Convivere con la malattia è una doccia fredda su ciò che crediamo ci venga dato per scontato, quando invece si prende solo in prestito, ogni giorno.
E ogni giorno, proprio come il camminare seminudi a gennaio
o decidere che si, magari a cena un barattolo intero di nutella quasi quasi ci sta bene, usiamo il nostro corpo sul filo del rasoio che ci separa dal dover risanare il debito o meno, ancora per un po'.
Ovvio la malattia colpisce anche i salutisti, inevitabilmente, ma questo non deve certo rincuorare chi il barattolo di nutella se lo mangia sul serio... eh... si, ne so qualcosa...
Personalmente ho avuto la febbre a 41 nel 2010 0 2011. In quello stato l'idea di distendermi senza far nulla mi terrorizzava. Praticamente a pezzi, mi ostinavo a non dormire e stare davanti alla tv, facendo una zapping costante e autoipnotico voluto solo come mezzo per far trascorrere il tempo mentre il corpo combatteva l'infezione e ogni tot lo aiutavo con le medicine.
Durante la malattia seria non riesco a stare fermo ma i pensieri sono straordinariamente lucidi e consapevoli di quello che sta accadendo.
E' bene tenerlo a mente sempre, se si è saggi.
La si può vivere come una esperienza istruttiva.