Salve a tutti.
Come molte persone, purtroppo, mi sono ritrovato ad essere vittima di bullismo scolastico; nel mio caso specifico si parla delle Scuole Superiori.
Fortunatamente, si fa per dire, ho dovuto affrontare e convivere con una forma di bullismo verbale, senza che il problema sia mai sfociato in un qualcosa di più pericoloso.
L'aspetto davvero negativo delle mie vicende relative al tema, lo potrei riassumere con la parola "omertà", da parte sia del resto della classe che soprattutto del corpo docente che tendeva sempre a minimizzare la questione.
Diverse volte chiesi udienza per parlare con loro del problema, ma a parte qualche buffetto e nota sul registro , non presero mai iniziative per risolvere o quantomeno discutere del problema.
La dovetti risolvere io urlando in faccia alla classe tutta la mia rabbia, oltre ad alzare e stringere le mani al collo di uno di loro un giorno in palestra.
Smisero di rompermi le scatole, finalmente, al quinto anno di Liceo.
Nonostante la sfuriata, il resto della classe mi invitò alla gita dei 100 Giorni, prima degli esami.
Scoprii con mia sorpresa, che il gruppetto di bulli non era stato invitato a partecipare.
In ogni caso, le mie ferite rimasero profonde, fino ad oggi.
Il motivo per cui ho voluto condividere con voi la mia esperienza di vita legata al bullismo è per via di una notizia uscita tempo fa, dove due professioniste della Pallavolo Sudcoreana sono state allontanate dal proprio ruolo per aver compiuto atti di severo bullismo nei confronti di alcune coetanee, ai tempi del Liceo.
https://www.fanpage.it/sport/altri-sport/bullismo-e-percosse-le-gemelle-lee-espulse-dalla-nazionale-di-pallavolo-della-corea-del-sud/
Prendendo spunto da molte testimonianze che ho letto in rete, riguardo alla punibilità effettiva del bullismo qui in Italia ed in Occidente in generale, ho come la vaga impressione che questi fenomeni vengano paradossalmente valorizzati all'interno della nostra società, anche attraverso il meccanismo del "cambiamento" e della "redenzione".
A differenza dell'Oriente, dove anche a posteriori, si tende a stigmatizzare determinati comportamenti, anche se solo dopo essere stati portati alla ribalta.
Ammetto che la notizia riportata sopra mi ha molto impressionato, in senso positivo.
Sono convinto che il "cambiamento" delle persone che si sono resi protagonisti di atti deprecabili, vada comunque incentivato dalla società come un valore portante e positivo, ma non usato come scusa o scappatoia a prescindere una volta che talune persone vengono beccate con le mani nel sacco.
Va da sé che personalmente sarei molto favorevole alla linea Sudcoreana tenuta dalla Federazione di Volley locale, a maggior ragione se le scuse arrivino a tempo scaduto solo per provare a pararsi il sedere.
In sostanza.
Prima si paga.
Poi ci si scusa.
Poi la società fornisce supporto psicologico alla vittima per superare il trauma, senza dimenticare l'opportunità da conferire al bullo di cambiare per davvero.
Voi cosa ne pensate?