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Vecchio 25-06-2015, 19:39   #1
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Penso che ciò che fa davvero la differenza tra un timido ed una persona sociale andando a trovare l origine profonda Sia questa. Non è che il timido non vuole socializzare o ha questa gran paura di farlo, non sempre almeno come nel mio caso, se mi forza sai potrei socializzare ed essere in apparenza tranquillosskmo , ciò che cambia è che se uno percepisce la gente come tutto sommato negativa, fatta di persone pronte a giudicati, non hai voglia di socializzare, che tu sappia farlo o meno, che tu sia fobico o meno.
Questo diciamo è secondo me l aspetto comune ad introversi timidi e fobici veri (una piccolissima parte secondo me).
Invece l estroverso non è che abbia capacità sociali superiori, come pensa la gente (tipica frase "quello manca di ABILITÀ SOCIALI), no, l estroverso socializza spontaneamente perché vede le persone come positive, utili, sa di poter contare su di loro Se ha bisogno, e quindi HA PIACERE nel socializzare. OVVIAMENTE traendo piacere da una attività là Si fa spesso e si diventa molto molto più bravi di uno che non la pratica mai.
Quindi non è il comportamento estro o intro ad essere determinato geneticamente o forse da qualche esperienza lontana del passato
Ringraziamenti da
nullo (26-06-2015)
Vecchio 25-06-2015, 20:02   #2
Esperto
L'avatar di Ninfee
 

Boh, non sono pienamente d'accordo.
Certo, io essendo molto insicura temo abbastanza il giudizio degli altri... ma non è solo questo che mi frena. Anche io avrei piacere nel socializzare, però non ci riesco proprio! Non ho effettivamente abilità sociali. Non so da dove cominciare per rompere il ghiaccio. In mezzo a gente che non conosco sono impacciata, non mi sento a mio agio e quindi non riesco a dire granché. Ma non perché vedo tutti in modo negativo, come nemici.
Vecchio 25-06-2015, 20:11   #3
Banned
 

Non sono d'accordo col pensiero del post di apertura.
Per me si può anche avere desiderio di socializzare e, nonostante questo, non sapere come effettivamente fare; la paura del giudizio o del rifiuto può essere un fattore, ma non necessariamente l'unico.

Del resto esistono fobici che riescono a socializzare pur sentendone un enorme peso; non riconoscerlo significa semplificare un po' troppo.
Vecchio 25-06-2015, 20:15   #4
Banned
 

Più che nemici, rivali.

E' anche giusto così, però.
Alla base della nostra società c'è una forte competitività, che viene trasmessa ai bambini e ragazzini a scuola e tramite le pressioni dei genitori. E' quindi normale vedere gli altri come rivali, come persone con cui competere, cercando di fidarsi il giusto, perché la possibilità che te lo mettano in culo con la sabbia c'è sempre.
I giudici son chiaramente i terzi, che giudicheranno la competizione fra noi ed i nostri rivali.

Funziona per tutti così. Solo che noi siamo come la squadra sfigata che arriva ultima in Serie A, tipo l'Ancona del 2004 o l'ultimo Parma.
La viviamo pure male sta cosa, quindi.
Ringraziamenti da
GreySkies (25-06-2015)
Vecchio 25-06-2015, 20:23   #5
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da PazzoGlabroKK Visualizza il messaggio
Più che nemici, rivali.

E' anche giusto così, però.
Alla base della nostra società c'è una forte competitività, che viene trasmessa ai bambini e ragazzini a scuola e tramite le pressioni dei genitori. E' quindi normale vedere gli altri come rivali, come persone con cui competere, cercando di fidarsi il giusto, perché la possibilità che te lo mettano in culo con la sabbia c'è sempre.
Quoto questo.
Personalmente, una volta che ho preso coscienza di questi meccanismi sono molto migliorato nel disinteresse al giudizio altrui... che è diventato praticamente totale, se i terzi in questione sono perfetti estranei che non mi possono recare alcun danno o beneficio... discorso diverso coi miei amici, ma quelli me li scelgo; e durante la conoscenza fidarsi il giusto è un buon concetto.
Vecchio 25-06-2015, 20:53   #6
Esperto
L'avatar di Milo
 

Bè ma è vero nella maggior parte dei casi le persone sono nemici e giudici
Vecchio 25-06-2015, 21:40   #7
Esperto
L'avatar di Keith
 

io non le vedo come giudici, ma come nemici sicuramente, sono uno attaccabile facilmente: non ho un fisico possente, non guardo negli occhi, sono mite..è facile che si pongano con aggressività nei miei confronti.
In giro non vedo tutti questi estroversi sinceramente e neanche punto ad esserlo, mi basterebbe essere normale, ribattere a tono alle prepotenze, guardare negli occhi..solo questo, il minimo sindacale
Vecchio 26-06-2015, 08:31   #8
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da PazzoGlabroKK Visualizza il messaggio
Più che nemici, rivali.

