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16-02-2012, 13:30
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#21
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 13,555
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Quote:
Originariamente inviata da Ravanello
L'uomo ha dei limiti per natura, altrimenti saremmo onnipotenti.
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dicevo che, una persona fobica, rischia seriamente di non essere obiettiva dei propri limiti, e creda di non poter fare delle cose, per non costringersi a doverle fare.
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16-02-2012, 13:30
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#22
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,230
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Quote:
Originariamente inviata da lauretum
o una autogiustificazione, o un nuovo limite
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Sono conti che uno deve fare solo con se stesso, questi. I limiti comunque li hanno tutti, ci si può continuare a sbatterci contro e deprimersi o accettarli. Nel secondo caso non è detto che accettarli significhi rassegnarsi, ossia cercare di migliorarsi e superarli.
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16-02-2012, 13:34
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#23
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 13,555
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Quote:
Originariamente inviata da Moonwatcher
Sono conti che uno deve fare solo con se stesso, questi. I limiti comunque li hanno tutti, ci si può continuare a sbatterci contro e deprimersi o accettarli. Nel secondo caso non è detto che accettarli significhi rassegnarsi, ossia cercare di migliorarsi e superarli.
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beh, hai detto sbatterci contro E DEPRIMERSI..
quindi si dà per scontato che l'accettarli sia un respiro di sollievo.
da lì il mio dubbio, non per polemica, ma per riflessione costruttiva
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16-02-2012, 13:38
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#24
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Esperto
Qui dal: Jan 2012
Messaggi: 2,561
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Quote:
Originariamente inviata da lauretum
dicevo che, una persona fobica, rischia seriamente di non essere obiettiva dei propri limiti, e creda di non poter fare delle cose, per non costringersi a doverle fare.
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Ah ok, ora ho capito, prima no.
Sì c'è anche quel pericolo che tu dici, ma forse in quel caso si tratta ancora di aversi posto dei limiti sbagliati.
Come facciamo a sapere quando siamo nel giusto? Mmmh non so, bella domanda. Forse quando siamo sereni così?
Poi quoto Moonwatcher.
Mi viene in mente il gabbiano Jonathan Livingston.
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Ultima modifica di Ravanello; 16-02-2012 a 13:40.
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16-02-2012, 13:50
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#25
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,230
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Quote:
Originariamente inviata da lauretum
dicevo che, una persona fobica, rischia seriamente di non essere obiettiva dei propri limiti, e creda di non poter fare delle cose, per non costringersi a doverle fare.
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Certo, l'autoinganno è sempre dietro l'angolo, però io credo che salvo uno abbia dei seri scompensi neurali, possa sempre guardare dentro se stesso e stabilire cosa non può oggettivamente fare (tipo volare) e cosa invece può fare ma non riesce perché ne ha paura (tipo andare ad una festa). Fatto questo ci sono due alternative: non tener conto delle proprie emozioni oppure ascoltarle. Sicuramente la prima non fa bene da nessun punto di vista. Inoltre medita su questo: quale dei due è un autoinganno, dopo tutto?
Quote:
Originariamente inviata da lauretum
beh, hai detto sbatterci contro E DEPRIMERSI..
quindi si dà per scontato che l'accettarli sia un respiro di sollievo.
da lì il mio dubbio, non per polemica, ma per riflessione costruttiva
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Sì, a mio avviso accettare con piena consapevolezza i propri limiti dà sollievo, oltre ad essere l'apripista per il miglioramento.
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16-02-2012, 13:54
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#26
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 13,555
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Quote:
Originariamente inviata da Moonwatcher
quale dei due è un autoinganno, dopo tutto?
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non ho capito le due opzioni.
comunque per me l'autoinganno è quello di dire a sè stessi che non si è in grado di fare una cosa che in realtà è oggettivamente fattibile, quindi sto bene così, accetto il mio limite e non chiedo altro dalla vita.
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16-02-2012, 14:05
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#27
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Banned
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: all'inferno... o giù di lì
Messaggi: 3,775
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Quote:
Originariamente inviata da lauretum
non ho capito le due opzioni.
comunque per me l'autoinganno è quello di dire a sè stessi che non si è in grado di fare una cosa che in realtà è oggettivamente fattibile, quindi sto bene così, accetto il mio limite e non chiedo altro dalla vita.
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Anche convincersi di superare un ostacolo più alto di noi è un autoinganno...
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16-02-2012, 14:06
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#28
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,353
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Quote:
Originariamente inviata da Ravanello
Mi viene in mente il gabbiano Jonathan Livingston.
