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14-08-2022, 19:38
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#1
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,452
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Provo ad aprire un nuovo thread per vedere se ci sono altre persone che hanno questo mio stesso problema. In parte sono cose che ho già toccato nel forum.
Come sempre mi chiedo se derivi da problemi miei al cervello (cioè genetici) o familiari. Quel che è certo è che sono cresciuto in una famiglia dove l'ostilità era fortemente presente, ogni cosa detta era un'occasione buona per aprire uno scontro verbale, per attaccare l'altra persona, per cercare di denigrarla in qualche modo, per stabilire un rapporto gerarchico di sudditanza e potere. Più che con violenza (ma a volte c'era anche quella) la cosa veniva fatta in modo subdolo e sottile, potrei dire quasi cerebrale. Io da questo gioco da un certo punto in poi ho sempre cercato di starne fuori, scegliendo il silenzio e il ritiro: in casa parlavo pochissimo (e poi venivo rimproverato anche per questo!), ma quando parlavo o cercavo di esternare qualcosa finivo comunque sotto attacco. Inoltre ho passato molti anni ad assistere agli scontri (e questi sono diventati effettivamente via via più volenti) tra mia madre e mia sorella. Ho avuto anche modo di vedere, quando venivano a trovarci, il rapporto tra mia madre e sua madre (mia nonna) a tra mia madre e sua sorella (mia zia), anche questi costantemente improntati all'ostilità, con litigi infiniti e discussioni inutili e ossessive su ogni minima cosa.
Sono cresciuto in un ambiente del genere ma, ovviamente, fino a una certa età per me questa è stata la normalità e non mi sono mai immaginato che fosse possibile vivere dei rapporti umani in un modo non ostile. Ho raggiunto la consapevolezza invece che era proprio il contrario (cioè che era il mio ambiente familiare a essere disfunzionale) solo quando ho potuto immergermi in ambienti umani che mi hanno accolto con comprensione e stima, cioè in maniera effettivamente normale.
Ma allora forse era troppo tardi.
A tutt'oggi fatico tantissimo a non vivere i rapporti umani come se fossero una serie continua di attacchi da cui ci si deve difendere. Quando qualcuno mi dice qualcosa la interpreto automaticamente come una critica, un attacco, qualcosa detto per colpirmi, e cerco subito di trovare le falle in quanto detto dall'altro per difendermi, per contrattaccare. Devo fare uno sforzo notevole per riuscire a immaginarmi che l'altro magari sta semplicemente esprimendo un'opinione senza l'intento di attaccarmi, o che mi sta chiedendo cosa ne penso su un argomento perché è interessato alla mia, di opinione, cioè che non stiamo facendo una competizione, che non stiamo inscenando un qualche duello mentale, che non è in corso un conflitto in cui o si vince o si perde.
Questo (insieme a molti altri problemi e limiti) ha danneggiato parecchio la mia vita sociale, perché ovviamente (e anche a ragione, direi) la gente si stufa a interagire con una persona che vive in maniera troppo polemica i rapporti e le discussioni e che interagisce costantemente con le armi in mano. È una cosa su cui ho cercato di correggermi ma con scarsi risultati, forse perché sono partito troppo tardi a farlo, e anche perché, essendo autistico, ho comunque in partenza anche grosse difficoltà a capire come funziona di per sé la comunicazione tra persone. Diciamo che sono sicuramente partito svantaggiato e poi mi sono ritrovato in un ambiente familiare sfavorevole.
A tutt'oggi non ho la minima idea su come correggere questo problema, che sicuramente si ripresenterebbe nel caso (comunque miracoloso) riuscissi a instaurare nuovi rapporti umani (visto che attualmente non ne ho quasi).
È comunque qualcosa che nel corso di tanti anni ho vissuto male, e forse sempre peggio.