E' anche giusto così, però.
Alla base della nostra società c'è una forte competitività, che viene trasmessa ai bambini e ragazzini a scuola e tramite le pressioni dei genitori. E' quindi normale vedere gli altri come rivali, come persone con cui competere, cercando di fidarsi il giusto, perché la possibilità che te lo mettano in culo con la sabbia c'è sempre.
I giudici son chiaramente i terzi, che giudicheranno la competizione fra noi ed i nostri rivali.

Funziona per tutti così. Solo che noi siamo come la squadra sfigata che arriva ultima in Serie A, tipo l'Ancona del 2004 o l'ultimo Parma.
La viviamo pure male sta cosa, quindi.
Mi sembra di essere uno di quei santoni
Ma questo pensiero è disfunzionale perché appoggia i valori del sé come legittimi in ogni situazione e tempo.
Se ciò che dicessi fosse vero, la società sarebbe molto più divisa di quanto non sia. Non esisterebbe il sistema di tassazione, per esempio.
Vecchio 26-06-2015, 09:55   #9
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

Quote:
Originariamente inviata da Fluviale
Ma questo pensiero è disfunzionale perché appoggia i valori del sé come legittimi in ogni situazione e tempo.
Ancora con la questione funzionale/disfunzionale.
Ho già spiegato più volte che se non si ha già a monte una direzione relativa stabilita da preferenze e valori, funzionale/disfunzionale non significano più nulla.

Certo il fine giustifica i mezzi, e si può valutare se i mezzi sono funzionali per un certo fine, ma che il fine stesso sia funzionale o disfunzionale non significa proprio nulla!
Ci vorrebbe comunque poi un altro fine per giustificarlo come mezzo e questo di nuovo non si potrebbe valutare come funzionale o disfunzionale...

Se anche una persona volesse sterminare un tipo di individuo ad esempio, non saprei dire cosa significa affermare che questa sua intenzione, preferenza, desiderio sia disfunzionale. Al limite può capitare che non sia condiviso da altre persone, ma che significa che è disfunzionale? Se è questo quel che desidera davvero questa persona, è disfunzionale rispetto a cosa?

Potrei non condividere questa intenzione e desiderio e potrei anche cercare di impedirglielo in vari modi (visto che non condivido questa cosa qua) ma che sia disfunzionale questa sua preferenza o realizzazione (non ancora in atto) che significa?

Questa persona vuole andare in questa direzione qua, io non voglio che ci riesca... Qua non è che si può parlare di funzionale e disfunzionale, ci sono le mie intenzioni e le sue, e vanno semplicemente in conflitto.

Cosa si realizzerà effettivamente? Non si sa ancora, si è in lotta e qualcuno poi soccomberà quando queste preferenze, desideri ed intenzioni vanno in conflitto, ma che quelle di qualche persona o animale siano disfunzionali non so che significa.

Io sinceramente tutta questa armonia nel mondo non la osservo, chi volesse trovare scopi universali e condivisi in natura si sbaglia di grosso per me.
Tutto è basato su un equilibrio che è frutto di rapporti di forze e conflitti tra specie, individui e generi sessuali. Le intenzioni e gli scopi delle persone vanno in direzioni diverse, dallo scontro e dai negoziati poi ognuno riesce a realizzare qualcosa, qualcuno molto, altri poco e niente.


Ma che le intenzioni di qualcuno siano disfunzionali, che so anche quelle di un Hitler o di qualche altra persona condannata dalla morale pubblica dominante non so che significa.
Io più onestamente affermo solo che gli sono contro a certe persone e certe loro realizzazioni, mettere in mezzo questo giochetto del funzionale/disfunzionale rispetto ai fini e alle loro preferenze non lo riconosco. Anche là dove ho più potere e vinco io magari.

Che succede quando qualcuno vuol fare cose che a certi altri non stanno proprio bene?

Lo si mena (con Hitler questo è successo), o lo si cerca di costringere con certi altri tipi di forza e di potere a farlo desistere... Se si si riesce... Ed è così sempre, che tu sia Gandhi o Martin Luther King o qualsiasi altro tipo di persona non vedo che la storia ci abbia insegnato qualcosa di diverso.

Ma noi e l'altro in termini di "legittimità" delle nostre preferenze e valori siamo sullo stesso piano.

Le volontà e le intenzioni delle persone perciò vanno semplicemente in conflitto... E cos'è poi che regola questo conflitto? La forza e il potere di qualsiasi tipo: statale, militare, familiare, persuasivo, carismatico, economico...
Chi vince in questa lotta sosterrà che le sue intenzioni erano "più funzionali", io però tolgo di mezzo questo discorso qua e invece dico solo che era la sua forza che risultava maggiore in termini di potere e mezzi in quel momento, questo è tutto. Se c'è un conflitto per forza di cose le intezioni di qualcuno (o magari anche di tutti i contendenti nei casi di equilibrio tra forze) dovranno essere frustrate.

C'è chi vince e c'è chi perde, e ci sono anche situazioni in cui perdono tutti, ma che le intenzioni dei perdenti, quelli che non sono riusciti a realizzarle, siano disfunzionali, non so che significa. Si affermi solo che non si realizzano o hanno poche probabilità di realizzarsi, questo in fin dei conti potrebbe dirsi vero.

