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Originariamente inviata da inadatto
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Originariamente inviata da HurryUp
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Originariamente inviata da Assorto
L'enunciato A e la percezione soggettiva A non solo la stessa cosa ?
in entrambi i casi non si parla sempre del fatto che lui non riesce a trovare ragazze interessate a lui ?
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La percezione soggettiva di A non coincide con A, perchè non è la stessa cosa dire:
"io sono penalizzato"
e dire
"io mi sento penalizzato".
Se si vuole valutare il grado di verità della prima, non bisogna necessariamente tenere in considerazione la percezione soggettiva di A (tant'è vero che, per esempio, può accadere che A sia vero e, allo stesso tempo, A non percepisca la penalizzazione, o viceversa).
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Quella volta che HurryUp riuscirà ad esprimere un concetto scrivendo un post discorsivo , ovvero parlando come si fa "normalmente" e non con questo linguaggio artificioso e formale stapperò una bottiglia di spumante!
Cioè dire semplicemente che il percepire una cosa non implica necessariamente che quella cosa sia vera era troppo?
dai HurryUp si scherza
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Se mai era troppo poco.
Articolare un discorso organico è una cosa che mi risulta difficile.
Il mio cervello contiene una grossa quantità di informazioni, ma non ha appreso l'abilità di sintetizzarli in modo spontaneo.
Infatti, probabilmente, mi manca la percezioni in blocchi di concetti: riesco a richiamare facilmente le parole, e manipolarle per formare un discorso, ma non riesco a richiamare blocchi densi di parole, quindi mi risulta difficile far uscire una sintesi spontanea al primo tentativo.
Infondo, chi fa discorsi spontanei usa le stesse mie funzioni cognitive, solo che invece di manipolare gruppi piccoli di parole, ne manipola blocchi più numerosi.
La codificazione verbale delle informazioni è raggiungibile in entrambi i casi, cosicchè risulta infondata la critica sulla particolare formalizzazione che uso che non è basata sulla manipolazione di blocchi di parole.
Di solito faccio fatica a far capire questo concetto e il risultato è che non trovo, dal vivo, persone interessate ad avere scambi dialettici con me, faccio fatica a spiegargli che è un problema loro, non mio
Per quanto riguarda la comunicazione a blocchi, io sto cercando di apprenderla: non basta memorizzare più blocchi di parole possibili, bisogna anche acquisire la capacità di richiamarli alla memoria al momento giusto.
Se ci provassi, per ora mi uscirebbero sequenze di parole casuali senza senso, e mi vedresti costretto a correggermi e aggiustare ogni periodo.
Anche adesso che scrivo i blocchi di parole che vedi non mi escono di getto: sto manipolando dei simboli più leggeri, le singole parole appunto :P
L'ironia spesso impedisce al mio interlocutore di riflettere su questo fenomeno, e quindi gli impedisce di accettare la mia forma di comunicazione: è ancora un problema suo :cry:
Nel tuo caso, anche tu usi l'ironia, ma nel tuo intimo intuisci il messaggio che sto argomentando, di conseguenza tra di noi non si generano ostacoli nella comunicazione perchè non si genera in te il pregiudizio dello sciovinismo della sintesi perfetta in blocchi
Sono in ansiosa attesa anch'io che tu possa stappare lo champagne: vorrà dire che avrò acquisito l'abilità dialettica a cui mi sto allenando :P