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04-09-2016, 12:18
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#1
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Esperto
Qui dal: Dec 2015
Messaggi: 1,455
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Ultima modifica di Locharb; 13-11-2016 a 01:43.
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04-09-2016, 12:19
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#2
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Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 3,825
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Beh si è un po' l'acqua calda... se uno vuole dirla con termini psicologici è "desensibilizzazione".
Però anche se uscivo tutti i giorni per me non è mai arrivato questo
Quote:
Originariamente inviata da Locharb
al punto di non avere problemi a stare in mezzo alla gente
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04-09-2016, 12:34
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#3
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Esperto
Qui dal: Apr 2009
Ubicazione: Provincia di Torino
Messaggi: 6,235
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Più si sta in casa e più la situazione peggiora, secondo me.
Ma non è detto che basti uscire per migliorarla
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04-09-2016, 12:34
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#4
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Messaggi: 12,323
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Beh magari può avere un effetto terapeutico a breve termine per chi non fosse abituato a uscire, ma di per sé se bastasse esporsi passivamente alla gente per farsi passare l'ansia il forum sarebbe spopolato
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04-09-2016, 12:49
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#5
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Esperto
Qui dal: Apr 2009
Ubicazione: Provincia di Torino
Messaggi: 6,235
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Quote:
Originariamente inviata da VUCHAN94
Beh magari può avere un effetto terapeutico a breve termine per chi non fosse abituato a uscire, ma di per sé se bastasse esporsi passivamente alla gente per farsi passare l'ansia il forum sarebbe spopolato
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Se esci e hai la fs tenderai a reinterpretare tutti gli avvenimenti in chiave negativa e probabilmente ti sentirai sempre peggio..se non si interviene prima sui pensieri disfunzionali uscire di casa può essere addirittura controproducente in alcuni casi, secondo me.
Anche non uscire però è controproducente..si entra in un circolo vizioso dal quale è difficile uscire
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04-09-2016, 13:27
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#6
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Esperto
Qui dal: Aug 2016
Ubicazione: veneto
Messaggi: 624
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Quote:
Originariamente inviata da Locharb
Succede anche a voi la stessa cosa?
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Certo che sì!
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04-09-2016, 13:55
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#7
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Near Milan
Messaggi: 3,973
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E' la base del funzionamento della scala di esposizione della terapia cognitivo comportamentale; Ovvero avvicinarsi all'obiettivo prefissato facendo vari livelli strutturati di difficoltà per abituarci (desensibilizzarci) al gradino finale ed al raggiungimento dell'obiettivo.
Funziona a patto di rispettare certe piccoli dettami della teoria.
Ovviamente non andrebbe fatto da soli, non andrebbe pianificato nulla a caso, e niente deve essere lasciato a metà.
Avevo scritto da qualche parte quando lo facevo i pro e i contro...dovrei andarlo a ricercare se interessa...
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04-09-2016, 14:31
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#8
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Esperto
Qui dal: Apr 2016
Messaggi: 795
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A me non cambia niente, l'ansia aumenta in certi periodi e diminuisce in altri, indipendentemente da quanto esco.
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04-09-2016, 14:55
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#9
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Intermedio
Qui dal: Aug 2016
Ubicazione: Sulla luna
Messaggi: 107
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Io quando non esco di casa per due settimane inizio a essere più intontita appena esco, ma cerco di non darlo a vedere. Anche se io soffro parecchio il caldo evito di uscire maggiormente per questo
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04-09-2016, 15:27
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#10
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Esperto
Qui dal: May 2015
Messaggi: 694
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È una questione di abitudine. È ovvio che più tempo si passa chiusi in casa, senza nessun contatto con l'esterno, più si perde la dimestichezza con i rapporti con gli altri e con tutto il resto che sta fuori.
Non sempre però le "terapie d'urto" funzionano, per qualcuno esporsi potrebbe portare ad avere ancora più ansia, anche facendolo per gradi.
Con me un po' ha funzionato e adesso non ho quasi più problemi a stare in mezzo alla gente, anche se ogni tanto l'ansia torna. O forse più che ansia vera e propria si tratta di disagio e della sensazione di essere fuori posto, non lo so. Va a periodi.
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04-09-2016, 15:34
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#11
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Genova
Messaggi: 5,664
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Quest'anno ho passato talmente tanto tempo fuori casa, che a volte quando sono a casa mi sento come "ingabbiato". Ormai non ho nessuna difficoltà a stare fuori. Essendo abituato però a prendere decisioni per conto mio, in gruppo non ho molta predisposizione ad adeguarmi...ed è sicuramente un aspetto da migliorare.
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04-09-2016, 15:57
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#12
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Esperto
Qui dal: Apr 2009
Ubicazione: Provincia di Torino
Messaggi: 6,235
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Quote:
Originariamente inviata da Crystal
E' la base del funzionamento della scala di esposizione della terapia cognitivo comportamentale; Ovvero avvicinarsi all'obiettivo prefissato facendo vari livelli strutturati di difficoltà per abituarci (desensibilizzarci) al gradino finale ed al raggiungimento dell'obiettivo.
Funziona a patto di rispettare certe piccoli dettami della teoria.
Ovviamente non andrebbe fatto da soli, non andrebbe pianificato nulla a caso, e niente deve essere lasciato a metà.
