Nel 2007 pubblicai un racconto (ormai rimosso) di una vacanza di 10 giorni a Cancun con un mio amico e due suoi amici che io a malapena conoscevo di vista.
Fu un punto cruciale per me, un "all-in" "o la va o la spacca".
Ero isolato da ormai 5-6 anni. Volevo riconquistare i miei rapporti e farmi una rete sociale,mi illusi che quella era un occasione più unica che rara.
Come andò?.....fu una tragedia.
Non mi aspettavo l'immaturità dei ragazzi e quel tipo di vacanza (andare oltreoceano per spaccarsi nei locali a bere alcool e dormire sulla spiaggia). Questa cosa forse l.avrei potuta accettare a casa ma una vacanza buttata così mi fece talmente imbestialire che non aprii bocca per tutta la settimana. Non vedevo l'ora che finisse quell'incubo.
Questi erano il niente assoluto....nessun interesse, curiosità,stupore per un nuovo posto....nulla.
Da allora ovviamente le mie illusioni di poter integrarmi nella loro comitiva si svanirono...tornai a casa e mi isolai da loro ancora di più anche se poi i sensi di colpa di un'occasione persa venivano a galla piano piano.
Ora uno di questi ( il più coglione di tutti) dopo tutti questi anni è felicemente sposato, dipendente statale da "posto fisso"ben remunerato insieme a sua moglie e due splendidi bambini. Insomma...quello che la famiglia standard desiderebbe.
Ancora mi chiedo come sia possibile. Un tizio che è stato bravissimo a mantersi gli amici (gruppetto di 9-10 persone) ma che oltre a loro non conosce nessuno,non ha rapporti perché (giustamente) viene considerato un coglione da occhi esterni.
Si noi siamo messi peggio...va beh mica lo nascondo e nemmeno pretendo di avere questi risultati,ma mi chiedo che uno così possa aver avuto successo nel campo lavorativo,sentimentale e delle amicizie