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18-09-2016, 11:47
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#1
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Principiante
Qui dal: Oct 2015
Messaggi: 19
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Secondo voi un genitore che ti dà della troia (per una gonna corta... Ma non troppo, tra l'altro) è violento?
Un genitore che più volte ti ha picchiata da bambina (facciamo anche fino ai 20 anni) è violento?
N.b.: non riesco ad avere relazioni con l'altro sesso e sono piuttosto certa della mia eterosessualità. E sono una ragazza di bell'aspetto (non strafiga), piuttosto colta (anche se l'università sta andando maluccio) e con gli altri mi comporto "bene" (forse troppo). Desolazione. Ho paura che tutti siano violenti, o comunque temo qualche forma di umiliazione... Razionalmente so benissimo che non è così!!!!!!
A me cercano da anni e anni di farmi il lavaggio del cervello: infatti, quando andavo in terapia (ero minorenne all'inizio), negavano queste cose (forse per timore di eventuali ripercussioni)... E anche tornando a casa, dicevano che ero pazza, che mi inventavo le cose... E che in realtà avrei meritato di prenderle davvero e tante, ma tante, da non scordarne mai... Per diventare una brava bambina. E così io sono cresciuta credendomi pazza e al tempo stesso ho scoperto che le altre famiglie - pur non essendo perfette, pur avendo problemi più o meno gravi - non utilizzano l violenza che usano i miei (e che uso io, sul piano psicologico quantomeno ... Provoco molto anche se ho più di 20 anni... )
Attualmente... Se la prendono col mio gatto domestico, è la mia bambola voodoo. Se rovina la casa (es. divano), minacciano di ucciderlo o comunque lo trattano male in modo tale che ringhi e soffi e io a mia volta minaccio di farla finita.
Che bel quadretto.
Sono cresciuta con l'idea che questa educazione fosse giusta. Io stessa mi picchiavo da sola e ho iniziato (e mai smesso del tutto) di tagliarmi, di desiderare il suicidio... Sin da quando ero piccola.
Non riesco a far pace con questa famiglia, che nonostante gli avvertimenti della mia allora psicologa, se ne fotte e mi maltratta (ma pure tra loro non è che vadano d'accordo).
Ogni giorno penso al suicidio, ma non lo attuerò mai.
Terribile.
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Ultima modifica di Trix; 18-09-2016 a 11:51.
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18-09-2016, 11:50
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#2
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Esperto
Qui dal: Aug 2016
Messaggi: 2,263
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Mi dispiace molto Trix, la tua situazione è terribile. Non hai nessuno che possa ospitarti? Io sarei già scappato.
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18-09-2016, 12:04
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#3
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 659
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Se le tue non sono domande retoriche, la risposta è sì.
Non perdere la lucidità, sembri una persona razionale e sicuramente hai solo bisogno di cambiare ambiente per sbocciare e lasciarti alle spalle quelle tue paure e questo circolo di violenza familiare. Per il momento non permettergli di rovinarti la vita più di quanto non abbiano già fatto; resta a casa il minimo, concentrati sullo studio e sull'università, se puoi trovati un lavoretto part-time (puoi fare richiesta anche in università di solito). Cerca di uscirne presto, presto.
Quote:
non utilizzano l violenza che usano i miei (e che uso io, sul piano psicologico quantomeno ... Provoco molto anche se ho più di 20 anni...
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Non diventare come loro
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18-09-2016, 12:16
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#4
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,398
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quella è una famiglia 'malata' , prima te ne distacchi è meglio è
cerca di costruirti una tua indipendenza , se riesci a trovare un lavoro con cui mantenerti è meglio se stai studiando cerca di finire gli studi per poi andartene, tutta la terapia non serve a molto se non si tagliano i fili ...
molte famiglie sono la causa dei ns. problemi, anche se non tutte sono violente allo stesso modo
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18-09-2016, 13:12
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#5
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Banned
Qui dal: Jun 2016
Messaggi: 626
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Ovviamente non ammetteranno mai, davanti a estranei, ciò che ti fanno e ti hanno fatto perchè rischiano parecchio. Ti sono capitati dei pessimi genitori, ma non sei costretta a rimanere con loro per sempre. Non cedere, non aggiungere altro male a quello che subisci. Fatti forza.