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14-08-2022, 20:21
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#2
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,470
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Quote:
Originariamente inviata da Hor
A tutt'oggi fatico tantissimo a non vivere i rapporti umani come se fossero una serie continua di attacchi da cui ci si deve difendere. Quando qualcuno mi dice qualcosa la interpreto automaticamente come una critica, un attacco, qualcosa detto per colpirmi, e cerco subito di trovare le falle in quanto detto dall'altro per difendermi, per contrattaccare. Devo fare uno sforzo notevole per riuscire a immaginarmi che l'altro magari sta semplicemente esprimendo un'opinione senza l'intento di attaccarmi, o che mi sta chiedendo cosa ne penso su un argomento perché è interessato alla mia, di opinione, cioè che non stiamo facendo una competizione, che non stiamo inscenando un qualche duello mentale, che non è in corso un conflitto in cui o si vince o si perde.
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Non so se ho capito bene, ma se sì ho lo stesso problema.
Nel mio caso, la mia educazione è stata fortemente... incasellante, diciamo. Del tipo che trasforma "Angus ha fatto X" in "Angus è X". Il che è ovviamente pericoloso, soprattutto quando si innestano sensi di colpa e vergogna associati a ciò che si è.
Ci rifletto da tempo, e credo sia un problema generale della nostra cultura, anche se ovviamente la famiglia è determinante (anche solo nel non aiutare a gestire psicologicamente la cosa).
In pratica, un atteggiamento anticipatorio alla "don't box me in" serve a evitare di attivare il mio stesso giudizio (distorto nel modo suddetto), con tutte le varie emozioni associate.
(Se il film da cui è presa la canzone non l'hai visto, te lo consiglio)
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14-08-2022, 20:41
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#3
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Banned
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 14,136
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Sei mezzo autistico devi impiegare già più tempo a capire la comunicazione in un nuovo contesto,non ti fare una colpa,o essere troppo severo..la gente a volte e proprio stronza fidati..
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14-08-2022, 21:09
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#4
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,452
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Quote:
Originariamente inviata da faria
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Per quanto riguarda le interazioni sul forum, non ho problemi per due motivi:
1. Nella comunicazione scritta intercorre del tempo tra la lettura e la scrittura, che permette anche di riflettere su quello che scrive l'altra persona e su quel si risponde e questo aiuta a disinnescare in parte il meccanismo che ho descritto. Nell'interazione verbale e diretta questo non è possibile perché i tempi sono serrati, e allora partono dei loop conflittuali.
2. Nel forum rinuncio apposta a impelagarmi in discussioni che so potrebbero farmi degenerare in atteggiamenti aggressivi. Una volta evitavo di controllarmi anche su internet e con cattivi risultati. Fìdati che se mi ci metto purtroppo posso essere molto aggressivo anche su internet.
Sulla famiglia.
Fratelli non ne ho. Con mio padre ho avuto un rapporto difficile, perché in casa non accettava il dialogo, si doveva fare tutto come diceva lui e quando si sentiva messo in discussione da noi figli aveva esplosioni di violenza e usava le mani.
Il nonno materno e quello paterno sono morti quando avevo ancora pochi anni.
Sull'autismo.
Mi sono rivolto qualche mese fa a una psicologa privata specializzata nella diagnosi dell'autismo negli adulti, con cui ho fatto una serie di sedute e dei test appositi, risultando nella fase intermedia dello spettro autistico.
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14-08-2022, 21:20
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#5
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Esperto
Qui dal: Jan 2020
Ubicazione: Atlanta
Messaggi: 14,133
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Mi ritrovo tantissimo, anche io sono cresciuto in un ambiente dove hanno sempre dominato tensioni e scontri verbali tra i miei, i miei e mio fratello e sorella maggiori.
Per questo sono cresciuto facendomi sempre i fatti miei, cercando di non fare troppo rumore e ‘non disturbare’ per non creare ulteriori casini.
Inutile dire che ora mi porto tutto dietro e mi sono reso conto tardi di come sia cresciuto male.
Cerco di evitare qualsiasi rapporto personale duraturo, anche una conversazione che duri più di qualche minuto, non so proprio come si fa.
In casa praticamente non parlo.
E purtroppo i rapporti interpersonali sono alla base del genere umano, sono fottuto.
