Datemi le vostre opinioni su questa storia.
Una ragazza si sente vessata sul lavoro da una collega, inizia a soffrire di ansia e per placarla ci dà sotto coi tagli.
Alla fine in orario lavorativo ha un attacco di panico fortissimo, sviene e si risveglia in psichiatria con diagnosi di borderline.
A quel punto lei vorrebbe dimostrare che ha subito violenza psicologica, ma con la diagnosi che le è stata affibbiata sarà difficile, non ha prove ed è la parola di una sana contro quella di una disturbata.
La sua collega le ha detto che se la denuncia sarà solo lei a rimetterci perché il borderline è una cosa che non ti viene in questo modo ma l'aveva prima ed è questo suo disturbo a farle credere di essere vessata.
La "protagonista" invece dice che prima di subire le torture stava benissimo, adesso è chiusa in casa e ha il terrore ad uscire per causa di quella e che la diagnosi è sbagliata.
Secondo voi chi ha ragione?
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