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Vecchio 23-05-2016, 13:39   #21
Esperto
L'avatar di Weltschmerz
 

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Originariamente inviata da ~~~ Visualizza il messaggio
Siamo sicuri? Non è che invece vorresti creare dei piccoli asinelli di cartapesta?
Sicurissimi quando c'è qualche imprevisto sbrocco o/e evito.
Finché non ci lavoro su con la psico preferisco tenere le cose così come sono.
Vecchio 23-05-2016, 13:39   #22
Banned
 

ma io in realtà direi che nasco intorpidito (o lo divento in tenera età) e ciò diventa una delle cause della scelta di un certo stile di 'vita'. Poi ovviamente una separazione continua dalla realtà circostante, il frequentare solo raramente persone al di fuori della famiglia, qualche effetto sicuramente lo crea quando si finisce poi per dover interagire costruttivamente con l'esterno.
Anche se sono effetti più esteriori, spesso relativi più a capacità o sensazioni materiali (stare 10 - 15 ore davanti al pc, non uscire, vita sedentaria, agiscono prima di tutto sulla salute fisica), oppure di abilità e abitudini sociali che non si consolidano, non tanto di motivazione in senso lato.
Posso fare anche una vita monotona e solitaria e riuscire a portare a termine un determinato progetto.
Cioè io credo che il problema stia in profondità, in qualche punto del cervello, che porta sempre a distrazioni, abbandoni, indolenze varie, lo stile di vita sta un po' in mezzo, abitua e disabitua a certi comportamenti e schemi mentali, ma ci sono input problematici a monte.
Carenza di affetto, impossibilità di vivere la propria sessualità?
Non so, non tutti quelli che si lasciano andare a questo tipo di vita non hanno persone che gli vogliono bene, mentre sul discorso della sessualità, non so fino a che punto determina quest'apatia e scoraggiamento. Dopo una certà età gli stimoli sono minori e ce ne si può fare una ragione, se si parla di sessualità in senso stretto. I
l problema è la paura di rimanere soli, il bisogno di creare rapporti che abbiano una prospettiva di stabilità.
Non poter esprimere con altre persone le proprie pulsioni sicuramente, determinando tensioni non soddisfatte, lascia sensazioni un po' deprimenti, ma a me sembrano situazioni temporanee e vedo possibilità di compensazioni di certe mancanze che posso arginare abbastanza i relativi effetti negativi, quindi per me quell'aspetto non rappresenterebbe la cosa più angosciante.
Boh, tra le opzioni presentate nel post iniziale, forse sceglierei 'trovare Dio', non in senso religioso, ma in senso metaforico, e a seguire la capacità di amare, più che l'amore che arriva dall'alto.

Ho scritto un po' di fretta, spero si capisca; è ora di pranzo, si va a mangiare.
Vecchio 23-05-2016, 14:30   #23
Banned
 

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Originariamente inviata da Semifobico Visualizza il messaggio
La cosa paradossale e che in realta se soddisfassimo quelle mancanze avremmo più forza anche per portare avanti attività costruttive. Di fatto la forza creativa di costruire è racchiusa nel sesso. Se si crea per superare le carenze sessuali e affettive, prima o poi,come dici tu, si arriva al crollo.

Ps: La tua frase in firma è più che mai vera...
Personalmente la forza sento anche di averla, varie di queste attività costruttive le sto portando avanti nonostante tutto (riuscissi ad includere lo studio in esse sarebbe un gran passo avanti).
Più che altro è che non traggo soddisfazione alcuna, o molto poca, da questo.
Sento che sarebbe necessario avere una solida base su cui poggiare perché questo avvenga. Un substrato composto proprio dalla serenità di poter vivere quella mia dimensione affettiva ed esprimerla, senza dovermene preoccupare o avvertire la mancanza.
In quella situazione allora, forse, riuscirei a realizzare la condizione della mia firma e trovare una direzione definita verso cui rivolgere i miei sforzi.
Mi sarebbe possibile ricercare un senso da dare alle mie scelte perché le condizioni essenziali affinché la mia persona possa farlo con la giusta consapevolezza sono soddisfatte.
In assenza della possibilità di soddisfare questi miei bisogni primari, nell'impossibilità di poter esprimere la parte più intima ed umana di me stesso, il resto mi pare secondario ed accessorio al mio benessere.
Più che di avere bisogno di forza, ciò che mi pesa è questa sensazione di essere costretto a doverne avere costantemente, per tirare avanti.
Vorrei la possibilità di potermi fermare ogni tanto e trovare una serenità legata alla mia persona, che non dipenda dal "fare" per ottenere dei risultati. Non dover essere forte per stare bene, in tale contesto
Ora se mi fermo invece avverto solo il rischio di sprofondare perché mi manca questo terreno solido sotto i piedi; mi sento costretto a non poter riprendere fiato.