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18-09-2016, 13:31
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#6
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 7,883
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Fanno impazzire genitori cosi'.
Ma e' piu' tua mamma o papa'?
A me mia mamma violenta, in qualche modo anche se piuomeno la situazione non cambia, un uomo violento mi farebbe piu' paura in se'.
Cioe' probabilmente con mia madre controbatto ed e' la fine.
Che la tua famiglia non e' nomale lo si vede dal comportamento col gatto (ma se lo trattano male non in relazione a qualcosa di specifico fatto o non proporzionato al malfatto io minaccerei di denunciarli)
E non farti male, perche' la tentazione capisco sia quella, ma aggrava solo i problemi, i tuoi problemi (perche' a loro se son violenti non dan molto credito a ste robe e anzi aumentano la tua immagine di "pazza"), e' un punirsi per avere una famiglia di m., quando semmai dovesti coccolarti e cercare di darti le sane attenzioni che da loro non hai.
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Ultima modifica di cancellato2824; 18-09-2016 a 19:15.
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18-09-2016, 13:48
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#7
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Esperto
Qui dal: Jun 2016
Ubicazione: Roma
Messaggi: 1,239
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Non ho una situazione estrema come la tua ma so bene che è difficile avere dei genitori che letteralmente ti tarpano le ali,creandoti mille complessi io se sono asociale e diffidente nei confronti dell' altro sesso è tutto merito loro,cerca di trovarti un lavoro e di cambiare aria!
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18-09-2016, 14:00
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#8
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Esperto
Qui dal: Jul 2015
Ubicazione: torino
Messaggi: 756
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Se ti picchiano fino ai 20 anni qualcosa non va con loro. Purtroppo i genitori non ce li scegliamo e generalmente è colpa loro se cresciamo chiusi,timidi depressi. Ti dico solo una cosa trovati un lavoro e vai a vivere da sola e finalmente sarai libera buona fortuna, e non ti arrendere mai, piuttosto che pensare al suicidio pensa in fare cose assurde che possano cambiarti la vita in meglio.
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18-09-2016, 14:05
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#9
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 10,892
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dipende tantissimo da chi incomincia per primo...
io lo vedo con mio fratello che provoca spesso mio padre dal nulla.. e io non me la sento di appoggiarlo in questi casi
dici tu stessa di provocarli, o sbaglio?
la soluzione è ignorare, ammutolirsi, non fiatare in loro presenza..... se non la smetteranno del tutto quanto meno ridurranno assai..
se hai una camera tutta per te prova a chiederti a chiave
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18-09-2016, 17:19
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#10
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da Trix
Secondo voi un genitore che ti dà della troia (per una gonna corta... Ma non troppo, tra l'altro) è violento?
Un genitore che più volte ti ha picchiata da bambina (facciamo anche fino ai 20 anni) è violento?
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Sì, e idiota pure. Scappa appena puoi.
Quote:
Originariamente inviata da Ansiaboy
dipende tantissimo da chi incomincia per primo...
io lo vedo con mio fratello che provoca spesso mio padre dal nulla.. e io non me la sento di appoggiarlo in questi casi
dici tu stessa di provocarli, o sbaglio?
la soluzione è ignorare, ammutolirsi, non fiatare in loro presenza..... se non la smetteranno del tutto quanto meno ridurranno assai..
se hai una camera tutta per te prova a chiederti a chiave
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Sì, certo, mettersi una gonna corta è provocare
Se farà come dici tu finirà che non la faranno più uscire se non con un burka.
