Svers0

Che noia i complottisti.

Kitsune

Il giornale di Monza scrive che è stato contagiato in reparto
http://giornaledimonza.it/notizie-cr...billo-reparto/
In svizzera a Febbraio è morto un ragazzino di 12 anni sempre per morbillo questo però era vaccinato, conta poco quando ti curi per la leucemia dovresti stare in isolamento.
Io penso proprio sia una battaglia mediatica tra i genitori e l'ospedale, vediamo se i genitori saltano fuori a dire la loro

Svers0

Non vaccinatevi, tanto la popolazione mondiale aumenterà a dismisura, qualche morto in più non guasta.

silenzio

Chissà se esiste un vaccino contro l'atrofia cerebrale...

An.dream

Ma infatti il vaccino devono farlo i parenti che stanno intorno al malato...
Se tutti si vaccinano il morbillo non si diffonde, è quello il punto.
In ospedale di infezioni se ne prendono a palate - così come te le prenderesti fuori - ma con meno probabilità.
Se mi prendo il morbillo in ospedale mica è colpa dell'ospedale (che fa di tutto affinché non avvenga).

silenzio

Intanto alla fine sono stati costretti a smentire questa fandonia da sciacalli, roba di chi non si ferma davanti a nulla pur di fare i propri interessi.

Bimbo morto, medico:no contagio fratelli.

"I fratellini non c'entrano nulla con il morbillo" che ieri ha stroncato la vita del bambino malato di leucemia ricoverato all'ospedale San Gerardo di Monza. Lo ha detto il professor Andrea Biondi, primario della clinica pediatrica del San Gerardo. "I fratellini - ha spiegato - hanno avuto il morbillo in un secondo momento". Il problema è invece la mancanza dell'immunità di gregge. "Se viene meno - ha detto - le persone e i bambini più deboli possono pagare un prezzo più alto".
Fonte: Rainews.it
Collegamento diretto alla pagina: http://www.rainews.it/dl/rainews/art...20d8027fe.html

Ciononostante l'impudenza del medico ancora lo spinge a insistere su questa assurda teoria secondo la quale è colpa del "gregge" (molto indicativa questa parola, per definire il popolo) se il bambino ha contratto il virus, non dell'ospedale, che invece ha evidentemente dei buchi, anzi, degli SQUARCI nel sistema di protezione dei pazienti dalle malattie infettive.
Ormai in ospeale ci si va per ammalarsi, non più per guarire.
Ma dopotutto non è un problema per la "Sanità" pubblica, basta dare sempre tutta la colpa a qualcun'altro, gli untori del nuovo millennio che spargono virus mortali rischiando di causare lo sterminio dell'Umanità solo perchè hanno deciso che la potestà del loro stesso corpo è un sacrosanto diritto del singolo e non della comunità.
Nazionalsocialismo alla ricossa! Camerata si torna in trincea!!!

An.dream

Ma gli sciacalli saranno i giornalisti infatti...

@silenzio: non so in che mondo vivi tu, ma l'ospedale non è una struttura di massima sicurezza. In ospedale vengono rispettate norme igieniche atte a limitare la diffusione di malattie, stai certo che è molto più probabile prendere il morbillo nel mondo esterno, dove queste norme igieniche non esistono. Quel bambino il morbillo se lo poteva prendere anche fuori, o anche prendersi una banale influenza e morire per quello. Scenario di certo più probabile.
A quanto pare per te l'ospedale deve essere una struttura in cui rinchiudere un bambino immunodepresso senza fargli vedere i genitori. Per i medici per fortuna no; preferirebbero che tutti si vaccinassero in modo da non dover correre questi rischi e permettere ai genitori di vedere il proprio bimbo indossando una semplice mascherina.
Se poi non credi all'immunità di gregge e ti attacchi all'etimologia di una parola, davvero non so che dirti...

silenzio

Gli ospedali sono ricettacoli di batteri, invece, tra i più resistenti che si conoscano, non è un caso che molti pazienti abbiano contratto malattie tipo lo stafilococco aureo e altri simpatici patogeni come questi mentre erano sotto operazione, infettati proprio nelle sale operatorie dove più di qualunque altro ambiente dovrebbe essere garantita la massima sterilità.

Troppi tagli alla Sanità hanno compromesso la sicurezza dei locali, insieme naturalmente a una miriade di altri problemi, soprattutto sol controllo e la pulizia degli ambienti ove si preparano i pasti e dove si dovrebbe sterilizzare l'attrezzatura medico-sanitaria. E questo non me lo sto inventando.

Balto

Che poi codi vive sia chi sarebbe selezionato dalla natura, che chi per ovvie ragioni non reggerebe a lungo. Sarebbe da stabilire una legge dove la prima cura per una persona è la natura, se si passa quella allora giù di cure di of i sorta

"Inviato dal mio smartphone utilizzando la mia volontà"

Svers0

http://www.focus.it/scienza/salute/v...nita-di-gregge

An.dream

D'accordo sul fatto che le infezioni da batteri resistenti siano più frequenti in ospedale, ma che colpa ne ha l'ospedale se i batteri non sono fessi e a furia di usare certi antibiotici ne diventano resistenti?
Dimentichi che chi sta in ospedale è spesso più debole a livello immunitario, pertanto più suscettibile ad eventuali infezioni. Il personale sanitario sano, invece, non mi pare si ammali così di frequente.
D'accordo pure sui tagli alla Sanità (dove appunto la Sanità non ha colpe...), ma l'ospedale resta comunque il migliore dei luoghi dove fare procedure invasive. Prova a metterti un catetere a casa tua, se ti becchi solo uno Stafilococco è già un miracolo.
Ripeto che in ospedale le norme igieniche e di sterilizzazione ci sono, i tassi di infezioni intraospedalieri sono notevolmente più bassi rispetto a 50 anni fa, ma tu vivi nell'utopia e se salvi 999 persone su 1000 non ti basta e ci troverai comunque del marcio; tra l'altro, se vuoi un ospedale completamente asettico, di' ai batteri di smetterla di cercare di sopravvivere, magari ti ascoltano e debelliamo la resistenza batterica.

Svers0

silenzio

Questa da dove l'hai estrapolata? Chi avrebbe diagnosticato la malattia e con che criterio avrebbe collegato il morbillo alla malattia?

Svers0

Non vorrei fare il complottista ma stasera mi è venuto a mente che i miei problemi psicologici sono iniziati dopo che per tanti anni ho fatto uso di un vaccino per la febbre da fieno, magari è solo una coincidenza.