. Non so se è un meccanismo di autoprotezione o autolesionismo: non lo so. Mi chiedo però il senso di tutto questo.

Mi sento ora profondamente scoraggiato. Ripartire da zero a 22 anni è impossibile. Mancano le esperienze formative dell'infanzia e dell'adolescenza. E' come volersi iscrivere all'università senza avere fatto le scuole superiori: non sai come fare, dove sbattere la testa, cosa fare.

La cosa che non mi da pace è perchè è andata a finire in questo modo. Forse sono semplicemente cresciuto un po troppo in fretta, forse ho avuto un senso di responsabilità non comune un po troppo precocemente, oppure forse ho cercato di rispettare sempre le regole e cercare di ubbidire sempre ai miei genitori, per i quali sono sempre stato troppo piccolo per tutto. Per loro la sola preoccupazione era che io andassi a bene a scuola. In realtà sono stati pessimi genitori, ma andare bene a scuola non vuol dire crescere bene. Mi hanno sempre rimproverato per tutto, e io ho sempre cercato di assecondarli. Sono sempre stati assenti nella mia vita, se gli dovessi chiedere cosa sanno di me credo che non saprebbero rispondere.

Ora ho paura, anche solo di uscire di casa. Ho sviluppato un forte senso di agorafobia e i luoghi frequentati cerco ora di evitarli. Mi trascino a stento 3 o 4 volte a settimana a Bologna, in treno. E' snervante. Credo sia da ottobre che non esco di casa per qualsiasi cosa che non sia andare a Bologna, salvo poche eccezzioni - solo qualche commissione.

Ho lasciato anche il nuoto. Era avvilente. Fare il corso con trentenni e quarantenni che vanno il triplo più veloce di te è frustrante. Poi non è vero che in piscina si socializza. Sono frequentate da gente dai 30 anni in su e basta, coetanei non ne ho trovati. Quindi ho mollato.

L'unica cosa che non mi riesco di capacitarmi è come sia possibile che in famiglia non si accorgano di me. Devo forse dirgli io che sto male? Mi chiedo come sia possibile pretendere di diventare genitore senza sapere prima come si fa il genitore.

Da circa due mese prendo farmaci. Secondo me non servono a nulla. E' come se non prendessi nulla, ma di questo ne parlerò più approfonditamente col mio psichiatra, che sembra essere una persona dalla grande esperienza e preparazione.

Non so cosa cerco. Tutto direi. in realtà niente. Non ho voglia di fare nulla. Tutto mi diventa pesante e difficile da compiere. Mi chiedo come gli altri facciano. La sensazione generale è che tu sia in una sorta di "grande fratello" dove tutto cià che ti circonda è virtuale, e tu sia li come vittima di un crudele gioco.

Voglio cambiare? No. No perchè la normalità mi fa troppa paura. In un certo senso mi vergognerei, ma credo che ciò deriva dalla mancanza di esperienza in queste cose.

L'unica altrenativa che mi rimane è sopravvivere di giorno in giorno, nella speranza che quello che mi rimane sia sufficientemente breve e rapido da passare, perchè sento che le forze di giorno in giorno vengono sempre meno.
Vecchio 20-05-2011, 21:48   #2
Non registrato
Guest
 

Ciao.
mi chiamo federico e ho trent'anni. Da quando ne ho undici o dodici vivo una grande paura quando sto con altre persone, mi sento fondamentalmente inadeguato, spaventato, non all'altezza della situazione, incapace, passivo.
Nel tuo messsaggio non si capisce bene perchè sei entrato in depressione, forse se hai scritto qui è perchè anche tu hai problemi a socializzare.

Ti posso dire questo, hai 22 anni sei ancora molto giovane, hai tutto il tempo per provarci. In realtà, credimi, non è mai troppo tardi per fare qualcosa, credimi veramente.
Ascolta ti devi impegnare, devi trovare uno specialista serio che ti può dare una mano.
Io ho perso tanto tempo a rimuginare sulle stesse cose simili a quelle che hai scritto tu: genitori sbagliati, educazione sbagliata, mio padre troppo severo e freddo, mia madre passiva, loro che non si accorgono di niente, io che sto sempre più giù e non capisco il perchè...
La nostra è una situazione difficile e particolare, ho rinunciato a molte cose nella mia vita per questa situazione di cui sono ancora dipendente; mi spiego.
Come meccanismo automatico in risposta al mio umore altalenante mi sono voluto convincere di essere speciale, una persona sensibile e così via, nascondendomi con dei comportamenti in mezzo agl'altri perfetti e non considerando il problema per quello che è in realtà cioè una forte difficoltà. Ma più passava il tempo più il sentirmi speciale andava affievolendosi, mi sentivo sì particolare ma in senso negativo (questo in realtà era già vivo in me ma cercavo sempre di non pensarci e passarci sopra).

Io spero ancora di potercela fare, mi sto appigliando all'unica mia cosa che amo di me, che è l'amore per la vita, quello che mi ha dato e fatto conoscere la vita nonostante tutto, il fatto di aver provato che quando si desidera qualcosa basta allungare una mano e prenderla.