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18-09-2016, 17:51
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#11
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 995
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Non posso che unirmi al coro del buon senso di chi dice di cercare aiuto e iniziare a prepararti una strategia per prendere le distanze. Può essere difficile troncare un rapporto anche quando è solo negativo, ma superata la soglia di tollerabilità (e da quel che leggo questa soglia è bella che sorpassata di parecchio) non rimane nessuna opzione alternativa.
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18-09-2016, 18:19
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#12
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Principiante
Qui dal: Oct 2015
Messaggi: 19
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NON QUOTATEMI, grazie
Vi ringrazio per ciò che avete detto. Però il problema è che sono una persona davvero asociale, o meglio: ho delle amiche, ma non amano uscire molto (invece fosse per me io uscirei spesso e volentieri...ma mica a spendere 10/20/30 euro di ingresso nei posti tutte le sere eh, anche solo a sentire musica gratis o a bermi un drink normalmente) e poi spesso alcune di loro mi considerano ruota di scorta o comunque hanno anche altri giri oltre a me, hanno quasi tutte un ragazzo.
Io nulla di questo, ho solo conoscenze superficiali e tanta solitudine.
Capita di non uscire di casa per giorni e giorni.
Sono praticamente al primo anno fuoricorso e me ne vergogno. Perché sono una studentessa brillante, non un genio, ma una che ha parecchie potenzialità.
Forse dovrei cominciare da qui, dallo studio, recuperando gli 8 esami che mi mancano e la tesi.
Ma al tempo stesso tutta questa solitudine forzata (sì, mi definisco asociale...Ma è stato tutto forzato), questo odio riversato contro di me da anni e questa indifferenza da parte delle mie amicizie/conoscenze non mi invoglia ad andare avanti.
So che sembra una scusa... Del resto, il mio studio e il mio futuro professionale non deve certo dipendere da quanto mi vuole bene la gente a cui io tengo.
Eppure mi sento così bloccata. Mi spiego meglio: mi sveglio la mattina e penso "Dovrei studiare...Ma che senso ha vivere? Studiare per poi trovare un lavoro per poi condurre una vita fatta di solitudine, di rifiuto e di indifferenza?"
E così, non studio. Oppure riassumo tutto (4 di questi 8 esami sono già stati riassunti, preparati, magari non benissimo, ma il materiale è quasi tutto pronto... Non è che ho cazzeggiato in questi mesi, davvero mi metto a far le cose... Ma poi le lascio a metà, specie se mi sento completamente fuori dal mondo, estraniata e sola, o se vengo attaccata dai miei) e poi non riesco a studiare, "non ho la testa". Mi tornano in mente immagini di violenza fisica e psicologica del passato, episodi di solitudine forzata (i miei mi vietavano di andare alle feste di compleanno di certa gente, se non era "di buona famiglia"...Ora non parlo con nessuno del mio paese, chissà perché)...Ma non solo quando studio, ma quasi sempre.
Ah, l'aggravante è che studio psicologica, quindi è facile che riemergano certi eventi.
Da una parte mi sento portata a studiare psicologia, ho un'esperienza di terapia lunga molti anni (rispetto alla mia giovane età) e sono piuttosto empatica... Dall'altra è da 6 mesi che non riesco a dare esami. Ed è da 6 mesi che la violenza a casa è aumentata (per motivi vari, indipendenti da me...diciamo, stress) e che sono sola (avevo tentato di organizzare una vacanza, ma alla fine ognuna si era organizzata con altre amiche e/o con fidanzato).
E mia madre mi sfotte dicendomi "Sei così bella e nessuno ti vuole... Sicuramente sei lesbica repressa... Beh, c'è da dire che non hai molto seno... Ah, poi sei pazza... Rimarrai zitella probabilmente"
NON QUOTATEMI, grazie
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Ultima modifica di Trix; 18-09-2016 a 18:23.
