Salve gente, mi chiamo Marco ho 39 anni e vivo a Livorno, o deciso di scrivere la mia storia perché sono veramente stanco. Sin da piccolo sono stato un soggetto un po’introverso e timido, ma non per questo un asociale anzi, ho sempre avuto voglia di stare in compagnia di scherzare e quant’altro e ritengo, quando sono a mio agio, di essere una persona simpatica e comunicativa. Sono cosciente della mia condizione e dei miei limiti e purtroppo ho constatato quanto questo “problema” abbia condizionato la mia vita e limitato le mie capacità, in tutti i campi. Fortunatamente ( o no!) sono calmo e razionale e quindi crescendo e maturando ho imparato a regolarmi e a gestire in parte le mie emozioni, però arrivato quest’età ho fatto il punto della situazione e mi sono reso conto che quasi tutti i problemi che ho avuto nella mia vita sono stati causati dal mio modo di essere: cercare di accontentare sempre tutti, stentare a portare avanti le mie opinioni, paura di essere mal giudicato, non’essere chiaro con le persone sin dall’inizio, raramente dire di no, non farmi rispettare ecc… mamma mia, quante cose avrei dovuto dire e non ho detto! Quanta gente avrei dovuto levarmi di torno e invece tuttora mi rompe…! Quante volte ho pensato: “Se avessi detto”, “se avessi fatto”, “avrei potuto”. La mia vita non è stata molto facile ho preso diverse batoste che adesso non sto ad elencare, ultima delle quali la separazione da mia moglie e da mio figlio; anche in questo caso ritengo che se in determinate situazioni avessi agito diversamente forse le cose sarebbero potute andare meglio. Insomma voglio dire che, analizzando i miei comportamenti e le mie emozioni, penso proprio che il mio profilo psicologico coincida con quello di una persona che soffre da molto tempo di fobia sociale. Nel corso della mia vita sono capitate situazioni in cui ho dovuto affrontare per forza il problema di parlare in pubblico, mettermi in gioco o essere in primo piano e, a parte il panico iniziale, mi è sempre andata bene. Anche per quanto riguarda il lavoro e per il ruolo che ricompro nell’azienda mi sono ritrovato a dover gestire situazioni che per persone come me sono un calvario; anche in questi casi mi è andata bene, però tutti questi “successi” non sono serviti a farmi acquisire sicurezza e fiducia nelle mie capacità .Tutte le volte che mi trovo in determinate situazioni sociali scattano dei meccanismi mentali che non riesco, almeno in parte, a controllare e poi gli effetti fisiologici: sensazione di vuoto, concentrazione azzerata, capacità intellettive di una lumaca, rossore, mani fredde (e io sono una stufa!), palpitazioni, il tutto come se stessi per affrontare un viaggio nel tempo! Poi c’è il dopo, ovvero dopo essere riuscito a scampare a certi eventi con tutti gli stratagemmi del caso, subentra l’autocommiserazione, la depressione, la rabbia per non essere riuscito ad affrontare qualcosa che le persone normali affrontano quasi senza accorgersene.
Per fare un esempio di come ci si rovina la vita, a Gennaio 2006 compirò quarant’anni e so già che i miei amici hanno intenzione di prepararmi una festa nella quale sicuramente, non potrebbe essere altrimenti, sarò in primo piano e probabilmente dovrò cimentarmi in attività, giochi o scherzi per poi finire nel fatidico e terrificante “discorso”! Bene, quello che mi fa veramente incazz… è che invece d’essere contento e di vivere questa cosa con allegria e spensieratezza, specialmente perché i miei amici mi vogliono veramente bene, sono già nel panico solo al pensiero e se fosse per me quel giorno preferirei avere la febbre a quaranta!
Una cosa molto importante è che per colpa della mia timidezza spesso sono passato da stronzo (scusate la parola), da codardo o da menefreghista; tutto il contrario di come sono io.
Non ce la faccio più, voglio dare una svolta alla mia vita, voglio cambiare, voglio far vedere alla gente quanto valgo e voglio mostrarmi per quello che sono, nel bene o nel male. Sono stufo di vivere nell’ombra come se fossi un demente, se sarò fortunato mi restano da vivere ancora un bel po’d’anni e se penso di viverli come ho fatto fin’ora… beh, lasciamo perdere.
Io non so se qualcuno mi può aiutare, come e dove non ne ho idea. Sicuramente però so che chi mi leggerà almeno in parte potrà capirmi.
Saluti a tutti
Marco