Ultima modifica di XL; 26-06-2015 a 10:23.
Vecchio 26-06-2015, 10:27   #10
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Quote:
Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
Ancora con la questione funzionale/disfunzionale.
Ho già spiegato più volte che se non si ha già a monte una direzione relativa stabilita da preferenze e valori, funzionale/disfunzionale non significano più nulla.

Certo il fine giustifica i mezzi, e si può valutare se i mezzi sono funzionali per un certo fine, ma che il fine stesso sia funzionale o disfunzionale non significa proprio nulla!
Ci vorrebbe comunque poi un altro fine per giustificarlo come mezzo e questo di nuovo non si potrebbe valutare come funzionale o disfunzionale...

Se anche una persona volesse sterminare un tipo di individuo ad esempio, non saprei dire cosa significa affermare che questa sua intenzione, preferenza, desiderio sia disfunzionale. Al limite può capitare che non sia condiviso da altre persone, ma che significa che è disfunzionale? Se è questo quel che desidera davvero questa persona, è disfunzionale rispetto a cosa?

Potrei non condividere questa intenzione e desiderio e potrei anche cercare di impedirglielo in vari modi (visto che non condivido questa cosa qua) ma che sia disfunzionale questa sua preferenza o realizzazione (non ancora in atto) che significa?

Questa persona vuole andare in questa direzione qua, io non voglio che ci riesca... Qua non è che si può parlare di funzionale e disfunzionale, ci sono le mie intenzioni e le sue, e vanno semplicemente in conflitto.

Cosa si realizzerà effettivamente? Non si sa ancora, si è in lotta e qualcuno poi soccomberà quando queste preferenze, desideri ed intenzioni vanno in conflitto, ma che quelle di qualche persona o animale siano disfunzionali non so che significa.

Io sinceramente tutta questa armonia nel mondo non la osservo, chi volesse trovare scopi universali e condivisi in natura si sbaglia di grosso per me.
Tutto è basato su un equilibrio che è frutto di rapporti di forze e conflitti tra specie, individui e generi sessuali. Le intenzioni e gli scopi delle persone vanno in direzioni diverse, dallo scontro e dai negoziati poi ognuno riesce a realizzare qualcosa, qualcuno molto, altri poco e niente.


Ma che le intenzioni di qualcuno siano disfunzionali, che so anche quelle di un Hitler o di qualche altra persona condannata dalla morale pubblica dominante non so che significa.
Io più onestamente affermo solo che gli sono contro a certe persone e certe loro realizzazioni, mettere in mezzo questo giochetto del funzionale/disfunzionale rispetto ai fini e alle loro preferenze non lo riconosco. Anche là dove ho più potere e vinco io magari.

Che succede quando qualcuno vuol fare cose che a certi altri non stanno proprio bene?

Lo si mena (con Hitler questo è successo), o lo si cerca di costringere con certi altri tipi di forza e di potere a farlo desistere... Se si si riesce... Ed è così sempre, che tu sia Gandhi o Martin Luther King o qualsiasi altro tipo di persona non vedo che la storia ci abbia insegnato qualcosa di diverso.

Ma noi e l'altro in termini di "legittimità" delle nostre preferenze e valori siamo sullo stesso piano.

Le volontà e le intenzioni delle persone perciò vanno semplicemente in conflitto... E cos'è poi che regola questo conflitto? La forza e il potere di qualsiasi tipo: statale, militare, familiare, persuasivo, carismatico, economico...
Chi vince in questa lotta sosterrà che le sue intenzioni erano "più funzionali", io però tolgo di mezzo questo discorso qua e invece dico solo che era la sua forza che risultava maggiore in termini di potere e mezzi in quel momento, questo è tutto. Se c'è un conflitto per forza di cose ci sarà un conflitto e le intezioni di qualcuno (o magari anche di entrambi) dovranno essere frustrate.

C'è chi vince e c'è chi perde, e ci sono anche situazioni in cui perdono tutti, ma che le intenzioni dei perdenti, quelli che non sono riusciti a realizzarle, siano disfunzionali, non so che significa. Si affermi solo che non si realizzano o hanno poche probabilità di realizzarsi, questo in fin dei conti potrebbe dirsi vero.
Disfunzionale è ciò che crea malessere senza che ce ne sia il bisogno. Il conflitto crea malessere, se perpetuato in ogni situazione e non limitato a casi in cui esso ha come unico risultato la fine sicura di un altro conflitto.

Poi se vogliamo stare male e legittimare la nostra condizione di malessere, il discorso è diverso...

Comunque, per farti un esempio, la relativa pace in Europa sarebbe un sogno se non fossero stati messi in secondo piano questi istinti di sopraffazione e competizione. E la relativa pace in Europa non è una bazzecola.
Vecchio 26-06-2015, 11:06   #11
Avanzato
 

Li vedo spesso come giudici spietati ma il motivo e' che sono io il giudice piu' esigente verso me stessa..quindi la mia mente crede che anche gli altri lo siano..
Nemici solo casi rari
mi viene in mente una canzone che dice:
" non ci sono nemici
ci son solo infelici"
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