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18-09-2016, 18:33
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#13
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Messaggi: 1,176
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Quote:
Originariamente inviata da Trix
A me cercano da anni e anni di farmi il lavaggio del cervello: infatti, quando andavo in terapia (ero minorenne all'inizio), negavano queste cose (forse per timore di eventuali ripercussioni)... E anche tornando a casa, dicevano che ero pazza, che mi inventavo le cose... E così io sono cresciuta credendomi pazza ...
Non riesco a far pace con questa famiglia, che nonostante gli avvertimenti della mia allora psicologa, se ne fotte e mi maltratta
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Ti credo perchè è possibile quello che denunci.Anch'io come scritto in svariati post,ho sempre vissuto in una famiglia che mi ha maltrattato.Nonostante gli psicologi abbiano cercato di far capire ai miei genitori che sbagliavano,loro sono rimasti sempre convinti che io sia una pazza e loro dei poveri genitori sventurati a ritrovarsi una figlia ingrata e bugiarda.Si sono sempre rifiutati di mettersi almeno in discussione.Ti fanno dubitare delle tue sensazioni e di ciò che vedi con i tuoi occhi.Parti dal presupposto che se un figlio denuncia uno stato di disagio c'è di fatto qualcosa che non va e se il figlio accusa i genitori,quanto meno,anche nell'ipotesi che il figlio sia un delirante,i genitori dovrebbero cercare loro di spontanea volontà un confronto con lui per capire cosa non va e cosa lo fa stare male,per cercare insieme una soluzione.Se si oppongono a te e non ti vogliono stare a sentire,si stanno difendendo e stanno dalla parte del torto.Mia madre da ragazzina mi ha fatto morire congelato un gattino di pochi mesi nella cuccia buttandolo in garage perchè non ancora vaccinato.Ci tenevo molto a quel gatto,me l'aveva regalato una mia amica che mi aveva detto di tenerlo in più possibile al caldo.Capitò di essere invitata ad una festa di un'altra mia amica e lasciai il gattino a mia madre,le chiese per piacere di averne cura e tenerlo in casa.Lei alzò gli occhi al cielo,non lo sopportava,portava malattie secondo lei.In realtà mia madre non ha mai sopportato nè prestato attenzione (e con lei mio padre) alle cose che avevo care.Quando tornai,la sera dopo,non vidi il gatto,lei non mi disse nulla,"non l'aveva controllato".In realtà l'aveva messo in una gabbietta senza copertura nel garage esterno a casa.Era morto congelato e quando lo vidi rimasi scioccata.Naturalmente i miei mi dissero che ero esagerata e che quel gatto sarebbe morto comunque,perchè era troppo piccolo (aveva due mesi e gli altri gatti della cucciolata della mia amica erano sopravvissuti tutti).Così è sempre stato,avevo un gioco che mi piaceva e allora mio padre capendolo me lo prendeva e lo regalava senza chiedermi nulla all'amica che mi veniva a trovare a casa.Ricevevo botte e sfottò alle elementari e i miei alle mie denunce mi dissero che ero io che evidentemente facevo qualcosa che li induceva a comportarmi così.Hanno sempre sminuito,sconfermato e tutt'ora a più di 30 anni,mi fanno il lavaggio del cervello tutto il giorno dicendomi che "dico cazz.te",che vado in giro "a dire cazzate a tutti".Se dico che mi picchiavano,mi dicono "e chi non è stato picchiato",se dico che mi hanno preso i pattini che avevo a cuore per darli via ad una poverella che chiedeva i soldi,mi dicono che tutta sta passione con questi pattini non l'hanno mai vista(Ci andavo tutti i pomeriggi con una mia compagna di classe,tanto che mia madre ci diceva di non correre che ci facevamo male e ora nega l'esistenza di quei pomeriggi).Ora che sto molto male,e che spesso ho episodi depressivi,mi urlano appresso e mi sono ostili peggio di prima.Quando mi sento male dopo giornate passate in modo disumano dato