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Il rischio di affrontare l'esposizione senza l'aiuto di uno psicoterapeuta è che se va male non sai come affrontare la cosa e rischi di richiuderti ancora di più
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04-09-2016, 15:59
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#13
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,306
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Quote:
Originariamente inviata da Crystal
E' la base del funzionamento della scala di esposizione della terapia cognitivo comportamentale; Ovvero avvicinarsi all'obiettivo prefissato facendo vari livelli strutturati di difficoltà per abituarci (desensibilizzarci) al gradino finale ed al raggiungimento dell'obiettivo.
Funziona a patto di rispettare certe piccoli dettami della teoria.
Ovviamente non andrebbe fatto da soli, non andrebbe pianificato nulla a caso, e niente deve essere lasciato a metà.
Avevo scritto da qualche parte quando lo facevo i pro e i contro...dovrei andarlo a ricercare se interessa...
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Non bisogna essere avventati però..potrebbe peggiorare la situazione e io ne so qualcosa
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04-09-2016, 16:44
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#14
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Near Milan
Messaggi: 3,973
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Infatti i gradi di esposizione devono essere parecchi, molto vicini come difficoltà da uno all'altro, e prima di affrontare quello successivo bisogna essere completamente padroni del precedente.
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04-09-2016, 17:53
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#15
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,113
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Uscire di casa sicuramente aiuta ed è un primo passo, poi bisogna interagire e quello già è un po' più difficile. Credo che stare molto a casa non aiuti mai.. può far bene 1-2 giorni se si sta male male per ricaricarsi, ma poi il mondo è fuori.
Poi se qualcuno avesse qualche dritta per curare anche la noia e la depressione esistenziali..
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04-09-2016, 17:59
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#16
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Near Milan
Messaggi: 3,973
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La strada è la stessa...
Depressione e noia sono conseguenze del timore di uscire e non interagire...come autostima, voglia di fare e buonumore sono conseguenze di uscire.
Perdonatemi il cinismo ragazzi, ma la non elaborazione del pensiero nei casi di fobia sociale è una delle strade per uscirne.
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04-09-2016, 18:11
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#17
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: TV
Messaggi: 2,426
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Quote:
Originariamente inviata da Crystal
Depressione e noia sono conseguenze del timore di uscire e non interagire...
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Io mi ricordo di aver sviluppato prima un calo dell'umore che nn le fobie...a 14 anni, per dire, nn avevo paura di uscire in motorino con la compagnia, semplicemente nn mi divertiva farlo e quindi nn ci andavo. Poi ho scoperto l'alcol e...
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04-09-2016, 19:31
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#18
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Esperto
Qui dal: Aug 2016
Ubicazione: Sottozero
Messaggi: 745
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Ho notato più o meno la stessa cosa. Solo che, anche uscendo, rimango praticamente al punto di partenza, forse perché esco sempre da sola... Può capitare qualche chiacchiera con persone adulte ed anziane, in misura nettamente maggiore se sono del mio stesso sesso. In ogni caso, anche nei periodi in cui uscivo in compagnia, la situazione cambiava davvero lievemente, a meno che non fossi colta da uno dei miei picchi di iperattività e tutto ad un tratto iniziassi a parlare o giocherellare, fregandomene di chi mi stava intorno, quasi come se non esistesse e fossero solo tutte proiezioni della mia testa. E' certamente un fatto di abitudine, com'è già stato detto, perciò potrebbe essere una soluzione in alcuni casi... Sarà che in passato, pur stando tutti i giorni in compagnia, mi isolavo comunque mentalmente ed era come stare da soli davanti ad un televisore.
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04-09-2016, 20:03
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#19
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Near Milan
Messaggi: 3,973
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Quote:
Originariamente inviata da dotrue
Io mi ricordo di aver sviluppato prima un calo dell'umore che nn le fobie...a 14 anni, per dire, nn avevo paura di uscire in motorino con la compagnia, semplicemente nn mi divertiva farlo e quindi nn ci andavo. Poi ho scoperto l'alcol e...
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La consapevolezza di uno o più stati patologici o emotivi non vuol dire che cronologicamente siano esattamente come li si vive. Premesso che la depressione è una risposta della cervello ad eventi stressanti e pensieri negativi, va da sè che le avvisagli si devono ricercare negli stressor e non nell'umore triste.
Può darsi che nel tuo caso la fobia fosse refrattaria e nascosta, o semplicemente non la vivevi come un problema, era semplice timidezza che non ti intralciava nelle uscite, anche se il non divertimento già era sintomo di qualcosa che non andava nel verso giusto. Comunque non eri esente da "seghe mentali" immagino...che ti potrebbero aver procurato un calo umorale, e un'uscita vera e propria della fobia.
Poi l'esordio delle problematiche è concatenato e uno avverte prima una poi l'altra o viceversa. Anch'io ho avuto prima la depressione ed in essa è nata la fobia sociale. Col senno di poi però a fare mente locale avevo prima di questi eventi, anche prima dell'episodio depressivo, timore nell'uscire, ma uscivo comunque, ed a volte mi divertivo pure. Lo vivevo come un tratto del mio carattere non come un problema. Poi più vai avanti e tiri dritto più il conto è salato però...
Poi io mi sono preso anche una bella incudine in braccio per andare bene a fondo e non riuscire a risalire, che si chiamava finasteride.
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Ultima modifica di Crystal; 04-09-2016 a 20:07.
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