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14-08-2022, 21:46
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#6
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Esperto
Qui dal: Apr 2010
Ubicazione: Non so
Messaggi: 1,678
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Capisco che la tua situazione familiare non ha contribuito a farti diventare un adulto sereno,una volta l'educazione dei genitori nei confronti dei figli era severa in modo esagerato,lo facevano non per male ma a modo suo credevano che facendo così aiutavano i figli a crescere forti di carattere e responsabili.
Senza rendersi conto di fare danni piuttosto.Questo modo di educare i figli gli è stato trasmesso a loro volta dai loro genitori.
A causa di questo ora ti riesce difficile interagire con gli altri e questo ti ha portato all'isolamento sociale.
Fai bene a farti aiutare da questa psicologa;però come si dice dalle mie parti,l'albero si raddrizza fin da piccolo.
I genitori a quei tempi si vergognavano a portare i bambini dai medici per pazzi,come si dice tuttora nei piccoli paesi, la paura delle critiche da parte della gente è ancora molto radicata.Ti consiglio di non rimuginarci sempre su questa situazione ormai passata non puoi farci più niente.
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15-08-2022, 00:58
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#7
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Esperto
Qui dal: Feb 2022
Ubicazione: Tomobiki
Messaggi: 1,012
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Faccio difficoltà a credere che in età adulta non si riesca a distinguere un litigio verbale da una discussione su un determinato tema. Può centrare il disturbo autistico che ti hanno diagnosticato, però io ci vedo un'altra interpretazione, cioè che all'origine di questo comportamento ci sia una profonda insicurezza. Mi spiego meglio: la discussione (ovviamente, disinteressata) in questi casi non viene vista in modo sano per quello che è, cioè un' occasione di scambio di idee e di arricchimento personale. Al contrario è vissuta, come dici tu, come una battaglia, e cosa c'è in gioco? C'è in gioco il valore di se stessi come persona; e questo perché si ritiene al fondo di valere poco e si teme che questa mancanza di valore possa essere compresa dagli interlocutori una volta caduto lo scudo delle proprie idee.
Cioè in pratica c'è la paura di non venire apprezzati se non per mezzo della propria intelligenza e per questo non si può ammettere di avere torto. Da tutto questo può scaturire una certa aggressività nella discussione.
Io comunque quello che dici di te stesso l'avevo già notato nel nostro scambio di vedute a proposito della liberalizzazione delle droghe leggere; adesso sembra che me ne dai la conferma.
Sono anche ragionevolmente certo che questo discorso su possa applicare a diversi utenti qui.
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15-08-2022, 05:19
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#8
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Banned
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 14,136
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Devo dire che a volte la sensazione di essere sminuiti l'ho pure io,però in genere e legato alle donne,con gli uomini non ho quasi mai diverbi nella società..
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15-08-2022, 09:18
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#9
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,688
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Da quando avevo 4-5 anni ho ricordi di essere trattato male,sia dalla mia famiglia con mia madre che prendeva psicofarmaci sia dagli altri bambini,perche' ero timido e magro,non credo sia successo solo a me ma col passare degli anni mi e' sempre successo che nonostante sia buono di carattere gentile e disponibile venga trattato male o in maniera maleducata,quindi ho sviluppato molta rabbia,che col tempo si e' trasformata in sfiducia e indifferenza.Oggi ragiono da cinico e dei maleducati me ne sbatto,da qualche anno ho tagliato rapporti con quasi tutte le persone che conosco ormai sono estremamente intollerante,se una persona si comporta male lascio stare sopporto,se supera un certo limite o mi trova nervoso la metto a posto in modo che se lo ricorda e non lo rifa.Non credo che tornero' mai a essere socievole o fiducioso nel prossimo pochi anni di isolamento mi hanno segnato per sempre,ma credo di avere un carattere molto piu' rigido di una persona normale,io mi ricordo ancora di sgarbi che mi hanno fatto 30 anni fa come fosse ieri,non odio ma non perdono niente.