Per carenza di affetto comunque mi riferisco a tutta la dimensione affettiva in senso ampio (o parti di essa, per quel che mi riguarda).
Non parlo nello specifico di una relazione d'amore con un'altra persona - seppure questa sia chiaramente considerata e di peso notevole.
Intendo il poter poggiare sulla sensazione di affetto trasmessa dai genitori, l'avere legami di amicizia in cui questo si avverte chiaramente, la serenità nel potersi sentire degni di riceverne da altri, la capacità di esternare il proprio ed il vederlo accetatto dai destinatari, il sentire di poter vivere la propria sfera sessuale senza esser costretti a sublimarla, il trovare una persona con cui potersi interamente mettere a nudo e venire accettati ed il poter ricambiare.
Tutto ciò mi sembra necessario affinché si possa vivere una vita in cui ci si può dedicare anche al costruire qualcosa, senza sentirsi costretti a farlo nella rinuncia ad una parte di sé

Ultima modifica di The_Sleeper; 23-05-2016 a 14:57.
Ringraziamenti da
cancellato16760 (23-05-2016)
Vecchio 23-05-2016, 14:42   #24
Esperto
L'avatar di Onizuka
 

Abbastanza, è tutto troppo piatto e uguale ed alla fine la routine comincia a stare sempre più stretta. Sempre davanti agli schermi, giorno dopo giorno.
Vecchio 23-05-2016, 15:22   #25
Principiante
 

che tipo di piaceri immediati?
Vecchio 23-05-2016, 15:57   #26
Esperto
L'avatar di Sn0w
 

Allora la risposta alla tua domanda è molto soggettiva.
Per quanto mi riguarda, lavorando e non essendo una persona caratterialmente passiva non mi sento un peso per gli altri o comunque un soggetto incapace. Anzi diversamente da molti normaloni, la mia parola ha un valore, rispetto gli impegni che mi prendo e penso di fare le mie cose o in genere sul lavoro, mediamente "sopra la media". Sono un perfezionista e non mi piace lasciare le cose al caso. Forse un pò maniaco nell'avere la situazione sotto controllo, ma dipende dai punta di vista
Poi c'è il discorso dell'opportunismo, ma questo è un'altra cosa.

Quindi instupidito direi proprio di no...visto che molte persone normalone tendono ad avere una bassa attenzione, essere disordinate, fare le cose come viene e forse badare maggiormente a ciò che vi fornisce una soddisfazione immediata.

Sul lato vita privata, arrivano i problemi. La vita monastica che facciamo in molti ci preclude molti piaceri della vita rispetto ai normaloni. Ma non per questo mi sento così tanto instupidito. Anzi per certi versi mi sento più temprato e granitico rispetto alla media, perchè conduco una vita come tanti ma con privazioni che per altri potrebbero essere inaccettabili mentre per me fà poca differenza ormai. Io posso resistere da solo in qualsiasi condizione, posso affrontare un problema senza aver l'assillo di dover chiedere ad altri, quindi in genere si ha una visione della vita incentrata maggiormente su sè stessi e su come sopravvivere, ottenere il massimo con il minimo sforzo, sopravvivere ecc ecc.

Magari sarà una visione egoistica ma dipende poi da persona a persona...visto che la maggior parte dei normaloni in caso di bisogno sparisce all'istante e pensa solo ai fatti propri. Un fobico che conosce la solitudine e che trova finalmente una persona da amare e proteggere, non penso che si comporti nello stesso modo, sostanzialmente perchè la sua storia fatta di solitudine gli impone di dover difendere quello che gli è caro.

Quindi per me il fobico che tenta di uscire dalla sua situazione, ha dalla sua un modo di fare genuino perchè privo di esperienza sociale, vuoi impacciato o goffo, ma pur sempre naturale.
Mentre il normalone ha spesso un comportamento artefatto dall'esperienza, che si basa su atteggiamenti standard che ha conosciuto nel tempo ed imposti dalla società...insomma è mosso dall'apparenza più che dall'essere, fà e si comporta come richiesto dalla società ma poi non conosce a fondo se stesso.

Ultima modifica di Sn0w; 23-05-2016 a 16:02.
Vecchio 23-05-2016, 18:23   #27
Banned
 

Ho passato molti anni in isolamento e questo mi ha causato molto probabilmente dei deficit in qualche ambito, ho sempre titubanza nel relazionarmi e non prendo mai iniziative nel lavoro o nel sociale in genere.. Adesso comunque sono molto più attiva e propositiva e mi sento più stimolata, ma quando stai tanto tempo senza vedere nessuno e senza nessuno obiettivo è come se finissi per annullarti e scomparire, non sai nemmeno tu chi sei e ti chiudi sempre più nell'angolino ad alienarti a questo tipo di vita. Ci vuole proprio una spinta enorme e un enorme motivazione per uscirne, per quanto riguarda me ero arrivata a un punto di non ritorno, se non facevo qualcosa morivo e basta. Quindi dopo il fattaccio mi son detta o vai a sto raduno o continui a sentirti un pezzo di carne senz'anima
Ringraziamenti da
cancellato14257 (23-05-2016), cancellato16021 (23-05-2016)
Vecchio 23-05-2016, 19:21   #28
Banned
 

No, per fortuna dal punto di vista della motivazione ho fatto dei passi avanti e anche nella costanza a impegnarmi...ovviamente ci sono ancora dei lati caratteriali da migliorare... però non ho modo di lamentarmi di come passo il mio tempo.
Vecchio 23-05-2016, 20:35   #29
Esperto
L'avatar di IO&EVELYN
 

ai voglia. ma la cosa peggiore è che non mi sento vivo, non sento scorrere sangue nelle vene. sono come parzialmente morto.
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