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Originariamente inviata da Mau_2
io penso che il dolore porti ad una maturazione...
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Sono perfettamente in accordo con quest'affermazione...come, correttamente, qualcuno sosteneva: << Progress demands sacrifice. >>.
Maturare, a livello caratteriale, a mio parere lo si potrebbe paragonare al seguire un allenamento in palestra...per poter conquistare certe, particolari, abilità è indispensabile l'allenamento, la fatica, la perseveranza...quindi, tutto sommato, sofferenza.
Non è mai piacevole faticare...ma, a volte, lo si fa in previsione della ricompensa che, dallo sforzo compiuto, presumibilmente scaturirà.
Nel caso specifico, riguardante i sociofobici, essi non hanno, certamente, deciso di dover sopportare quello che, ogni giorno, devono tollerare ma...non metto in dubbio che, proprio grazie alla malattia, abbiano sviluppato alcune doti interessanti ed utili.
Notavo, ad esempio, che buona parte degli utenti di questo forum sembrano essere persone non poco sagge...avranno i loro 25-30 anni, ma sembrano dimostrare una maturità che nemmeno molti sessantenni hanno.
Anche il Buddha diceva: <<La vita è sofferenza.>>.
Esiste anche un libro (...che notai, qualche settimana fa, in una grande libreria...) il cui titolo è "Il dono della depressione"...e, se non ricordo male, era imperniato proprio sul suddetto concetto.
Non tutto il male viene per nuocere...