Aggiungo...
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Originariamente inviata da Labocania
D'altronde cosa sono io? Una personalità caratterizzato da tutti i difetti creati una istruzione da autodidatta; nozioni e conoscenze disordinate asimmetriche, prive di basi solide, di sistematicità che mi hanno permesso di rendere sempre più vasto il terreno di coltura del senso di ignoranza e di esaurire ogni riserva dell'illusione.
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A me non mi sembra una cosa da poco che tu sia riuscito a trovare tempo e forza per dedicarti ai tuoi interessi culturali... Anche a me piacerebbe approfondire molti argomenti, ma stancato dallo "studio obbligato" (e molto noioso) dell'università, nel mio tempo libero metto la mente in stand-by e mi dedico a cose che la impegnano poco (un esempio a caso: scrivere qui sul forum
).
Poi penso in generale ci siano 2 vie per autovalutarsi:
1) Una è personalissima e si rapporta alle nostre aspettative personali
2) L'altra è rapportata all'aspettativa che la società, e in particolare le persone a noi care, hanno di noi.
(A seconda poi di quanto ci tieniamo a essere inseriti nella società, la prima via è dipendente dalla seconda. Per una persona che se ne fregherebbe completamente le 2 vie sono compeltamente scisse.)
Nel tuo caso posso capire che tu, di fronte alla società, ti senta inadeguato perchè svolgi una professione non gratificante e per nulla invidiata... ma dal punto di vista personale ripeto: non mi sembra una cosa da tutti aver compiuto gli studi che hai svolto da autodidatta motivato dal tuo solo interesse...
Io, come ho scritto, preferisco non darmi nessun bilancio definitivo. Ma un bilancio "
provvisorio" posso darmelo, e credo sia opposto al tuo:
1) Rapportato all'aspettativa altrui: direi che è buono. Finchè studio all'uni nessuno ha da ridire, anzi... molti tendono a vedere gli studenti universitari come dei "privilegiati".
2) Rapportato alla mia aspettativa: per ora mi sento un
grandissimo mediocre. All'interno del recinto degli "studi obbligati" ho sempre fatto il mio dovere con buoni risultati. Ma all'esterno sia come interessi personali, ma ancor più come esperienze, il vuoto.
Vedremo come evolverà...