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02-09-2017, 16:43
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#1
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,647
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Da ormai parecchi anni vivo un'esistenza diciamo un po' da fobica neet, con parecchi miglioramenti ma pure poi con “ritorni sempre allo stesso punto”. Le cose vanno meglio, sicuramente, non ho più incubi con parenti o amici e il terrore di vederli, quando succede che vedo parenti sto meglio, e va bene. Vabbe' non mi disperdo in questo aspetto che non serve a nulla.
Io oggi mi chiedo come potrei vivere diversamente. Ho dei piccoli sogni individuali su cui ogni tanto provo a lavorare nonostante gli ostacoli (fobia di uscire, fobia di uscire ad allenarmi, mancanza totale di motivazione/voglia), ma appunto poi ripiombo sempre di fronte agli stessi problemi.
Soprattutto alterno periodi di motivazione/azione a periodi di apatia, paura, spossatezza, disinteresse per i miei obiettivi
Non riesco a capire come potrei vivere diversamente, come posso pensare una vita diversa
Forse devo mettermi in testa che quella vita non esiste e che ho pochissima forza e fare solo quello che riesco a fare ma è molto difficile concentrarsi su se stessi dimenticandosi del contesto in cui si vive
C'è poi il fatto che fatico a darmi qualsiasi dignità, a sentirmi degna di uscire di casa, di usare gli spazi comuni, provo proprio una vergogna intrinseca ed è assurdo ma non so come evitarlo
Ho il terrore che le persone sconosciute o conosciute mi chiedano o vogliano da me qualcosa che io non posso o non voglio dargli
Non mi sento in grado di difendermi, di reggere i rapporti, le conversazioni, non mi sento in grado di sentirmi all'altezza degli altri e mi sento spesso travolta da chi ha un forte carisma o una forte intelligenza o da chi prevarica o da chi prende posizioni nette e precise sulle cose, nonostante sia una cosa che sto cercando di fare anch'io non perché il rigore sia sintomo di un punto di arrivo, se mai un punto di “partenza” in cui tracciare una linea e non abbandonarsi al relativismo più sfrenato
Comunque non riesco a dare valore a me e a quello che faccio, per tanti motivi, non so dove trovare la forza (una forza che sarebbe utile soltanto a me, insomma non riesco ad accettare di potermi occupare solo della mia individualità anche se a stento riuscirei ad occuparmi di quella figuriamoci degli altri o un discorso più collettivo).
Scusate le digressioni varie...
Insomma è difficile immaginare un'altra vita
Di poter vivere in un altro modo
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02-09-2017, 16:54
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#2
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Esperto
Qui dal: Jun 2010
Ubicazione: Near Rome
Messaggi: 11,532
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bè è logico...se certe si son vissute sempre con una data modalità è difficile, se non impossibile, immaginarsi in una situazione diversa...anche a me risulta quasiirreale immaginarmi in condizioni differenti a livello sociale ad esempio, apparte i singoli atti tipo uscire, andare con gruppi o ragazze, ma parlo proprio d sensazioni , stati d'animo prima durane e dopo, da dove li dovremmo pescare?
una persona introversa, timida ansiosa, purtroppo spesso ha la necessità di visualizzare e immaginarsi prima una certa situazione, sarà una forma di conrtollo, di gestione delle paure, quando non lo può fare va in crisi, si sente spersa e quella situazione sembra impossibile da vivere perchè non siamo riusciti a visualizzarcela appieno, mentre diventano molto realistiche visualizzazioni negative, ansiogene ecc
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Ultima modifica di Myway; 02-09-2017 a 16:56.
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02-09-2017, 18:43
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#3
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: TV
Messaggi: 2,444
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Quote:
Originariamente inviata da Myway
una persona introversa, timida ansiosa, purtroppo spesso ha la necessità di visualizzare e immaginarsi prima una certa situazione, sarà una forma di conrtollo, di gestione delle paure, quando non lo può fare va in crisi, si sente spersa e quella situazione sembra impossibile da vivere perchè non siamo riusciti a visualizzarcela appieno, mentre diventano molto realistiche visualizzazioni negative, ansiogene ecc
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Questo è molto vero, ma nn è una necessità...è un fattore che mantiene il disturbo, che genera ansia anticipatoria e che farà perpetuare il problema
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02-09-2017, 19:39
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#4
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Esperto
Qui dal: Jun 2016
Ubicazione: Roma
Messaggi: 1,239
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Secondo me per noi donne un po'è legato agli ormoni ci sono giorni in cui sono piena di energia,vorrei uscire vedere gente,altre in cui mi sento disperata e disillusa e la mia situazione isolata non mi dispiace affatto rimanere tutto il giorno sbracata sul divano perchè non ho nessun obbligo nei confronti di nessuno!Pero anche in quei momenti ho quel disagio che non mi abbandona mai di stare sprecando tempo prezioso!
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02-09-2017, 19:55
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#5
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,521
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E difficile immaginarsi diversamente quando siamo abituati a fare o pensare certe cose per quanto queste possano essere malsane e non funzionali.