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gran bel libro, mi mette un pò d'ansia con tutte quelle virate e quelle picchiate però il concetto di quel libro è condivisibile, provare a tirare fuori il meglio da sè indipendentemente da ciò che fanno o pensano gli altri gabbiani dello stormo
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16-02-2012, 14:06
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#29
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 13,555
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Quote:
Originariamente inviata da maury25
Anche convincersi di superare un ostacolo più alto di noi è un autoinganno...
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si è vero, ma non è meglio fallire tentando, che non tentare?
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16-02-2012, 14:08
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#30
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,353
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Quote:
Originariamente inviata da maury25
Anche convincersi di superare un ostacolo più alto di noi è un autoinganno...
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quoto, e aggiungo che spesso con la "scusa" di non essere in grado di scalare una montagna non si sale nemmeno un gradino.....
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16-02-2012, 14:10
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#31
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
Ubicazione: Milano
Messaggi: 571
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Quote:
Originariamente inviata da lauretum
dicevo che, una persona fobica, rischia seriamente di non essere obiettiva dei propri limiti, e creda di non poter fare delle cose, per non costringersi a doverle fare.
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penso che quel che hai detto sia vero... purtroppo se una cosa và fatta presto o tardi bisogna farla, se no si và in stallo e si stà male (tipo me)
personalmente mi sento una fallita, forse ho ancora qualche possibilità di riprendermi, ma di sicuro varrò sempre meno degli altri della mia generazione ho un diploma inutile, ho seguito un'inclinazione naturale e ho cercato di prendere una laurea inutile, ho fatto i primi 2 anni con profitto, al terzo, vuoi per un rifiuto, vuoi perchè un amico si trasferì altrove e vuoi perchè i prof mi insultarono brutalmente ad un esame (ma tanto, cose pesanti che benchè uno faccia schifo non si dovrebbero mai dire) quindi son fuoricorso da 3 anni e ho smesso di fare l'unica cosa che mi riusciva e che mi serve per passare l'ultimo esame. ricapitolando: non sò cosa fare, non sò come farlo, non riuscirò a dare l'esame e mio padre di sicuro urlerà e mi riempirà di botte
e non vedo per me alcun futuro...
sicuramente poteva andarmi peggio... ma il fatto che devo ancora prendere la prima laurea, quando c'è gente che conosco che stà prendendo la seconda lo reputo un fallimento osceno >.<
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16-02-2012, 14:14
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#32
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Banned
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: all'inferno... o giù di lì
Messaggi: 3,775
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Quote:
Originariamente inviata da lauretum
si è vero, ma non è meglio fallire tentando, che non tentare?
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Dipende dai punti di vista. Tendenzialmente è meglio vivere di rimorso che di rimpianto, tuttavia non esiste una legge universale che determini cosa sia giusto o sbagliato. Diciamo che una persona decide in base a cosa gli conviene maggiormente.
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16-02-2012, 14:16
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#33
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Esperto
Qui dal: Feb 2012
Messaggi: 2,002
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si mi ritentgo fallito
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16-02-2012, 14:17
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#34
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Banned
Qui dal: Oct 2010
Messaggi: 8,236
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mai trovato un lavoro nel mio campo
mai trovato u lavoro che non mi avessero trovato gli altri
sono un emerito fallito
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16-02-2012, 14:24
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#35
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,230
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Quote:
Originariamente inviata da lauretum
si è vero, ma non è meglio fallire tentando, che non tentare?
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No, è meglio riuscire.
Scherzi a parte il punto è che quando uno si definisce "fallito", "nullità" o altre cose simili, significa che ha dei pensieri assolutistici e doverizzanti. Da qui viene il malessere emotivo, che mi sembra il punto della questione, e che non dipende o dipende in minima parte da riuscire o meno in qualcosa (ché in taluni casi se ci fate caso non è nemmeno chiaro in cosa si voglia riuscire).
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16-02-2012, 14:38
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#36
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Principiante
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Un luogo che non esiste in questo mondo
Messaggi: 58
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Da parte mia, mi considero fallita in linea generale, ma per quanto concerne la sfera strettamente mentale-emotiva sono molto fiera di aver raggiunto un certo equilibrio. Non mi ritengo un essere superiore, ci mancherebbe altro... semmai un essere evoluto; peccato che questa evoluzione abbia coinvolto quasi esclusivamente solo la sfera intima. Quindi in pratica sono promossa in teoria e bocciata in pratica.