il mio disagio,mia madre corre alla finestra per chiuderla perchè se no i vicini sentono e si vergogna.Quando è arrivata settimane fa l'autombulanza a prendermi per un malore nella notte,(avevo tanto di quel freddo e tremavo che mi hanno messo la coperta termica e mi hanno sollevato con la barella portandomi sin dentro l'autombulanza perchè non avevo forze per stare in piedi)mi hanno detto nonostante non riuscissi più a sollevarmi da terra che ero solo una cretina e che dovevo lasciare lavorare la gente per casi seri.Dopo una giornata in ospedale,una domenica,passata senza mangiare e senza bere,debole e sofferente,mi hanno rimproverato perchè avevo rovinato la domenica a mia sorella che se l'era dovuta passare sola con mio cognato.Non hanno pietà e te ne racconterei tante altre.So cosa vuol dire essere maltrattati,io lo sono anche ora.L'assenza loro di fronte al mio stare così male è grave e me l'hanno confermato tutti gli psicologi che li hanno anche visti anche in seduta.Non tengono a me,alla mia salute e se ora che sto bloccata sul letto da tutto un giorno,chiedessi a mia madre "per piacere accompagnami a fare un giro perchè mi sto sentendo male",non lo farebbe,perchè non ne ha voglia.Mio padre solo mi ha "accontentato una volta".Se dico che rischio di ammalarmi,che ho bisogno di una mano,mi dicono che se muoio almeno non soffro più,che tanto "non era quello che volevo?".Sono molto freddi,crudeli,assenti, ostili.Fa male,ma se senti e vedi certi atteggiamenti ripetuti e che ti vanno a nuocere,non avere dubbi e fidati di te stessa.Tu sei importante e meriti rispetto e amore,anche nel caso sbagliassi in qualche cosa.Ti potrebbero dire in cosa hai sbagliato e perchè e confrontarsi con te,ascoltando quello che hai da dire.Ma se in modo abituale e senza un perchè ti stanno sempre a criticare senza prendere mai in considerazione i tuoi sfoghi,se non ti sostengono screditandoti,non dandoti validità e non rispettando le cose che hai a cuore,non farti troppe domande nè scrupoli e non cercare di cambiarli o vederli in un altro modo,se vedi da tempo che sono così e che nonostante l'intervento di persone terze come gli psicologi,non si smuovono dalla loro posizione,fai di tutto per cambiare aria e andartene.Trova alleati fuori di lì.Rivolgiti a qualche associazione anche gratuita.Io pensa che quest'estate mi sono rivolta per disperazione ad un'associazione per violenza sulle donne.Mi hanno accolto e mi hanno ascoltata.Non ero esagerata,mi fanno violenza,anche se hanno 70 anni,e fanno male lo stesso se non di più,visto che sto in una condizione di estrema vulnerabilità e invece di darmi supporto,mi danno giù.Cerca persone fuori di lì e creati al più presto una rete di contatti e di affetti alternativa a loro.
Leggo dal post qui sotto che studi e sei brava,ecco lo studio ti può salvare.Studia fuori di casa,esci e cerca gente.Cerca di volgere al positivo l'energia che impieghi a soffrire per loro.Trasformala in energia da investire per la costruzione del tuo progetto di vita,del tuo futuro.Un consiglio che ti do e di non parlare dei tuoi piani e desideri con loro,non cercare approvazione,cerca di diventare sempre più autonoma.
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Ultima modifica di Stella89; 18-09-2016 a 19:05.
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18-09-2016, 18:38
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#14
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 659
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Dovresti immaginare il tuo futuro diversamente: se riesci a liberarti dal peso opprimente di chi ti blocca a terra, non ci sono motivi per cui non potrai poi spiccare il volo. Ti definisci asociale eppure tu stessa senti di non esserlo, o meglio di esserlo forzatamente: a maggior ragione, allora, puoi immaginare un futuro differente e che somigli di più alla vera te.