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09-10-2017, 02:06
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#6
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Principiante
Qui dal: May 2016
Messaggi: 28
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L'errore secondo me sta proprio nel fatto di domandarsi come sarebbe vivere in un altro modo. Provochi solo ulteriori ansie aggiungendone un'altra al loop continuo che hai in testa.
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09-10-2017, 13:33
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#7
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,647
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Quote:
Originariamente inviata da zucchina
io anni fa quando ero psicologicamente "congelata" in un certo stato, fantasticavo terremoti che mi buttassero giù la casa e mi costringessero a uscire tra gli altri così com' ero
chissà se davvero potrebbe essere di aiuto nel smuovere forze interiori inaspettate o sconosciute, l'azione di FORZE MAGGIORI
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Sì è una questione che mi interessa, se vuoi ne parlavo qui
https://fobiasociale.com/il-vostro-p...za#post1481840
e qui
https://fobiasociale.com/non-ho-vogl...za#post1961033
Non so se funzionano i link perché io ho la visualizzaz. a 40 post per pagina
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Ultima modifica di ~~~; 09-10-2017 a 15:02.
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09-10-2017, 14:50
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#8
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Principiante
Qui dal: May 2016
Messaggi: 28
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Quote:
Originariamente inviata da ~~~
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Bene capisco cosa vuoi dirmi, ma tutti questi meccanismi di pensiero in qualche modo riconducono sempre e comunque al problema che si ha, soprattutto se sottoforma di fobia. Quello che voglio dire è che per allontanare paure, ansie, preoccupazioni, prima di tutto bisogna affrontarle, quindi come dicevi te, uscire dalla zona comfort (scoprendo poi che non aveva così poi tanto senso preoccuparsi) dopo di che dopo averne affrontate diverse, il socondo step, il più difficile è captare i pensieri e annullarli, allontanarli, quindi rimuginamenti(passato), pensieri presenti (ad esempio se in quel momento ti senti osservato e ti fa paura la cosa è perchè stai appunto pensando a qualcuno che ti stia guardando e che ti possa vedere imbarazzato o fuori luogo) e ansie anticipatorie (futuro).
Quindi lo scopo è liberare il più possibile la mente da pensieri INUTILI.
E' questo il meccanismo che ho usato per riuscire ad allontanare la fobia.
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09-10-2017, 16:23
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#9
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,353
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Quote:
Originariamente inviata da ~~~
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sì funzionano, ma pure io ho la visualizzazione di 40 post per pagina.
comunque l'esempio del cucciolo che cade del fiume è diabolico -__-, mi sento una m.... per averlo lasciato al proprio destino, e notate che la cosa non è mai accaduta nella realtà
descrivi sensazioni comuni a molti penso, della serie "ma come ha fatto quello a comprare una moto, fare il finanziamento, l'assicurazione, andare a comprare il casco e la tuta, ed io mi sento distrutto al solo pensiero di dover rinnovare l'abbonamento atm?" (che ci vogliono 5 minuti una volta l'anno)
diciamo che io colgo differenze tra me ed il resto dell'umanità nelle casistiche riguardanti situazioni positive (faticare per un progetto, sbattersi per una soddisfazione, piuttosto che tenere una qualsiasi relazione sociale)
esempi emergenziali o addirittura drammatici non mi va di pensarne, quando accadono c'è poco da fare, ci si sbatte e si soffre, si fa in automatico, in quello siamo simili agli altri secondo me, sono situazioni che pesano a tutti indistintamente, o meglio, in maniera personale ma difficilmente spiegabile in base alla personalità o ad altri fattori
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09-10-2017, 18:08
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#10
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Principiante
Qui dal: May 2016
Messaggi: 28
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Quote:
Originariamente inviata da Inosservato
sì funzionano, ma pure io ho la visualizzazione di 40 post per pagina.
comunque l'esempio del cucciolo che cade del fiume è diabolico -__-, mi sento una m.... per averlo lasciato al proprio destino, e notate che la cosa non è mai accaduta nella realtà
descrivi sensazioni comuni a molti penso, della serie "ma come ha fatto quello a comprare una moto, fare il finanziamento, l'assicurazione, andare a comprare il casco e la tuta, ed io mi sento distrutto al solo pensiero di dover rinnovare l'abbonamento atm?" (che ci vogliono 5 minuti una volta l'anno)
diciamo che io colgo differenze tra me ed il resto dell'umanità nelle casistiche riguardanti situazioni positive (faticare per un progetto, sbattersi per una soddisfazione, piuttosto che tenere una qualsiasi relazione sociale)
esempi emergenziali o addirittura drammatici non mi va di pensarne, quando accadono c'è poco da fare, ci si sbatte e si soffre, si fa in automatico, in quello siamo simili agli altri secondo me, sono situazioni che pesano a tutti indistintamente, o meglio, in maniera personale ma difficilmente spiegabile in base alla personalità o ad altri fattori
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Ma perchè noi prima di certe azioni, anche le più banali, attiviamo semi-incosciamente 1000 e 1000 processi mentali (ansie, preoccupazioni), che ci impedisce di affrontarla serenamente, come l'azione dell'abbonamento atm che tu facevi.
Tu ad esempio riesci a capire cosa accade dentro di te quando devi fare una simile azione?
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