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15-08-2022, 09:28
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#10
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,688
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Questo (insieme a molti altri problemi e limiti) ha danneggiato parecchio la mia vita sociale, perché ovviamente (e anche a ragione, direi) la gente si stufa a interagire con una persona che vive in maniera troppo polemica i rapporti e le discussioni e che interagisce costantemente con le armi in mano. È una cosa su cui ho cercato di correggermi ma con scarsi risultati, forse perché sono partito troppo tardi a farlo, e anche perché, essendo autistico, ho comunque in partenza anche grosse difficoltà a capire come funziona di per sé la comunicazione tra persone. Diciamo che sono sicuramente partito svantaggiato e poi mi sono ritrovato in un ambiente familiare sfavorevole.
Io non sono autistico ma quando parlo le mie idee le difendo e non sono per niente politically correct quindi se capita discussione bisticcio sempre,per questo preferisco stare zitto e non intervenire magari passando per ignorante,soprattutto nel clima politico che abbiamo oggi qualsiasi discussione al bar o a lavoro mi provoca un tale nervosismo che mi devo spostare o andarmene,quando sono costretto a intervenire l'interlocutore spesso dopo sta zitto e cambia discorso.
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15-08-2022, 11:07
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#11
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Principiante
Qui dal: Jun 2022
Messaggi: 38
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Eccomi, in ogni situazione sociale sono sempre in allerta e vedo ovunque attacchi personali.
Anche a me credo derivi dalla famiglia, dove un genitore ha sempre la critica o lo sfottò pronti per me e l'altro invece è uno che si sente sempre attaccato e al centro dei discorsi altrui, quindi ti lascio immaginare che mix letale per un figlio già di per se insicuro.
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15-08-2022, 11:13
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#12
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,688
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Quote:
Originariamente inviata da Whiterose_
Eccomi, in ogni situazione sociale sono sempre in allerta e vedo ovunque attacchi personali.
Anche a me credo derivi dalla famiglia, dove un genitore ha sempre la critica o lo sfottò pronti per me e l'altro invece è uno che si sente sempre attaccato e al centro dei discorsi altrui, quindi ti lascio immaginare che mix letale per un figlio già di per se insicuro.
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Io li ho zittiti con i fatti a 25 anni gli ho comprato casa che stavano messi male,dal tempo quando parlo ascoltano e non si azzardano a attaccarmi.
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15-08-2022, 12:52
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#13
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,954
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Quote:
Originariamente inviata da Hor
A tutt'oggi non ho la minima idea su come correggere questo problema, che sicuramente si ripresenterebbe nel caso (comunque miracoloso) riuscissi a instaurare nuovi rapporti umani (visto che attualmente non ne ho quasi).
È comunque qualcosa che nel corso di tanti anni ho vissuto male, e forse sempre peggio.
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Il mio contesto familiare ha qualcosa di sovrapponibile, solo che le stesse dinamiche vengono attuate per "via negationis". Se c'è un problema non davano direttamente la colpa a me ma dicevano che non era la loro. Ergo, era sempre mia o di qualche imprecisato "è andata così". Pur con una problematica attenuata rispetto alla tua, il problema ha tratti comuni e ha provocato in me la tendenza a reazioni analoghe anche se in forma meno incisiva.
La Lezione è stata qualche anno fa a un commento a un mio filmato. Anche con il senno del poi per puro caso era perfettamente leggibile come un complimento o una censura e ovviamente ho scelto la seconda reagendo male. L'interlocutore aveva tutti i motivi di mandarmi malamente al diavolo ma si è limitato a farmi notare che in realtà era un apprezzamento.
Non ho mai creduto alle conversioni sulla via di Damasco, anzi i cambiamenti sono graduali e hanno i loro tempi. E difatti la tendenza è rimasta quasi immutata. Ma quell'episodio è stato un punto di svolta; per molte piccole cose quotidiane quando sto per reagire ricordo sempre l'episodio e cerco di leggere meglio la situazione. Reagisco solo se il check mi fa propendere per l'interpretazione negativa.