Tu lo sai che ripartire dallo studio è proprio quello che andrebbe fatto: non ti mancano molti esami, hai già alcune materie con i riassunti pronti, potresti riuscire a fare in fretta. E procedere spedita non farebbe altro che aiutarti, devi lottare per emanciparti il prima possibile e riuscire ad allontanarti da quell'ambiente che ti sta facendo tanto male.
Si capisce chiaramente che puoi dare molto, che sei una studentessa potenzialmente brillante. E puoi dimostrarlo e poi trovare un futuro più consono alle tue necessità e ai tuoi meriti, un futuro in cui non sarai sola e in cui non avrai qualcuno che ti tarpa le ali e che, forse, è solo invidioso della tua bella giovinezza.
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18-09-2016, 21:50
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#15
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 10,892
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Sì, e idiota pure. Scappa appena puoi.
Sì, certo, mettersi una gonna corta è provocare
Se farà come dici tu finirà che non la faranno più uscire se non con un burka.
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il troia per la gonna corta non ci ho minimamente dato conto
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19-09-2016, 00:34
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#16
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Principiante
Qui dal: Oct 2015
Messaggi: 19
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Quote:
Originariamente inviata da Ansiaboy
il troia per la gonna corta non ci ho minimamente dato conto
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Sisi avevo capito...
provoco non nel vestiario, ma se mi sento dire che sono una troia allora inizio a ricordargli che è grazie al loro sessismo che temo qualsiasi contatto con un uomo e che mia madre deve tacere a proposito della mia singletudine perché lei pure ha contribuito! E la solita storia "L'abito non fa il monaco"...
So che dovrei far finta di niente, ma non riesco... Provo troppa rabbia
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19-09-2016, 01:32
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#17
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Principiante
Qui dal: Oct 2015
Messaggi: 19
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Quote:
Originariamente inviata da Incenso
Ok. Ma questa violenza, diventando innegabile, sfacciata, e quindi ponendo te inequivocabilmente dalla parte della ragione, ti rende via via più ignorante: catturando tutta la tua attenzione sulla sua presenza ti porta su un piano di giudizio sempre più elementare dove alla fine possiedi l'automatismo di un sensore, sempre più sensibile, sempre più veloce e preciso nel rispondere alle provocazioni. È così che la questione più importante, per te, diventa semplicemente C'è stata violenza oppure no? Questo è ciò che giungi a ignorare.
Allora devi assumerti il rischio di trarre conoscenza dalla violenza che ricevi, innanzitutto non accettandola come tale.
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Vorrei conoscere i rapporti umani rispettosi...e...lo ammetto...affettuosi
Non riesco ad abbracciare la gente, anche chi ho "quasi amato" o semplicemente chi mi ha aiutato in questa vita...Quanto occasioni perse per i miei blocchi... Vorrei imparare ad amare ed essere amata... Questo mi distrugge... Che senso ha vivere? Studiare, lavorare e poi... Passare le giornate davanti a un computer e sentirsi insultare in lontananza...
NON QUOTATE, please
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19-09-2016, 10:20
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#18
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 659
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19-09-2016, 11:09
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#19
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,398
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devi studiare per te stessa, anche per uscire da questa situazione
sono abbastanza sicuro che riuscirai a superare i tuoi 'blocchi' ed ad essere amata come meriti, certo la psicoterapia e poi l'incontro con un ragazzo giusto (cioè che si prenda cura di te) sarà di aiuto
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19-09-2016, 11:20
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#20
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Intermedio
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: Napoli
Messaggi: 275
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Ammetto che non riuscirei a darti dei validi consigli data l'evidente complessità della tua situazione, che non potrei comprendere a pieno.
Ti dico solo che leggendo i tuoi post mi auguro che tu possa trovare il modo di uscire da tutto questo, se devi andartene di li allora vai e lavora pian piano su te stessa e sul tuo futuro.
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