Non ti lasciare andare, ti dico solo questo, non gettare la spugna, non arrenderti, non flagellarti, cerca di non piangerti addosso e focalizza il tuo problema, cerca di essere lucido. So che per un depresso queste parole danno fastidio e fanno sentire ancora più impotenti, ma te le dico perchè anche io ho vissuto dei momenti di forte ansia e depressione dove credevo che l'unica possibilità era il suicidio. Ma ho capito che arrendersi gettare la spugna non serve a niente, sono arrivato al punto che o faccio qualcosa per vivere in mezzo agl'altri o mi faccio fuori.

Leggi, cerca di leggere tanto riguardo al problema che pensi di avere.
Cerca di non provare rancore, so che è difficile ancora io non ci riesco a non provare rancore per mio padre, ma sono migliorato tanto, sono riuscito un pò ad accettarlo per quello che è, questo mi ha fatto sentire già meglio perchè non ero più così tanto dipendente dal suo modo di essere.

Ricorda sei giovane, hai 22 anni nulla è perso, ma non continuare a perderti nei pensieri.
Un'ultima cosa, non pensare mai che un bel giorno una persona speciale con la bacchetta magica risolverà tutti i tuoi problemi, sarai tu solo tu a poterlo fare. Quel pensiero porta solo a dipendenza e non ti fa essere cosciente di quello che stai vivendo.

Un abbraccio.

federico

Federico
Vecchio 20-05-2011, 23:53   #3
Principiante
 

Ciao Majorana! E' incredibile come mi rispecchi in quello che hai scritto a parte quando dici che i tuoi ti rimproveravano per tutto credo che siamo uguali! Anche io la penso proprio come te, ossia che mi mancano le esperienze formative dell'infanzia e dell'adolescenza; anche io ero già molto, troppo responsabile, da sempre direi o.O zero sana trasgressione infantile, o quasi...anche io ho dei genitori che mi hanno forse "educata" un pò troppo, sempre trattare bene gli altri, sempre tremila cose, assurdo...in una società come questa poi, dove solo i più duri vanno avanti direi che non è stata esattamente una scelta azzeccata, ok educare i figli ma lasciarli anche respirare ogni tanto! anche io come te non ho molta voglia di fare nulla, ma questo deriva dal fatto che siamo demoralizzati,io però a volte ho delle botte di vita assurde, nel senso che oscillo momenti di pura depressione a molti invece in cui sono contenta di essere giovane, sento la vita che mi scorre nelle vene, sento che appena posso andare via di casa, via da questa città a cui non sono per nulla legata sarò finalmente LIBERA...pensaci! forse hai bisogno di farti una vita da solo, a me lo psicologo(ho iniziato ad andarci)ha detto che appena sarò autonoma la voglia di fare le cose apparirà...anche io ho paura di cambiare xke è troppo tempo che conduco una vita così, però allo stesso tempo devi pensare che la vita è una, vivila al meglio essendo te stesso, lo auguro a te e a me...ma tu studi?
Vecchio 21-05-2011, 00:18   #4
Esperto
L'avatar di passenger
 

Anche io mi rispecchio assolutamente in quello che hai scritto, purtroppo.
Vecchio 21-05-2011, 04:34   #5
Intermedio
L'avatar di veratrum
 

Quote:
Originariamente inviata da Majorana Visualizza il messaggio
Io sono un caso particolare. Ho quasi tutte le carte in regola per essere una persona normale (...)
Mancano le esperienze formative dell'infanzia e dell'adolescenza.
Non sei un caso particolare. Penso che qui si contino a decine gli utenti la cui vita superficialmente non ha avuto grossi traumi o chissà che di sconvolgente, ma che sono stati letteralmente tagliati via da una vita, anzi, dalla vita da genitori incompetenti. Sì, ok, mi si dirà che non si può scaricare tutta la responsabilità su di loro, ma l'Abc della vita s'impara nell'infanzia e certo se non te lo insegna correttamente la tua famiglia dovrai impararlo da solo a 20, 30 e passa anni. E non è una cosa facile.
Quote:
E' come volersi iscrivere all'università senza avere fatto le scuole superiori: non sai come fare, dove sbattere la testa, cosa fare.
Infatti non ti ci fanno iscrivere.
E' quella la cosa complicata, dover rappezzare i danni di una educazione inadeguata e contemporaneamente, necessariamente, vivere.

Quote:
Voglio cambiare? No. No perchè la normalità mi fa troppa paura
Non ti far ingannare da queste cose: non esistono due stati, o il maqle che sentiamo o la normalità. Ci son un sacco di sfaccettature e varianti e alternative. Ognuno dovrebbe trovare, si spera, quella che gli è più consona
Vecchio 21-05-2011, 08:47   #6
Esperto
L'avatar di luky
 

Io non ho avuto un'educazione rigida, non ho mai avuto responsabilità di nessun tipo eppure mi trovo nel vostro stesso stato. forse attribuiamo troppa colpa ai nostri genitori, e facile leggere col senno del poi qualcosa che non è andato nella loro educazione.
Vecchio 22-05-2011, 20:31   #7
Principiante
 

Ancora sto metabolizzando il tutto... ci penso su una settimana poi rispondo a tutti.
Comunque si, sono studente, e per la professione che ho scelto sarò sempre studente!
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