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Ultima modifica di pokorny; 15-08-2022 a 12:55.
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16-08-2022, 07:26
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#14
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Anche io associo i rapporti umani ai conflitti, ma non mi sembra che derivi dalla mia famiglia, è dall'osservazione di tutto, famiglia e quel che c'è fuori che sono arrivato a questa conclusione.
Conflittuale per me però non significa che si è sempre sotto attacco, ma che si è soli contro tutti in molti sensi.
Ognuno ha i suoi interessi e questi possono andare abbastanza spesso contro i tuoi, anche tuo fratello, tua moglie, tuo figlio.
Non credo sia vera l'idea che alcuni ottimisti diffondono sul collettivismo, il collettivismo risulta utile al singolo solo fino ad un certo punto, poi anche questo può diventare un altro nemico ostile.
Io personalmente non mi sento veramente compreso da nessuno all'infuori di me stesso, altri pare abbiano sperimentato questa cosa, io no, né dentro la famiglia, né fuori, né in nessun posto perché osservo quasi sempre che i miei interessi non sono quelli dell'altro e inevitabilmente le nostre strade nella migliore delle ipotesi si separano, nella peggiore ci si scontra.
Ognuno vive nel suo mondo singolare e tanti mondi non possono coesistere e radicarsi nella realtà comune, se esiste uno l'altro soccombe, possono coesistere in potenza ma non in atto; due semi in un fazzoletto di terra possono starci, ma non due alberi.
Tu pare abbia capito che è una tua fissa, io non sono convinto nemmeno di questa cosa qua.
I rapporti umani per me sono conflittuali e il mio senso di appartenenza un po' a tutto è molto limitato fino a ridursi alla mia singolarità, solo con questa riesco ad identificarmi.
Magari è disfunzionale non fidarsi mai di nessuno e non abbassare mai abbastanza le difese, però se questo dipende dalla mia convinzione secondo la quale non c'è alcun vero motivo per cui fidarsi tanto dell'altro, visto che questo spinge spesso verso interessi che tu non condividi affatto, non credo che andrà più via, perché penso sia una cosa vera.
Sono alleato di qualcuno finché questo va nella stessa direzione, ma la certezza che qualcuno andrà nella stessa direzione che voglio io non ce l'ho e non capisco come facciano certi altri a costruirsela.
Anche con la psicoterapeuta io questa cosa non l'ho mai costruita e dubito che si riesce ad instaurare con qualcuno questa alleanza così fiduciosa quando si è arrivati a capire e pensare certe cose.
I rapporti umani li cerco, li desidero e li voglio, ma alla fiducia, all'alleanza e cose simili non ci credo, ho bisogno degli altri come magari dell'aria che respiro, ma che quest'aria mi sia amica non è vero perché se arriva una tempesta un tifone spazza via anche me. Vivo in un mondo prima umano, poi animale e poi materiale col quale sono in buona parte in conflitto perché non esiste affatto per sostenermi, questo va per conto suo.
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Ultima modifica di XL; 16-08-2022 a 12:02.
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16-08-2022, 08:12
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#15
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Banned
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 14,136
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La psicologa parlava di uscire con conoscenti che non sono amici,le donne hanno una capacità camaleontica..io non ho n anche più quelli di prima fascia,io ad un certo punto non mi fidavo più di nessuno perché percepivo ostilità,gli ultimi anni ho avuto problemi di salute 2 persone si sono interessate oltre ai familiari,non credo a tutta questa solidarietà in Italia,in ambienti di arrivisti,perfino da donne...i rapporti vanno a fedback..
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16-08-2022, 10:05
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#16
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Esperto
Qui dal: Nov 2010
Ubicazione: Dove non vorrei stare
Messaggi: 1,080
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Anche io sono cresciuto in una famiglia disfunzionale, ho vissuto in un ambiente fra tensioni e litigi..l'ultima psicologa oltre a diagnosticarmi il disturbo evitante ha detto che ho molti tratti dell'autismo...
qui va sempre peggio e non so se se ne può uscire...
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