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16-02-2012, 14:39
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#37
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,353
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Quote:
Originariamente inviata da Tabula Rasa
sicuramente poteva andarmi peggio... ma il fatto che devo ancora prendere la prima laurea, quando c'è gente che conosco che stà prendendo la seconda lo reputo un fallimento osceno >.<
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ma questa "gente che conosci" perchè dovrebbe interessarti? cosa ti spinge a confrontarti sul piano scolastico con sti qui?
a quante lauree si vince? otto?
io lo sostengo da sempre, i confronti sono il male....anche perchè tu conosci tutto di te stessa, ma molto poco di sta gente qui, non sai che pensa veramente, se siano buone o cattive persone, se soffrono dentro o se sono forti, insomma sai che forse pigliano 2 lauree -_- (disse il saggio..embe?)
ma fregatene, guarda a te stessa e non essere troppo severa...
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16-02-2012, 14:52
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#38
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
Ubicazione: Milano
Messaggi: 571
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Quote:
Originariamente inviata da Inosservato
ma questa "gente che conosci" perchè dovrebbe interessarti? cosa ti spinge a confrontarti sul piano scolastico con sti qui?
a quante lauree si vince? otto?
io lo sostengo da sempre, i confronti sono il male....anche perchè tu conosci tutto di te stessa, ma molto poco di sta gente qui, non sai che pensa veramente, se siano buone o cattive persone, se soffrono dentro o se sono forti, insomma sai che forse pigliano 2 lauree -_- (disse il saggio..embe?)
ma fregatene, guarda a te stessa e non essere troppo severa...
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dovrebbe interessarmi perchè una volta ci ero amica prima di vergognarmi di me e di sentire che se ne vergognavano anche loro >.<
si vince a 2 lauree per seconda laurea intendo il biennio specialistico...
che i confronti son il male è vero, ma non si può fare a meno di esser confrontati da altri e di confrontare i propri risultati con quelli altrui...
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16-02-2012, 15:42
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#39
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Avanzato
Qui dal: Aug 2010
Messaggi: 317
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Mi rifiuto di autocommiserare la mia esistenza! Ancora!
Ho fatto quello che ho fatto, ho studiato ciò che ho studiato, ho fatto le mie scelte, ne pago le conseguenze!Alcune volte ho giocato bene le mie carte, altre volte meno.
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16-02-2012, 17:13
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#40
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Principiante
Qui dal: Feb 2012
Messaggi: 43
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
Dev'essere un senso assoluto di fallimento a tenermi desto e a rendermi scomodo il letto stanotte.
Mi sento un fallito perché faccio un lavoro del cavolo, malpagato e comprensivo di turni spesso alienanti. Svolgo un lavoro del cavolo perché ho un curriculum del cavolo e non ho alcuna voglia di sottopormi alla noia di lunghe ricerche, moduli da compilare e soprattutto non desidero proprio sostenere colloqui di lavoro! La pena delle esperienze passate non desidero certo che si rivitalizzi; penso alle estenuanti ripetizioni di dati, mansioni svolte, nomi di aziende, capacità professionali, la necessità di inventare ambizioni che non avevo, di auspicare il raggiungimento di obiettivi che non sentivo appartenermi, di formulare frasi che non tradissero le mi reali opinioni sulle mie capacità professionali e personali, la ricerca di parole che colmassero le lacune del mio magro curriculum...
Non sono nulla: uno studente universitario, un idraulico, un muratore, un meccanico, un impiegato statale, un agente di polizia, un insegnate, un musicista, un artista, un erudito, un professore. Il mio titolo di studio recita ragioniere programmatore : niente di più estraneo alla mia natura, eppure esso l'unica qualifica che mi rappresenti agli occhi del mondo, l'unico mio appellativo riconosciuto, l'unica qualifica adoperabile nel mondo del lavoro.
D'altronde cosa sono io? Una personalità caratterizzato da tutti i difetti creati una istruzione da autodidatta; nozioni e conoscenze disordinate asimmetriche, prive di basi solide, di sistematicità che mi hanno permesso di rendere sempre più vasto il terreno di coltura del senso di ignoranza e di esaurire ogni riserva dell'illusione.
Riassumendo: privo di un titolo di studio notevole, di un lavoro invidiabile, di una qualche realizzazione rappresentativa, di aspetti biografici degni di stima, all'età di (quasi) 26 anni, sento di incarnare un concetto perfetto di fallimento.
Voi che bilancio avete del vostro operato?
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nessuno è un fallito, soprattutto adesso ,che con questa crisi assurada nessuno riesce a trovare almento un lavoro, figurati uno decente!
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